LA SPADA DI DAMOCLE SUL CONSIGLIO COMUNALE DI AUGUSTA

Sarà sciolto per infiltrazioni mafiose?

DAMOCLE.jpgAUGUSTA. Può una domanda far andare in fibrillazione le persone? Qui ad Augusta è possibile. La domanda che, negli ambienti politici, tutti si pongono in questi giorni è: il governo dimissionario Monti scioglierà il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose?  L‘inquietante interrogativo se lo pongono soprattutto coloro che hanno già presentato, seppure non ufficialmente,  come Marco Stella e Domenico Morello, o  stanno per presentare, come Niky Paci,la propria candidatura a sindaco di Augusta e, quindi, stanno, più o meno freneticamente, cercando di costituire una o più liste a sostegno. Questa terribile spada di Damocle, del possibile azzeramento del consiglio comunale per collegamenti e/o condizionamenti mafiosi,  non fa dormire, dunque, sonni tranquilli ai potenziali candidati alla sindacatura, che, da un quinquennio e oltre si stanno preparando per l’agone elettorale. Marco Stella sarebbe al suo secondo tentativo, avendo già provato contro Massimo Carrubba nel 2008. Carrubba mantenne lo scranno di primo cittadino per un lieve scarto di voti.   A quell’anno ha fatto riferimento la Direzione Antimafia di Catania nell’avviare un’inchiesta per voto di scambio e condizionamenti mafiosi all’interno proprio del palazzo di città, palazzo in cui oggi come commissario straordinario, in luogo del sindaco e della giunta,  siede dai primi di settembre 2012, il funzionario regionale in pensione La Mattina. Carrubba si era dimesso il 31 agosto, accreditando l’ipotesi che dovesse candidarsi alle regionali del 28 ottobre scorso. Probabilmente, era stata una mossa strategica dal punto di vista  legale, avendo avuto sentore dell’inchiesta  dell’Antimafia catanese. L’inchiesta ha provocato, oltre quattro mesi or sono, l’insediamento nel municipio augustano di una commissione composta da personale della polizia di Stato e della Guardia di Finanza,  che ha spulciato e vagliato centinaia e centinaia di documenti dell’ Amministrazione Carrubba e di  altre precedenti. Il lungo e laborioso lavoro ispettivo, diretto dal viceprefetto siracusano Giusy Scaduto,  è terminato con avviso di conclusione indagini a carico dell’ex sindaco Massimo Carrubba, dell’ex assessore Antonio Giunta e del consigliere comunale Carmelo Trovato, per voto di scambio. Il viceprefetto non ha voluto aggiungere altro. Le  altre bocche sono tutte cucite. Si sa soltanto che il parere è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri per le decisioni finali.  Infatti, per quanto riguarda le infiltrazioni o i condizionamenti di mafia, la decisione di scioglimento spetta al governo  statale e non già a quello regionale, decisivo negli altri casi, visto che, nel settore degli Enti Locali, la Regione Siciliana, regione a statuto speciale, ha una potestà esclusiva. Considerando che le elezioni per il rinnovo del parlamento sono state fissate per il 24 e 25 febbraio, che Mario Monti primo ministro dimissionario sta impiegando e impiegherà ancora molto tempo in campagna elettorale per sostenere la sua lista di centro-destra,  riuscirà a mettere nell’agenda del governo il parere di scioglimento del consiglio comunale di Augusta  per “infiltrazioni mafiose”, come previsto dalla legge 267 del 2000? Perché questa spada di Damocle è così ansiogena? Perché, in caso di scioglimento, le elezioni comunali, previste per la primavera 2013, non si potrebbero tenere per ben diciotto mesi, tanti quanti il legislatore ha previsto sono necessari per allontanare il sospetto anche di “elementi” , “collegamenti “ o “forme di condizionamento  che consentano di individuare la sussistenza di un rapporto fra gli amministratori e la criminalità organizzata”. I vari candidati che mordono il freno dovrebbero stare in panchina per diciotto mesi: un tempo lunghissimo, durante il quale il Comune potrebbe essere amministrato da un solo commissario o da due. Tutto dipenderebbe dal presidente della Regione, Crocetta. Nel frattempo l’attuale commissario La Mattina potrebbe decidere di dichiarare il dissesto parziale, visto che il Comune ha una passività di 42 milioni di euro, cifra spropositata per una cittadina che non conta nemmeno quarantamila abitanti. Come si può amministrare serenamente una città con un debito di tale portata? Ecco un altro inquietante interrogativo. 

Giorgio Càsole

AUGUSTA/DOCUMENTI PER STRADA: ORIGINALI O COPIE?

documenti.jpgAugusta – Domenica 9 dicembre scorso un gruppo di cittadini ha visto sparsi per strada, nei pressi del rinnovato palazzo comunale di Via Umberto, angolo Piazza D’Astorga,  documenti del Municipio, nell’arera vicina a quelle stanze dove ha sede l’archivio comunale. A segnalare l’anomala presenza del materiale nel vicolo San Domnico alla Polizia Municipale, sono stati alcuni cittadini. Il comandante dei vigili urbani, maggiore Claudio Borzì, ha immediatamente effettuato un sopralluogo e ha  informato dell’accaduto il commissariato della Polizia di Stato. Dalle risultanze investigative degli agenti della polizia, nessun segno di effrazione è stato riscontrato negli uffici del Comune. Probabilmente infatti si tratta di copie di contratti, delibere e altri documenti che nei giorni scorsi erano stati cestinati, ma non ritirati del servizio di igiene pubblica,  che il vento ha disperso per la via. Ricordiamo che recentemente un incendio,  divampato improvvisamente in un magazzino del Comune in una zona periferica, ha distrutto un’ingente  quantità di vecchi documenti dello stesso Comune, mentre a Palazzo di Città è in corso da oltre tre  mesi un’attività ispettiva della commissione prefettizia.

STUDENTI PENDOLARI AUGUSTANI IN LOTTA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

scuolabus.jpgAUGUSTA. “Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione”,  ci scrive un nostro lettore F. S, il quale si è indignato quando ha saputo che il proprio figlio, Riccardo, frequentante l’istituto alberghiero di Lentini, non è potuto andare a scuola perché l’azienda Scionti,  che assicurava il trasporto, ha lasciato gli studenti a terra perché  il Comune di Augusta non ha pagato e non ha soldi per gli abbonamenti e quindi la Scionti ha chiesto agli studenti di pagare il biglietto. Questo quello che si sono sentiti dire gli studenti pendolari che ogni mattina vanno a studiare fuori sede. Della somma totale un terzo è a carico dell’azienda trasporti e due terzi a carico dei comuni. L’amministrazione dovrebbe pagare oltre 180 mila euro per otto mesi l’anno. A dicembre tutti a terra per mancanza di fondi. Così, lunedì mattina, i circa ottanta  studenti e  le loro  famiglie hanno protestato davanti la sede del restaurato settecentesco Palazzo di città, in Via Umberto. Solo nella tarda mattinata, una delegazione è stata ricevuta ai piani alti dal responsabile della Pubblica Istruzione,  per avere notizie, e la protesta è rientrata, almeno per il momento,  giacché è stato loro risposto che è pronto un mandato e che nei prossimi giorni tutto dovrebbe tornare alla normalità.

C. C.

COMUNE DI AUGUSTA INDEBITATO PER 42 MLN DI EURO: UNA VORAGINE

augusta.jpgAUGUSTA. Tanto tuonò fino a quando  piovve. Che la città di Augusta, fosse sull’orlo del DISSESTO FINAZIARIO , con un debito di 42 mln di euro, il movimento Augusta agli Augustani l’aveva annunciato già il 10 ottobre del 2010 e allora aveva dato anche la ricetta per evitarlo:  ” elaborare un piano triennale di ammortamento dei debiti e di contenimento delle spese politiche, che doveva essere attuato dopo una ricognizione dei debiti fuori bilancio, aver calcolato i mutui e gli interessi da pagare alla Cassa Depositi e Prestiti, ridotto gli assessori da 10 ad 8, ritirato l’incarico al direttore generale, cosi come previsto dalla finanziaria 2010″.  Lo stesso argomento era stato ripreso da La Sicilia nel dicembre 2011 con l’articolo ” IL Sindaco dovrebbe dimettersi” dove il sottoscritto coordinatore di AaA aveva scritto “la nostra città è amministrata da un direttorio provinciale di cui fanno parte i rappresentanti dei partiti di destra e di sinistra, che scelgono chi deve essere sindaco e chi presidente dell’Autorità  Portuale ” e aveva aggiunto ” che il sindaco Carrubba era stato riconfermato, con l’appoggio del PdL, dell’ex UDC oggi Pid, dell’MPA e da altri che avrebbero dovuto votare a destra …”   in quell’articolo fu invitato il sindaco a dare le DIMISSIONI per DISSESTO FINAZIARIO DELL’ENTE. Ma la cosa più grave è che qualcuno sapeva, ma ha taciuto, perché la grave crisi finanziaria dell’ente era stata già evidenziata  su  La  Sicilia del 25.07.2002  “Ispezione al Comune”  che trattava della venuta dell’Ispettore  Regionale mandato dagli Enti Locali  Antonino Piccione, che doveva redigere una RELAZIONE DI ATTIVITA’ ISPETTIVA a seguito di una serie di richieste all’Assessorato degli Enti Locali e al Ministro degli Interni, dove si evidenziavano o ” la mancanza dell’inventario dei beni comunali, l’omissione della relazione semestrale del Sindaco, il ritardo nella formulazione dei bilanci, l’eccesso di consulenti e altre omissioni Ma, allora, la questione non approfondi debitamente in modo non corretto di amministrare, che ci ha portato alla situazione dei nostri giorni.  Ma la cosa più grave e inaccettabile come cittadino augustano è che la pseudo opposizione non è intervenuta nei modi e nei tempi dovuti, e che il MEGA BUCO DEBITORIO sia stato scoperto da una persona venuta da fuori. Sarebbero da punire , se pena ci sarà, più che gli assessori e i consiglieri di maggioranza, quelli di opposizione e i Revisori dei Conti che dovevano vigilare, ma che non l’hanno fatto o per incompetenza o perché compiacenti. E questo il fatto gravissimo che deve fare riflettere i cittadini che hanno permesso, con il loro voto, di rappresentarli.  Il movimento di AaA é favorevole perché venga dichiarato il DISSESTO FINAZIARIO che venga contratto un mutuo ammortizzabile in venti anni per saldare i debiti pregressi, che ci sia per cinque anni  l’amministrazione controllata,  che gli impiegati che vanno in pensione vengano sostituiti con gli articolisti, che i sindaci, gli amministratori e i consiglieri che hanno contribuito al dissesto non siano più eleggibili e che a vario titolo risarciscano monetariamente il danno arrecato , che i dirigenti infedeli paghino  con un quinto del loro stipendio. In questo modo la città potrà essere, in piccola parte e simbolicamente,  risarcita  del danno economico che ci ha portato ad essere una delle realtà locali più povere della provincia, dove le strutture sociali sono inesistenti, i servizi pessimi e costosi, la disoccupazione galoppante e dove i giovani  augustani sono sfiduciati e umiliati per colpa di una CLASSE POLITICA che ha messo il benessere PERSONALE al posto di  quello COLLETTIVO. 

 Francesco Ruggero 

 

Rinvio a giudizio per l’ex presidente dell’Autorità portuale di Augusta, Giuseppe Spanò. 5 interrogativi per l’ex sindaco Carrubba

augusta.jpgAUGUSTA. Sono stati rinviati a giudizio dal gip Alessandra Gigli per abuso d’ufficio l’ex presidente dell’Autorità portuale di Augusta, il 59enne Pippo Spanò, per aver favorito il  responsabile legale della Cooperativa lavoratori portuali di Augusta e Siracusa, e la responsabile della Sepamar srl. i quali,  stando alle accuse,  avrebbero avuto contratti per le attività all’interno dell’area portuale. Le due imprese avrebbero iniziato a operare, senza che le loro richieste passassero dal vaglio della Commissione consultiva e del Comitato portuale, come prevede la legge 84 del 94 per valutare le capacità professionali ed economiche delle aziende richiedenti. La vicenda giudiziaria è stata attivata in séguito alle denunce di ditte concorrenti. Il giudice Gigli ha fissato l’udienza per il 17 gennaio 2013.

Bocche cucite, invece, riguardo all’indagine in corso per infiltrazioni mafiose al Comune di Augusta, indagine che ha fatto scattare un maxi blitz che ha portato al sequestro di migliaia di pratiche conservate  nella sede del municipio di Augusta. A causa di quest’indagine, il sindaco Carrubba sarebbe stato invitato a collaborare con la magistratura nella posizione, però, di libero cittadino, cioè dopo essersi dimesso, posto che avrebbe dovuto lasciare nella primavera del 2013, scadenza naturale del suo mandato. Carrubba ha diffuso un comunicato, massimamente quello dei reparti perduti del Muscatello,  e per la voragine debitoria aperta dalla Sangiorgio prima Tributi Italia dopo, la ditta di riscossione tributi comunali, il cui amministratore delegato, Saggese,  è stato recentemente arrestato nei giorni scorsi, con gran clamore, perché costui ha truffato molti Comuni, e quello di Augusta è uno dei primi per l’elevata truffa, sperperando in bagordi i soldi incassati dai contribuenti e non versati ai Comuni. Come mai – questa è la domanda ricorrente – si è atteso tanto tempo prima di rescindere il contratto con la Tributi Italia, giungendo alla stratosferica cifra di 12 milioni di euro? E come mai, nonostante la truffa subìta, si è dato un’altra volta in appalto la riscossione dei tributi  a un’altra ditta privata , questa volta di Salerno? C’era davvero necessità di affidare all’esterno questa riscossione che costa al Comune, visto che la ditta deve guadagnare? Non ci sono dipendenti comunali  in grado di svolgere questo servizio? Crediamo di sì, visto che fino a non molti anni fa l’ufficio acquedotto comunale, prima del passaggio a SAI 8,  riscuoteva le ragionevoli  imposte, oggi molto esose, sul consumo dell’acqua  con buona pace di tutti e, soprattutto, senza perdite per il Comune.

   Giorgio Càsole

NOMINATO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI AUGUSTA

Untitled-51-150x150.jpgAugusta Sono stati nominati ieri dalla Presidenza della Regione i commissari straordinari dei Comuni di Augusta, della provincia di Siracusa  e Belpasso, della provincia di Catania, i cui sindaci si sono dimessi per candidarsi alle prossime elezioni regionali. Il dirigente regionale in quiescienza Antonio La Mattina  (nel tondo, a sinistra) è stato nominato commissario straordinario al Comune di Augusta; Angelo Sajeva, funzionario dell’assessorato Autonomie locali e’ il commissario straordinario del Comune di Belpasso.