AUGUSTA/ JOE RAVALLI, INAUGURA IL CROONING AUGUSTANO A “VILLA DEI CESARI”

ravalliAUGUSTA. Da anni Joe Ravalli non si esibiva in pubblico o comunque non per spettacoli da protagonista, in  una sala con luci soffuse, come nei locali notturni d’antan. Ravalli, che ha respirato in famiglia il clima musicale, si è convertito  alla tecnica del crooning, una tecnica che in passato ha conosciuto grandi successi di pubblico, grazie a nomi prestigiosi, quali quello di Frank Sinatra, italo-americano, noto internazionalmente come “The Voice”. In effetti, con questa tecnica è la voce umana che deve risaltare sull’orchestra, una voce che, diciamo così, culla gli spettatori immersi in un’atmosfera ovattata, calda, soft, mentre i camerieri servono il cibo e le bevande. L’esperimento di crooning, che Ravalli ha voluto tentare fra stimatori e amici, è pienamente riuscito a Villa dei Cesari, tanto che il cantante, alla fine della serata, ha dato appuntamento al 12 dicembre. Lo stile del crooner è nato negli Stati Uniti, dopo l’avvento del microfono. La tradizione imponeva al cantante un’ impostazione di voce stentorea e squillante, tale da poter giungere chiaramente fino alle ultime file dei teatri; l’uso del microfono consentì  e consente l’uso di una tecnica, diciamo così, sussurrata. Il crooning quindi non è un genere musicale specifico, ma è piuttosto uno stile e una tecnica di canto che si fonde col jazz e con un certo tipo di musica ballabile. La grande orchestra, anche se priva della sezione archi, è un elemento distintivo di questo stile, ma nel tempo l’ambiente ideale per l’esibizione del crooner è divenuto il locale di piccole dimensioni, con tavolini e luci soffuse e una piccola pista da ballo. In questi locali l’accompagnamento più congeniale diviene quello costituito da basso, batteria e piano e di conseguenza la voce, benché sussurrata, diviene l’elemento essenziale.Bing Crosby è stato uno dei prototipi di crooner, anche se nel Novecento il più popolare è stato senza dubbio Frank Sinatra.In Italia il genere ha avuto un breve momento di popolarità tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, con esponenti quali Teddy Reno, Emilio Pericoli, Johnny Dorelli, Nicola Arigliano, Marino Barreto Junior e Paolo Bacilieri. A questo gruppo di cantanti è stata attribuita all’epoca l’etichetta di cantanti confidenziali, in contrapposizione alla categoria urlatori, della quale facevano parte personaggi quali Adriano Celentano, Tony Dallara e Little Tony. In un secondo momento sono arrivati al successo Bruno Martino, Peppino Di Capri e Fred Bongusto che comunque si ricollegano in qualche modo a questo stile musicale. A partire dal 2006 si è affermato, anche a livello internazionale, il catanese Mario Biondi., considerato,. In virtù della sua voce calda, pastosa e grintosa, il cantante “nero” italiano.

G. C.