AUGUSTA – Il mare sembra essere sempre pensato e rappresentato dagli scrittori siciliani a partire dalla terraferma e invece è quel luogo che cambia la percezione della terra, che crea una fitta trama di percorsi, relazioni e appropriazioni, il mare è luogo vissuto, luogo dove nascono pensieri, gesti, parole, storie e memorie di una comunità. Spazio e tempo si sovrappongono e si identificano nell’ambigua e fluttuante uniformità delle onde, in quel crinale d’acqua mobile e sfuggente che è osservatorio privilegiato, riferimento materiale e simbolico, orizzonte di senso, il punto di vista da cui guardare alla terra, alla città e al mondo. Due giorni dedicati al mare, alla sua memoria, ai pescatori, ad antichi e nuovi sistemi di tutela dello stesso. Due luoghi, due città coinvolte in questo tema, due città sul mare: Catania e Siracusa. L’idea nasce da una collaborazione tra Area Teatro di Augusta (cittadina sul mare, geograficamente al centro tra i due capoluoghi), Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, Impact Hub e Slow Food Siracusa. La memoria dei pescatori di Augusta nel libro di Alessio Di Modica (nel tondo), edito da Libridine, e nel documentario di Christian Bonatesta, IL SOGNO DI ZIO CIANO. La memoria dei pescatori di Terassini nel documentario di Andrea Mura dal titolo LA MEMORIA DEL MARE.
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