Alle falde dell’Etna, una storia sicula e cavernicola

Giulia Di Domenico è una ragazza di Augusta,  la protagonista Sarina in  TROGLOSTORY,  di Tony Cucchiara.

313.jpgUna storia che è, nell’immaginario collettivo, da secoli, simbolo dell’amore che è costretto a confrontarsi con i rancori tra le due famiglie e che termina in modo tragico: quella tra Romeo e Giulietta che nel capolavoro di Shakespeare si svolge nella Verona del 16° secolo mentre Tony Cucchiara, per questo suo nuovo musical di cui ha scritto i testi e suo figlio Gianluca le musiche, ha immaginato e ambientato ai tempi delle caverne tra i trogloditi e da qui nasce il titolo, “TROGLOSTORY”, che dopo la prova generale che ha avuto luogo a Trecastagni e il debutto a Campobello di Mazzara (TP) è finalmente “approdata” sul versante orientale della Sicilia ieri sera nell’anfiteatro di Zafferana Etnea nell’ambito della rassegna “Etna in scena 2009” e sarà stasera a Castiglione di Sicilia (ME).

Invece delle famiglie dei Capuleti e Montecchi qui vediamo all’opera le due tribù dei “barbuti” capitanata dalla coppia Giovanni Anzalone-Luzzu e Anna Malvica-Luzza  nel ruolo di genitori del Romeo che qui si chiama Turi, interpretato da Giacomo Buccheri; e quella dei “lisci” guidata dall’altra coppia, Angelo Tosto-Tanu e Annalisa Cucchiara-Tona, genitori della Giulietta, qui ribattezzata Sarina, impersonata da Giulia Di Domenico.

C’è anche la figura del saggio, narratore della storia e traduttore della strana lingua parlata, trait d’union tra i vari momenti, interpretato da Leonardo Marino. C’è poi, all’interno della storia d’amore principale, una seconda piccola “troglo-liaison” tra due giovani, Pircoca, interpretata da Silvia Specchio (che è anche l’aiuto-coreografa), e Lurdu, impersonato da Claudio Musumeci, e c’è pure il rivale del Romeo-Turi, che lo ucciderà alla fine della vicenda, interpretato da Enrico Sortino.

La regia, oltre che i testi, di TROGLOSTORY è, naturalmente, di Tony Cucchiara, le musiche, davvero bellissime ed emozionanti, di suo figlio Gianluca, le coreografie, perfette (dopo prove estenuanti, di tutto il cast, a cui abbiamo assistito), sono di Franco Miseria, coadiuvato dalla formidabile, appena citata, Silvia Specchio, le scene e i costumi, molto originali e colorati, sono stati ideati da Giuseppe Andolfo.

E vogliamo ora citare tutti i nomi, in rigoroso ordine alfabetico,  degli altri componenti del cast, tutti bravissimi sia a cantare che a muoversi in un modo così troglo-specifico, permetteteci il neologismo: Anna Aiello. Salvo Barbagallo, Maria Grazia Cavallaro, Martina Cucchiara, Laura De Palma, Adriano Di Bella, Giorgia D’Urso, Alberto Guarrasi, Yvonne Guglielmino, Salvo Guglielmino, Anna Maria Lombardo, Marzia Patanè Tropea, Mario Piana, Mariano Puglisi, Roberta Ricci, Irina Ushàtskava, Renato Vinciguerra, Alessandro Vivona.

A tutti loro e, naturalmente, ai “magnifici sette” protagonisti principali, vanno i nostri più calorosi e sentiti complimenti; per i “vecchi leoni” del palcoscenico è stata un’ennesima conferma del loro multiforme talento, per i due giovani, debuttanti nei ruoli principali, un personalissimo e meritatissimo successo che speriamo sia il trampolino di lancio verso traguardi ancora più prestigiosi.

Concludiamo con un applauso collettivo per l’entusiasmo, la fatica, la pazienza, la passione e la bravura che hanno profuso tutti indistintamente.

   Daniela Domenici  –  foto Nino Vacante