AUGUSTA, PORTO, DELRIO: KILLERAGGIO POLITICO, CATASTROFE CROCETTA E ALTRI COMMENTI – di Cecilia Càsole

banchine porto commercialeAUGUSTA – I coordinatori cittadini di Fratelli d’Italia di Augusta, Marco Failla e Enzo Inzolia, hanno osservato che in Italia niente è più definitivo del provvisorio. Infatti, hanno scritto: “La sede dell’Autorità di sistema portuale sarà “temporaneamente” a Catania. Insomma, tanto tuonò che addirittura diluviò! Perché si sa che in Italia niente è più definitivo del provvisorio, perché non avrebbe alcun senso né logica spostare nuovamente tra un paio di anni la sede dell’Autorità; esattamente come non ha senso né logica ubicarla (in spregio a tutte le regole, comprese quelle della ragione) al di fuori di Augusta. Le cause sono sotto gli occhi di tutti: l’inerzia, l’incompetenza, gli interessi inconfessabili della classe politica che ha governato e, non se la prenda chi ormai da quasi due anni amministra la città, governa Augusta. La democrazia, tanto decantata e sbandierata a parole, ci dice che abbiamo l’arma del voto; ebbene, tra non molto saremo chiamati alle urne e Fratelli d’Italia si augura che quel giorno gli augustani abbiano buona memoria.” L’ex presidente dell’Assoporto, Davide Fazio, ha proposto contro questa decisione “una bella manifestazione di piazza, come quella  del 28 dicembre 196o quando, vicesindaco Saraceno in testa, consiglieri comunali compatti e  semplici cittadini scesero in piazza contro un analogo decreto. La battaglia fu vinta. E’ stato calcolato che un terzo d’Italia rimarrebbe senza carburante se il porto di Augusta venisse bloccato. Il deputato regionale  Enzo Vinciullo (NCD), presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS, è stato categorico e, a tratti, sprezzante al limite dell’insulto:”  “Responsabile unico del provvedimento di killeraggio politico è il Ministro Delrio. La risposta, formulata in modo irrituale e illogico, infondata dal punto di visto legislativo, del Presidente della Regione Siciliana, non doveva essere accolta dal Ministro, in quanto si fonda su presupposti errati e non conducenti alla verità. In tutta questa vicenda è insopportabile che a dare notizia della firma del decreto è colui il quale dovrebbe usufruire dello scippo, cioè il sindaco di Catania, che, con un dispaccio personale, rende nota la volontà del Ministro, volontà che rimane ancora oscura, in quanto sul sito del Ministero, a tutt’ oggi, non è stato pubblicato il decreto che, vorrei ricordare anche al sindaco di Catania, dev’ essere approvato dal Consiglio dei Ministri, altrimenti è carta che può utilizzare per i propri bisogni fisiologici. Crocetta avrà pure formulato una proposta scomposta ed illegittima, ma chi doveva garantire il rispetto della Legge è colui il quale ha firmato il decreto.

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ANCORA SBARCHI DI MIGRANTI AL PORTO COMMERCIALE. LA SINDACA DI PIETRO CONTRO IL GOVERNO RENZI

AUGUSTA I DUE PORTI DALL'ALTOAugusta. Lunedì 24 ottobre 758 migranti sono sbarcati ancora una volta ad Augusta, diventata, dopo Lampedusa, la città che rappresenta il primo approdo per i profughi africani e asiatici. Secondo alcune stime, ad Augusta un quinto dei migranti sbarcati in Sicilia, il tredici e mezzo per cento  degli sbarchi a livello nazionale. Una  situazione pesantissima per un Comune come quello augustano che ha le casse dissestate, dopo essere stato  sciolto per timore di infiltrazioni mafiose e amministrato per  tre anni esclusivamente da commissari. Situazione oltre modo pesante, soprattutto se si pensa ai settemila minori arrivati in tre anni. Da tre anni, con cadenza quasi quotidiana, arrivano nel porto commerciale di Augusta navi carichi di migranti, raccolti quasi sempre dalle navi militari italiane. Il porto commerciale, che dovrebbe rappresentare la più grande risorsa per una città che non può vivere solo  per la presenza delle industrie (che stanno comunque lentamente abbondonando il territorio) è, quindi, penalizzato da questi continui sbarchi. Nel porto da tre anni è stata allestita una tendopoli per accogliere in prima istanza questi migranti, una tendopoli definita d’emergenza , ma “per il governo nazionale è diventata di fatto il primo centro d’accoglienza d’Italia, che si tiene in piedi grazie ai sacrifici dei  volontari della nostra protezione civile”, secondo quanto ha affermato la sindaca Cettina Di Pietro  che riferisce d’aver chiesto fondi  al governo, ma di non aver ricevuto  risposta. Augusta non è Lampedusa, ma nemmeno un paesino  da sottovalutare. Il porto di Augusta è uno dei più importanti del Sud, ha precisato Di Pietro. Del Sud Italia o del Sud Europa?

C. C .

AUGUSTA/AUTORITA’ PORTUALE AD AUGUSTA, CROCETTA VUOLE IMPUGNARE IL DECRETO / LE DIMENTICANZE DI CROCETTA – di Giorgio Càsole

me stesso ai MdL 2015AUGUSTA. Il presidente della Regione siciliana, Crocetta, ha dichiarato ai quattro venti che intende impugnare il decreto governativo che riconosce legittimamente ad Augusta il ruolo di sede dell’Autorità Portuale di sistema della Sicilia orientale. Crocetta ha affermato – e i giornali regionali l’hanno pubblicato in prima pagina -che, “pur riconoscendo le ragioni di Augusta”, non è possibile che Catania e Messina, città metropolitane, siano private dell’autorità portuale, giacché quella che avrà sede in Augusta avrà giurisdizione su Catania e Messina deve fare sistema con Gioia Tauro. Crocetta afferma che le due città non possono essere così offese. Crocetta dimentica che il governo Renzi sta continuando la politica, già attuata dal governo Monti e da quello di Letta in tema di risparmio della spesa pubblica, abolendo tanti uffici pubblici periferici. Quindi, anche le Autorità Portuali in tutt’Italia devono essere ridotte di numero perché costose. Crocetta dimentica che le Autorità Portuali rappresentano spesso baracconi di sperpero della spesa pubblica. Crocetta dimentica che l’Autorità Portuale di Augusta, già ora, amministrando il porto cittadino, uno dei più grandi d’Itali e d’Europa, pur in crisi, è un’Autorità che ha una cospicua cassa. Crocetta dimentica che il ministro renziano Delrio non ha regalato nulla ad Augusta, giacché la legge stessa prevedeva che la sede delle nuove Autorità Portuali, dette di sistema, dovessero avere sede nei porti “core”, com’è quello di Augusta, come non lo è quello di Catania né quello di Messina. Crocetta dimentica che a Messina fino a ottobre 2002 c’era la sede del comando di Marisicilia, un comando della M.M, con giurisdizione su tutta la Sicilia, che oggi si trova, dal novembre  2002, in  Augusta, grazie alla lungimiranza del comando generale, a Roma, che trovò giusto e conveniente dislocare il comando di Marisicilia da  Messina ad Augusta, dove c’è una base della Marina Militare italiana, importante strategicamente, terza in Italia dopo La Spezia e Taranto.  Crocetta dimentica che il porto di Gioia Tauro, per cui i governi nazionali hanno buttato fior fiore di miliardi di lire, è molto più importante dal punto di vista commerciale di quello di Messina. Crocetta dimentica che ad Augusta è stato scientemente e volutamente ridimensionato  l’ospedale e che sono stati portati via tutti gli uffici periferici dello Stato. Crocetta strepita come una femminuccia perché non è stato invitato al Consiglio dei Ministri quando si è discusso di cose siciliane, come prevede lo Statuto siciliano  accettato dalla Costituzione. Come mai se ne ricorda solo ora? Non solo. Crocetta dimentica che lo Statuto siciliano non è stato mai compiutamente applicato, visto che esso statuto prevede che in Sicilia il presidente della Regione dev’essere il capo della polizia.Dimentica o fa finta di dimenticare?

G.C.

AUTORITA’ PORTUALE , AUGUSTA ASSORBE CATANIA

Sindaci pro porto 8AUGUSTA. Dopo il consiglio comunali ad hoc di Augusta e Priolo, dopo la riunione in Piazza Duomo di otto sindaci del siracusano per rivendicare il diritto di Augusta di mantenere la sede dell’Autorità portuale, dopo le perorazioni di deputati ragionali, come Vinciullo,  e nazionali, come Amoddio, rappresentanti delle forze che sostengono l’attuale governo Renzi,  finalmente la notizia sospirata da mesi. Il Consiglio dei Ministri ha deciso in data 21 gennaio: Augusta, già individuato come porto “core” nell’àmbito della classificazione europea, sarà la sede dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia orientale,  con giurisdizione su Catania, città che, dunque, perderà la  propria Autorità portuale. La mattina del 21 gennaio un brivido era corso lungo la schiena di coloro che auspicavano  la soluzione Catania. un brivido di soddisfazione evidentemente, un brivido di delusione per coloro che, invece, si aspettavano la scelta dovuta per legge, cioè Augusta, giacché la legge di riforma dei sistemi portuali prevedeva, appunto, che la sede della nuova Autorità dovesse essere quella di un porto core, quale è quello di Augusta. Perché questo doppio, contrastante, brivido? Perché la mattina del 21 , sul sito istituzionale del Ministero dei Trasporti, è apparso il nome di  Catania anziché quello di Augusta. E, immediatamente, sono apparsi sui vari siti  vari e opposti commenti. Poi nel pomeriggio , la correzione sullo stesso sito del citato ministero: è  il nome della città di Augusta che compare con i nomi di  Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo,  Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Perdono la loro autonomia, Savona, Carrara, Piombino, Salerno, Olbia, Messina, Catania, Brindisi e Manfredonia. Respiro di sollievo per quanti si sono battuti per Augusta. Ovviamente ha gioito il sindaco Di Pietro, che a ottobre 2015, dopo la riunione in Piazza con gli altri sindaci, s’era recata a Roma per un colloquio con il ministro Delrio, tanto d’aver diffuso questa nota: “L’Amministrazione comunale di Augusta accoglie con soddisfazione la riforma del sistema portuale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avendo avute accolte tutte le richieste in termini di governance e di sede di Autorità di Sistema portuale presentate già a ottobre dello scorso anno durante il colloquio col ministro Delrio.” Dopo circa 22 anni, dunque, è stata portata a compimento la riforma dei sistemi portuali italiani , che comporterà risparmi di pubblico denaro e una semplificazione burocratica tale da mettere sostanzialmente l’Italia sullo stesso piano dei sistemi portuali europei.

Giorgio Casole 

PORTO COMMERCIALE DI AUGUSTA A RISCHIO CHIUSURA?

Banchine inservibili per le troppe navi sequestrate

nave sequestrata bisAUGUSTA. C’è il rischio che l’attività del porto commerciale possa essere seriamente compromessa? Sì, il rischio c’è e serio. La causa è da ricercarsi nelle navi che vengono sottoposte a sequestro dall’autorità giudiziaria perché servite a traghettare i migranti. Si tratta di navi che neppure sono sottoposte a bonifica dopo lo sbarco di quegli stessi migranti che sbarcano qui senz’alcuna profilassi, tanto che persino i volontari che vengono loro in soccorso, appena sbarcati, indossano guanti e mascherina. “Eppure” – lamentano gli operatori portuali – “queste navi sono lì abbandonate in disprezzo della salute di tutti coloro che lavorano per il porto”. Il lavoro al porto commerciale, che ancora non è quello che dovrebbe essere, è scarso e se questo lavoro è reso impossibile in primo luogo dallo sbarco quasi quotidiano dei migranti e poi dalle navi ormeggiate alle banchine, allora il lavoro verrà del tutto meno. “Alla prossima nave sequestrata” – questo è il grido d’allarme che  viene lanciato dagli operatori – “potremo chiudere del tutto il porto commerciale”. Se il porto commerciale verrà chiuso, la domanda che ci poniamo è:  a che serve l’autorità portuale? La capitaneria di porto è un organo di polizia marittima, e  può non avere a cuore gl’interessi degli operatori, che sono gl’interessi della città. Augusta fu fondata da Federico II di Svevia proprio perché l’imperatore “stupor mundi” si rese conto quasi otto secoli fa delle risorse che poteva offrire la grande baia dell’isola che proprio dall’appellativo imperiale di Federico, Augusta, cioè, prese il nome. Augusta di imperiale ormai non ha più nulla. Se rimane qualcosa è proprio il porto, talmente grande da  essere sufficiente sia per le ragioni strategiche della difesa nazionale, con la flotta della Marina Militare, sia per le esigenze commerciali cittadine, che sono esigenze italiane. Dicono gli operatori: “L’autorità giudiziaria  chiede alla capitaneria di porto di sequestrare le navi, non le banchine”. E allora in questo grande porto non c’è un angolo per collocare queste carrette?

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ BUONE NOTIZIE PER IL PORTO: FORSE FARANNO SCALO LE NAVI DELLA TIRRENIA

Augusta_2083-06-03-45-6080Augusta. Nel porto di Augusta potrebbero fare scalo le navi della compagnia TIRRENIA, l’ultima del gruppo FInMARE, per il trasporto merci per Ravenna. Il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, vice presidente vicario della Commissione Bilancio e Programmazione ha però ricevuto rassicurazioni da parte dell’assessore regionale dei Trasporti, Domenico Torrisi,  che sarà assicurato l’assenso al ministero dei Trasporti con la nuova convenzione e la clausola di salvaguardia inclusa per il porto di Augusta. «Ho fatto presente all’assessore”” – sottolinea Vinciullo – “che l’attuale assenso è privo di valore giuridico perché, invece di essere espresso dall’organo politico, a differenza della regione Sardegna, è stato espresso da un dirigente di servizio che non ha titoli per farlo. Pertanto il porto di Augusta non sarà penalizzato dalle decisioni della Regione e potrà continuare ad avere un ruolo di primaria importanza per l’economia della Sicilia».
G. C.

ESCLUSIVO/ DAVIDE FAZIO, PRESIDENTE ASSOPORTO DI AUGUSTA

IL PORTO DI AUGUSTA DA’ ALLO STATO 25 MILIONI DI EURO L’ANNO, MA RISCHIA DI PERDERE L’AUTORITA’ PORTUALE E ALTRO – di Giorgio Càsole

porto augusta1Intervista a Davife FazioAUGUSTA. Abbiamo realizzato, in esclusiva, una lunga intervista (di circa 40 minuti) a Davide Fazio, affermato operatore portuale, presidente dell’Assoporto di Augusta, associazione senza fini di lucro che difende gli interesse di tutti gli operatori e del porto di Augusta, un porto che dà allo Stato italiano un gettito di circa 25 milioni di lire, senza ricevere grandi benefici in cambio. Anzi, sembra che il governo e il ministro Lupi in particolare, vogliano cassare l’Autorità portuale di Augusta, un ente fortemente voluto da Puccio Forestiere, quando, vent’anni fa, sedeva a Montecitorio come deputato nazionale.  Nonostante sia un porto petrolifero fra i primi, se non il primo in Italia, la miopia o l’arroganza dei politici non vuole riconoscere questo primato ad Augusta, privilegiando Catania, che non ha e non avrà mai lo specchio d’acqua di Augusta. Eppure, Catania potrebbe essere privilegiata quale sede dell’Autorità portuale. Se questo dovesse accadere, Augusta avrà perso un altro importante pezzo  delle istituzioni, dopo aver perso l’ufficio delle Entrate, il tribunale, l’ufficio del giudice di pace, due importanti reparti del Muscatello. Di questo e di molto altro abbiamo parlato nella video intervista con Davide Fazio in RASSEGNA METROPOLITANA.

PORTO DI AUGUSTA, RITORNO AL FUTURO?

portoAUGUSTA. Il Rotary Club di Augusta ha proposto e organizzato, nel salone di rappresentanza del palazzo municipale, una conferenza dal titolo: ”Porto di Augusta: Ritorno al futuro” che ha visto il coinvolgimento delle principali autorità della città e non solo. Erano infatti presenti  la commissaria straordinaria del Comune, che svolge le funzioni di sindaco,  Maria Carmela Librizzi, il direttore generale per il Trasporto Marittimo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Pujia, il Contrammiraglio Roberto Camerini, Comandante di Marisicilia, il Comandante della Capitaneria di porto Raffaele Macauda, il rappresentante dell’Assoporto Davide Fazio e infine  il Presidente di Confagricoltura Siracusa Massimo Franco ed Enzo Parisi quale rappresentante di Legambiente. L’evento è stato organizzato e fortemente voluto dal nostro Presidente Salvo Giamblanco assecondato da tutti i componenti del Club Service. Il motivo che ha spinto il Rotary Club a promuovere il dibattito è stato dettato dalla forte esigenza di ridare al porto, asset strategico di Augusta e in generale della parte orientale della Sicilia, limportanza che merita in un periodo storico di forte crisi economica e sociale. Augusta può e deve diventare il crocevia nel Mediterraneo del trasporto legato al petrolchimico e dei containers, più in generale. Effettivamente sono arrivate molte domande dal numeroso pubblico presente, dato l’interesse suscitato dai temi affrontati durante la conferenza. Inoltre diverse sono state le proposte operative avanzate e che meritano ulteriori approfondimenti in successivi momenti di confronto all’interno di tavoli di lavoro e non solo. Lo spirito della manifestazione è stato quello di stimolare le persone alla partecipazione attiva su quanto il territorio può ancora esprimere; infatti l’emergenza economica e sociale che ha portato alla perdita del lavoro, ha bisogno di risposte concrete. Quest’evento ha rappresentato un momento importante di riflessione e di condivisione sui passi successivi da compiere per uscire da un’impasse che non è solo sistemica ma anche e soprattutto locale.

     Giuseppe Failla

IL PORTO DI AUGUSTA HA BISOGNO DI PROGETTUALITA’

Intervista di Giorgio Càsole  al capo dei piloti del porto, C/te Claudio Russo

1914AUGUSTA. Nel giugno 2010, pochi mesi prima d’essere trasferito a Roma,  il comandante  Salvatore Gravante, palermitano di origine, che comandava allora la capitaneria di Augusta,  affermò pubblicamente, nell’auditorium di palazzo San  Biagio, che il porto di Augusta “è al quinto posto in Italia nella classifica dei porti internazionali”. Pochi giorni prima di lasciare il comando, durante una conversazione privata, avvenuta nei locali dell’Autorità portuale, dopo un’affollata conferenza-stampa, il comandante Gravante, per evidenziare l’importanza del porto di Augusta, osservò che, se per ipotesi, si bloccasse l’attività all’interno del porto (come effettivamente avvenne  il 28 dicembre 1960), non sarebbe possibile rifornire di carburante un terzo d’Italia. Sui problemi  di  questo porto complesso,  porto petrolifero, porto militare, porto commerciale, abbiamo voluto ascoltare il parere autorevole di un altro comandante, il capo dei piloti del porto, Claudio Russo, non nativo di Augusta, come Gravante, ma augustano ormai a tutti gli effetti, che questo porto conosce molto bene e che può tranquillamente stabilire le differenze, mettere in risalto le peculiarità, indicare le lacune. Da trent’ anni noi diciamo: ”Porto commerciale di Augusta”; ma  è veramente porto commerciale o è solo una speranza?

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PRIMA OPERAZIONE DI TRANSHIPMENT NELLA RADA DI AUGUSTA

1914AUGUSTA – Si è concluso nei giorni scorsi, all’interno della rada di Augusta la prima operazione di transhipment di prodotti liquidi alla rinfusa. Già da diversi anni una locale Agenzia marittima ha interessato le Autorità Competenti affinchè nel porto di Augusta riprendano queste attività di allibo, ossia “il trasferimento di tutto o parte del carico da una nave all’altra, quando esse sono ormeggiate l’una all’altra”. L’operazione in parola è disciplinata sotto l’aspetto tecnico dal Decreto dell’allora Ministero della Marina Mercantile del 3 maggio 1984 e dall’Ordinanza della Capitaneria di porto n.15 del 4 aprile 1995, e quello commerciale dalla delibera n.42 del 3 settembre 2013 dell’Autorità Portuale, che ha previsto una riduzione della tassa di ancoraggio per siffatta specie di operazioni commerciali. La prima autorizzazione è stata rilasciata dalla Capitaneria di Porto sul finire del dicembre 2013, preceduta da un incontro con i servizi tecnico-nautici e portuali (Corporazione Piloti Augusta e Siracusa, Società concessionaria del servizio di Rimorchio, Gruppo Ormeggiatori, Gruppo Barcaioli, Servizio Chimico di porto, Società autorizzata al servizio integrativo antincendio e Agenzia marittima raccomandataria Italnoli) in ordine alla fattibilità in termini di sicurezza della navigazione e prevenzione dagli inquinamenti degli allibi nel porto di Augusta. Nel primo mese di attività sono stati già effettuati n° 8 operazioni di allibo con una movimentazione di tonn. 145.000 circa di prodotti petroliferi, tra cui greggio, gasolio e nafta. Le misure di sicurezza poste in essere e la professionalità degli operatori portuali hanno garantito la regolarità delle operazioni di allibo non riscontrando alcuna criticità, per cui si ritiene che tale attività possa continuare con regolarità, soprattutto durante la stagione invernale che fa preferire la protezione dai marosi della rada interna del porto di Augusta ad attività in off shore. L’Autorità Portuale esprime soddisfazione per l’avvio delle attività di specie, preparate nei mesi scorsi con le imprese interessate, adottando soluzioni tecnico economiche innovative con vantaggio per l’intera portualità dando esempio di proficua collaborazione tra istituzioni ed operatori così come previsto e nel rispetto dalla corretta applicazione della legge 84/94.