AUGUSTA / I VECCHI PESCATORI VOGLIONO IL MUSEO DEL MARE

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Augusta. “La marineria dei pescatori di Augusta, tra la fine del 18oo e i primi anni del 1900 vantava una flotta di oltre 1oo imbarcazioni, ed erano conosciuti anche al di fuori dei confini regionali, visto che si spingevano oltre Otranto,  per il versante ionico, e oltre Napoli, per il versante tirrenico, navigando a vela. L’economia di Augusta era basata, oltre che sul lavoro nelle campagne e sulle saline, sulla pesca. Facendo una semplice conta, considerando che su una barca lavoravano in media otto o dieci persone, arriviamo a otocento-mille unità. A questa conta bisogna aggiungere gli uomini che lavoravano a terra: maestri d’ascia, rizzari, cunzarui, nassaroli e altri.” Questa è stata la parte più ricca di informazioni dell’allocuzione tenuta il 2° novembre  da Giulio Morello, ex consigliere comunale, attuale vicepresidente della Confraternita di Sant’Andrea, che riunisce i i pescatori sopravvissuti, tutti molto anziani, tranne Morello, figlio dio uno di loro ora scomparso. Morello ha parlato la sera dell’inaugurazione della mostra “Arnesi dei pescatori di ieri e di oggi”, che,, da sette anni, si tiene nel salone annesso alla chiesa di Sant’Andrea in Via Principe Umberto. “Oggi della marineria di Augusta e dei pescatori non c’è traccia, dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, con la costruzione della prima raffineria… La perdita di tradizioni, di esperienza, di consuetudini legate a quest’antico rapporto dell’uomo con il mare rischia di causare una perdia di identità e di valori che costituiscono la peculiarità e l’originalià stessa di questa comunità” Per questo motivo, il presidente della Confraternita, Domenico Patania, vigoroso ottantenne, ha chiesto fortemente che si possa istituire il MUSEO DEL MARE. Lo ha chiesto alla presenza del prefetto Maria Librizzi, intervenuta, fascia tricolore a tracolla,  alla manifestazione nella sua qualità di sindaco facente funzione nell’àmbito della Commissione straordinaria che dovrà governare per almeno altri dieci mesi.

G. C.  –   foto di Giulio Morello: primo a sin. Domenico Patania, affiancato dalla prefetta Librizzzi, l’amm. Abbamonte, il parroco Scatà