LA PROVINCIA DISMETTE I LOCALI DI VIA PIRANDELLO. ORA BISOGNA PENSARE A VIA ADUA

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  Il II istituto di istruzione superiore, denominato Arangio Ruiz, abbandona  i fatiscenti e inadeguati locali di Via Pirandello, quarantamila euro l’anno circa di affitto ai privati. Lo ha deciso la Giunta Provinciale,  il 29 febbraio scorso,  dopo tante lotte da parte di genitori e studenti, denunce sulla stampa e nel web, di convegni organizzati ad hoc dal locale circolo giovanile Ezra Pound, presieduto da Claudio Forestiere. La Giunta provinciale di Siracusa ha stabilito il rilascio dei locali, ancora oggi occupati da quattro classi, vista l’inadeguatezza dello stabile – alle nuove normative vigenti in tema di sicurezza e  vista la disponibilità di spazi più idonei a ospitare le classi all’interno della sede centrale dell’Istituto Ruiz, non sussisteva più la necessità di versare denaro pubblico nelle tasche di privati per l’affitto dell’immobile, ma soprattutto non c’era più motivo di mettere a repentaglio la sicurezza di quasi 100 studenti che continuavano a frequentare un edificio ai limiti dell’agibilità. Così, dunque, viene accolta la proposta avanzata dal circolo “Ezra Pound” nel  gennaio dello scorso anno all’assessore provinciale per la Pubblica Istruzione di allora, Stefano Andolina, che l’Ezra Pound ringrazia per la disponibilità nell’accogliere le istanze dello stesso circolo  per tutelare la sicurezza degli studenti. L’impegno della provincia in tema di edilizia scolastica può e deve proseguire su questa strada. “Attendiamo adesso che vengano indette al più presto le gare di appalto relative al completamento del plesso “Costa 2” e al rifacimento della plestra alla cittadella degli studi, il cui costo preventivato si aggira sul mezzo milione di euro circa “, – conclude Forestiere. La delibera relativa alla dismissione dei locali di Via Pirandello è sta resa esecutiva con effetto immediato, I cento alunni circa faranno scuola, dunque, all’interno del plesso centrale, con tutti i loro compagni, compresi quelli che fino allo scorso anno frequentano i locali di Via Cytrus, anch’essi dismessi, con notevole risparmio per le finanze pubbliche. Resta l’altro grave onere per le stesse pubbliche finanze: quello dell’affitto dell’enorme palazzo di Via Adua, frequentato da dodici classi, 250 ragazzi circa, per cui si paga un affitto di 300 mila euro l’anno, cifra spropositata per così pochi alunni, che sono distanti dalla cittadella e si sentono ghettizzati rispetto agli loro compagni, con un problema di pendolarismo dei docenti, che devono fare la spola fra cittadella e Via Adua.

Giulia Càsole  nella foto, a sin. Claudio Forestiere, a ds. l’ex assessore provinciale  Andolina

 

AUGUSTA, LA FINE DEL MUSCATELLO E’ INCOMINCIATA, NONOSTANTE LE RASSICURAZIONI DI CARRUBBA, A SPESE DEI CONTRIBUENTI

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AUGUSTA. Il sindaco Carrubba ha inondato (a spese del contribuente, cioè nostre) la città con migliaia di manifesti e volantini per “informare i concittadini” della sua soddisfazione e dei magnifici risultati della sua disperata battaglia in difesa del nostro ospedale: si disse pronto a farsi arrestare, puntò i cannoni, sparò, vigilò e -nonostante abbia pubblicamente confessato di essere stato preso in giro dal governatore Lombardo e dall’assessore Russo- la vittoria fu raggiunta. Così il nostro sindaco, sempre a spese nostre, ci comunica che l’ospedale è salvo, nonostante la “dolorosa perdita” del punto nascite, della ginecologia e dell’ostetricia; è salvo perchè verrà istituito il reparto di neurologia (lo stesso che sulla carta dovrebbe stare ad Augusta da almeno quindici anni e che invece finora non si è proprio visto), verrà istituito il “polo d’eccellenza” di oncologia (quattro letti ordinari e sei in day hospital, una miseria senza né capo né coda ma sicuramente antieconomica e inutile) e, infine, rimarranno ben quattro posti di pediatria. Ma in tanta soddisfazione è necessario informare il sindaco che gli attuali otto posti di pediatria sono tutti occupati e che, siccome è già iniziato lo smantellamento, non ci sono più i margini per fronteggiare esigenze particolari  l’altra sera un bambino di Augusta è stato trasferito all’ospedale di Siracusa “per mancanza di posti letto”. Così chiediamo al sindaco di spiegarci come faremo con metà degli attuali posti letto di pediatria, gli chiediamo come possiamo essere soddisfatti se ogni emergenza dovrà essere un viaggio della speranza verso questo o quell’altro ospedale della Sicilia mendicando un letto e pregando che il paziente arrivi vivo. E allora completiamo noi l’informazione; informiamo il sindaco che il principio della fine è ormai in atto, informiamo che la definitiva chiusura del Muscatello è cominciata; e lo informiamo che a forza di puerili menzogne ha perso ogni credibilità e che i cittadini gli chiedono un atto di responsabile dignità: le immediate dimissioni.

 Enzo  Inzolia

ABBIAMO PERSO: GINECOLOGIA A LENTINI. L’AVEVAMO DETTO: IL GIORNO INFAUSTO E’ ARRIVATO

img.jpgAvremmo voluto esordire in altro modo. Eravamo attaccati a un sottilissimo filo di speranza. Pensavamo, speravamo, desideravamo ardentemente che il colpo di remi del sindaco che ci troviamo avrebbe potuto far  mutare le posizioni. Quale illusione! Eppure l’avevamo detto più e più volte in quasi quattro anni, da quando, cioè, alla Regione comandano Lombardo e Russo,  che il Muscatello era in pericolo. Su “Augustanews” abbiamo detto che il 18 sarebbe stato il giorno infausto. Siamo stati profetici, sbagliando di qualche giorno solo perché siamo caduti nell’ultima illusione provocata dall’appassionato discorso del Carrubba che, in consiglio comunale,  una settimana fa, sembrava intenzionato, lancia in resta, ad andare contro tutto e tutti, pur di salvare il Muscatello, sembrava pronto a barricarsi dentro. E’ durata un giorno questa speranza.  Il 21 febbraio Ginecologia-ostetrica  a Lentini. Il barricadero s’è arreso subito, forse perché ha visto che pochi cittadini  erano con lui. Per forza, gli augustani, apatici e abulici per natura quali siamo, si sono probabilmente stancati o, forse, sono indifferenti al fatto che i figli nasceranno altrove, non più ad Augusta. A meno che  non ritornino all’antico, a oltre cinquant’anni fa, quando si nasceva in casa, come sono  nati in casa chi scrive. Suo fratello e sua sorella.

  Giorgio Càsole

18 FEBBRAIO 2012: GIORNO INFAUSTO NELLA STORIA DI AUGUSTA: “IL MUSCATELLO” PERDERA’ GINECOLOGIA E PEDIATRIA

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AUGUSTA. I nodi sono venuti al pettine. Fra qualche giorno, il 18  febbraio, l’ospedale civico “Muscatello” di Augusta, per la cui  realizzazione si tassarono persino gli augustani di Boston, USA, perderà due importanti reparti: quello di ginecologia-ostetricia e quello di pediatria. Il primo fu un reparto di eccellenza, per moliti anni, durante la direzione dello scomparso  e indimenticato prof. Salvatore Paci, augustano che volle ritonare nella sua città, dopo anni di lavoro a Catania. La decisione del temuto trasferimento è stata ratificata da Franco Maniscalco, direttore generale dell’ASP, Azienda provinciale di Siracusa, che prende ordini dall’assessore alla Sanità Russo, magistrato in aspettativa, che, a sua volta, agisce di concerto con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, medico psichiatra, anch’egli in aspettativa. Russo ha avuto l’ardire di pronunciare la seguente battuta: “Poiché non vedo donne incinte a protestare davanti all’assessorato, vuol dire che facciamo bene a chiudere i reparti gi ostetricia in molti ospedali siciliani, compreso quello di Augusta.”  Non appena venuti a conoscenza del giorno del trasferimento, gli attivisti del comitato pro ospedale hanno intensificato la raccolta delle firme e hanno cominciato a protestare, così come ha protestato, finalmente anche il sindaco Carrubba sia parlando “vivacemente” con il direttore Maniscalco, sia con il presidente Lombardo, come ha riferito il primo cittadino al consiglio comunale nella sessione ad hoc tenutasi la sera di venerdì 10, durante la quale Carrubba ha letto un comunicato-stampa trasmessogli dalla presidenza della Regione, il cui testo è il seguente:  “Tra i cittadini di Augusta e anche nell’Amministrazione civica sta montando un comprensibile allarme circa il trasferimento a Lentini del reparto di ginecologia, spostamento che, secondo gli impegni che avevo assunto, si sarebbe effettuato solo contestualmente al trasferimento di altri reparti nell’ospedale di Augusta. Intendo tranquillizzare la popolazione e l’Amministrazione. Ho già parlato in tal senso con il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale: ci sarà la contestualità promessa. Dovranno arrivare prima i nuovi reparti”. Questo comunicato significa solo una cosa: che i due suddetti reparti saranno comunque trasferiti a Lentini (quindi, Lombardo non smentisce il suo assessore Russo).L’unica concessione cher il “governatore” fa è che se entro il 18 non saranno aperti i due reparti promessi, cioè neurologia e oncologia, il trasferimento sarà solo rinviato. Ecco che cosa ha scritto Giovanni Canigiula, instancabile attivista pro Muscatello, nel sito di fb da lui stesso promosso ea amministrato “Augustani pro Ospedale:  “SIAMO TUTTI TRANQUILLI, AVREMO NEUROOOOOOOOOOOLOGIA , ONCOOOOOOLOGIA DI ECCELLENZA IN CAMBIO DEI REPARTI DELLE MAMME, DELLE DONNE E DEI BAMBINI !!!! RICORDIAMO, A CHI ANCORA NON LO SAPESSE, CHE IL “MUSCATELLO” E’ STATO COSTRUITO CON I SOLDI DEI NOSTRI PADRI E DEI NOSTRI NONNI ATTRAVERSO UNA TASSA COMUNALE VERSATA NEGLI ANNI CINQUANTA !!! RESTITUITECI LA SEMPLICE NORMALITA’ E LASCIATECI IN PACE !” E’  uno straziante grido di dolore, che dovrebbe essere condiviso da tutti gli augustani, amministrazione comunale in testa, come in quel fatidico 28 dicembre 1960, celebrato e ricordato innumeri volte da chi scrive. Quel giorno gli augustani, guidati dal loro vice sindaco e dal consiglio comunale salvarono il porto. Cose di cinquantadue anni fa.

 Giorgio Càsole

AUGUSTA, ADDIO ALLA SCUOLA DEI “CAPPUCCINI”

 

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AUGUSTA. Era la scuola elementare per antonomasia del centro storico, una volta frequentata da tutti i bambini di Augusta, con una bella e grande palestra, con un ampio salone per varie manifestazioni, costruita subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale. Ora sarà un plesso come tanti, aggregato all’unico istituto comprensivo rimasto in zona. Ci riferiamo al  Circolo didattico «Giovanni Pascoli» col suo plesso di via Generale La Ferla, detto dei “Cappuccini”, perché costruito nell’area di un ex convento,  l’unico che insiste nel centro storico che, dal prossimo anno scolastico farà parte integrante  del I Istituto Comprensivo di base «Principe di Napoli», cui ora è accorpato.  Cesserà dunque di esistere come istituzione scolastica. Si tratta di un passo inevitabile che sarà compiuto in virtù di quanto previsto da Stato e Regione. Tempo addietro si parlava della possibilità di trasformare il Pascoli in istituto comprensivo, ma per diventare tale la scuola avrebbe dovuto registrare il doppio del numero degli iscritti che conta attualmente.
La razionalizzazione della rete scolastica siciliana prevede, infatti, che un istituto comprensivo debba registrare un numero di iscritti non inferiore ai mille alunni e attualmente il primo e unico circolo didattico di Augusta, è frequentato da 430 alunni. Gli scolari continueranno ad andare a scuola nello stesso edificio. La proposta di razionalizzazione così formulata dal Comune è stata integralmente accolta dalla Regione. Nei mesi scorsi, ha  riferito l’assessore alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Cassisi, era stata redatta dall’ Amministrazione comunale, con il  coinvolgimento delle varie istituzioni scolastiche.
    Cecilia   Càsole

OSPEDALE MUSCATELLO, GLI AUGUSTANI RACCOLGONO FIRME E… ASPETTANO IL MIRACOLO

musca.jpgAugusta è dopo il capoluogo, la città più grande della provincia siracusana, inoltre nel suo territorio sono presenti complessi industriali che senza soluzione di continuità con i comuni limitrofi di Prioli e Melilli, rappresentano il polo petrolchimico più grande d’Europa all’interno del quale si sta progettando la costruzione di un rigassificatore. Un’ area quindi in piena crisi, in cui il rischio d’incidenti rilevanti è legato alla contemporanea esistenza di tre rischi (militare, sismico e industriale) che possono essere sottoposti a effetto domino. Nel nord-est siracusano esiste un triangolo produttivo (Augusta, Melilli, Priolo) densamente popolato, biologicamente penalizzato ed economicamente non avvantaggiato. E’ obbligatorio, quindi, affrontare, per Augusta – Brucoli – Priolo – Villasmundo e Sortino, un attento esame delle specifiche esigenze territoriali che indica un aumento dei bisogni sanitari. Da ciò deriva la necessità del mantenimento dei reparti e dei servizi dell’ospedale pubblico di Augusta, ma soprattutto il potenziamento strutturale e strumentale dell’ospedale civile, in modo che rispondano alle esigenze di un territorio così densamente popolato in termini di presenze umane e di rischi. Gli studi epidemiologici dell’ Autorità giudiziaria dell’O.M.S, dell’Enea e dell’Assessorato regionale Sanità dimostrano come nell’area del triangolo industriale sia la mortalità che l’incidenza dei tumori sono  in continuo aumento, inoltre i distretto di Augusta presenta una frequenza più elevata rispetto alla media nazionale nell’ambito delle patologie infiammatorie polmonari, di malformazioni congenite. In data 12/06/2009 la commissione istituita dai rappresentanti dell’ASL 8 e dell’azienda ospedaliera Umberto I di Siracusa delibera una proposta di rimodulazione della rete ospedaliera della provincia di Siracusa, prevedendo per l’ospedale di Augusta 121 posti letto per acuti e 32 posti letto per lungodegenza e riabilitazione. Nonostante tutto quanto suddetto il decreto dell’assessorato regionale per la salute del 25/05/2010 stravolge la pianificazione aziendale riguardo al presidio ospedaliero di Augusta prevedendo il trasferimento della psichiatria, del punto nascita e del reparto . di ginecologia-ostetricia e pediatria presso l’ospedale di Lentini con il conseguente ridimensionamento dell’ospedale di Augusta a circa 70 posti letto.

Quindi, nel luglio del 2010,  nonostante un documento redatto dell’ASP di Siracusa che evidenzia un numero di ricoveri al l  “Muscatello” di Augusta superiore a quello  di Lentini si attua, con una scelta incomprensibile, la chiusura del reparto di Augusta. Il 25/05/2010 viene pubblicato il decreto assessoriale regionale per la salute che prevede che il punto nascita, la ginecologia e ostetricia e la pediatria dell’ospedale di Augusta sono temporaneamente allocati presso il presidio ospedaliero di Lentini, e ciò senza tener conto che la casistica di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Augusta ha sempre assicurato dal 1980 un numero di pazienti superiori a tutti gli ospedali della provincia di Siracusa, con una riduzione registrata solo nel biennio 2007/2008,  legato all’inizio dei lavori di adeguamento strutturale alle normative di sicurezza nazionali del reparto di ginecologia ed ostetricia. Nello stesso biennio i primari di cardiologia e medicina, che a vario titolo si trasferirono in altri ospedali, non venivano integrati, il primario del laboratorio analisi non veniva sostituito e il concorso a primario di cardiologia non veniva bandito. Tutto ciò ha eterminato il conseguente “impoverimento” dell’ospedale di Augusta. Naturalmente alla  notizia del decreto dell’assessorato regionale per la salute che stravolgeva la pianificazione aziendale riguardo al presidio ospedaliero di Augusta il popolo augustano non è rimasto a guardare, lo testimoniano i diversi scioperi dove i cittadini, rimasti soli dopo il dietrofront del sindaco, probabilmente per ragioni politiche, cercano da soli di farsi giustizia immobilizzando la città, organizzando cortei per le strade o raccogliendo, come nei giorni scorsi, firme per una petizione al fine di scongiurare in  extremis il già decretato trasferimento. Il19 gennaio scorso doveva essere celebrata una seduta di consiglio comunale avente come oggetto il salvataggio dei reparti del Muscatello che dovranno essere trasferiti a Lentino, ma la riunione del massimo consesso civico è stata rinviata e dovrà tenersi entro la prossima settimana. Ma forse sarà  già troppo tardi. Gli augustani aspettano il miracolo.

Antonio Ranno.

LETTERA APERTA DI UNA MAMMA AUGUSTANA

Caro Pres. Della Regione Sicilia On.le Raffaele Lombardo

Caro Pres. del Consiglio della nostra amata Italia Prof. Mario Monti

e per conoscenza al nostro Carissimo Presidente dello Stato Giorgio Napolitano

 

rigassificatori.jpgNell’augurare a tutti un “buon Dialogo”, sento l’importanza di farVi sentire la vicinanza, la Voce, dei tanti cittadini silenziosamente attenti e prontia fare il proprio Dovere, soprattutto di uomini e donne, genitori e figli. Siamo “armati solo di matita”, una piccola matita che pure ha un grande Potere, frutto del lavoro dei tanti che credettero e ci donarono un futuro di unità, uno stato repubblicano e democratico, la nostra Italia. Vogliamo anche noi essere fieri e dare il nostro contributo affinché si possa “riprendere la rotta” e “navigare” tutti insieme nella giusta direzione, trasformando anche l’attuale crisi in un momento di crescita condivisa. Soprattutto per la nostra giovane democrazia affinché possa diventare sempre più  “matura” e longeva, grazie ad una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità, ognuno del proprio ruolo, cittadini e istituzioni. Grazie al nostro caro Presidente Napolitano, per tutto il suo impegno e lavoro soprattutto orientato al rispetto reciproco e al dialogo, grande insegnamento di un Nonno saggio, premuroso e amorevole per noi. Al nostro attuale Pres. della Regione Sicilia e al Pres. Monti chiediamo di tenere presenti tutti noi, augustanesi, siciliani e italiani che confidiamo in un futuro di Vero Sviluppo capace di guardare oltre gli interessi dei singoli e dare invece a Tutti le giuste opportunità per poter contribuire alla crescita sociale, economica e umana del nostro Bel Paese. Aiutateci ad imboccare la strada migliore, dateci gli strumenti necessari per un nuovo sistema di convivenza più civile, lasciando poi alla sinergia di tanti lungimiranti e coscienziosi imprenditori e cittadini la possibilità di continuare il “cammino”.

E sono tanti coloro che nella quotidianità ancora credono, sperano e fanno il loro Dovere, umilmente e silenziosamente, impegnati e attivi nei diversi contesti sociali intenti a operare per dare lustro a questa terra (associazioni culturali, laiche e cristiane, imprenditori). Ci preoccupano soprattutto le pressioni dettate da “locali egoismi e interessi” spesso al servizio di antichi “falsi tutori”, che necessitano di un chiaro intervento di arresto, con la Buona Volontà di Tutti, Noi e Voi, Voi e Noi. Questo è il nuovo circolo virtuoso … che ci porterà lontani! E la Sicilia di oggi è ricca di uomini e donne di Buona Volontà desiderosi di nuove stagioni e di cambiamento Vero. L’autorizzazione all’impianto di un “rigassificatore”, in una terra come la nostra, è l’ennesima testimonianza dell’arroganza, il disprezzo e l’avida ignoranza locale e nazionale di falsi imprenditori senza etica né morale. Io, ma sento anche tante altre donne e mamme di Augusta, Priolo e Melilli, e uomini e giovani, Vi preghiamo di tenere in debita considerazione le motivazioni espresse dai diversi comitati cittadini nati per esprimere contrarietà a questo ennesimo impianto ad alto rischio di incidente rilevante. Ci preoccupa innanzitutto la localizzazione nel cuore dell’area industriale forse più grande d’Europa, spesso teatro di incidenti o fuoriuscite di sostanze tossiche e pericolose per la salute di tutti noi in primis ma sicuramente anche di quanti vivono lontano, perché venti e acque non si possono ostacolare. Siamo consapevoli inoltre dell’alto rischio sismico del territorio in cui viviamo. Come lei ben sa non sempre le autorizzazioni in regola hanno impedito disastri (tanti gli esempi di catastrofi annunciate o prevenibili da Giampilieri al Giappone, fino alla “Nave” di questi nostri giorni). Per noi, Prevenire è doveroso vista la già critica situazione ambientale di quest’area dichiarata da tempo ad “alto rischio di crisi ambientale”. A tutto ciò si aggiungono le tante motivazioni ben espresse nei diversi documenti e nelle sedi più opportune anche da organi della regione. Non siamo affatto tranquille e soddisfatte di come l’argomento sia stato affrontato, divulgato e sostenuto dalla classe politica. La stragrande maggioranza di cittadini subirà ancora una volta il sentirsi “solo”. Al bisogno di lavoro, puro e legittimo di questa terra, cui da troppo tempo si risponde con poche opportunità, forse proprio al fine di attuare un ricatto occupazionale e fare passare per “benefattori” coloro che vogliono solo continuare a sfruttarlo e umiliarlo, bisogna ora dare risposte diverse e vicinanza. L’attuale “area industriale” potrebbe aprirsi a tanti tipi di industria: chimica verde, trasformazione e imballaggio materie finite, produzioni eco-sostenibili, trasformazione rifiuti riciclati, manifattura e artigianato, ecc.ecc. per non parlare dello sviluppo commerciale del nostro meraviglioso porto che dovrebbe essere più funzionale a tutte le attività produttive interne e valorizzato anziché sacrificato, come avverrebbe con il rigassificatore. Molti non sanno infatti che quando opererà una mega-gasiera la legge Seveso prevede, per motivi di sicurezza, lo stop di tutte le altre attività nel raggio di qualche chilometro e a meno che, i sostenitori, non stiano già prevedendo di eludere la legge o non aspettarsi alcun controllo, sarà tardi poi piangersi addosso per le possibili conseguenze e ripercussioni di ciò. Credo sia chiaro ormai a Tutti gli italiani che superficialità, illegalità e omertà non portano a nulla di Buono. E noi vogliamo fare tesoro dell’esperienza e progredire. Questo è il lavoro, lo sviluppo, a cui inoltre potrebbe aggiungersi tutto un mondo ancora inesplorato: il turismo e la sua “industria eco-sostenibile”. Parola tabù per la vecchia politica cieca e suddita, ma grande opportunità di crescita per le nuove generazioni a cui dobbiamo dare spazio e soprattutto … ascolto. Aiutateci, ascoltateci: Noi vogliamo poter guardare al futuro con fiducia e speranza, dare nuove opportunità al capitale umano, investire sulle immense ricchezze architettoniche,monumentali, paesaggistiche, storiche e culturali per dare lustro alla nostra Sicilia e Italia, richiamando, qui nel cuore del Mediterraneo, i tanti che nel mondo verranno in cerca di cultura e storia. Il nostro territorio ha già pagato un caro prezzo allo sviluppo economico-energetico dell’intero Paese, tutte le conseguenze negative sono ricadute e rimarranno qui in eredità a lungo ma adesso sono mature le condizioni per invertire la marcia, non per tornare indietro (cosa impossibile) ma per cambiare direzione. Abbiamo “sole” ed “energia pulita”, dentro e fuori di noi, da mettere a disposizione di tutti. Pertanto è opportuno bloccare la nascita di impianti altamente rischiosi come il rigassificatore, controllare le emissioni di quelli già esistenti (raffinerie, inceneritore, ecc.), bonificare i siti dismessi, incentivare nuove industrie eco-sostenibili, togliere gli scarichi fognari a mare per promuovere la balneabilità delle coste e lo sviluppo turistico e ricettivo nel centro storico e lungo tutto il meraviglioso litorale. E’ possibile diversificare l’economia e valorizzare le tante risorse disponibili per “donarle” e goderne noi stessi che qui vogliamo continuare a vivere, e soprattutto i nostri figli, non costretti più ad “emigrare”.

Cari Presidenti consentiteci di contribuire alla “rinascita” della Sicilia e dell’Italia intera. Buon dialogo e lavoro anche a Voi.

   A.C.   Una donna e mamma di Augusta

VOGLIAMO FAR RIALZARE LA SICILIA PARTENDO DALLA DARSENA DI AUGUSTA

volontari.jpgAUGUSTA. «Vogliamo bloccare i derivati del petrolio che escono dall’Isola. Inginocchiamo il nord che ci chiama parassiti per far rialzare la Sicilia. Chiediamola progressiva liberalizzazione totale dell’approvvigionamento di carburante da parte dei distributori. Prezzo dei carburanti uguale in tutta Italia a parità di marca, senza oscillazioni per territorio. Riduzione del prezzo del trasporto merci di pedaggi autostradali, tariffe navi e tariffe treni. Potenziamento della viabilità interna. Revisione delle limitazioni in materia di pesca. Parità del costo del credito per le imprese in tutto il territorio italiano». Queste rivendicazioni sono contenute in un volantino stampato e diffuso dai “Volontari per la Sicilia”,  piccoli imprenditori, operai, disoccupati e studenti  che hanno manifestato, domenica 22, nell’area della nuova darsena servizi del porto di Augusta, praticamente quasi sùbito dopo lo smantellamento del blocco dei “forconi”, per invitare gli operatori del porto a bloccare in modo pacifico le operazioni legate alle attività portuali legate al trasporto dei prodotti derivanti dal petrolio. I rappresentanti di questi “Volontari”dei manifestanti,  Marco Arena (Priolo), Fabio Di Maura (Melilli), Tony Di Silvestro e Antonio D’Amico (Augusta), hanno sottolineato che il loro intento  è stato quello  di manifestare in maniera civile e composta, chiamando a raccolta tutte le categorie produttive.  “Questa volta non vogliamo penalizzare i cittadini siciliani,com’è successo durante il blocco dei giorni scorsi,  ma vogliamo mettere in ginocchio l’Italia intera. E’ l’unico modo questo per poter essere ascoltati, spiegare i motivi e le ragioni del nostro disagio”: questo il loro  intento programmatico. Evidentemente, sono consapevoli che, grazie all’area Augusta-Priolo, viene servito, quanto a carburanti, un terzo dell’Italia.

Diletta Càsole