AUGUSTA, IL MEDICO GIUSEPPE TRINGALI NUOVO PRESIDENTE DEL TDM

Tringali TDMAugusta. Giuseppe Tringali, medico-ginecologo, in pensione da sette mesi, è il nuovo presidente della locale sezione del  Tribunale dei diritti del Malato (TDM), che fa rete con il movimento nazionale “Cittadinanza attiva”, il cui coordinatore augustano, Pinacchi, maresciallo in pensione dei Carabinieri, ha organizzato una conferenza-stampa , martedì 17 ottobre. A presentare Tringali è stato lo stesso  Pinacchi, il quale ha ricordato l’impegno venticinquennale del predecessore, Domenico Fruciano, che, dopo quattro mandati quale presidente, oggi è a capo di un’associazione costituitasi per la difesa del presidio ospedaliero “Muscatello”. La conferenza-stampa si è svolta nell’angusta sede del TDM, all’interno del vecchio padiglione del civico ospedale che non ha più alcuni reparti di eccellenza, come in passato erano  cariologia  e ginecologia, oggi attivo solo a Lentini (sottratto ad Augusta) . Questi due reparti erano di eccellenza grazie all’operatività primariale  rispettivamente del prof. Salvatore Paci e del dott. Pasquale Ferraguto, entrambi scomparsi. Lo ha riconosciuto lo stesso nuovo presidente del TDM, il quale, sollecitato  dalle domande dei rappresentanti della stampa, ha precisato che il TDM si muove entro precisi binari e non può interferire con l’operato  dei medici e degli infermieri, dal momento che il compito precipuo dì quest’organismo di volontari, è quello di difendere i diritti dei pazienti, in un rapporto di dialogo proficuo con la direzione sanitaria e con quella provinciale. Il rappresentante regionale di Cittadinanza Attiva, Magrì, ha letto un messaggio augurale del commissario dell’ASP, Brugaletta, il quale ha espresso il rammarico per non aver potuto presenziare, a causa di impegni  a Palermo. Tringali s’è detto fiducioso sull’attivazione del polo di riferimento regionale sull’amianto, anche perché ha ricordato che il dott. Matteo Tringali , primario di Medicina al Muscatello, fu un pioniere al riguardo,  essendo consapevole delle patologie derivanti dalle polveri sottili, tanto d’aver fatto acquistare uno spirometro all’allora  amministrazione dell’ospedale.

    G.C.

L’ INTERVISTA DEI CATTOLICI AUGUSTANI AI MAGNIFICI 7 CANDIDATI SINDACI AD AUGUSTA – di Giuseppe Tringali

SINDACIJpegAUGUSTA – Presso il salone dei frati francescani di Augusta si è svolto ieri sera, dalle 19 alle 21, un singolare incontro con i 7 candidati sindaci alle elezioni amministrative. L’incontro è stato decisamente voluto da tutti i sacerdoti della città per orientare i cattolici alla politica cittadina, dopo un lungo periodo di indifferenza e apatia da parte degli amministratori e dei cittadini, che ha inesorabilmente condotto il Comune di Augusta all’ indebitamento e al commissariamento per infiltrazione mafiosa. L’evento, ben organizzato, al quale oltre ai parroci erano presenti gli operatori pastorali delle parrocchie cittadine, dopo una lunga serie di attività promosse dai sacerdoti e iniziate nei quaranta giorni che precedono la Pasqua, poiché – dichiara il conduttore dell’ incontro Florindo Colella, “tutti siamo chiamati a partecipare all’interesse delle città, perché il Vangelo non si estranea dai problemi che attanagliano la nostra città”. La decisione mette in campo annunci, assemblee e quant’altro possa servire a sensibilizzare i cristiani al mondo della politica, dopo il dilagante dramma cittadino degli ultimi anni, che ha fortemente investito i giovani senza lavoro, destinati ad abbandonare il paese alla ricerca di un destino migliore, per non parlare del dramma di numerose famiglie giunte ormai alla soglia della povertà, seppure in una città ricca di risorse ma sempre più martoriata dall’inquinamento ambientale, scalzata dai territori e dai propri beni comuni, quali l’ Ospedale Muscatello, lo stadio comunale, il porto, ecc., tutte tematiche  affrontate nel corso dell’assemblea. La serata si apre col discorso di padre Mazzotta, nel corso del quale ha dato lettura del saluto dell’arciprete don Palmiro Prisutto, non presente in sala perché impegnato a Roma, essendo risultato vincitore del prestigioso Premio Nenni 2015, riconoscimento ottenuto proprio grazie alle battaglie condotte per fini ambientali.

La prima domanda rivolta dalla comunità ai candidati sindaci, i quali hanno avuto cinque minuti ciascuno per rispondere, è stata: “Qual è la tua priorità per la citta

Il candidato Antonino Di Silvestro, sorteggiato per primo, risponde principalmente in materia di trasparenza – legalità – lavoro  e controllo del territorio, anche avvalendosi delle moderne tecnologie. “La comunità” – dice – “deve essere unita in questo e attenta al bisogno del prossimo…. Un altro punto fondamentale riguarderebbe la riorganizzazione degli uffici comunali che può essere effettuata investendo sui corsi di aggiornamento per il personale, perché il cittadino che si reca nell’ ufficio comunale ha bisogno di sentirsi rispettato”. Marcello Guagliardo: “In questo momento il messaggio che la città e l’amministrazione comunale deve dare al cittadino è la serietà e la lealtà verso l’uomo…. La prima cosa che farò, se dovessi diventare sindaco, è la riattivazione dei servizi scolastici, l’assistenza agli anziani e ai disabili, le agevolazioni del servizio dei trasporti pubblici per gli studenti fuori sede, mentre per la salute pubblica, serve  monitorare meglio l’ambiente attraverso centraline gestite direttamente dal Comune …. La prima economia – continuando – sarà il mio stipendio come sindaco che confluirà in un fondo sociale…… Lo sport deve portare salute, alternativa all’ozio e ai vizi per i nostri giovani”. Domenico Morello: “nel leggere la prima domanda qual’ è la tua priorità per la città, mi sono chiesto piuttosto quali sono le priorità dei cittadini. Mettendomi in ascolto dei cittadini, così come stanno facendo in questo periodo gli altri candidati, ho capito che il cittadino ha l’esigenza di sentirsi vicino alle istituzioni per far fronte ai problemi connessi alla legalità, trasparenza, occupazione, ambiente. Tutti devono partecipare al bene comune”. Marco Stella: la burocrazia è uno dei mali di questa società …..e  un occhio va dato anche alla salute pubblica. Il primo cittadino deve avere la capacità soprattutto di interloquire, ovvero interfacciarsi con le altre istituzioni, anche per riprendere il discorso dell’ ospedale di Augusta, o del porto, deve essere capace di interfacciarsi con la marina militare, per esempio, o con le altre realtà che sono ospiti nel Comune di Augusta. Il sindaco deve diventare parte attiva della comunicazione verso le associazioni e verso le altre realtà. L’amministrazione comunale deve essere in grado di contrastare  l’urbanizzazione selvaggia”.  Nicky Paci: alla domanda precisa, qual’ è la tua priorità per la città, secondo me la risposta non può che essere univoca, ovvero rinnovare l’orgoglio, l’amore e il senso di appartenenza per la nostra città. Il senso di appartenenza che è andato smarrendosi nel tempo, i giovani non amano più il nostro territorio, come anche i meno giovani. Questo è il problema vero che attanaglia in primis la nostra città. Nel rinnovare il senso di appartenenza e la difesa del territorio può nascere la migliore economia per il territorio, per la difesa del nostro ospedale, del porto”. Cettina Di Pietro:difficile rispondere alla domanda in cinque minuti, anche perché abbiamo avuto modo di valutare con i cittadini negli ultimi due anni e mezzo le cose di cui ha bisogno la città….. Priorità sono innanzitutto la salute dei cittadini e il lavoro. Non si possono cancellare 50 anni di storia con un colpo di spugna, per le scelte effettuate che hanno determinato l’economia della città, basata anche sul lavoro in raffineria, ma il comune può assumere un ruolo decisivo sui controlli e sulle intenzioni che vengono assunte dalle società operanti nel petrolchimico. Dobbiamo puntare sulla valorizzazione turistica del territorio”. Gianbattista Totis:  “Ricostruire l’orgoglio dell’appartenenza è il tema centrale di questa comunità; probabilmente non abbiamo tutti molto chiaro il grado di degrado della nostra vita sociale che abbiamo acquisito negli ultimi 20 anni. Ricostruire l’orgoglio dell’appartenenza è il vero programma elettorale perché bisognerà costruire il senso dello stare insieme. Una delle piaghe della nostra società è l’incultura, ovvero la incapacità di trasformare il sapere nel saper essere e questo è uno dei primi obiettivi. Abbiamo perso il senso della comunità che va ricercato ovunque, nelle associazioni, nei partiti.. perché dobbiamo accorciare la distanza tra il dire e il fare.

La seconda domanda, “Come prevedi di realizzare il tuo progetto, date le limitatissime disponibilità di bilancio”:

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LA VITA DI MORATTI E LA STORIA VERA DELLA NASCITA DELLA RASIOM

rasiomAngelo Moratti,  da operaio in una fabbrica di maniglie d’ottone ai vertici dell’industria italiana – Una ricostruzione di Giorgio Càsole senza pregiudizi,  senza la lente deformante del presente

corriere diAugustaA come Albino, A come Angelo, A come Augusta.  La triplicazione della lettera A caratterizza la vita di un pioniere dell’industria petrolifera italiana,  il varesino Moratti Angelo,  non dimenticato presidente dell’Inter.

 Nascita e infanzia

 A come Angelo, appunto, nato a Somma Lombardo, in provincia di Varese, agli albori del Novecento (5 novembre 1909) dal farmacista Albino – ecco la prima A – che a Somma esercitava la sua attività,  prima di trasferirsi a Milano per gestire una farmacia in  quella Piazza Fontana destinata a diventare tristemente famosa per la strage  nella Banca dell’Agricoltura, a causa di un attacco   terroristico il 12 dicembre 1969, il primo di una stagione ormai storicamente definita come “strategia della tensione”. Sfortuna vuole che, ad appena otto anni,  Angelo rimanga orfano della madre, Gilda Basso. La nuova moglie del padre si rivela una matrigna, come nelle classiche fiabe, o come matrigna intollerabile  è avvertita dal piccolo Angelo che,  conseguito il diploma di licenza elementare,   in evidente contrasto con il padre, prende la sorprendente decisione di non proseguire gli studi e non seguire le orme paterne. La scelta rivela il carattere deciso di Moratti  che, pur così piccolo,  non esita a chiedere e ottenere di lavorare  da operaio, come un piccolo martinitt,   in una fabbrica di maniglie d’ottone. Ribellione al padre e comunque insofferenza verso la nuova condizione familiare, desiderio di indipendenza, non sono disgiunti dalla consapevolezza che, se si vuole affermare,  occorre istruirsi di più. Angelo di giorno lavora, ma di sera frequenta i corsi per conseguire il diploma del triennio di scuola secondaria.   Conseguito regolarmente il diploma, a  quattordici anni, prende un’altra decisione che rivela il suo carattere fiero, contraddistinto da spirito di indipendenza.

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UNA PROFONDA BUCA LASCIATA SCOPERTA RICORDA LA TRAGEDIA DI VERMICINO

Foto0370AUGUSTA – Transitando dall’antica Porta di terra, del Rivellino, in una delle aiuole poste nei dintorni una buca profonda nascosta nel terreno (con ogni probabilità scavata dal mare prima dei lavori di ristrutturazione effettuate recentemente in quell’angolo) mi ha riportato per un attimo alla tragedia di Vermicino, che tanti ricorderanno perché nel 1981 commosse profondamente il nostro Paese.  Anche il 41enne Ferdinando Rampi, impiegato comunale, come me in quel momento passeggiava, con un paio di amici, lungo un viottolo sterrato in mezzo alle vigne, in compagnia del figlio maggiore Alfredino, un ragazzino di sei anni in attesa di essere operato al cuore per una malformazione. Nel frattempo in casa, ad attenderli per la cena rimanevano la mamma, la nonna e l’altro figlio di 2 anni, Riccardo. A un tratto però, durante la passeggiata Alfredino veniva preso dalla noia e decideva di tornare a casa per l’ora di cena, dopo aver salutato papà che, attardandosi con gli amici, sarebbe poi rientrato più tardi. Alfredo invece non sarebbe mai più tornato a casa perché nel breve tragitto di ritorno cadeva in una buca profonda 80 metri, scavata in quel terreno da qualche giorno per cercare acqua. Il suo corpo venne recuperato un mese più tardi, dopo inutili e disperati tentativi, in un blocco di fango e ghiaccio. Ora, non potendo a vista misurare la profondità della nostra buca vicino al Rivellino, in considerazione del numero dei passanti e dei ragazzini che transitano a piedi da quelle parti, non sarebbe opportuno verificare ed eventualmente intervenire per evitare quantomeno che anche da noi, ad Augusta,  possa succedere una tragedia simile a quella di Vermicino?

Giuseppe Tringali

DOPO L’INCENDIO DEL 4 AGOSTO SCORSO, RICOSTRUITA LA NUOVA SEDE SCOUT “AUGUSTA 4” E IL CONTAINER CHE OSPITA I DETENUTI IN PERMESSO DI SOGGIORNO

DSCN0074Foto0356AUGUSTA – La parrocchia Santa Lucia dell’omonimo quartiere di Augusta ce l’ha fatta. Dopo il rogo che distrusse il 4 agosto scorso due prefabbricati, un primo che ospitava la sede degli scout, e un secondo, attrezzato per l’accoglienza di detenuti in permesso di soggiorno, la comunità di padre Angelo Saraceno non ha perso tempo e, grazie soprattutto al contributo economico e fisico della comunità parrocchiale, stasera sono stati ufficialmente inaugurati e benedetti i nuovi locali, realizzati nella stessa area di quelli andati precedentemente in fumo, in un quartiere di borgata particolarmente difficile, nello stesso dove furono sistemati per più di un decennio migliaia di famiglie rimaste senza tetto dopo il terremoto del 13 dicembre del ’90. Durante la festa di Santa Lucia, che ad ottobre coincide con l’anniversario della parrocchia, si ricorderà, nello stesso luogo furono piantati due alberelli “falsi pepe”, in segno di speranza, quella volta in sostituzione dei pini incendiatisi durante il drammatico evento e dai quali, si dice, partirono le fiamme, appiccate inconsciamente e per gioco da tre ragazzini, ignari probabilmente del grave danno che avrebbero arrecato. Nel corso della commovente serata, iniziata alle 19,30 con la proiezione di una “slideshow” lampo, della durata di una decina di minuti (con foto, interviste e filmati sugli episodi, a partire dalla prima benedizione dei vecchi prefabbricati), padre Angelo ha voluto rimarcare l’impegno e la solidarietà della comunità ecclesiale in questo progetto, non ancora ultimato e senza il minimo contributo da parte delle istituzioni. Tra gli intervenuti, Salvo, un detenuto della casa circondariale di Augusta, che ha voluto recitare una poesia,  il responsabile scout Gian Paolo Sillato e  l’ing. Roberto Milone, progettista della chiesa Santa Lucia. A fine serata, in prima fila,  tra il folto pubblico si è notato un gruppetto di ragazze scout  visibilmente commosse, con gli occhi arrossati da un pianto di gioia che, con ogni probabilità, è scaturito dall’ emozione per la realizzazione della loro nuova sede.

  Giuseppe Tringali

DEDICATO A MEMMO GARSIA IL CONCERTO DI CRISTIANA MASTRANTONIO

Al Circolo Ufficiali concerto  pianistico con intermezzi poetici

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DSCN0852AUGUSTA.  Si è tenuto il 2 sera il “Concerto di capodanno” al Circolo Ufficiali della M.M., presieduto dal direttore dell’arsenale, amm. Giuseppe Abbamonte. Protagonista la 24enne Cristiana Mastrantonio, augustana, diplomatasi in pianoforte, che si sta perfezionando all’accademia romana di Santa Cecilia.  E’ stata  un’esibizione di altissimo livello, non solo per l’indiscussa capacità della pianista di suonare a memoria, senza spartito, ma per le forti emozioni che ha saputo trasmettere al folto pubblico presente. Cristiana Mastrantonio ci teneva a esibirsi nella sua città  natale e si è rivolta a chi scrive, già suo docente al liceo scientifico, che ha proposto l’”evento” al presidente Abbamonte, ricevendone immediatamente l’assenso. Fra i presenti tutti gli ex compagni di classe che, con Cristiana, parteciparono sette anni fa, alla messa in scena della pièce  teatrale “La vita non muore”, tratta da chi scrive dal famoso libro di Oriana Fallaci “Lettera a un bambino mai nato”. Come allora, anche durante il concerto, Cristiana ha dato prova del pathos artistico che “sente” e trasmette come interprete. Al concerto del 2 ha interpretato, con non poco sforzo fisico e con autentico virtuosismo, la “Davidsbundler danz opera 6, libro i e II, l di Schumann, la Sonata, op. 101, di Beethoven e la “Tarantella da Venezia a Napoli” di Liszt. Caratteristica della serata gli intermezzi poetici, fra un pezzo musicale e l’altro, a cura di Abbamonte e di chi scrive ,  ognuno dei quali ha interpretato testi poetici dell’altro: una formula apprezzata, che ha consentito alla concertista di prendere fiato e al pubblico di ascoltare anche testi recitati. Grazie al beneplacito del presidente Abbamonte, all’inizio della serata ho ricordato Memmo Garsia e ho dedicato alla sua memoria il concerto.

Giorgio Càsole

AUGUSTANEWS SEGNALATO NELLA HOME PAGE DI VIRGILIO

virgilioAugustaNews, presente in rete da oltre 6 anni con un bacino di utenza che supera il migliaio di visite giornaliere, a distanza di appena un mese dal trasferimento in WordPress, leader mondiale delle piattaforme CMS, la sera di giovedì 5 dicembre è stato segnalato e pubblicizzato nella home page del provider nazionale Virgilio con un articolo del prof. Giorgio Casole, primo sostenitore e collaboratore della testata.

   Giuseppe Tringali

LA RECLAME NEL CORSO DELLA 1^ GUERRA MONDIALE – a cura di Salvatore Romano

romanoAUGUSTA – “Mercoledi’ 11 dicembre alle ore 18,15, presso il salone di rappresentanza del palazzo di citta’ del Comune di Augusta, sara’ presentato la pubblicazione  intitolata “La réclame sulla rivista mensile del Touring Club Italiano nel corso della prima guerra mondiale”, curata dal collaboratore del Museo della piazzaforte, Salvatore Romano. Alla conferenza hanno aderito col loro sostegno morale: il Comune di Augusta, la Marina Militare ad Augusta, il Museo della piazzaforte e la Commissione comunale di storia patria. Col sostegno degli sponsor: Carige Assicurazioni di M. Gianino, il Consorzio Autoriparatori Augusta, Fabrika, Issa Pubblicita’, Punto Ricamo, Sim. Nella conferenza, dopo i saluti delle autorita’ e l’intervento di carattere storico che sarà tenuto dal direttore del museo della piazzaforte, Antonello Forestiere, seguira’ quello dell’autore che offrira,’ con l’ausilio di una presentazione in power-point, un’aspetto insolito della pubblicita’ durante il periodo bellico 1915-1918.

La conferenza e’ aperta a tutti.   

UN PERSONAGGIO IMPORTANTE, IL MESSINESE DI ASCENDENZA AUGUSTANA.

giuseppe-tringali_MDSIMA20121019_0424_32.jpgSi tratta di Giuseppe Tringali, direttore commerciale di Publitalia 80, nominato amministratore delegato di Telecinco,  l’uomo che ha concentrato su di sé tutte le responsabilità estere della concessionaria pubblicitaria, rivestendo il ruolo di consigliere d’amministrazione di Publieurope, concessionaria pubblicitaria europea del gruppo Mediaset con sede a Londra e di vicepresidente italiano della IAA, International Advertising Association.  Co-Amministratore Delegato e Direttore Esecutivo di Gestevision Telecinco. Nel settore radiotelevisivo Giuseppe Tringali ha 2.657 colleghi in 196 società localizzate in 34 paesi, con 1.474 movimenti direzionali,  registrati negli ultimi 12 mesi. Nella sua qualità di amministratore delegato di Mediaset Spagna per la pubblicità, Giuseppe Tringali ha rafforzato in questi anni  la propria struttura, facendola diventare la struttura commerciale del gruppo pubblicitario più grande di media audiovisivo in Spagna, tanto che Mediaset dalla gestione di un singolo canale, Telecinco, è passata alla gestione di cinque canali televisivi, Fiction Factory , Divinità, Energia, e Boing LaSiete. Nato a Messina 57 anni fa, vissuto prima a Roma e poi a Milano, raggiunge ogni fine settimana la famiglia che non l’ha voluto seguire fino a Madrid. Considera fantastica l’ esperienza spagnola, anche se ammette di poter vivere ovunque, ritenendo di non avere radici. Sposato,  ha un figlio di 17 anni e un altro, di 30 anni, che vive a Londra. Passa il week end a Milano, dove continua ad avere impegni di lavoro, essendo membro del consiglio di amministrazione di Publitalia.  Uomo creativo, gli sono sempre piaciute le tecniche innovative e la pittura astratta, soprattutto quella di Rothko e Pollock, tanto che a Madrid, spinto da un amico imprenditore, che gli ha fatto vedere il laboratorio dove dipinge nel tempo libero, ha iniziato a utilizzare tele e pennelli. Realizza così due mostre, una nel 2006 con circa 22 opere, l’altra alla galleria Alfama, dal titolo Enfoques. Quest’ultima è stata per lui un’esperienza particolarmente stimolante, realizzata con due amici, che gli ha permesso di  interpretare, in maniera diversa, la realtà, le forme e i colori. C’erano le fotografie di Pio Cabanillas, le stesse dipinte al computer da Elsa Gallego, i suoi acrilici su alluminio e, per ultimo, la performance portata sul computer.

   G.T.