ECCO LA RICETTA DELLA NONNINA : ZUCCHERO, LATTE E FIOR DI FARINA

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Nell’incontro con i Grillini, la pacatezza veltroniana e l’umiltà francescano-papalina di Bersani lo hanno fatto apparire, nella diretta streaming,  più che un leader politico, un piccolo peccatore davanti al confessore a cui chiedere l’indulgenza per i propri peccati. Ma Bersani è una persona per bene, che sta pagando le conseguenza dei precedenti governi, e di una campagna elettorale condotta nel rispetto delle regole, ma senza dire quello che bisognava dire. Quello che l’elettorato aveva bisogno di sentirsi dire. I confessori grillini, che di questi  tempi sconoscono il significato della mediazione e della misericordia, dall’altra parte del tavolo non l’hanno voluto assolvere e irrigiditi hanno detto “no”. Io al posto di Bersani avrei detto loro:- Ragazzi, vi propongo la ricetta della nonnina, cioè: scriviamo assieme una breve agenda politica con in tutto 5 punti. Tre li proponete voi e due noi. Non appena evadiamo questi cinque punti ne programmiamo altri cinque, tre voi e due noi e così via. E andiamo avanti fino a quando sarà possibile. Al primo inghippo ritorniamo alle urne. Del resto, nonostante il vostro successo strepitoso, neanche voi avete la maggioranza per il governo del Paese.

Salvo Romano . nella foto, Grillo durante il comizio in Piazza Duomo, ad Augusta

 

GRILLO È VITTIMA DELLA “MERDA”, ANZI DELLA “DINAMICA” – di Salvo Romano

AUGUSTANEWS PUBBLICA LE VOSTRE LIBERE E INCONDIZIONATE OPINIONI

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 A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, recita la Terza Legge della Dinamica. “Merda digitale”, così il neo-puparo massimalista Grillo ha qualificato i commenti degli Italiani inviati sul suo blog, migliaia e migliaia dei quali censurati in barba al diritto d’opinione. Questa volta il buon Grillo ha superato quel gran simpatico di Berlusconi che ne ha detto e dice tante, ma a confronto è molto più educato,…forse un santo. Ma se la “merda digitale”, se le deiezioni di chi pensa, di chi esiste, si accumulano ogni giorno fino ad intasare la cloaca, la colpa è solo sua. Grillo viene sempre più allo scoperto e mostra il vero volto. Dopo aver infatti osannato il media informatico, dopo averlo esaltato come l’unico strumento possibile per partecipare alla vita democratica, addirittura in grado di sostituire l’uso della parola, ora offende tutti. Offende l’intelligenza della casalinga, del pensionato, dell’operaio, del dirigente, dello studente, ecc.  che l’hanno votato e non. I commenti e le esortazioni dal basso lo infastidiscono, lo inquietano nel profondo. Così dopo essere stati invitati, qualche decennio fa, dal buon Umberto Bossi a pulirci le terga col Tricolore, ora ci tocca sentire che il pensare e il dissentire non sono altro che delle azioni paragonabili a delle deiezioni a pagamento. Le richieste di decidersi a intraprendere un cammino politico in cui regnano la mediazione e il rispetto della persona, di dare corso all’azione politica da esercitare nel Parlamento, cioè in quel luogo che il nostro De Roberto definì in un suo celebre romanzo come” il tempio dove si esercita il culto della democrazia”, gli stanno strette e le definisce “merda digitale”. Credo ora, che giorno dopo giorno il vero accerchiato, ma dalla nostra merda, sia proprio lui. Non mi resta che suggerirgli d’indossare nuovamente la sua bella muta da sub, ma non per una traversata nello Stretto, ma per evitare d’affogare nella nostra “merda digitale”. Noi alla fine della sua nuotata lo aspettiamo sulla sponda col nostro bel rotolo di carta igienica in mano, perché si possa ripulire e nel caso non bastasse la carta affidarlo a un discreto auto-spurgo che gli disintasi le sue contorte viscere sempre più in corto circuito. Meditate grillini: Grillo non è la voce della coscienza degli Italiani, quello è un altro grillo, molto più sapiente ed educato, la cui paternità è di uno scrittore intelligentissimo. Meditate grillini: nel precedente articolo ospitato su questo blog, vi ho ricordato che “la rivoluzione divora i suoi figli”, ora vi rammento che esiste la Fisica con le sue Leggi ferree a cui nessuno sfugge, ma forse molti di voi hanno dimenticato le nozioni scolastiche di Fisica, oppure volutamente le ignorano o cosa ancor più grave, ma di cui non devono farsene una colpa, le sconoscono.  Arrivederci alla prossima puttanata del vostro pseudo-leader. “Cogito ergo sum” – pensate, perché pensare è un atto intellettuale che conferma la nostra esistenza.

 Salvatore Romano

 

LA RIVOLUZIONE DIVORA I SUOI FIGLI OVVERO “LA STORIA È MAESTRA DI VITA” – di Salvo Romano

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AUGUSTA – Il fatto che Grillo è un dittatore, e Casaleggio l’autorevole e dogmatica eminenza grigia, è a questo punto lapalissiano. Chi vuole stare con lui gli deve cedere il proprio cervello e dirgli:- fanne quello che vuoi! Tutto a quello che urli nelle piazze stracolme di gente (attratta dalla notorietà che deriva dal suo essere un uomo di spettacolo) è giusto, sacrosanto, insindacabile! Si potrebbe dire, parafrasando il Credo recitato dal cattolico osservante, che il Grillino prima di andare a letto reciti: “Credo in un solo Grillo, leader  Onnipotente, creatore di un nuovo pensiero politico visibile e invisibile. Credo in un solo Grillo Signore e dittatore, unigenito figlio di Casaleggio, nato da se stesso prima della Prima Repubblica…Per noi Italiani e per la nostra salvezza discese dall’etere e per opera di Casaleggio si è preso il mio pensiero…Credo il M5S uno, virtuoso e universale…Professo solo il M5S per il rinnovo del Paese e aspetto la resurrezione del mondo ideale che verrà. Amen.” Per nostra fortuna, però, alcuni Grillini intelligenti, staccandosi criticamente dai principi dogmatici professati dal loro guru, perché consapevoli che il dogma di per sé offende l’intelligenza, sentendo sulle spalle la gravità del momento storico, politico, sociale ed economico in cui si trova il nostro Paese, forti delle responsabilità derivanti dal mandato, hanno deciso di riprendersi il cervello e votare come hanno votato. Viva la Libertà e la Democrazia, cioè il Potere del popolo, Viva la Repubblica, cioè la Cosa Pubblica che hanno chiesto di amministrare! Abbasso il Populismo, chiave di accesso alle dittature. Recita una massima famosa: La Storia è maestra di vita, cioè se conosci  il passato eviti certi errori. Così ai rivoluzionari Grillini, io antirivoluzionario grillino, gli ricordo la figura di  Maximilien- de Robespierre1758 – 1794) il noto personaggio della Rivoluzione Francese che fece “ampio buon uso” del truce marchingegno della “ghigliottina”. I manuali di Storia ricordano che Robespierre fu un repubblicano rivoluzionario, che si distinse per l’eloquenza e la combattività, battendosi con fermezza per la libertà di stampa, il suffragio universale e l’istruzione gratuita e obbligatoria; che propugnò l’abolizione della monarchia e l’istituzione della democrazia, l’abrogazione dei privilegi della nobiltà e del clero: idee che gli consentirono di guadagnarsi il favore delle correnti più estremiste della Rivoluzione Francese (in termini moderni si definirebbe un uomo di estrema sinistra). Ma il noto protagonista della Rivoluzione, che fu un grande evento per la storia dell’Umanità, perché diffuse i principi li Libertà, Uguaglianza e Legalità, ad un certo momento, preoccupato dagli eventi bellici e dei contro-rivoluzionari, per estirpare gli ultimi sostenitori della monarchia e dell’Ancien Régime, mise in atto quella che è stata definita “La Politica del Terrore”, basata sull’eliminazione fisica dei molti rivali della Rivoluzione.Il numero delle vittime fu altissimo e la Storia non l’ha potuto quantificare con esattezza. Fece ghigliottinare anche  Hébert e Danton, popolari capi rivoluzionari. Per questo si disse e si dice che la rivoluzione divora i suoi figli. Ma il tempo, come dicono gli inglesi, è galantuomo, e così il 27 luglio 1794 (giorno 9 del mese di Termidoro del calendario repubblicano, perché la Rivoluzione rivoluzionò anche il calendario tradizionale), Robespierre durante una seduta della Convenzione nazionale, si vide negata la parola e fu arrestato. Liberato dai suoi sostenitori, fu nuovamente catturato il giorno dopo e subito ghigliottinato assieme a 19 suoi fedeli partigiani.

La Francia avvilita e immiserita sentì l’inutilità della monarchia, non sopportava le sue angherie e le sue vessazioni. Pensò alla Rivoluzione che attuò con successo, ma la Rivoluzione ad un certo punto forse incominciò a sfuggir di mano ai suoi capi, i quali non sapendo più come gestirla, presi dal panico incominciarono ad utilizzare l’unico strumento possibile, ma non definitivo: il Terrore e processi sommari che sfociavano nella pena di morte. Robespierre non è stato l’unico rivoluzionario che ci ha lasciato le penne. Vedi Gheddafi. La Rivoluzione difficilmente sfocia nella democrazia, vedi Castro che l’ha trasformata in dittatura e che per giustificarla dice che la Rivoluzione Cubana è ancora in atto. Direte voi: – Che cosa “ci azzecca” tutto questo con Grillo? “Ci azzecca, ci azzecca”, dico io. Robespierre vuole essere solo una metafora. Grillo sicuramente non farebbe mai quello che ha fatto il personaggio storico qui riesumato. Anche perché il nostro grado di civiltà non glielo permetterebbe. Ma il suo linguaggio ci deve far riflettere. Condanna, anatema, ostracismo, espulsione, censura e offesa contro tutti e tutto, sono gli elementi che caratterizzano la sua proposta politica. Cosa ancor più grave quando si scaglia contro i suoi stessi sostenitori che si permettono di avvalersi del dubbio, che non significa negazione, ma come insegna Cartesio, sgombrare il campo dalle falsità per la ricerca della verità o se preferite della soluzione migliore. Il linguaggio di Grillo e dell’azione politica derivante, non si addicono per l’amministrazione della Cosa Pubblica. Il Paese ha certamente bisogno di rinnovarsi, ma questo deve avvenire con il confronto, con la mediazione, con il rispetto di quel valore assoluto che è la persona e delle sue idee e delle regole già esistenti che potranno essere emendate, ma attraverso le procedure previste dalla democrazia e soprattutto dalla Costituzione. Attenti a Grillo, al novello Robespierre, che nulla ha da condividere col più celebre insetto della favola di Pinocchio. Attenti Grillini potreste fare la fine Hèbert e Danton. A proposito: un commento più sintetico di questo inviato al signor Grillo è stato subito censurato.

 

   Salvo Romano