Gli augustani hanno il diritto di riprendersi i loro luoghi storici. “I Commissari decidano la destinazione d’uso dell’ex Convento di San Domenico ad Augusta”

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AUGUSTA- L’ex Convento di San Domenico di Augusta continua a versare in uno stato di totale abbandono. I lavori di ristrutturazione sono fermi dal 2009 per l’esaurimento dei fondi necessari a completare l’opera. E’ inaccettabile che una struttura storica così maestosa e così importante per tutta la cittadinanza augustana resti interdetta alla pubblica fruizione e venga lasciata in balìa dei vandali e del degrado; è altrettanto inaccettabile che a oggi non vi sia un chiaro indirizzo per la destinazione d’uso a cui si voglia adibire l’immobile, di proprietà dell’Ente Comune. In tal senso sollecitiamo i Commissari del comune di Augusta affinché vogliano ufficialmente dichiarare cosa ne sarà dell’ex convento domenicano, in modo tale da poter reperire celermente alla Regione le risorse necessarie a completare la ristrutturazione. Durante la passata legislatura, in data 16 aprile 2012, fu presentata (con l’on. Vinciullo primo e unico firmatario) l’interrogazione parlamentare n.2524 in cui si chiedeva alla Regione Siciliana di  attivarsi per il reperimento di nuovi fondi, atti al completamento dell’ex Convento risalente al XIII secolo. Riteniamo che la destinazione d’uso caldeggiata anche dal precedente Commissario Regionale, cioè il riuso dell’ex convento come centro servizi dove poter aggregare alcuni uffici comunali di Augusta, potrebbe essere una buona soluzione in tempi di ristrettezze economiche, perché permetterebbe di risparmiare i canoni di affitto delle rispettive sedi di tali uffici che gravano sul bilancio comunale. Gli ampi spazi a disposizione all’interno dell’ex convento permetterebbero anche l’uso contestuale di alcune aree da adibire a mostre permanenti. A ogni modo, occorre far presto, a beneficio del convento e della città tutta: non si indugi oltre perché Augusta e i cittadini augustani hanno il diritto di riappropriarsi dei loro luoghi storici. 

    Vincenzo Vinciullo –  Claudio Forestiere