L’AMARO SFOGO DI UN CITTADINO AUGUSTANO

ascensore.JPGCambia il comandante, gli ufficiali sono sempre gli stessi e la nave continua a fare acqua e ad affondare. Da quasi un anno é stata decapitata la politica ad Augusta. Il processo dirà chi ha avuto le responsabilità di un dissesto finanziario, politico e sociale del Comune di Augusta, suddividerle in proporzioni agli amministratori a tutti i livelli, susseguitesi nei tempi. A quasi 1 anno dallo scioglimento del Consiglio Comunale,i problemi sono rimasti tutti sul tappeto:mancanza di controllo sul territorio,sporcizia per le strade,lavori di rattoppo non a regola d’arte,lasciati delle ditte che scavano le strade ed i marciapiedi, senza che nessuno utilizzi la cauzione,come disposto da un Consiglio comunale. Inoltre, le strade del centro storico che sono pericolose e non hanno una manutenzione da oltre 30 anni, continuano ad allagarsi, creando difficoltà nella circolazione Gli uffici statali periferici che si stanno, man mano, perdendo senza un minimo di opposizione. Il finanziamento della rete fognaria che scade il 30 giugno, non si sa a che punto si trovi, si spera che vada in porto per poter avere le coste augustane, finalmente, balneabili. Invece, abbiamo la zona Faro S. Croce, intasata di auto multate per l’obbrobrio delle due grandi piazze, progettate da politici- scienziati. Per fortuna che abbiamo festeggiato il Santo Patrono di Augusta S. Domenico, ripulendo la villa e sostituendo diverse lampade ma molte zone della città rimangono al buio. Le strade periferiche del monte sono piene di erbacce miste a sporcizia. I topi che scorazzano per le vie del centro, i tombini otturati di fango, non si sa di chi la competenza,ma i cittadini pagano circa 400 mila euro al mese per la pulizia delle strade. Il prolungamento di via marina ponente, lasciato a metà, la fontana del milite ignoto che funziona quando decide un dipendente di attivarla e non perché gestita da un timer. E ancora, i soldi spesi per l’ascensore della Posta, non riattivato, mentre l’immondizia si accumula all’interno e le persone non vanno al mercato perché non si vedono nemmeno i pullmini elettrici. Infine, e non sul per perché meno importanti, nessuno che ci aggiorna sulla situazione degli impianti sportivi e del teatro comunale. Una città senza sport e cultura è una città morta. Scusate lo sfogo, ma se il Consiglio Comunale è stato sciolto per mafia, non devono essere i cittadini a pagarne le conseguenze. Vorrei che qualcuno cominciasse a chiedere conto dei soldi spesi per le strisce blu, perché non sussistevano né i motivi né l’urgenza di istituirle, chiedendo il risarcimento del danno.

 

        Mimmo Di Franco

CASO OIKOTHEN, L’AVVOCATO PERROTTA VERSO IL RITO ABBREVIATO

 

 Il dottor Passanisi si è costituito parte civile

comune.jpgL’avvocato Nunzio Perrotta, chiamato a difendersi dall’accusa di tentata concussione in danno dell’ex dirigente dell’Ufficio Ecologia del Comune di Augusta, dottor Roberto Passanisi, è comparso il 22 maggio davanti al Giudice dell’udienza preliminare Patricia Di Marco. L’avvocato Perrotta è ritornato a sedersi sul banco degli imputati in seguito alla decisione della Suprema Corte di Cassazione di annullare con rinvio la sentenza di proscioglimento pronunciata nei suoi confronti dal Gup Alessandra Gigli, che non ritenne sussistente sussistente il reato di tentata concussione contestato sia a lui che all’ex sindaco Massimo Carrubba che, a differenza del primo, venne invece rinviato a giudizio. Contro il Perrotta, all’epoca dei fatti assessore all’Ecologia, si è costituito parte civile il dottor Passanisi, assistito dall’avvocato Luigi Latino.

Il Perrotta è invece difeso dagli avvocati Francesco Favi e Fiorella Intrepido, gli stessi legali che assistono l’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba, il quale è già alla sbarra davanti al Tribunale penale per rispondere sia di tentata concussione che di abuso di ufficio. Proprio i legali del Perrotta hanno rappresentato al Gup l’esigenza che fosse fissata una nuova udienza in quanto il loro assistito sarebbe orientato a chiedere di essere processato con il rito abbreviato. Per arrivare al rito alternativo, però, a dire degli avvocati Favi e Intrepido, si dovrebbero far confluire nel fascicolo processuale tutti quei documenti precedentemente estrapolati e inseriti nel fascicolo intestato all’ex sindaco Massimo Carrubba e anche quelli riversati nel fascicolo processuale intestato al professore Marco Petitta, finito anche lui sul banco degli imputati perchè, secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbe fornito delle false indicazioni nella perizia che gli aveva commissionato il Gup Alessandra Gigli nel procedimento penale intentato dalla Procura della Repubblica contro l’amministratore delegato della società Oikothen e alcuni tecnici ingaggiati dall’azienda che intendeva realizzare in contrada Mendola una piattaforma polifunzionale per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti altamente tossici. In buona sostanza sia i tecnici di Oikothen che il perito del Gup hanno detto che la piattaforma polifunzionale non avrebbe comportato nessun rischio alla falda acquifera in quanto la faglia rilevata nella contrada Mendola non era attiva, per cui, pervenendo a quelle conclusioni, hanno smentito sia il dottor Passanisi, che si era rifiutato di dare parere favorevole alla realizzazione della piattaforma polifunzionale della Oikothen, sia i tecnici consultati dal Pubblico Ministero Maurizio Musco, che invece hanno sempre considerato l’impianto pericoloso in quanto avrebbe potuto inquinare la sorgente idrica che rifornisce tutte le case di Augusta di acqua potabile. Da parte del rappresentante della parte civile e della Procura della Repubblica non sono state sollevate nè obiezioni nè opposizioni all’acquisizione di tutti i documenti, anzi il Pubblico Ministero ha annunciato l’intenzione di produrre degli ulteriori atti, e il Gup, ritenendo fondata la richiesta, ha rinviato in prosecuzione l’udienza al 12 giugno.  Determinanti sono risultate le dichiarazioni dell’ex dirigente dell’Assessorato Ecologia del Comune di Augusta per fare annullare dalla Corte di Cassazione la sentenza di proscioglimento pronunciata a favore dell’avvocato Perrotta. Il dottor Passanisi, che per questa sua coraggiosa decisione di non chinarsi al volere dell’ex sindaco Carrubba e dell’ex assessore Perrotta fu emarginato e costretto ad andare anticipatamente in pensione, nell’interrogatorio reso davanti al Pubblico Ministero Maurizio Musco ha dichiarato: “Non potevo sentirmi libero di esprimere le mie mansioni senza essere sottoposto alle espresse indicazioni dell’Amministrazione comunale, nel caso specifico dal signor sindaco dottor Massimo Carrubba e dal vice sindaco e assessore all’Ecologia avvocato Nunzio Perrotta, i quali imponevano e hanno imposto di esercitare la propria volontà attraverso la consulenza dell’esperto da loro nominato, professore Parmaliana di Messina. In tal modo – dice ancore il dottor Passanisi – questi amministratori comunali – sindaco Carrubba e vice sindaco Perrotta – si sono fatti forti degli accresciuti poteri che detengono rispetto ai dirigenti comunali a partire dal conferimento e dalla revoca degli incarichi dirigenziali e ai connessi effetti sulla indennità di posizione per costringere questi ad adottare gli atti che gli amministratori ritengono necessari per loro…”. Ed ancora. “…Il sindaco ripeteva che con me non poteva andare in quanto non ero affidabile… Nel periodo in cui istruivo la pratica notavo una assidua e inusuale presenza del vice sindaco Perrotta, il quale mi chiedeva sempre più spesso a che punto era la mia istruttoria sul progetto della Oikothen e quali fossero le risultanze a cui io sarei addivenuto… L’avvocato Perrotta, davanti al sindaco Carrubba, non parlava ma allorchè rimanevamo soli mi consigliava di non mettermi contro il sindaco perchè altrimenti lui non avrebbe potuto difendermi”. E nessuno, infatti, difese il dottor Passanisi nel momento in cui il sindaco lo defenestrò dall’incarico e dall’ufficio. Tant’è che, davanti all’isolamento in cui si era ritrovato, il dottor Passanisi si vide costretto a togliere il disturbo e andò con mesi di anticipo in pensione.

Pino Guastella

INFILTRAZIONI MAFIOSE AL COMUNE DI AUGUSTA: CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER CARRUBBA E CAPPADONA – di Pino Guastella

INFILTRAZ MAFIOSE.jpgAUGUSTA. Il Pubblico Ministero Andrea Ursino ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba e dell’ex deputato regionale dell’Udc Nunzio Cappadona per concorso esterno in associazione mafiosa e brogli elettorali. Oltre per i due esponenti politici il magistrato della Procura distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio per altre dodici persone, alcune delle quali legate al clan mafioso di Siracusa “Bottaro-Attanasio” e alla cellula i Augusta del gruppo mafioso Nardo di Lentini. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Nunzio Cappadona, Salvatore Minniti, Emanuele Gambuzza, Maurizio Carcione, Salvatore Alescio, Francesco Falco, Tullio Tedesco, Massimo Carrubba, Luigi Antonio Giunta, i fratelli Sergio e Tony Ortisi, Fabrizio Blandino, detto Jimmy, Marcello Ferro e Carmelo Trovato. I quattordici imputati dovranno presentarsi il 25 giugno prossimo davanti al Giudice del’udienza preliminare, dottoressa Cosentino, cui spetta la decisione se accogliere o meno la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Ursino. Nel fascicolo sono inserite due indagini portate avanti dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Siracusa: la prima è riconducibile all’operazione antimafia e antidroga denominata “Terra Bruciata”, con retata effettuata il 13 novembre 2007 contro gli esponenti del clan “Bottaro-Attanasio”; la seconda, invece, riguarda l’operazione antimafia e antidroga denominata “Morsa” a carico di tutti i “picciotti” augustani facenti parte del clan Nardo di Lentini. In questa inchiesta in cui sono coinvolte le quattordici persone, tra cui appunto l’ex deputato regionale dell’Udc Nunzio Cappadona, che si è presentato senza successo anche alle Regionali del 28 ottobre dello scorso anno nel listino di Nello Musumeci presidente, e l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba, indicato dal Partito Democratico ed eletto in una lista di centrosinistra, i Carabinieri del Reparto Operativo e il sostituto procuratore Andrea Ursino hanno accertato gravissime irregolarità nella conduzione dell’Amministrazione comunale di Augusta, per aver il sindaco in particolar modo consentito ad esponenti dell’organizzazione criminale di infiltrarsi e condizionare l’attività della pubblica amministrazione.

Le risultane delle indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia ed eseguite sul campo dai Carabinieri hanno indotto il Consiglio dei Ministri a sciogliere il Comune di Augusta per infiltrazioni mafiose. Pesantissime sono le ipotesi delittuose contestate a Carrubba e all’ex deputato regionale Cappadona, nonchè agli altri dodici imputati tra cui l’ex assessore comunale Luigi Antonio Giunta. Nei confronti dei politici vengono ipotizzati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio con l’aggravante di avere agevolato i clan “Bottaro-Attanasio” e “Nardo” di Lentini. Infatti, a Nunzio Cappadona, al tipografo Salvatore Minniti e al fondatore del panificio “Marconi” Emanuele Gambuzza, da quasi un anno trasferitosi a Malta, vengono contestati entrambi i reati e asseritamente “Cappadona, prima candidato alle elezioni per il Consiglio comunale di Siracusa del giugno 2004 e poi candidato alle elezioni regionali del maggio 2006, ottenuto da Minniti e Gambuzza – esponenti di spicco dell’organizzazione mafiosa “Bottaro-Attanasio”, la promessa di procurargli voti alle suddette elezioni in cambio della promessa di erogazione di denaro. In particolare il Cappadona pattuiva con Minniti e Gambuzza, in cambio del loro appoggio alle elezioni sia Amministrative che alle Regionali, il pagamento della somma di sessantamila euro e successivamente di altre somme di denaro. Nunzio Cappadona, nel tentativo di conquistare lo scranno a Palazzo dei Normanni, non ha fatto affari soltanto con gli esponenti del clan “Bottaro-Attanasio”, ma ha pure avuto contatti con gli esponenti della cellula mafiosa di Lentini riconducibile al clan Nardo. Infatti, i magistrati della Procura distrettuale antimafia gli contestano una seconda ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa per avere, quale candidato alle elezioni regionali dell’aprile 2008, ottenuto da Maurizio Carcione, ex dirigente del Partito Democratico e al tempo stesso esponente di spicco del clan mafioso Nardo di Lentini, la promessa di procurargli voti in cambio della promessa di erogazione di denaro. In particolare il Cappadona, servendosi della mediazione di Salvatore Alescio, pattuiva con il Carcione, in cambio del suo impegno a procurargli voti, il pagamento della somma di euro 4000 da erogare allo stesso Carcione ed ai suoi complici individuato in Francesco Falco, ex braccio destro del defunto boss di Augusta Sebastiano Pandolfo, ucciso da un killer solitario alla Villa comunale nel lontano 1989, e Tullio Tedesco. In particolare l’accordo prevedeva di consegnare mille euro per il Carcione ed euro 1500 ciascuno per il Falco e Tullio Tedesco. Successivamente a tale accordo il 6 aprile 2004 l’Alescio (servendosi del di di lui figlio Concetto) faceva pervenire al Cascione, al Falco e al Tedesco la somma di 1500 euro, che veniva poi ripartita in parti eguali tra i tre. Che sono tutti indagati per associazione mafiosa e voto di scambio assieme all’ex deputato regionale Nunzio Cappadona. E veniamo all’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba e all’ex assessore della sua Amministrazione Luigi Antonio Giunta. I magistrati della Dda contestano a Carrubba e Giunta il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio per avere agevolato, pur non facendone parte, gli esponenti di Augusta del clan Nardo alle elezioni comunali di Augusta, svoltesi nel giugno del 2006 (il Carrubba quale candidato sindaco, il Giunta quale candidato al Consiglio comunale di Augusta), accordandosi con Sergio Ortisi, Toni Ortisi, Fabrizio Blandino, Marcello Ferro e Maurizio Carcione, tutti notoriamente esponenti del suddetto clan mafioso, ottenendone l’appoggio nella competizione elettorale e l’ausilio nella raccolta di consensi e di voti, fornendo in cambio loro: già prima e durante la campagna elettorale l’impegno (manifestato in seno ai ripetuti contatti personali e telefonici), una volta eletti, ad attivarsi – mediante la strumentalizzazione dell’attività politica e delle proprie pubbliche funzioni di amministratori della stessa area politica – per fare ottenere l’affidamento (diretto o in subappalto) della esecuzione di lavori pubblici, la stipula di vantaggiosi contratti con la pubblica amministrazione, concessioni, licenze, finanziamenti, posti di lavoro in favore dei partecipanti al sodalizio criminoso, di persone ad essi contigue e di imprese ad essi riconducibili; e in particolare il rilascio in data 16 aprile 2007, a Maurizio Carcione di una licenza per la somministrazione al pubblico di bevande (anche alcoliche) ed alimenti relativamente al chiosco di proprietà dello stesso; la deliberazione della Giunta Municipale in data 16 aprile 2008, con la quale veniva deciso che il Comune di Augusta stipulasse un contratto di locazione con Rosa Greco, moglie di Giuseppe Tabita, persona contigua a Fabrizio Blandino, avendo ad oggetto un immobile di proprietà della predetta; dopo l’elezione a sindaco di Carrubba e la nomina del Giunta alla carica di assessore comunale ai Lavori Pubblici Inoltre si afferma che Carrubba e Giunta avrebbero assicurato agli esponenti della cellula mafiosa di Augusta un filo diretto extra-istituzionale tale da rafforzare il loro prestigio e la loro capacità operativa nerl settore dei lavori pubblici, garantendo ai medesimi l’accesso alle informazioni relative ai lavori da svolgersi nei comune di Augusta. E si afferma che il Carrubba, a fronte di tali impegni elettorali, avrebbe nominato assessore comunale della giunta da lui presieduta all’avvocato Gioacchino Aiello, suocero di Marcello Ferro; l’affidamento in diretto, in data 1° luglio 2008, alla ditta “3V di Vincenti R. & M. snc”, di Renzo Vincenti, factotum di Fabrizio Blandino; dei lavori per l’adeguamento e messa in sicurezza di alcuni locali del Comune di Augusta; la stipulazione in data 22 dicembre 2008 del contratto di locazione tra il Comune di Augusta e e la signora Rosa Greco; l’affidamento diretto in data 19 ottobre 2009, alla ditta “3V di Vincenti R.&M. snc” di Renzo Vincenti dei lavori per la collocazione di una porta antipanico in locali comunali in contrada Delle Forche; affidamento diretto in data 19 gennaio 2010 all’impresa edile di Maurizio Carcione dei lavori per manutenzione straordinari dei bagni della scuola “Giovanni Pascoli” di Augusta; l’autorizzazione in data 3 settembre 2010 alla ditta “Trecci”, appaltatrice dei lavori di manutenzione straordinaria della Scuola Principe di Napoli di Brucoli, a subappaltare i lavori per un importo di euro 53 mila alla ditta Stile Costruzione srl di Graziano Pandolfo, imprenditore contiguo a Maurizio Carcione e Fabrizio Blandino. Carrubba Massimo, Luigi Antonio Giunta, Sergio Ortisi, Toni Ortisi, Fabrizio Blandino, Marcello Ferro e Maurizio Carcione sono anche indagati per il reato di voto si scambio. Infine i magistrati della Dda di Catania contestano il reato di voto di scambio aggravato a Carmelo Trovato e Toni Ortisi. Si contesta nel capo d’imputazione che il Trovato per ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale in occasione delle elezioni Amministrative cui era candidato quale consigliere comunale offriva e prometteva a Toni Ortisi l’assegnazione di lavori pubblici, con l’aggravante di avere agevolato e favorito il clan Nardo operante in Lentini ed Augusta, di cui l’Ortisi è affiliato. Il fatto si è verificato in Augusta in epoca antecedente e prossima al giugno 2008.

Pino Guastella

STRISCE BLU AD AUGUSTA, I CITTADINI NON LE VOGLIONO. VEDIAMO PERCHE’

Lettera aperta alla Commissione Straordinaria  del Comune di Augusta

 strisce blu,comune di augusta,augustanewsAUGUSTA. Pubblichiamo il testo della lettera, firmata da Domenico Di Franco, amministratore di un seguitissimo sito in Facebook, rivolta al direttorio, di nomina governativa che, appena insediatosi, governerà il Comune per almeno diciotto mesi, essendo stato sciolto il Consiglio comunale per condizionamenti da parte della criminalità mafiosa. Ecco il testo:

“Il sottoscritto Domenico Di Franco,nato ad Augusta e ivi residente in qualità di portavoce di un Comitato spontaneo di cittadini formatosi per evitare gli enormi disagi che l’istituzione dei parcheggi in oggetto indicati recherebbe all’intera popolazione, chiede a codesta spett.le Commissione Straordinaria che venga esaminata e approfondita l’opportunità di revocare o modificare la delibera del Commissario Straordinario recante il nr.22 del 06.11.2012, seguita dall’ordinanza n.11 del 17.01.2013 emessa dal Comando della Polizia Municipale. I motivi della richiesta sono racchiusi nelle seguenti principali argomentazioni:

A) mancanza di un piano del traffico urbano;

B) inesistenza di aree–parcheggio sufficienti; peraltro, il progetto (già finanziato) per un parcheggio multipiano è stato rimodulato, dall’ultima amministrazione, in mercato rionale rendendo l’area prevista utilizzabile solo nelle pochissime ore in cui rimane libera, tant’è che nella realtà essa rimane sistematicamente vuota;

C) mancanza di un adeguato servizio di trasporto urbano;

D) previsione dell’art.7 comma 6 del vigente CdS, il quale vieta la realizzazione di tali parcheggi all’interno delle carreggiate di talché essa sarebbe illecita e foriera di innumerevoli contenziosi che sicuramente vedrebbero l’amministrazione sistematicamente soccombente; in proposito si ricorda, fra le altre, la sentenza della Corte di Cassazione n.116 del 09.01.2007. Ancora non sembra inutile osservare come il centro storico di Augusta sia insistente in una piccola isola che già oggi non riesce a ospitare convenientemente le autovetture dei residenti e di coloro che quotidianamente vi si rechino da fuori; infine, gli spazi che sarebbero dedicati a ciascun automezzo, avendo misure standard previste dalla legge, sarebbero di numero ulteriormente inferiore a quelli oggi fruibili. Sicuro che quanto precede possa trovare positivo riscontro, porgo i più distinti saluti. Sono a vostra disposizione per eventuali chiarimenti

Domenico Di Franco

M5S vuole realizzare un’azione collettiva contro Publiservizi

IL COMUNE INCASSA 4,5 MLN DI EURO PER L’IMU, MENTRE ANCORA VENGONO RECAPITATE LE CARTELLE PAZZE ICI 2007

 

grillo.jpgAUGUSTA. Nelle casse del Comune  sono pervenuti  i proventi dell’Imu. La somma in totale finora incassata, come ha fatto sapere il commissario reggente, Antonino La Mattina, ammonta a circa 4 milioni e 500 mila euro. Circa 10 milioni l’introito annuo previsto che consente all’ civica Amministrazione  comunale di programmare interventi di opere pubbliche.  Il 30 ottobre  2012 il Consiglio comunale ha approvato l’aumento dell’addizionale Irpef e dell’Imu (seconda casa). Le relative aliquote sono determinate nel seguente modo: addizionale Irpef dallo 0.2% allo 0.8%; dall’anno d’imposta 2012; Imu da 7,6 per 1000 a 10,6 per 1000 per la seconda casa, mentre per la prima casa l’aliquota resta pari a 4 per 1000. Quello che era stato da molti considerato solo un aggravio per le tasche dell’utenza, sta contribuendo a risollevare le condizioni finanziarie dell’Ente e il commissario  reggente sostiene che vuole i impegnarsi  a ripagare i cittadini con servizi efficienti e lavori necessari per  rendere vivibile la città: manutenzione di strade e pubblica illuminazione. Nel frattempo la Publiservizi spa società incaricata della riscossione dei tributi, invia cartelle non solo riguardanti la vecchia imposta sugli immobili, ma anche inerenti la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Ammonta ad oltre 2 milioni di euro la Tarsu non pagata relativa al periodo compreso tra il 2006 e il 2008. Dalla metà dello scorso dicembre la Publiservizi dopo aver conteggiato circa 3 milioni e mezzo di tributi non versati ed evasi ed eseguito un lavoro di controllo sull’elenco dei contribuenti; ha messo in ruolo gli avvisi di pagamento per bollette Tarsu non versate o pagate parzialmente. Da alcuni giorni la stessa procedura è stata adottata per quanto concerne l’Ici, ma i reclami vengono fatti al Comune.  Al riguardo i rappresentanti locali, Di Silvestro intesta, del Movimento “grillino” 5 Stelle, stanno avvisando i cittadini coalizzarsi e a promuovere una cosiddetta class action, cioè un’azione collettiva, di cui si farà carico lo stesso movimento. I cittadini non devono cestinare nulla, nemmeno la busta dove deve risultare leggibile il timbro di partenza e quello di ritorno, pena la nullità dell’atto. Ci sono giovani avvocati combattivi all’interno i 5 Stelle augustano  e, perciò, i cittadini sono sollecitati ad agire in sintonia con loro per dare più forza e per non spendere più quattrini del dovuto.

C.C.

MANTO STRADALE AD AUGUSTA? UNA GRUVIERA!

MANTO STRADALE.jpgAUGUSTA.  Ultimamente sui quotidiani che riguardano Augusta si riportano notizie di incidenti di motociclisti causati da una cattiva manutenzione del manto stradale, i pronto soccorsi ospedalieri registrano lesioni e traumi da parte di giovanissimi motociclisti; è difficile segnare un confine di responsabilità tra la guida maldestra e l’asfalto che presenta grossolane irregolarità tra buche e spaccature. Se dovessimo rappresentare con delle foto le condizioni delle strade augustane si farebbe prima a fotografare i tratti di asfalti ben tenuti (che sono veramente pochi). Al nostro Comune quotidianamente pervengono denunce e segnalazioni da parte di cittadini che sono vittime accidentali, subendo danni alla propria persona o danneggiando il proprio mezzo di trasporto, rompendo un cerchione in una buca o prendendo una storta semplicemente perché una piastrella di un marciapiede che fa da trabocchetto mentre si mette il piede sopra. La responsabilità della manutenzione delle strade comunali riguarda l’Amministrazione comunale e il dirigente dell’Ufficio Tecnico. In alcuni Comuni di eccellenza in Italia (ovviamente il nostro Comune è lontano anni luce per essere definito tale) gli Uffici Tecnici operano un monitoraggio delle strade, con cadenza periodica, in modo che si possa segnalare in tempo dove serve un intervento di manutenzione per non aggravare lo stato del manto stradale. Spero in un futuro miglioramento in quanto anche io possessore di uno scooter e vivo questa situazione drammatica in prima persona.

    Ettore Italia

Lettera aperta dei consiglieri Sessa e Di Mare al Presidente consiglio comunale di Augusta, Salvatore Amato

comune1.jpg

AUGUSTA – Caro Presidente apprendiamo con rammarico la Sua celerità nel convocare una riunione consiliare urgente e carbonara per racimolare in fretta e furia, su perentorio suggerimento del Commissario Regionale Dott. Antonino La Mattina che minacciava di proprie dimissioni dall’ incarico, atti di stima nei confronti  del Commissario e del Suo operato con invito a continuare dissociandosi da quanto dichiarato dai due Consiglieri non allineati.  Tutto ciò anche a costo di apporre la presenza a Consiglieri che negli orari indicati in Verbale erano in tutt’altra parte della città e quindi impossibilitati ad essere fisicamente presenti.  La celerità che Lei ha impresso in questa convocazione non Le ha permesso di accorgersi di aver dimenticato di convocare, in tempo utile ed al giusto orario, i 2 Consiglieri Comunali rei di aver espresso democraticamente e liberamente, critiche su alcuni aspetti dell’ operato del Commissario.  Le ricordo che i 2 Consiglieri non allineati, nella loro libera esternazione di pensiero, non hanno chiesto a nessuno alcuna condivisione. Alquanto strana risulta quindi, questa Sua presa di posizione in rappresentanza di una dozzina di Consiglieri Comunali che ha chiamato a raccolta sotto la pressione subita dal Sig. Commissario. Chi ha esternato le proprie idee sono delle persone assolutamente  libere, che non hanno necessità alcuna di scendere a patti con nessuno,   non hanno figli, zii, nipoti, fratelli e nessun parente o amico a cui far ottenere posti di sottogoverno, né posti in funzioni organizzative all’ interno delle piante organiche di questa Pubblica Amministrazione, né di altre. Gli esternatori di idee non hanno, direttamente né indirettamente, locali, immobili e/o ruderi, profumatamente pagati, ceduti in affitto a questa Pubblica Amministrazione, né fatture da incassare per lavori svolti da imprese familiari, né tantomeno hanno mai avuto, direttamente né indirettamente incarichi Professionali da questa Pubblica Amministrazione. Non abbiamo né facciamo parte, direttamente né indirettamente,  di imprese di qualsiasi natura, che hanno né hanno mai ricevuto appalti e/o concessioni da questa Pubblica Amministrazione. Non abbiamo nessun parente fino alla 99^ generazione che si occupi ed occupi prestigiosi ruoli all’ interno di Sindacati cittadini e provinciali a cui si deve dar conto, né tantomeno all’ interno di Pubbliche Amministrazioni in genere, né ancor di più parenti ed affini che predispongono le proprie candidature a Sindaco alle prossime tornate elettorali propinando alla città la creazione di movimenti puritani che nulla hanno a che fare con il vecchio modo di far politica ma ottenendo, contestualmente, nomine Commissariali senza che di ciò nessuno si scandalizzi o abbia a che dire. Potremmo continuare all’ infinito…… Dal Commissario ci saremmo aspettati delle repliche, non da Lei nè dai Consiglieri Comunali firmatari, mai chiamati in causa e mai menzionati. Altrettanto inquietante ci appare la Sua mancata presa di posizione a difesa dell’ intero  Consiglio Comunale di Augusta, che Lei dovrebbe rappresentare, in seguito alla pubblicazione a mezzo manifesti dell’ invito a dimetterci per evitare alla città tutta,  l’ onta dello scioglimento del Consiglio per infiltrazione mafiose.  In quel caso silenzio assoluto ed assordante.  Ha lasciato che, da solo, un Consigliere Comunale rispondesse a quanto riportato dai manifesti pubblici in oggetto, senza sentire l’ esigenza di indire con carattere di URGENZA e non carbonara, una riunione consiliare per solidarizzare e sostenere quanto dichiarato dal Collega Consigliere. In questa circostanza il Suo operato ci lascia perplessi  in qualità di Presidente del Consiglio Comunale che lo dovrebbe rendere super partes  e ci dovrebbe rappresentare  in ogni circostanza. L’ arrivo del Commissario Regionale ha, probabilmente, snaturato e deviato il Suo compito Istituzionale di rappresentanza e garanzia per il Consiglio Comunale tutto.  A tal proposito Le chiediamo, dopo Sua attenta e cosciente riflessione,  se sia il caso di rassegnare le dimissioni dall’ incarico che il Consiglio Comunale Le ha, a suo tempo, riconosciuto.

  Giuseppe Di Mare e Francesco Sessa

ECCO LA LETTERA DEI CONSIGLIERI COMUNALI SESSA e DI MARE CON CUI CHIEDONO AL PRESIDENTE CROCETTA LA REVOCA DELL’ATTUALE COMMISSARIO REGGENTE DEL COMUNE DI AUGUSTA

 

comune di augusta,augustanews

 

Consigliere Comunale Giuseppe DI MARE – Consigliere Comunale Francesco SESSA

   Al   Presidente della Regione Sicilia –  On. Rosario Crocetta  –         e, p.c.  Ass. Regione Sicilia delle Autonomie Locali – On. Patrizia Valenti – Deputato Regione Sicilia di Augusta – On. Giambattista Coltraro – Deputati del Gruppo all’ A.R.S. – Movimento per il Territorio – On. Marcello Greco – On. Gianfranco Vullo – On. Alice Anselmo – On. Salvatore Lo Giudice – On. Nello Di Pasquale –

Oggetto: richiesta revoca Commissario straordinario regionale Comune di Augusta.

Preg.mo On.le Presidente

nella qualità di Consiglieri Comunali della Città di Augusta i sottoscritti Giuseppe Di Mare e Francesco Sessa     Considerata la cessazione dalla carica del Sindaco e della Giunta del Comune di Augusta e la conseguente nomina del Commissario straordinario avvenuta con decreto presidenziale 20 settembre 2012 dal suo predecessore. Che di fatto, con la Sua elezione a Presidente della Regione Sicilia il rapporto fiduciario degli incarichi posti in essere dal suo predecessore, è venuto meno, oltreché divenuto inopportuno vista l’ imminente campagna elettorale e la non obiettiva condotta dello stesso Commissario, Constatato che il comportamento del Commissario straordinario nominato Dott. Antonino La Mattina più che “traghettare” la Città alle prossime elezioni amministrative del 2013, di fatto quotidianamente sin dal suo insediamento attraverso decisioni già prese ma anche con continui proclami, annunci, tramite i mezzi di comunicazione assume sempre più connotati politici e di programmazione pluriennale con scelte che impegneranno anche le successive amministrazioni cittadine e con giudizi anche personali nei confronti di chi è veramente legittimato alla Politica dai Cittadini e non rinuncia ad evidenziare prese di posizione del Commissario che esulano dalle sue funzioni, queste si, tecniche e non politiche, Verificata la indisponibilità sostanziale ad accettare suggerimenti, consigli, da chi vive la Città, da chi da sempre l’ha vissuta e la conosce, con un atteggiamento “arrogante” così come le sue prime parole presentandosi alla Città dimostrano “ho lasciato un segno ovunque. So fare solo questo e lo faccio bene” . I continui cambiamenti di idee e parole su vari temi, situazione finanziaria, precari del Comune, istituzioni locali, che di fatto confondono la Città, la nomina di consulente esterno proveniente da altra Città, lo svuotamento di fatto di potere del Consiglio Comunale divenuto mero organo di notifica delle decisioni dello stesso. A questo punto si rende inevitabile e non rinviabile la seguente richiesta.

Con la presente chiediamo alla SS.VV. di REVOCARE la nomina del commissario straordinario del Comune di Augusta. Restiamo a Sua completa disposizione per un incontro che approfondisca le nostre riflessioni portatele a conoscenza. L’occasione ci è gradita per formularLe i migliori auguri di un proficuo e intenso lavoro.

AugustaInsieme promuove un manifesto pubblico invitando i consiglieri comunali di Augusta a rassegnare le proprie dimissioni

augustainsieme.jpgIl testo:

Il Comitato Civico AugustaInsieme  invita il Consiglio Comunale di Augusta ad evitare alla città la vergogna incancellabile dello scioglimento per mafia. Dignità personale, senso di responsabilità e decoro istituzionale impongono  ai Consiglieri Comunali tutti, nessuno escluso, la decisione di rassegnare le DIMISSIONI IMMEDIATE E IRREVOCABILI. Gli Augustani onesti invocano questo gesto d’amore per la città e ringraziano i Consiglieri Comunali che non si sottrarranno all’ultimo atto che si chiede loro per ricominciare a sperare.

   augustainsieme@alice.it

IL COMMISSARIO REGIONALE LA MATTINA NOMINA UN CONSULENTE ESTERNO, NONOSTANTE IL GRAVISSIMO DEFICIT DEL COMUNE DI AUGUSTA

la mattina.jpgAUGUSTA.  La settimana scorsa, su queste colonne abbiamo pubblicato la pubblica reazione dell’imprenditore Paolo Amato alla richiesta rivolta ai creditori del municipio di ridurre i loro crediti rivolta loro dal 75enne ex funzionario regionale Antonio La Mattina, che regge le sorti del Comune di Augusta come commissario straordinario fino al maggio prossimo, quando dovrebbero esserci le elezioni amministrative, a meno di uno scioglimento anticipato del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.  Tuttavia, a fronte dell’enorme deficit del Comune, nonostante i tanti commercialisti in città, che potrebbero anche accontentarsi di un gettone di presenza, La Mattina ha dato un incarico oneroso a un commercialista dipendente nientepopodimmenoche dal Comune di Campobello di Licata. Che cosa significa questa onerosa consulenza esterna? Da un lato si chiede lo sconto del 20% alle aziende che hanno lavorato con il Comune e che su quelle somme hanno pagato interessi, oneri e dipendenti, dall’altro si nomina un consulente esterno. Questa è la reazione critica ad Antonio La Mattina formulata dai consiglieri comunali Giuseppe Di Mare di “Futuro e Libertà” e Francesco Sessa dei “Circoli Socialisti movimento per il territorio”. I due consiglieri facendo riferimento a  questa nomina,  La Mattina con determina personale dello stesso commissario regionale, mettono in risalto che La Mattina, sin dal suo insediamento, non ha perso occasione per bacchettare a destra e manca sulla mancata utilizzazione  delle risorse interne e sulla gestione finanziaria dell’ente che ha portato, negli anni, al gravissimo  disavanzo di ben 43mln di euro. Affermano Di Mare e Sessas: ” Lascia parecchi dubbi la scelta del commissario di nominare personalmente un consulente esterno esperto in materia finanziaria e contabile per 1500 mensili. Sin dal suo  insediamento chi oggi ci amministra ha sempre fatto notare la grave situazione economica del nostro Comune, propinando e attuando una politica d’austerità, oggi la nomina di un consulente esterno ci riporta indietro nel tempo e ci lascia perplessi. Senza entrare nel merito delle capacità personali del professionista nominato, senza contestare la somma assegnata, ma veramente il nostro Comune ha bisogno di un consulente esterno esperto in materia contabile? Ma l’ufficio a ciò preposto, con tanto di dirigenti, di personale preparato, può esser messo dinanzi a questo sberleffo che di fatto ne qualifica in modo scarso il lavoro? La stessa modalità di scelta dell’esperto  sa molto di “vecchia politica”, con il curriculum della persona da nominare che è “casualmente” protocollato in data 13 dicembre 2012, e la nomina che avviene un paio di giorni dopo, anticipata il giorno prima da una disposizione del sindaco di Campobello di Licata che autorizza l’esperto (responsabile del settore finanziario di quel Comune) ad espletare l’attività nel nostro Comune. Riteniamo che sarebbe bastato chiedere ai tanti professionisti della città di dare il proprio contributo, se proprio si voleva fare questa scelta, siamo sicuri che in molti anche gratuitamente lo avrebbero fatto”.

   Giorgio Casole