MARINA MILITARE: LOCALIZZATO GOMMONE IN DIFFICOLTA’ A SUD DI LAMPEDUSA

cassiopea1Foto 1Sono 110 gli uomini recuperati da Nave Cassiopea a temine di un’operazione di soccorso iniziata nella tarda mattinata di ieri. Una corsa contro il tempo dopo che l’elicottero della Marina Militare ha avvistato un gommone sovraccarico di persone, in serie difficoltà ed in completa assenza delle dotazioni di sicurezza. Tra i migranti recuperati, provenienti da diversi paesi quali Ghana, Mali, Togo, Gambia e Pakistan, è stato recuperato un corpo senza vita. ll Comando generale delle Capitanerie di Porto ha dirottato sul luogo dell’evento un mercantile in transito per concorrere alle operazioni di soccorso. Terminate le operazioni, i migranti saranno trasferiti da Nave Cassiopea sulla Motovedetta CP 940  delle Capitanerie di Porto, (Nave Dattilo), per il successivo trasporto a Porto Empedocle.

MARE NOSTRUM: LA FREGATA EURO E LA CORVETTA FENICE PORTANO IN SALVO ALTRI 244 MIGRANTI

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Tre natanti sono stati localizzati dalle Unità della Marina Militare e dagli elicotteri del dispositivo Mare Nostrum in un’area a circa 120 miglia a sud di Lampedusa. In area sono intervenute Nave Euro e Nave Fenice che, con un’azione congiunta, hanno recuperato 244 migranti tra i quali anche 20 donne e 2 bambini. Sul posto è intervenuto anche un rimorchiatore civile in transito. Le attività di soccorso sono state rese difficoltose dalle condizioni del mare che, dopo due giorni di tregua, è di nuovo agitato. In particolare, Nave Euro ha preso a bordo i migranti di due gommoni, in un primo momento con l’ausilio della motobarca e, successivamente, con il peggioramento delle condizioni del mare, con l’ausilio della “rete naufraghi” – stesa lungo la fiancata – dalla quale gli occupanti del secondo gommone sono saliti a bordo mentre Nave Fenice manovrava, a distanza ravvicinata, intorno alla scena d’azione per offrire il giusto ridosso dalle onde e consentire maggiore sicurezza durante il trasbordo. Le operazioni si sono concluse con il recupero di 244 migranti tutti apparentemente in buone condizioni. I migranti trasbordati sulle motovedette della Capitaneria di Porto trasferiti nel porto di Lampedusa mentre quelli imbarcati a bordo di Nave Euro sono stati trasferiti a Porto Empedocle. Tutti i gommoni presentavano scarse condizioni di galleggiabilità ed imbarcavano acqua. Inoltre i migranti a bordo erano privi di salvagenti individuali forniti dalle Unità della Marina Militare, prima del trasbordo.

Sono sbarcati ieri mattina ad Augusta i 375 migranti, dopo l’ avvistamento dall’ elicottero di Nave Scirocco della MM

operazione-mare-nostrum-400x215AUGUSTA –  Come esclusivamente anticipato da AugustaNews, ieri mattina  sono giunti nel porto commerciale di Augusta i 375 migranti soccorsi dalle navi “Grecale” e “Scirocco” della Marina militare, straordinariamente impegnata in questo ultimo periodo nel Canale di Sicilia. Sono 372 uomini adulti e 3 minori.  Diretti a Lampedusa a bordo di quattro gommoni localizzati dalle unita’ navali che partecipano all’operazione “Mare Nostrum”, subito dopo l’avvistamento, l’elicottero di nave “Scirocco” ha recuperato i primi 210 passeggeri di due dei natanti. Gli altri 165 migranti sono stati imbarcati di seguito da Nave “Grecale”, con l’ausilio del pattugliatore d’altura “Corsi” della Guardia costiera.

    G. T.

ESCLUSIVO – AUGUSTA, MIGRANTI MINORI AL CENTRO UTOPIA, PADRE ANGELO CI DICE…..

padre angelo augusta,centro utopia,immigrazione,migranti,augusta,augustanewsAUGUSTA.  “Noi non abbiamo chiesto soldi e abbiamo spontaneamente offerto la nostra struttura e la nostra collaborazione, ma in questo momento ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”. A parlare così è padre Angelo Saraceno, parroco di Santa Lucia, nel quartiere cosiddetto borgata, che ha messo a disposizione la propria struttura denominata “Centro Utopia” , quale centro di accoglienza per i minori di diciotto anni che recentemente sono sbarcati ad Augusta, dalle navi” San Marco e “Comandante Fulgosi”. Appare risentito e preoccupato  padre Angelo, cui domandiamo  sùbito  le ragioni di questi suoi sentimenti. “Sono state scritte cose inesatte su di noi”, esordisce il sacerdote – “ noi non abbiamo avuto requisita la struttura, ma l’abbiamo proposta alla commissione straordinaria, che l’ha accettata, a titolo gratuito per venire incontro alle esigenze del Comune. Noi abbiamo offerto la nostra collaborazione e, invece, le cose si sono capovolte: adesso, è il Comune che collabora con noi”. – Che cosa significa in concreto? Che, praticamente, il peso di questi minori, 69 in un primo tempo, ora solo trenta,  è ricaduto e ricade tutto su di noi. Noi dobbiamo occuparci di tutto, persino di notte dobbiamo fare i sorveglianti.  Non avete le forze di polizia?  No. Addirittura, avevamo troppi rappresentanti delle forze dell’ordine fra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Erano una dozzina. Da diversi giorni non c’è più nessuno.

 Abbiamo segnalato il fatto e ci è stato risposto che è sufficiente una pattuglia che “fa il giro”. I nostri volontari, dunque, devono non solo badare ai minori, ma essere  i vigilanti, per evitare che scappino o che possa intrufolarsi qualcuno nottetempo nel nostro campo. – Avete chiesto anche l’intervento dei medici ? Sì, per l’incolumità dei nostri volontari e per la salute degli ospiti abbiamo dovuto richiedere l’intervento di “Emergency”. Sono venuti con un grosso furgone rosso e hanno sottoposto i ragazzi a un controllo accurato. Per fortuna, non è stato riscontrato nessuna malattia contagiosa – Eravate attrezzati per la bisogna? – Nella nostra struttura ci sono i letti a castello, ma non avevamo né materassi né coperte sufficienti e li abbiamo chiesti alla Marina Militare che è stata disponibilissimaPuò dire lo stesso della Protezione civile? – Anche qui dobbiamo dire che ci sentiamo abbandonati. Noi ormai facciamo davvero di tutto: abbiamo fatto le pizze, comprato merendine perché questi ragazzi  hanno fame e non possono stare tutto il pomeriggio senza mettere qualcosa sotto i denti. Abbiamo fatto animazione e ancora faremo loro ascoltare musica, faremo vedere film, ma le nostre forze non possono reggere un così lungo impatto. Era stato detto che sarebbero stati sufficienti un paio di giorni. Ne sono passati otto e siamo ancora soli e con loro.

“Loro” sono, appunto, i trenta ragazzi della Somalia e dell’Eritrea  che stanno tentando di vivere qui in SICILIA , AL CENTRO Utopia,  ma solo per un breve periodo. Abbiamo posto alcune domande, recandoci sul posto con la troupe di Rassegna megarese per un video-servizio in esclusiva. Erano tutti somali in quel momento e ci hanno detto che considerano Augusta solo una tappa del loro viaggio verso la salvezza. E la salvezza è a Roma e Milano, vicini alle loro famiglie.

Giorgio Càsole

LA NAVE MILITARE FOSCARI IN SOCCORSO DI 233 MIGRANTI NEL CANALE DI SICILIA

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Nella prima mattinata di martedì 20 agosto il pattugliatore  Comandante Foscari della Marina Militare in navigazione nel canale di Sicilia, ha avvistato un’imbarcazione di legno a sud dell’Isola di Lampedusa con a bordo 233 migranti tra cui donne e bambini.  Accertate le precarie condizioni di galleggiabilità del natante, i naufraghi, ai quali sono stati somministrati generi di conforto e assistenza medica, sono stati imbarcati a bordo del pattugliatore della Marina Militare e sulle motovedette della Capitaneria di Porto intervenute in concorso alle operazioni di trasbordo.

I mezzi della Marina Militare hanno poi ripreso la navigazione verso le coste italiane.