INFILTRAZIONI MAFIOSE AL COMUNE DI AUGUSTA: CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER CARRUBBA E CAPPADONA – di Pino Guastella

INFILTRAZ MAFIOSE.jpgAUGUSTA. Il Pubblico Ministero Andrea Ursino ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba e dell’ex deputato regionale dell’Udc Nunzio Cappadona per concorso esterno in associazione mafiosa e brogli elettorali. Oltre per i due esponenti politici il magistrato della Procura distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio per altre dodici persone, alcune delle quali legate al clan mafioso di Siracusa “Bottaro-Attanasio” e alla cellula i Augusta del gruppo mafioso Nardo di Lentini. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Nunzio Cappadona, Salvatore Minniti, Emanuele Gambuzza, Maurizio Carcione, Salvatore Alescio, Francesco Falco, Tullio Tedesco, Massimo Carrubba, Luigi Antonio Giunta, i fratelli Sergio e Tony Ortisi, Fabrizio Blandino, detto Jimmy, Marcello Ferro e Carmelo Trovato. I quattordici imputati dovranno presentarsi il 25 giugno prossimo davanti al Giudice del’udienza preliminare, dottoressa Cosentino, cui spetta la decisione se accogliere o meno la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Ursino. Nel fascicolo sono inserite due indagini portate avanti dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Siracusa: la prima è riconducibile all’operazione antimafia e antidroga denominata “Terra Bruciata”, con retata effettuata il 13 novembre 2007 contro gli esponenti del clan “Bottaro-Attanasio”; la seconda, invece, riguarda l’operazione antimafia e antidroga denominata “Morsa” a carico di tutti i “picciotti” augustani facenti parte del clan Nardo di Lentini. In questa inchiesta in cui sono coinvolte le quattordici persone, tra cui appunto l’ex deputato regionale dell’Udc Nunzio Cappadona, che si è presentato senza successo anche alle Regionali del 28 ottobre dello scorso anno nel listino di Nello Musumeci presidente, e l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba, indicato dal Partito Democratico ed eletto in una lista di centrosinistra, i Carabinieri del Reparto Operativo e il sostituto procuratore Andrea Ursino hanno accertato gravissime irregolarità nella conduzione dell’Amministrazione comunale di Augusta, per aver il sindaco in particolar modo consentito ad esponenti dell’organizzazione criminale di infiltrarsi e condizionare l’attività della pubblica amministrazione.

Le risultane delle indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia ed eseguite sul campo dai Carabinieri hanno indotto il Consiglio dei Ministri a sciogliere il Comune di Augusta per infiltrazioni mafiose. Pesantissime sono le ipotesi delittuose contestate a Carrubba e all’ex deputato regionale Cappadona, nonchè agli altri dodici imputati tra cui l’ex assessore comunale Luigi Antonio Giunta. Nei confronti dei politici vengono ipotizzati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio con l’aggravante di avere agevolato i clan “Bottaro-Attanasio” e “Nardo” di Lentini. Infatti, a Nunzio Cappadona, al tipografo Salvatore Minniti e al fondatore del panificio “Marconi” Emanuele Gambuzza, da quasi un anno trasferitosi a Malta, vengono contestati entrambi i reati e asseritamente “Cappadona, prima candidato alle elezioni per il Consiglio comunale di Siracusa del giugno 2004 e poi candidato alle elezioni regionali del maggio 2006, ottenuto da Minniti e Gambuzza – esponenti di spicco dell’organizzazione mafiosa “Bottaro-Attanasio”, la promessa di procurargli voti alle suddette elezioni in cambio della promessa di erogazione di denaro. In particolare il Cappadona pattuiva con Minniti e Gambuzza, in cambio del loro appoggio alle elezioni sia Amministrative che alle Regionali, il pagamento della somma di sessantamila euro e successivamente di altre somme di denaro. Nunzio Cappadona, nel tentativo di conquistare lo scranno a Palazzo dei Normanni, non ha fatto affari soltanto con gli esponenti del clan “Bottaro-Attanasio”, ma ha pure avuto contatti con gli esponenti della cellula mafiosa di Lentini riconducibile al clan Nardo. Infatti, i magistrati della Procura distrettuale antimafia gli contestano una seconda ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa per avere, quale candidato alle elezioni regionali dell’aprile 2008, ottenuto da Maurizio Carcione, ex dirigente del Partito Democratico e al tempo stesso esponente di spicco del clan mafioso Nardo di Lentini, la promessa di procurargli voti in cambio della promessa di erogazione di denaro. In particolare il Cappadona, servendosi della mediazione di Salvatore Alescio, pattuiva con il Carcione, in cambio del suo impegno a procurargli voti, il pagamento della somma di euro 4000 da erogare allo stesso Carcione ed ai suoi complici individuato in Francesco Falco, ex braccio destro del defunto boss di Augusta Sebastiano Pandolfo, ucciso da un killer solitario alla Villa comunale nel lontano 1989, e Tullio Tedesco. In particolare l’accordo prevedeva di consegnare mille euro per il Carcione ed euro 1500 ciascuno per il Falco e Tullio Tedesco. Successivamente a tale accordo il 6 aprile 2004 l’Alescio (servendosi del di di lui figlio Concetto) faceva pervenire al Cascione, al Falco e al Tedesco la somma di 1500 euro, che veniva poi ripartita in parti eguali tra i tre. Che sono tutti indagati per associazione mafiosa e voto di scambio assieme all’ex deputato regionale Nunzio Cappadona. E veniamo all’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba e all’ex assessore della sua Amministrazione Luigi Antonio Giunta. I magistrati della Dda contestano a Carrubba e Giunta il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio per avere agevolato, pur non facendone parte, gli esponenti di Augusta del clan Nardo alle elezioni comunali di Augusta, svoltesi nel giugno del 2006 (il Carrubba quale candidato sindaco, il Giunta quale candidato al Consiglio comunale di Augusta), accordandosi con Sergio Ortisi, Toni Ortisi, Fabrizio Blandino, Marcello Ferro e Maurizio Carcione, tutti notoriamente esponenti del suddetto clan mafioso, ottenendone l’appoggio nella competizione elettorale e l’ausilio nella raccolta di consensi e di voti, fornendo in cambio loro: già prima e durante la campagna elettorale l’impegno (manifestato in seno ai ripetuti contatti personali e telefonici), una volta eletti, ad attivarsi – mediante la strumentalizzazione dell’attività politica e delle proprie pubbliche funzioni di amministratori della stessa area politica – per fare ottenere l’affidamento (diretto o in subappalto) della esecuzione di lavori pubblici, la stipula di vantaggiosi contratti con la pubblica amministrazione, concessioni, licenze, finanziamenti, posti di lavoro in favore dei partecipanti al sodalizio criminoso, di persone ad essi contigue e di imprese ad essi riconducibili; e in particolare il rilascio in data 16 aprile 2007, a Maurizio Carcione di una licenza per la somministrazione al pubblico di bevande (anche alcoliche) ed alimenti relativamente al chiosco di proprietà dello stesso; la deliberazione della Giunta Municipale in data 16 aprile 2008, con la quale veniva deciso che il Comune di Augusta stipulasse un contratto di locazione con Rosa Greco, moglie di Giuseppe Tabita, persona contigua a Fabrizio Blandino, avendo ad oggetto un immobile di proprietà della predetta; dopo l’elezione a sindaco di Carrubba e la nomina del Giunta alla carica di assessore comunale ai Lavori Pubblici Inoltre si afferma che Carrubba e Giunta avrebbero assicurato agli esponenti della cellula mafiosa di Augusta un filo diretto extra-istituzionale tale da rafforzare il loro prestigio e la loro capacità operativa nerl settore dei lavori pubblici, garantendo ai medesimi l’accesso alle informazioni relative ai lavori da svolgersi nei comune di Augusta. E si afferma che il Carrubba, a fronte di tali impegni elettorali, avrebbe nominato assessore comunale della giunta da lui presieduta all’avvocato Gioacchino Aiello, suocero di Marcello Ferro; l’affidamento in diretto, in data 1° luglio 2008, alla ditta “3V di Vincenti R. & M. snc”, di Renzo Vincenti, factotum di Fabrizio Blandino; dei lavori per l’adeguamento e messa in sicurezza di alcuni locali del Comune di Augusta; la stipulazione in data 22 dicembre 2008 del contratto di locazione tra il Comune di Augusta e e la signora Rosa Greco; l’affidamento diretto in data 19 ottobre 2009, alla ditta “3V di Vincenti R.&M. snc” di Renzo Vincenti dei lavori per la collocazione di una porta antipanico in locali comunali in contrada Delle Forche; affidamento diretto in data 19 gennaio 2010 all’impresa edile di Maurizio Carcione dei lavori per manutenzione straordinari dei bagni della scuola “Giovanni Pascoli” di Augusta; l’autorizzazione in data 3 settembre 2010 alla ditta “Trecci”, appaltatrice dei lavori di manutenzione straordinaria della Scuola Principe di Napoli di Brucoli, a subappaltare i lavori per un importo di euro 53 mila alla ditta Stile Costruzione srl di Graziano Pandolfo, imprenditore contiguo a Maurizio Carcione e Fabrizio Blandino. Carrubba Massimo, Luigi Antonio Giunta, Sergio Ortisi, Toni Ortisi, Fabrizio Blandino, Marcello Ferro e Maurizio Carcione sono anche indagati per il reato di voto si scambio. Infine i magistrati della Dda di Catania contestano il reato di voto di scambio aggravato a Carmelo Trovato e Toni Ortisi. Si contesta nel capo d’imputazione che il Trovato per ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale in occasione delle elezioni Amministrative cui era candidato quale consigliere comunale offriva e prometteva a Toni Ortisi l’assegnazione di lavori pubblici, con l’aggravante di avere agevolato e favorito il clan Nardo operante in Lentini ed Augusta, di cui l’Ortisi è affiliato. Il fatto si è verificato in Augusta in epoca antecedente e prossima al giugno 2008.

Pino Guastella