CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: AFFINCHÉ I LORO OCCHI POSSANO TORNARE A SORRIDERE

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Venerdì 14 Dicembre presso l’aula Vallet del Liceo Megara di Augusta, si è tenuta una conferenza che ha trattato di un argomento sempre attuale, quello della violenza sulle donne. Noi alunni delle classi IVA e IVD del Liceo Scientifico abbiamo deciso di prendere parte a un dibattito promosso dal Nesea, centro antiviolenza di Augusta durante la nostra assemblea di classe. La conferenza è stata aperta dai saluti della vicepreside, Prof. ssa Gabriella Rista, che ha introdotto il delicato tema della conferenza, ovvero la violenza sulle donne, che quasi quotidianamente apre i titoli di giornali e telegiornali, rappresentante un fenomeno sociale in continuo aumento che diventa sempre più complesso e che ogni anno registra dati spaventosi. Dopo la presentazione del professore Alfio Castro, organizzatore dell’incontro insieme alla professoressa Anna Lucia Daniele, la parola è passata alla Presidente del Nesea Ins. Nunziella Cianci che ha illustrato gli importanti compiti che l’associazione svolge in sinergia con la polizia, i carabinieri e i servizi sociali. L’associazione interviene affrontando il problema da un punto di vista psicologico, pedagogico e assistenziale, e anche tramite l’assistenza legale di un avvocato. Subito dopo la conferenza ha assunto un taglio esistenziale, più vicino alla realtà di noi giovani. Le volontarie dell’associazione, la Dott. ssa Ines Messina, psicologa, e la Dott. ssa Leonarda Papiro, pedagogista, ci hanno mostrato alcuni disegni realizzati da altri volontari, che rappresentavano dei particolari momenti connessi con la violenza sulle donne. L’idea generale che è emersa è che, chi attua violenza nei confronti della propria ragazza, moglie o compagna, si crede un dio e si sente potente. All’inizio la donna sottostà a questo rapporto malato e continua a subire la violenza perché non trova il coraggio di ribellarsi o perché ha paura delle ritorsioni o ne prova vergogna. Quando però la volontà di non restare in silenzio supera la paura e le donne decidono di denunciare la vicenda, talvolta devono fare i conti con l’indifferenza generale. Un’immagine proposta dalle volontarie rappresentava infatti una donna davanti a un funzionario di polizia , che continuava a leggere indisturbato senza prestare attenzione a ciò che gli veniva detto. Noi tuttavia, nel nostro piccolo non dobbiamo mai commettere l’errore di lasciare sole le donne vittime di violenza perché non possono fare appello solo alle proprie forze per ritrovare un equilibrio. Durante l’incontro le volontarie del Nesea hanno proposto alcuni testi di canzoni che affrontano questo tema e tra tutte quelle proposte “O ti amo o ti ammazzo” di J-Ax è stata quella che ha catturato la nostra attenzione. Questa canzone sembrerebbe giustificare la violenza sulle donne adducendo come scusa la pazzia “O ti amo o ti ammazzo, il tuo ragazzo è pazzo” e considererebbe la donna una proprietà dell’uomo che conosce solo gli estremi: o l’amore nei confronti della donna o la morte.  Numerosi sono stati gli interventi e le riflessioni da parte degli alunni che hanno mostrato una notevole sensibilità d’animo. “Siamo tutti consapevoli del fatto che ognuno di noi è chiamato ad essere portavoce della non violenza contro le donne e il fiocco bianco che ci è stato donato deve essere un monito per ricordare che anche noi nel nostro piccolo possiamo dare il nostro contributo” – queste le parole di Barbara Serra, che è intervenuta a nome di tutti gli studenti.

D.A. –  Nella foto: Alfio Castro e le rappresentanti del Nesea