LA DEPUTATA AMODDIO: “L’ISAB A RISCHIO, I LAVORATORI MERITANO RISPETTO”

h001PRIOLO. Il presidente della Lukoil ha chiesto pubblicamente scusa alla gente di Siracusa per il rischioso incidente occorso alla raffineria ISAB di Priolo il 26 febbraio scorso, non il primo e non certo l’ultimo in un’area industriale fortemente inquinata e fortemente a rischio, tant’è vero che già nell’ormai lontano 1990, non a casa, il Ministero dell’Ambiente definì l’area del triangolo Augusta-Priolo-Melilli un’area a rischio di  crisi ambientale. Il presidente della Lukoil ha chiesto scusa a Palazzo Vermexio, in occasione della presentazione dell’almanacco edito da alcuni anni: una pubblicazione raffinata, che raccoglie dati e foto di un anno di avvenimenti a Siracusa e provincia. La gente di Priolo e dintorni pone però una domanda che può apparire banale o semplicistica: “Ma, anziché spendere i soldi per un almanacco, non sarebbe meglio investire solo e esclusivamente in prevenzione e sicurezza? Si eviterebbero le scuse!. Se aggiungiamo la presenza di una base militare e la sismicità del suolo, abbiamo un quadro completo della drammaticità in cui ogni giorno vive questo territorio. L’ultimo  campanello d’allarme è venuto l’altro giorno quando abbiamo avvertito distintamente il terremoto avvenuto in Grecia. La deputata Sofia Amoddio, del PD, si è preoccupata per l’incidente del 26 febbraio e ha espresso  le  sue preoccupazioni a Roma:  “Alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani,  è intervenuto per rispondere all’interrogazione da me presentata sull’incidente che il 26 febbraio 2014 si è verificato nello stabilimento Isab sud di Priolo”. Così la deputata PD Sofia Amoddio, che aggiunge: “Secondo quanto riferisce il sottosegretario, l’Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambientale), immediatamente dopo l’esplosione, avrebbe provveduto a eseguire campionamenti dell’aria in diverse zone,  sia in prossimità della raffineria sia nel centro abitato del comune di Priolo Gargallo,  accertando la presenza di modeste quantità d’idrocarburi in concentrazione più bassa nei pressi della raffineria e più alta nei pressi della strada provinciale 25 per via di un vento che spirava in direzione del centro abitato di Priolo”. “Dai rilievi effettuati” – prosegue  Sofia Amoddio – “l’incidente non ha comportato danni da inquinamento del suolo, dato che lo sgrondo delle acque impiegate per lo spegnimento dell’incendio confluiscono nella raccolta delle acque meteoriche collegate all’impianto di trattamento a servizio della raffineria”. “Nel suo intervento, il sottosegretario Degani ha ribadito che la Procura della Repubblica di Siracusa è tempestivamente intervenuta disponendo ispezione dei luoghi e nominando, quattro esperti consulenti tecnici in materia di impiantistica industriale”. “Nonostante la raffineria Isab sud rientri tra gli stabilimenti a rischio incidente rilevante ai sensi della normativa Seveso (D. Lgs. 334/1999), alla luce delle informazioni fino ad oggi pervenute, l’incidente del 26 febbraio non sembra ricadere tra quelli per i quali, sulla base dei criteri riportati nella richiamata normativa, sussiste in capo al Ministero l’obbligo di fornire tempestiva notifica alla Commissione Europea”. “Ringrazio il Governo per la risposta che giudico esaustiva per quel che riguarda l’episodio relativo all’incidente ma poco soddisfacente nel suo aspetto generale”. “Richiamare le conferenze dei Servizi tenutesi nel corso degli anni e gli accordi di programma del 2005 e del 2009, finalizzati alla bonifica ed alla reindustrializzazione delle aree del SIN non è sufficiente”. “Troppo tempo è passato, troppi proclami e successive ritrattazioni hanno caratterizzato le vicende del polo petrolchimico di Siracusa. Apprezzo” – conclude Amoddio – “la volontà del Governo di intraprendere, unitamente agli enti locali, iniziative atte a fronteggiare la grave situazione ambientale e sanitaria, ma non posso esimermi dal chiedere risposte e tempistiche certe”. “I cittadini e i lavoratori di questo territorio meritano il rispetto delle norme, la tutela della salute e la prevenzione dei danni ambientali”.

G. C.