QUANDO AL MUSCATELLO NASCEVANO PIU’ BAMBINI CHE ALTROVE IN PROVINCIA

RSCN0165.JPGAugusta. Sono trascorsi poco più di quarant’anni anni da quando il reparto di ginecologia-ostetricia dell’ospedale Muscatello di Augusta mieteva i primi successi divenendo in breve tempo un Centro Parto di eccellenza, paragonabile per la qualità delle prestazioni mediche ai migliori Centri Parto regionali. Un successo dovuto non al caso ma esclusivamente alla professionalità ed alla dedizione del Personale medico e paramedico guidato dal primario prof Salvatore Paci, abile professionista, apprezzato non solo per la sua alta preparazione scientifica ma anche per le sue doti morali ed umane. Il Centro Parto del Muscatello era diventato il fiore all’occhiello della Sanità provinciale di cui gli augustani andavano orgogliosi. Dal 1970 al 1979 (10 anni) al Centro Parto di Augusta sono nati 7507 bambini con una media di 750,7/anno, raggiungendo il massimo nel 1975 con 868 nuovi nati; nel decennio successivo (1980- 1989) si è registrata una lieve flessione con 6984 nuovi nati (698,4/anno), ma nulla di preoccupante perché dovuta al fenomeno generale del calo delle nascite, in linea con l’andamento nazionale; dal 1990 al 2000 (11 anni) le nascite sono state 6945 (631/anno), un calo più marcato che fa scattare il primo allarme, attribuito all’andata in quiescenza del primario; il calo è continuato ad aumentare nel decennio successivo, dovuto a diversi motivi, quali il rinvio, sine die, dell’assetto della pianta organica e la fuga di alcuni medici, attestandosi alla fine del 2006 a circa 500 nascite l’anno. Negli anni 2007-2008 c’è stata una flessione verticale dovuta ad un evento del tutto contingente quale la ristrutturazione dei locali, raggiungendo il minimo storico con circa 300 nuovi nati/anno.

Questo evento, è stata la causa del declino del Muscatello.  E’ chiaro che 300 nascite/anno sono poche per mantenere un Centro Parto, motivo per cui l’assessorato alla sanità regionale, nel preparare il nuovo piano di riordino ospedaliero della provincia, senza tenere conto del passato ed ignorando che il riferimento di circa 300 parti/anno era un valore assolutamente privo di rappresentatività statistica, (essendo la domanda del bacino naturale di utenza del Muscatello, secondo i dati ISTAT, di circa 650 parti/anno e non 300), decreta l’eliminazione del Centro Parto di Augusta con una motivazione che sa di cinismo: costa troppo, si deve chiudere.  Una scelta non condivisa dai cittadini di Augusta, ritenuta ingiusta perché non supportata da elementi di valutazione oggettivi, ed anomala perché è incomprensibile che si possa chiudere, anziché riconoscerne il merito, una struttura che per decenni si è distinta per qualità ed efficienza. Il decreto, infatti oltre alla presunta illegalità per la mancata applicazione dell’art. 6 della legge 5, per cui il comune di Augusta ha fatto ricorso al TAR di Catania, presenta, a giudizio del sottoscritto, altre anomalie riconducibili al metodo di valutazione usato per il riordino ospedaliero, metodo che non ha tenuto conto né di alcuni Indicatori epidemiologici né dei reali Indicatori demografici del territorio, indici che hanno un ruolo determinante nel processo decisionale per la distribuzione delle risorse economiche nel territorio. Indignati per tale ingiustizia, i cittadini di Augusta si sono rivolti alle parti politiche chiedendo loro di far luce sulle molte ombre che il decreto assessoriale presenta, ma fino ad ora sono arrivate soltanto risposte ambigue e fuorvianti. Pare che i giochi siano stati fatti e per il Centro Parto di Augusta non c’è scampo: deve chiudere. Dall’altare alla polvere.
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 Giuseppe Moschitto   Chimico industriale

IL COMITATO PRO-MUSCATELLO DI AUGUSTA RITIRA LE DIMISSIONI

Il comitato  fa l’esame di coscienza e  a distanza di poco si ricostituisce.

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A seguito dell’ “incidente di percorso” causato dal raduno cittadino organizzato il 27 settembre alla nuova Darsena dal comitato a difesa del presidio ospedaliero “Muscatello” di Augusta, raduno che avrebbe provocato nel contempo le dimissioni degli organizzatori per non avere  raggiunto i risultati sperati in termini di partecipazione alla protesta,  lo stesso comitato, nel riconoscere  comunque responsabilmente  un difetto nella macchina organizzativa, ha deciso ieri di ricostituirsi per portare avanti le ragioni della protesta.

In effetti, il sit-in del 27 settembre con  la partecipazione di qualche centinaio di cittadini è risultato deludente a fronte degli altri sit-in, quello del 26 marzo scorso, per esempio, che portò alla nuova darsena circa 5.000 persone, o quello del 30 e 31 maggio che vide il blocco totale delle attività e della viabilità. Molto probabilmente, si dirà, l’evento è stato fortemente  condizionato  dalla visita ad Augusta del governatore di Sicilia Lombardo il quale, si dà il caso, nel giorno precedente rassicurava la cittadinanza che non ci sarebbe stata una vera e propria chiusura del Muscatello  bensì  un graduale spostamento di alcuni reparti a Lentini,  alla luce dei  provvedimenti che sarebbero piombati “dall’alto” (come se la nostra regione non fosse a statuto autonomo). Succede quindi che il discorso ad effetto del governatore riesce in qualche modo, alla vigilia del raduno cittadino, a dividere l’opinione pubblica, tanto che  la manifestazione  rischia di fallire e il comitato decide conseguentemente di dimettersi.

La questione sembrava essersi conclusa fin quando l’azienda sanitaria provinciale di Siracusa non decide di emanare frettolosamente, in barba al principio della gradualità e contestualità enunciata da Lombardo, una prima disposizione che attualizzerebbe, dal 30 settembre, il trasferimento a Lentini dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria e il day hospital di talassemia, compromettendo così quel delicato equilibrio che vedeva già  una parte dell’ opinione pubblica schierata contro le decisioni dei nostri amministratori.

«Da oggi stesso – dicono quelli del comitato  – saremo nuovamente in piazza per informare la popolazione degli ultimi sviluppi della situazione che riguarda il Muscatello.

Invitiamo il sindaco, l’Amministrazione e il Consiglio comunale a intraprendere le azioni necessarie per far rispettare la piena integrità del nostro ospedale».

   Giuseppe  Tringali

L’ ADDIO DEL COMITATO CITTADINO COSTITUITOSI PER LA DIFESA DEL MUSCATELLO

Sarà l’ addio al Muscatello ……..?

LETTERA APERTA DEL COMITATO

AUGUSTA,  28 SETT 2011

muscatello.jpgAlla luce di quanto è successo nella manifestazione del 27, il comitato cittadino, che si era costituito volontariamente a difesa dell’ospedale Muscatello, ha deciso con una sofferta decisione di sciogliersi autonomamente. L’arrivo del governatore Lombardo che ha ribadito il nuovo riassetto del Muscatello, cioè la rifunzionalizzazione dell’ospedale e 2 posti letto per un servizio di assistenza di base pediatrica, ci aveva convinto a non disdire lo sciopero del 27 settembre. La giornata della manifestazione, non ha sortito gli effetti sperati di coinvolgimento della popolazione augustana e ci assumiamo le nostre responsabilità, forse non abbiamo saputo dare le giuste informazioni. Ci rammarichiamo che l’ospedale verrà chiuso alle donne, mamme e bambini, ma cerchiamo di avere fede su ciò che il governatore Lombardo ha detto nell’aula magna che l’ospedale sarà anzi potenziato con strutture d’eccellenza e che i trasferimenti dei reparti avverranno contestualmente a quelli assegnati. Il Comitato stigmatizza l’assenza di persone delle istituzioni e dei sindacati politicizzati lasciando in abbandono dei cittadini che chiedevano un loro diritto, protestando per bloccare un’ingiustizia sociale. Ringraziamo tutte le donne, mamme, studenti, i lavoratori del porto operanti sui rimorchiatori che ci sono stati sempre vicino in questa vertenza e tutta la cittadinanza sensibile che ci ha seguito. Un ringraziamento particolare a tutte le forze dell’ordine che, con la loro professionalità hanno condotto, in piena sicurezza, l’ordine pubblico evitando che le manifestazioni degenerassero.

Tutti i componenti del comitato saranno sempre presenti e affiancheranno coloro che in avvenire si prenderanno a cuore il problema dell’ospedale, quando ci saranno tempi migliori. Un grazie a tutta la città.

   Il Comitato

La manifestazione di oggi a sostegno del Muscatello di Augusta

 

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I cittadini di Augusta, sostenuti dalle popolazioni dei paesi limitrofi, a distanza di quattro mesi dalla mobilitazione generale cittadina del 30 maggio, che vide la massiccia partecipazione della  popolazione locale, sono tornati a manifestare avverso il  decreto 1377 del 25 maggio 2010 che, come risaputo, porterebbe al depotenziamento del presidio ospedaliero locale “Muscatello”. Questo, è il caso di politica,sanità,augusta,muscatelloricordarlo, avviene l’indomani del paradossale investimento che ha visto l’ingente sperpero del denaro dei contribuenti “non parassiti”, cioè di quelli che pagano regolarmente le tasse, attraverso la realizzazione di un nuovo padiglione che rischia di divenire l’ennesima cattedrale nel deserto in un drammatico periodo storico, di grave crisi economica, almeno così si suol dire.  E come se ciò non bastasse, come se non bastasse il danno, la beffa a volere ridimensionare l’esistente, nient’altro che una modesta struttura, interamente ristrutturata dopo chissà quanti decenni e sempre coi soldi degli onesti cittadini. La gente,  stufa e sfiduciata, stenta ormai a credere alle rassicurazioni che arrivano da più politica,sanità,augusta,muscatelloparti; inutile quindi il tentativo di ieri  pomeriggio del Governatore Lombardo (video sotto), in visita ad Augusta o del sindaco Carrubba che, dopo avere capeggiato le prime rivolte cittadine,  oggi appare alquanto “assopito”, stante ai commenti generali, e invita la popolazione ad un “moderato ottimismo”, anche alla luce della recente nota del 21  settembre che garantirebbe, a suo dire, un primo risultato. “Potremmo avere 120  posti letto per acuti al Muscatello” – spiega ancora  il sindaco Carrubba “e ci allontaneremmo dal paventato rischio di ridimensionamento  della struttura”,   e questo grazie anche alla  conferenza dei sindaci del 28 luglio; in quell’ occasione, infatti, l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo annunciava la modifica del decreto 1377. Tante promesse ma al momento, nessuna certezza e nessun risultato concreto, tanto che a distanza di tempo la popolazione   stenta oramai a credere alle promesse annunciate dai nostri politici comunali e regionali. Così oggi, di buon mattino, armata di ombrello per ripararsi dalla scrosciante pioggia, la DSCN0169.JPGcittadinanza si è presentata  in massa al raduno organizzato dal comitato presso la nuova darsena di Augusta,  per annunciare ancora una volta la propria presenza e la propria perseveranza nella lotta per la difesa della salute, assieme ai lavoratori della “Società Augustea S.p.A.” che, essendo del posto, hanno anch’ essi aderito a nome di tutta la comunità portuale.

I cittadini rilanciano e  fanno sapere che anche in futuro non abbasseranno il livello di guardia nel sostegno ad oltranza del proprio ospedale, disposti ad affrontare qualsiasi intemperia.

  Giuseppe  Tringali

Il gazebo di Piazza Duomo allestito dal comitato pro-muscatello

gaz.jpgAugusta I rappresentanti del coordinamento in difesa dell’ospedale “Muscatello” hanno allestito un gazebo nel centro storico della città, in Piazza Duomo, anche se non è molto frequentata, non per raccogliere firme, ma per sensibilizzare la cittadinanza SULLE SORTI PRECARIE DELL’OSPEDALE CIVICO “MUSCATELLO che rischia la chiusura, per  il cui mantenimento  sono state tentate tutte le strade. Il gazebo è da oltre una settimana e rimane fino  al prossimo 26 settembre, lunedì vigilia della programmata mobilitazione contro il paventato ridimensionamento del nosocomio, iniziativa voluta e promossa dal Comitato per la difersa dell’ospedale,  già sperimentata con successo nei mesi scorsi, ideata per coinvolgere tutta la cittadinanza. Come si ricorderà, , nel corso di una pubblica assemblea, si è deciso di tornare protestare giorno 27 per la tutela del pieno diritto alla salute degli augustani. Il coordinamento pro Muscatello ha invitato” tutti ad aderire a una giornata di mobilitazione generale. Quella che si intende mettere in atto, secondo le intenzioni degli organizzatori, è una protesta pacifica e civile, ma allo stesso tempo anche forte e incisiva perché ritenuta forse l’ultima occasione per far echeggiare il grido degli augustani che considerano un atto di ingiustizia sociale quello perpetrato nei loro confronti. Salvo nuove disposizioni che troveranno concreta attuazione solo se messe nero su bianco, vedranno infatti il proprio ospedale privato di reparti essenziali e quindi, secondo quanto è stato più volte evidenziato da tecnici del settore, destinato a morire. I rappresentanti del comitato, si sono ripetutamente detti intenzionati a non creare disagi alla popolazione così come invece è avvenuto il 30 e il 31 maggio scorsi. L’intera città è invitata a fermarsi per nuova giornata di mobilitazione in difesa dell’ospedale.”

C. C.   Nella foto: il gazebo in  Piazza Duomo

OSPEDALE MUSCATELLO DI AUGUSTA: ENNESIMA MOBILITAZIONE PREVISTA PER IL 27 SETTEMBRE

E intanto ci “scippano” il centro trasfusionale

 

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 Augusta – La gente di Augusta,  quella del vasto bacino d’utenza del “Muscatello”, dei comuni di Melilli, Priolo  e Sortino, sono  pronte per una nuova grande mobilitazione  a difesa dell’ospedale cittadino contro il temuto ridimensionamento. Un’altra  forte e civile protesta è stata programmata per il prossimo 27 settembre: uno sciopero generale con la mobilitazione dell’intera città e di rappresentanti di quelle citate sopra per dire “no” al ridimensionamento dell’ospedale. Un’iniziativa alla quale il coordinamento cittadino pro Muscatello invita sindacati, forze sociali, rappresentanti istituzionali ad aderire. Il coordinamento ha già chiesto e ottenuto la solidarietà dei comuni limitrofi, i cui abitanti fanno parte del vasto bacino d’utenza del Muscatello. Secondo quanto riferito, i sindaci dei Comuni di Augusta, Melilli, Priolo e Sortino dovrebbero farsi promotori di una seduta congiunta dei quattro consigli comunali per decidere le azioni da intraprendere in difesa del presidio ospedaliero. Il comitato pro Muscatello comunque non si fermerà, deciso più che mai a tutelare il diritto alla salute del martoriato territorio, ritenendo questa, forse l’ultima occasione per far prevalere la volontà degli augustani e non solo. “Il nodo principale della vertenza riguarda il trasferimento dei reparti e ginecologia –ostetricia e pediatria a Lentini-“ ha detto  Giovanni Canigiula, infermiere al Muscatello e attivita del comitato – “ nonostante i dati sul numero dei parti registrati nella nostra città che da soli dovrebbero bastare a garantirne il mantenimento. Mantenimento su cui è mirata la nostra battaglia. Riteniamo che privarci di tali reparti sia una grandissima ingiustizia sociale”.

Tutti  i componenti del comitato hanno concordato sul fatto che a nulla è servita la via del dialogo con i rappresentanti istituzionali,  intrapresa dal comitato  su invito del prefetto”.”Il nostro ospedale è destinato a chiudere” – ha evidenziato Riccardo Fazio, già pediatra nello stesso”Muscatello” e oggi portavoce del comitato-“ il trasferimento dei due reparti è frutto di una politica che si è imposta in tal senso”. “Abbiamo seguito tutti i passaggi istituzionali”-ha detto il consigliere provinciale Ranno- “la risposta è stata un no secco”.“Le strade percorse”– ha ribadito l’assessore provinciale Paci– “si sono rivelate un fallimento”.“Ritengo sia giunto il momento di alzare la voce” ha aggiunto il consigliere comunale Annino di Melilli”.  Nel frattempo, sia il “Muscatello” sia l’ospedale Umberto I di Siracusa sono stati privati chissà perché dei centri trasfusionali, importantissimi in un’area a rischio come la nostra. Il signor Russo, assessore regionale alla Salute ha deciso di trasferirli a Catania, mentre quelli di Avola e Noto saranno trasferiti a Ragusa.  Ci piacerebbe capire la ratio di questo provvedimento. C’è qualche pregiudizio nei confronti di questa nostra realtà da parte dell’assessore Russo e del suo “capo” il signor Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, entrambi di Catania?

C. C.

Muscatello Augusta: l’opinione di un cittadino adottato e i ricordi da dietro il finestrino

finestrino.jpgQuando sono arrivato in Sicilia per lavoro, avevo un’idea slavata di quella che sarebbe diventata la mia seconda terra. Solo qualche informazione puntuale sulla città di destinazione, Augusta, in provincia di Siracusa, e sul territorio limitrofo. Nella mia immaginazione Avola evocava le mandorle, Pachino i pomodori, Lentini le arance: un personale accostamento topo-gastronomico. Di Augusta, invece, sapevo della sua collocazione geografica in una sinistra geometria triangolare, insieme ai paesi di Melilli e Priolo Gargallo. Non diventerò mai augustano per questioni di nascita, ma ho generato due figli, entrambi augustani perché nati all’ospedale Muscatello. Non è una precisazione di poco conto, quest’ultima, soprattutto se l’oggetto del mio intervento è incentrato proprio sull’ospedale della mia città adottiva. La riforma sanitaria regionale siciliana ha imposto una razionalizzazione delle spese che pare stia già portando i suoi buoni frutti. Se ne sentiva la necessità. La forbice usata per sfrondare gli eccessi, tuttavia, sembra essere manipolata da mani robotizzate, da un cervello elettronico che non fa differenze tra un ospedale collocato tra gli aranceti, quale quello di Lentini, e uno perimetrato da ciminiere come il Muscatello di Augusta, entrambi facenti capo al distretto Siracusa 2. Accorpati come fossero un solo ospedale. E in un solo ospedale non possono coesistere reparti uguali. Se Pediatria sta ad Augusta, non si può pretendere di avere un “doppione” a Lentini. Se Lentini avrà, come pare, il reparto di ginecologia, ad Augusta non ci sarà più un punto nascita. Questa la ratio del Decreto Assessoriale n. 1.377 del 25 maggio 2010 emanato dall’Assessore regionale alla Salute, Massimo Russo.

Impeccabile. Se non fosse che non prende in considerazione la peculiarità del territorio megarese, area considerata ad alto rischio ambientale, tutelata anche dalla Legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009 che contiene le norme per il riordino del servizio sanitario regionale.  Opportuna. Se non fosse che non valuta la vastità e la varietà dell’utenza del nosocomio di Augusta: maestranze della zona industriale e del porto commerciale, militari della Marina, detenuti del carcere di Brucoli (frazione di Augusta), cittadini provenienti dai paesi limitrofi. Migliaia di utenti, migliaia di bisogni.  Ingenerosa. Nei confronti di una popolazione che ha pagato un prezzo esagerato per la vicinanza alla zona industriale. Quei fumi alitati per anni dalle ciminiere da una parte hanno dato la vita con il posto di lavoro, dall’altra l’hanno tolta distribuendo malattie tumorali gravissime. Da una parte hanno permesso la formazione di nuovi nuclei famigliari, con lo stipendio da dipendente, dall’altra hanno presentato il conto in termini di aborti e malformazioni. Una popolazione che ha versato lacrime per le disgrazie dell’ambiente malato merita uno sconto, un gesto di generosità. Si può razionalizzare la spesa sanitaria, si deve, ma senza gravare sugli ospedali di frontiera come il Muscatello.

I cittadini di Augusta stanno lottando per il diritto alla salute, lo hanno fatto con manifestazioni di massa, con scioperi che hanno paralizzato le attività produttive e l’intera città, con assemblee. Tutto ciò non è servito, però, a dare concrete garanzie. Rimane lo spettro di una svilente rifunzionalizzazione che ferisce i cittadini. Se ritornerò a casa, nella mia Sardegna, mi porterò dietro il ricordo di un popolo dignitoso, composto, ma anche amareggiato, deluso. Mi auguro che l’Assessore Russo riesca a mettere più cuore nella sistemazione dei conti della sanità siciliana. Più cuore per la gente che soffre in un territorio sacrificato.

     Alessandro Mascia     

MUSCATELLO AUGUSTA: SE FOSSE VERO QUEL CHE DICE MARIO BONOMI, DEPUTATO REGIONALE API ?…. – di A. Mascia

bonomo 2.JPG“Se riuscissimo a fare una battaglia forte, ma proprio forte, riusciremo a difendere a malapena 80-85 posti letto per l’ospedale di Augusta”. La dichiarazione che ha suscitato inquietudine è di Mario Bonomo, deputato regionale dell’API, espresso dal territorio siracusano, intervenuto a una recente assemblea cittadina tenuta presso la sala conferenze del nuovo padiglione del Muscatello, organizzata dal comitato pro ospedale. Realista? Disfattista? Di fatto il suo contributo non ha sciolto i nodi che ancora tengono imbrigliato il futuro del nosocomio.

Ciò che, invece, ha impressionato positivamente è la pertinacia di quei cittadini che a quelle assemblee non mancano mai. Periodicamente il comitato pro ospedale invita, di volta in volta, i politici del siracusano che dovrebbero farsi carico delle istanze della cittadinanza augustana. Li invita, li interroga, li incarica, li responsabilizza. I cittadini più zelanti ronzano attorno ai politici per ottenere risposte sul destino dell’ospedale. Somigliano a quel gruppo di studenti che assediano i professori subito dopo la lezione per chiedere spiegazioni, approfondimenti, incontri. Ricordano quelle moschine che infastidiscono le mandrie che, invece, vorrebbero pascolare in santa pace tra le copiose erbe del prato. Immagini che rievocano la setta de’ cattivi i cui appartenenti Dante destinava a essere “stimolati molto da mosconi e vespe”. Un impegno che non conosce riposo estivo né in termini di riunioni e contatti né sotto il profilo degli aggiornamenti online tramite l’account Facebook “Augustani pro ospedale”. Le richieste che i cittadini hanno rivolto all’onorevole Bonomo sono sempre le stesse: intervenire seriamente sul famigerato decreto assessoriale che umilia l’ospedale di Augusta con il trasferimento dei reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria. Da una prima analisi sembrerebbe che i cittadini stiano conducendo una battaglia egoistica nell’incancrenirsi su quei reparti. Invece proprio quelli, oltre che aiutare a mettere al mondo nuove vite umane, costituiscono la vita stessa dell’ospedale. Toglierli equivarrebbe a smontare il motore dall’auto. Rimarrebbe una carrozzeria incapace di proseguire il cammino, destinata alla ruggine e alla rottamazione. Ginecologia, ostetricia e pediatria sono reparti trainanti. E, considerate le nascite firmate Muscatello, risultano molto più trainanti rispetto all’ospedale di Lentini, dove dovrebbero essere trasferiti per decreto assessoriale. Non si può negare che il nuovo ospedale di Lentini debba essere riempito. Di pazienti, certo. Ma anche di arredi, di attrezzature, di medicamenti, di viveri, di appalti. Un ospedale nuovo dovrà appaltare. Un ospedale vecchio, no. Ha già appaltato.

Bonomo è stato cortese ad accettare l’invito a partecipare all’assemblea cittadina. Tuttavia non ha voluto scontentare nessuno, né gli augustani tantomeno i lentinesi e le loro legittime aspettative. Perciò ha detto ma non ha detto. Ha ipotizzato che il privato, ovvero Villa Salus, invece che ad Augusta, possa essere ospitato nei locali liberi dell’ospedale di Lentini. Con un “budget aperto”, secondo l’ipotesi Bonomo, il privato riuscirebbe a far scendere medici da altri pianeti. E poi, ha sostenuto, non è detto che Villa Salus faccia solo e sempre ortopedia. Per evitare i doppioni di reparto potrà organizzarsi per fare altro. L’ipotesi creativa di Bonomo non deve aver convinto gli astanti che si guardavano l’un l’altro per capire se avessero udito bene. Perplessità da toccare con mano, dunque. Anche frustrazione e senso di impotenza.

Tra i cittadini c’è chi ha protestato per l’assenza del sindaco Carrubba. E chi lo dava appena tornato da una vacanza all’estero. In tal caso sarebbe stato assente giustificato. Subito dopo la vacanza, andare a farsi mordere i polpacci da quelli esagitati del comitato non è consigliabile.

Augusta è specchio del governo regionale. Anche a Palermo, infatti, il MPA di Lombardo governa con il PD. E proprio da quelle sponde è giunta ad Augusta la mannaia del decreto ammazza Muscatello. Come rispedirla al mittente? Carrubba potrebbe fare un’azione clamorosa per difendere il proprio territorio? Potrebbe autosospendersi dal PD o rescindere l’alleanza con il MPA creando un imbarazzante scandalo?

All’assemblea c’era anche l’assessore provinciale Nicki Paci, che ha storto il naso quando qualcuno ha ripetuto il mantra “l’ospedale non verrà chiuso”. Paci non è affatto convinto di questa rassicurazione. Come dire: c’è dietro una fregatura di cui ora non possiamo renderci conto. “Chi ci assicura che in futuro, a rifunzionalizzazione ormai avvenuta, non scoprano che il Muscatello è diventato antieconomico?”. Il timore legittimo di Paci è che sul decreto assessoriale ci sia scritto l’inizio della fine del nosocomio augustano. E ha chiesto a Bonomo, e a tutta la deputazione siracusana all’ARS, di fare pressione su Massimo Russo, assessore regionale alla salute, di metterlo sotto scacco.

C’è sempre un’alternativa a tutto. In caso di estrema emergenza, per dirla con Bonomo, Augusta farà una battaglia forte, ma proprio forte per proteggere il Muscatello da qualsiasi tentativo di offesa.

Alessandro Mascia –   nel tondo in alto, Mario Bonomo

All’ARS i deputati siracusani chiedono il potenziamento del “Muscatello”

Una commissione per migliorare la sanità ad Augusta e nelle aree industriali

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Sono stati avviati all’ARS, in seno alla Commissione sanità, i lavori della sottocommissione dedicata alle problematiche sanitarie in aree industriali, presieduta dal deputato regionale De Benedictis. Le prime audizioni dei responsabili dell’Osservatorio epidemiologico regionale, del registro territoriale di patologia di Siracusa per l’area di Augusta e Priolo, e del registro tumori di Caltanissetta per l’area di Gela, hanno confermato, in tali àmbiti, un’ incidenza maggiore di patologie collegabili alle particolari condizioni ambientali in prossimità degli insediamenti industriali.  “La sottocommissione” –  ha dichiarato il  presidente De Benedictis – “proseguirà i lavori al fine di pervenire a concreti indirizzi di intervento per dare attuazione a quanto disposto dall’art. 6 in ordine al potenziamento degli strumenti di tutela della salute in queste aree a rischio. All’interno di queste assumono per noi rilievo prioritario gli interventi di prevenzione e il ruolo che deve assumere, in particolare, il potenziamento dell’ospedale di Augusta”. Al riguardo  il deputato siracusano Enzo Vinciullo, componente della sottocommissione, ha sottolineato come “i dati mostrino un quadro degno della massima attenzione che possono e devono trovare, anche mediante la corretta applicazione dell’art. 6, soprattutto per l’ospedale di Augusta, una risposta adeguata per la quale ci riteniamo impegnati al massimo e che certamente avranno in questa nuova sottocommissione un luogo di approfondimento motivato”.  

  D.C.

AD AUGUSTA IL NUOVO DIRIGENTE DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA DI SR 2

 STRETEGIA ABBASSA TENSIONE DEL DIRETTORE GENERALE MANISCALCO?

Lo Presti dottoressa ginecologa.jpgOggi, sabato 16 luglio, si è insediata all’ospedale Muscatello di Augusta il nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia del Distretto ospedaliero Sr 2, Lucia Lo Presti. La dirigente proviene dall’Azienda Ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Lucia Lo Presti incontrerà alla presenza del direttore generale Franco Maniscalco, del direttore sanitario, dei coordinatori del Distretto ospedaliero Sr 2, dei capi Dipartimenti e del dirigente medico di presidio, i responsabili delle Unità operative, il personale del reparto di Ginecologia, i medici di base, dei consultori che afferiscono al Distretto, rappresentanti delle associazioni di volontariato locali, rappresentanti della stampa.  Nel corso dell’incontro saranno illustrate le linee programmatiche dell’attività che caratterizzeranno  il nuovo corso della Ginecologia e ostetricia del distretto  con particolare riferimento alla prevenzione e diagnosi delle patologie fetali, all’umanizzazione del percorso nascita nell’adozione delle linee guida che rispecchiano  le conoscenze  nazionale e internazionale in materia. In ambito ginecologico, oltre ai programmi di prevenzione e diagnosi dei tumori femminili,  il nuovo corso prevede, tra l’altro, l’attivazione di un ambulatorio di uro-ginecologia per la diagnosi e terapia riabilitativa e chirurgica dell’incontinenza urinaria. Come mai quest’ insediamento in pompa magna della dottoressa Lo Presti? Come mai ad Augusta se il reparto  che dovrà dirigere è stato trasferito de iure a Lentini e non risulta che il decreto assessoriale Russo sia stato cassato . Si tratta d’un’abile manovra dilatoria del fedele a Russo  direttore generale dell’ASP Franco Maniscalco per far credere agli augustani che la dottoressa  si preoccuperà di augusta?
Staremo a vedere.

 

       L. S.   –  Nella foto la dott.ssa Lo Presti