650 MILA EURO PER RIMETTERE IN SESTO LA PISCINA: ne varra’ la pena?

piscina.jpg

Sono ormai lontani i giorni in cui la Zefiro Nuoto e la Rari Nantes Augusta svettavano in cima alle classifiche italiane. Oggi i due club agonistici di nuoto e pallanuoto di Augusta sono scomparsi; tutto questo è avvenuto in seguito alla chiusura di quella che una volta si poteva definire piscina “G. Turchio”, una struttura sportiva che, nonostante le limitate risorse, sin dagli anni 70 ha prodotto atleti, allenatori, di altissimo livello. Recentemente, è stato approvato dal consiglio comunale un progetto per la ristrutturazione dell’impianto: 650.000 euro che verranno sprecati per la ristrutturazione di una struttura ormai così degradata e obsoleta da non avere un futuro. Nonostante questo tentativo ancora tutto da vedere, l’unico dato certo al momento è che di quelle classifiche che una volta erano motivo di orgoglio per la città, oggi non v’è traccia.

    Claudio Polizzi

650.000 euro per la piscina comunale

Il risultato della recente campagna tesseramento c’incoraggia a continuare e ci stimola a proseguire sul percorso iniziato alle ultime elezioni. Le diverse anime del partito sono tutt’una,  le varie scissioni subite hanno portato a una naturale scrematura e fa fatto chiarezza. Personalmente posso farmi anche da parte potrei continuare a occuparmi di politica ugualmente nell’interesse della comunità. E’ chiaro che dopo il dimagrimento dell’assemblea regionale(da 90 a 70 i componenti),  in questa provincia sono soltanto quattro i seggi disponibili alla regione: una bella lotta, i pochi posti andranno a chi sarà capace di essere vicino al territorio. A oltre tre anni dal secondo mandato Carrubba, l’amministrazione è caratterizzata da una “maggioranza mobile”, la città è allo sbando, certo non stanno prevalendo gli interessi della collettività. I problemi sono palesi, alcune zone come i giardini pubblici nel degrado, la mancanza di zone balneari facilmente raggiungibili, problemi di traffico e di inquinamento, mentre i mini bus elettrici rimangono nella rimessa comunale. Poi ancora la disoccupazione galoppante, la mancanza di liquidità dell’ente che limita l’azione amministrativa, siamo in attesa da decenni di un piano regolatore, intanto in consiglio comunale si continua ad approvare piani costruttivi e tutti costruiscono anche su terreni che fino a ieri erano agricoli, senza servizi. Il centro storico si sta svuotando e migliaia di immobili sono abbandonati, invece di essere ristrutturati e rivalutati. Sarebbe opportuno incentivare gli imprenditori, specialmente giovani, che intendono investire in attività nel centro storico. Non si è fatto abbastanza per pretendere la realizzazione di un depuratore, Augusta e altri due centri in tutta la provincia sono rimasti senza depurazione delle acque reflue in una condizione da terzo mondo. La città ha bisogno di uno sforzo comune su cui stiamo lavorando. Però, prima occorre un progetto serio, una sorta di risorgimento cittadino, poi sceglieremo l’uomo che dovrà guidare questa fase importante. Ad Augusta ci sono forze pulite e capaci bisogna solo metterle insieme. Non è mia intenzione parlare del passato e degli errori altrui. Sono concentrato sul futuro, bisogna rimboccarsi le maniche e pensare alle generazioni future che in questo periodo sono costrette a precipitose fughe per cercare di trovare spazi professionali, la città si sta impoverendo di giovani menti che potrebbero essere i dirigenti del domani e non bisogna guardare solo ai risultati elettorali, come sta accadendo con l’incredibile vicenda della piscina comunale, uno sperpero di denaro in un momento di crisi come questo, sarà come un boomerang, si ritorcerà contro l’amministrazione. Occorre programmare il futuro e bisogna farlo tutti insieme, di là degli steccati ideologici i problemi cittadini non possono avere colore politico.

   Paolo Amato