MESSINA/ V EDIZIONE DELLO SPETTACOLARE SBARCO DI DON GIOVANNI D’AUSTRIA

Definiti dall’architetto Nino Principato, regista della manifestazione, i dettagli relativi al Corteo Storico-Navale.

 

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Messina – Martedì 23 luglio 2013 presso Palazzo “Zanca”, sede del Comune di Messina, ha avuto luogo la riunione, organizzata dall’Associazione Culturale “AURORA”, per la definizione delle misure di coordinamento e delle modalità di dettaglio necessarie per la realizzazione del Corteo Storico Navale in occasione della quinta edizione della Rievocazione Storica dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria (4 agosto 2013).  L’Associazione “AURORA” in sinergia con le Guardie Ambientali di Messina si occuperà degli aspetti logistici. L’architetto Nino Principato, regista e autore della sceneggiatura, colonna portante di ogni edizione della manifestazione, ha illustrato i momenti salienti in cui si articolerà  l’esibizione del corteo: luoghi di partenza e soste, momento dello sbarco al Molo del Marina del Nettuno, composizione e ordine di sfilamento, arrivo nella Cittadella Fieristica.   Anche la quinta edizione della manifestazione ha preso, quindi, forma e sostanza grazie alla sinergia attuata, non solo con le Istituzioni, ma anche con Associazioni e privati che ormai da anni garantiscono la propria presenza in questo evento di alta valenza storico-culturale. L’Associazione “Carrozze Storiche Molonia” metterà a disposizione una carrozza che simulerà l’antica carrozza senatoria oggi custodita presso il Museo Regionale di Messina. Il corteo si comporrà di figuranti (circa 150) in costumi d’epoca della “Compagnia d’Armi Rinascimentale della Stella” (Messina), presieduta dal cav. Giuseppe Amato autore delle armature e dei pregevoli costumi, del Gruppo “Arte e Costumi Marinesi” (Marino Laziale), del Gruppo siciliano rievocazioni storiche “La Corte di Aragona” (Catania), dei “Tamburi d’Aragona” (Castelvetrano), del Gruppo Corteo Storico del Comune di Nicosia e del Comune di Troina (Enna). I personaggi storici saranno impersonati dagli attori Pippo Luciano (Stratigò), Mauro Failla (don Giovanni d’Austria), Pippo Castorina (mons. Reitana) e Nunzio Barbera (Francesco Maurolico). Il corteo trova fondamento storico nelle cronache del tempo, descritte nel volume di G. Arenaprimo “La Sicilia nella Battaglia di Lepanto“, recentemente ristampato dalla EDAS alle quali si ispiro la prima rievocazione storica del 1903: “[…] reiterandosi la salva dell’artiglieria, così dalle fortezze della città come dai navili del porto, et precisamente dalle Galeazze, seguita dall’archibugeria dei soldati don Giovanni d’Austria, con i dignitari della sua corte, seguito dai generali e capitani romani, veneti e spagnuoli, veniva ricevuto sopra un ricchissimo palco messo a mare, presso il forte di S. Giacomo, dirimpetto la porta della città che d’allora in poi si disse di Portareale, dai signori don Girolamo Romano, don Domenico Saccano, don Annibale Alifia, don Onofrio Giurba, don Girolamo Marullo, don Antonio Maurolico, componenti l’Illustrissimo Senato della Città, e da numerose quadriglie di cavalieri della nobiltà,messinese, nei loro abiti più sfarzosi e mirabili per la stranezza, delle foggie, per la varietà degli ornamenti, per le pinnacchierie variopinte imposte ai berretti, per la bizzarria delle bardature e delle gualdrappe, ond’erano coperti i loro cavalli […]”.

   Enrico Casale

SBARCO DI DON GIOVANNI D’AUSTRIA A MESSINA

L’UFFICIO DELLE DOGANE DI MESSINA “APRE I CANCELLI” ALLA TERZA EDIZIONE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA

 

Messina 11 agosto 2011 – Fra le numerose novità che hanno caratterizzato la terza edizione della “rievocazione storica dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria”, evento di alta rilevanza promosso anche quest’anno dall’Associazione culturale “Aurora” insieme alla “Marco Polo System” di Venezia e realizzato in collaborazione con il Comune di Messina, la Provincia Regionale di Messina, le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni locali, giova ricordare il patrocinio dell’Agenzia delle Dogane.

La rievocazione ha avuto, infatti, inizio proprio dal cortile interno dell’Ufficio delle Dogane di Messina, struttura ubicata ove anticamente si trovava il “Palazzo Reale”. La carrozza con a bordo lo “stratigò” è uscita dall’immenso portone metallico, sul viale San Martino, proseguendo in direzione Duomo sulla via Primo Settembre (ex “Amlfitana”, poi “Austria”). Un supporto sì tecnico ma dall’alto significato in un contesto rievocativo, la cui fattibilità si deve alla sensibilità e disponibilità dimostrata dall’attuale direttore: la dott.ssa Rosita D’Amore.

Nella Guida “Messina e dintorni” del 1902 si legge: “[…] Proseguendo per il corso Vittorio Emanuele, s’incontra la Dogana. Essa fu fabbricata sull’area dell’antico Palazzo Reale castello formidabile rifatto dal Conte Ruggiero, ampliato da Federico II d’Aragona (1309), abbellito quindi dall’architetto Calamech (1565-1585) e completato finalmente dal regio ingegnere Antonio Ponsello (1649). In quel palazzo sontuoso Federico lo Svevo aveva congregato i primi rimatori in lingua volgare: colà alloggiarono i Re ed i Viceré di Sicilia: in esso morì Enrico VI imperatore (1197). I terremoti del 1783 lo danneggiarono gravemente, ma non fu abbattuto che per le lacrimevoli ire municipali, e sui pochi avanzi di esso furono rizzati i magazzini del Portofranco (1826) i quali, incendiati nel 1848, vennero anche rasi al suolo nel 1853 […]”. Dopo il terremoto del 1908, la Dogana fu progettata dall’architetto Luigi Lo Cascio (Genio Civile) e i lavori vennero appaltati alla Federazione delle Cooperative di Ravenna. La costruzione iniziò nel 1912 e fu ultimata in circa due anni. Si caratterizza per l’ampia presenza di strutture metalliche (la grande tettoia lato mare e il monumentale ingresso sul viale S. Martino) riccamente ornate con motivi floreali in parte desunti dal repertorio liberty ma con elementi di gusto ancora ottocentesco. La palazzina centrale è coronata da un gruppo formato da una coppia di sirene, affiancate a una prua, con ai lati tritoni.

      Enrico Casale