AL CIRCOLO UNIONE DI AUGUSTA SI DISCUTE SU “I NUOVI BARBARI E LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI”, A CURA DEL LIONS, CON LA COLLABORAZIONE DEL CENTRO NESEA

i-nuovi-barbari-conferenza-no-violenza-sulle-donne-lions-nesea-augustaAUGUSTA – “I nuovi barbari. La gestione dei rapporti interpersonali” è il titolo dell’incontro tenuto venerdì pomeriggio, 19 maggio, nel salone di rappresentanza del Circolo Unione di Augusta, messo a disposizione dalla presidente Gaetana Bruno. La serata è stata promossa e organizzata dalla locale club Lions con la collaborazione del Centro antiviolenza “Nesea”. Ha aperto l’evento il presidente del Lions club Maurizio Vaccaro, porgendo i saluti di rito e sottolineando l’importanza delle iniziative a favore della lotta contro la violenza di genere. È toccato a Rita Cocciolo presentare il service Lions “Coinvolgere i nostri giovani”, illustrando le azioni sociali rivolte ai giovani augustani attraverso progetti relativi alla sicurezza stradale, alla prevenzione contro i tumori, eventi culturali, ma anche iniziative, appunto, che consentano loro di “esprimere il messaggio della lotta contro la violenza sulle donne dal loro punto di vista”. L’avvocato nel corso della sua relazione ha, altresì, chiarito il significato del titolo attribuito all’evento. “Abbiamo scelto di chiamarlo “I nuovi barbari” – ha detto – perché stiamo assistendo a un fenomeno di imbarbarimento dei rapporti interpersonali, laddove pare si sia persa l’abitudine di parlare in modo sereno”. Continua a leggere

UN CONVEGNO AL CIRCOLO UNIONE PER MIGLIORARE AUGUSTA

imagesCAV8GQNYAUGUSTA – Si è conclusa con grande successo la manifestazione del Circolo Unione Augusta  che insieme alla Augustalab  Connection  ha dato modo  a professionisti, studenti, laureandi  e docenti universitari di incontrarsi al fine di concorrere tutti insieme per  il recupero, la rivalutazione  e la funzionalizzazione di edifici, strutture e quanto altro  costituisce il patrimonio paesaggistico e architettonico monumentale di Augusta. Sono stati  tre giorni di intenso lavoro con una rassegna di progetti architettonici, presentazione di tesi di laurea e contestuale convegno sui risvolti economici di possibile fruizione dei beni oggetto di restauro. Il  pubblico, che con molto interesse ha seguito  i lavori a volte  prolungati oltre il previsto per la quantità delle tematiche trattate, ha potuto usufruire alla fine anche di un interessante dibattito che ha visto confrontarsi sul tema  altri  addetti ai lavori e molte di quelle che possono essere definite “menti pensanti” della città. Interessanti gli interventi del C.A. Roberto Camerini, del Direttore del Museo della Piazzaforte, Antonello Forestiere, del Presidente della Commissione di Storia Patria, Giuseppe Carrabino, dell’Architetto Costantino De Martino, dell’ing. Filippo De Martino e di tanti altri magistralmente coordinati dall’ architetto Carlo Parrinello. L’obiettivo prefissato da Elena la Ferla della Lab Connection e da Gaetana Bruno del Circolo Unione è stato quasi totalmente raggiunto, anche se con rammarico allo stato attuale in questa rete di collegamenti mancava l’interlocutore principale, quello politico istituzionale in grado di decidere ed operare delle scelte sulla base di quanto proposto dal compatto e qualificato fronte dei tecnici. La dott.ssa Gaetana Bruno, in qualità di Presidente del Circolo Unione ha ringraziato tutti ed ha annunciato altre interessanti iniziative, che aggiunte alle routinarie di carattere culturale e ludico ricreative, investiranno  tematiche sociali, ambientali ed economiche  al fine di contribuire a migliorare lo stato della città e della qualità di vita dei propri cittadini.

    Gaetano Gulino

AL CIRCOLO UNIONE SERATA AMARCORD GRAZIE AL LIBRO DI GIORGIO CÀSOLE “IL GINNASIO-LICEO DI AUGUSTA, MEMORIA DEGLI ANNI 1933-2007”

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 circolo unione augusta,liceo megara,giorgio casoleAUGUSTA – Il 14 settembre 1933 il re Vittorio Emanuele III firmava il decreto di istituzione ad Augusta del Regio Ginnasio, scuola post-elementare quinquennale. Iniziava così un lungo e travagliato percorso che avrebbe avuto come esito, nell’anno scolastico 1953/54, l’autonomia del Liceo Classico Statale “Megara”, dopo che lo stesso era stato, dal 1945 in poi, sezione staccata del “Gargallo” circolo unione augusta,liceo megara,giorgio casoledi Siracusa. La variegata società augustana del dopoguerra, fatta da commercianti, contadini, professionisti vari, operai ed artigiani, ufficiali e sottoufficiali della Marina Militare e dell’Aeronautica e da molte altre categorie, veniva rappresentata, attraverso i figli, nel liceo che era considerato come scuola elitaria anche perché in modo circolo unione augusta,liceo megara,giorgio casoleesclusivo permetteva di accedere a qualsiasi facoltà universitaria. A tal proposito alcuni Soci del Circolo Unione, già studenti del liceo, e il prof. Giorgio Casole, autore del libro dedicato alla memoria degli anni 1933-2007 dello storico istituto, hanno celebrato una serata amarcord con recite, interpretazioni, testimonianze e piacevoli ricordi. Càsole ha iniziato ripercorrendo le circolo unione augusta,liceo megara,giorgio casolevarie tappe di costituzione della scuola in Augusta evidenziando le esigenze di una scuola a impronta umanistica da parte di una classe borghese- intellettuale che si andava formando in quel periodo. Tutto ciò fu reso possibile grazie ai contributi di alcuni sindaci tra cui Giuseppe Motta e Giuseppe Marotta, al prezioso intervento dell’ onorevole augustano Epicarmo Corbino, al sostegno economico del Comitato “Pro scuole”, all’eccellente attività didattica svolta da indimenticabili figure quali Pattavina, Giuseppina L’Abbadessa, Mariantonia Notarstefano, Paolo Ternullo, Maria Laura Passanisi, Rosa Peluso, Alberto Terranova, Giovanni Satta e tanti altri, e infine alla buona formazione di numerosi alunni che in seguito si sarebbero distinti nei vari settori della società. Nel corso della serata sono state proiettate parecchie antiche immagini che hanno infiammato gli animi dei numerosi partecipanti. Un vero tuffo nel passato che ha permesso a molti di rivedere vecchi compagni di scuola o di ritrovarsi nei panni di attori, atleti o protagonisti di varie e importanti iniziative sociali e culturali dell’epoca. Nell’anno scolastico 1945/46 per la prima volta ad Augusta si costituiva la prima classe liceale, e tra gli iscritti figuravano nomi come Ezechiele Salerno, Tullio Marcon, Armando Intrepido, Giuseppe Tringali e altri. Tra le varie testimonianze è stata letta quella scritta dal defunto ing. Marcon che annotò le fatiche fisiche e psicologiche di un gruppo di studenti che dovettero recarsi a Siracusa per sostenere gli esami di maturità.

L’ex alunno, generale dell’Arma dei Carabinieri in congedo, Enzo Inzolia, ha tenuto poi a ricordare la figura del prof. Giovanni Satta, vero maestro di scuola e di vita, il quale, grazie anche ai bassi punteggi nei compiti in classe di latino e greco, tipo “UNO meno meno…”, riuscì a fare di “una classe di emeriti ignoranti un gruppo di valenti e qualificati conoscitori di tali lingue.” Il dott. Nicola Limma ha evidenziato l’aspetto sportivo e le affermazioni di parecchi atleti, con tuta verde e con la scritta “Megara”, rappresentativi del liceo, i cui nominativi venivano allora trascritti nel famoso” Albo d’oro” d’istituto. Fiero di appartenere alla schiera degli ex liceali ha poi esibito alcune sue originali pagelle scolastiche dell’epoca. Il prof. Ilario Saccomanno ha portato le testimonianze fotografiche delle prime rappresentazioni teatrali del Liceo risalenti all’anno 1958. Anche lui ha contribuito, un tal modo, a risvegliare calorosi ricordi negli ex studenti più anziani presenti nell’affollato salone di rappresentanza del Circolo. Il dott.. Piero Castro ha parlato dell’importanza del Liceo Mègara ad Augusta, unica istituzione scolastica d’istruzione superiore nel periodo della ricostruzione post bellica, allorquando da una economia basata sull’agricoltura e sulla pesca si passò a quella dell’industrializzazione con netti miglioramenti socio-economici che permisero a molti di far studiare i propri figli insieme a quelli di famiglie medio-alto borghesi in una scuola definita d’elite. Fiorenti iniziative culturali, tra cui alcune manifestazioni teatrali e la pubblicazione di alcuni storici giornali come “Il Cicerone”, diretto dall’allora alunno Càsole,uscivano dal Liceo intrecciandosi con la vita culturale della città. Si creò anche un cenacolo culturale grazie alla biblioteca dell’ISES (filiazione dell’allora Cassa per il Mezzogiorno), che aveva sede nel palazzo dove insisteva, a piano terra, l’allora Salumeria Motta. Castro ha concluso il suo apprezzato intervento con questa riflessione “Per i nostri genitori i professori erano molto stimati e considerati veri maestri che avevano sempre ragione” Il preside del II Istituto di Istruzione Superiore prof. Carmelo Gulino, ha parlato delle difficoltà in cui oggi versano la maggior parte dei gloriosi Licei che, in base alla attuale normativa, rischiano letteralmente di estinguersi.” E’ nostro dovere – ha aggiunto- adoperarci, ognuno per quanto di propria competenza, per fronteggiare questa spiacevole tendenza” E’ stato poi il momento delle recite iniziato con la splendida performance della ex alunna Anna Passanisi, diplomata nel 1985, che ha prima ricordato gli anni della sua formazione sia come studente sia come attrice e poi ha deliziato il pubblico con una magistrale interpretazione di alcuni brani letterari tra cui “ l’Infinito” di Leopardi. Di seguito, il prof Càsole e l’alunna Federica Fiume hanno recitato il famoso brano del V canto dell’Inferno di Paolo e Francesca e quindi Silvia Mattei, altra alunna, si è fatta apprezzare nella lettura di una corposa composizione sul tema moderno dell’anoressia. Le sorelle Rosy e Cettina Messina hanno concluso in maniera superlativa la parte artistica della serata. Accompagnandosi con le dolci note del pianoforte hanno cantato e recitato una serie di brani di propria composizione aventi per tema l’importanza della funzione della “VOCE” nella vita dell’uomo. Una prestazione senza dubbio di altissimo livello che sicuramente avrà modo di farsi apprezzare in molti altri ambienti.  Applausi finali, foto ricordo, consegna di regali e tanta gioia in un clima goliardico e di consolidata amicizia fra tutti gli intervenuti a cui la presidente del Circolo Unione, Gaetana Bruno Ferraguto, ha rivolto un ulteriore appello “ Guardiamo al futuro, non dobbiamo fare morire la cultura”.

    Gaetano Gulino

IL 14 MARZO AL CIRCOLO UNIONE AUGUSTA, SERATA PER CELEBRARE l’80°ANNIVERSARIO DEL LICEO MEGARA

File0001.jpgIl CircoloUnione ha promosso una serata amarcord per celebrare l’80° anniversario del liceo Mègara, dal titolo “Il liceo”Mègara racconta”. La serata avrà inizio alle 18.00 del 14 marzo e sono previsti ricordi, testimonianze e interpretazioni di coloro che hanno frequentato e frequentano  la più antica istituzione scolastica superiore cittadina, tra cui Anna Passanisi, Rosy e Cettina Messina, Gaetano e Mario Ippolito, Veronica Timmoneri e Salvatore Caruso, Vanessa Bontempo, Giuli Epaminonda, Silvia Mattei. Durante la serata sarà presentato il libro Il ginnasio-liceo in Augusta. Memoria degli anni 1933-2007 – di Giorgio Càsole. L’ ingresso è libero.

G.T.

 

 

AL CIRCOLO UNIONE, CONFERENZA SUL 320° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DI AUGUSTA – di Gaetano Gulino

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terremoto 1693,terremoto augusta,circolo unione augusta,augustanews,augustaAUGUSTA – Lunedì giorno 4 febbraio, nel salone di rappresentanza del Circolo Unione di Augusta,  a qualche giorno di distanza dall’avvenuta inaugurazione, dopo i lavori  di ristrutturazione che lo hanno riportato agli antichi splendori, si è tenuta una conferenza dal titolo “ 12 gennaio 1693     ……. manca la carta….”.  Relatore il dott. Piero Castro, un attento studioso e ricercatore in campo storico, già noto ad Augusta per aver partecipato a vari eventi culturali, che ha riportato i risultati di lunghi e approfonditi studi in merito all’evento catastrofico  che colpì anche il territorio augustano il 9 e l’11 gennaio del 1693.  Varie le fonti citate: il notiziario storico di Augusta, gli archivi storici di Catania, Palermo, Simancas ed altri, gli  atti notarili dal 1693 al 1735, nonché il registro parrocchiale della Chiesa Madre dell’epoca che, per le prerogative e modalità  di archiviazione frammentaria, ha suggerito allo storico il titolo di “….manca la carta… In effetti molte morti venivano prima appuntate in pezzini di carta e successivamente riportate anche in modo non perfettamente cronologico sul registro ufficiale. Il relatore ha proiettato una serie di immagini riproducenti i documenti ufficiali di difficile lettura ma in ogni caso comprensibili  e tra questi:  – una lettera del  gennaio del 1693, rintracciata presso l’archivio generale di Simancas, con cui il Governatore di Augusta informava il Vicerè Duca di Uzeda sulle vittime e sui danni  causati dall’evento calamitoso  alle fortificazioni spagnole del “Castillo” e di “Torre  Davalos”; – un elenco di morti sia del 9 che dell’11 gennaio che furono seppelliti “nella chiesa lapidea del castello sotto titulo dell’Immaculata Concezione di Maria Sempre Vergine”; – vari elenchi di vittime, dirette o indirette del terremoto, riportate nel  registro parrocchiale della Chiesa Madre ; – altri elenchi di danni e di misure, modalità e costi di ricostruzione  riguardanti il Monastero di Santa Caterina, la Chiesa di San Lorenzo, Palazzo Omodei etc.

Il dott. Castro è passato poi alle deduzioni sui costumi, sulle abitudini e consuetudini del tempo evidenziando alcuni fatti  specifici di vita come ad esempio: – il contratto tra la Madre Badessa e il pittore Agostino Caravaglio per affrescare la Chiesa di Santa Caterina che prevedeva uno sconto  da parte dell’artista qualora gli fossero state  sistemate all’interno del monastero le proprie figlie; – le misure Canna e Palmo del sistema metrico siciliano utilizzate con estrema precisione nei vari contratti; – le controversie delle confraternite delle chiese di San Giovanni, San Lorenzo Gesù e Maria, Santo Antonio Abate ( ubicata nel luogo dove poi sorgerà il Bar Noé) considerato che il terremoto rese libere aree di loro competenza che furono destinate all’ampliamento della Piazza d’Arme; – lo scambio di denominazioni tra la chiesa di San Giovanni con quella di Gesù e Maria e di quest’ultima con quella di Sant’Antonio Abate; – i termini cornu Litterae e cornu Evangeli per indicare rispettivamente il lato destro e quello sinistro delle chiese ( Prima del Concilio Vaticano II il Vangelo veniva letto a sinistra e le Sacre Letture a destra); – la richiesta del rettore di Gesù e Maria di passaggio nei locali di San Giovanni per il numero elevato di  confrati rappresentati da ben 250 capofamiglia in una popolazione censita nel 1681 di solo 6173 unità a dimostrazione dell’importanza che avevano allora le confraternite come centri sociali, di interessi e benefici vari, di forme di assistenza etc.; – la possibilità di ricostruire quasi una pianta toponomastica del paese grazie ai dettagli strutturali e di confini descritti negli atti di riedificazione dei vari lotti o dell’acquisto o edificazione di nuovi, dai circa 15 notai ( tra cui Avolio, De Luis, Ferrara, Mangano etc.) che operarono ad Augusta dal 1693 al 1735, periodo in cui avvenne la gran parte della ricostruzione; – la descrizione delle varie categorie di mastri che, secondo le diverse specializzazioni, operarono la ricostruzione; – l’importanza del capomastro unico nel paese che aveva la responsabilità di progettare  e dirigere i lavori delle costruzioni comprese le chiese, tranne quella di Sant’Andrea che fu progettata da un frate domenicano; – i nominativi dei mastri e dei capimastri tra cui Pietro Palumbo responsabile della costruzione delle due cupolette della Chiesa Madre e di Antonino Greco. “In merito al numero dei morti” – ha affermato il relatore – “vi sono tesi molto discordanti che vanno da 1100 secondo l’ordine dei frati domenicani a circa 3600 secondo la monaca che descrisse brillantemente  l’episodio catastrofico almeno per quanto riguardò il monastero, e tutt’oggi risulta abbastanza difficile stabilire il numero esatto per le difficoltà sociali, economiche del tempo che si ripercuotevano sul lato tecnico amministrativo, tuttavia è sicuro che i superstiti ricevettero un discreto aiuto anche dalle popolazioni vicine, da alcuni benestanti, dal gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e  da Giuseppe Lanza, Duca di Camastra. Questi ebbe infatti dal viceré Uzeda la nomina a vicario generale per il Val Demone e, successivamente, per il Val di Noto, al fine di fronteggiare la drammatica situazione del momento e di programmare la ricostruzione a cui contribuì in maniera determinante grazie alle esperienze acquisite nel campo dell’urbanistica e alla collaborazione dell’ingegnere militare Carlo de Grunenbergh. Tuttavia, considerato che Augusta era una città demaniale, il maggior contributo fu dirottato dalle autorità spagnole alla ricostruzione delle fortificazioni militari”. Il dott. Castro ha concluso infine esortando in particolare i giovani ad amare la storia, a raccogliere quanta più documentazione possibile per metterla a disposizione della città in quanto, anche se a parer suo, “la storia non è  precisamente – magistra vitae -, tuttavia è fondamentale per farci capire molto del futuro in un cammino che ci deve trovare sempre più preparati e maturi.  Pare invece che la città abbia dimenticato questo episodio e persino la Chiesa che puntualmente con solennità lo commemorava in vari momenti liturgici come il Te Deum, Il Signore Esposto e con  il tradizionale suono delle campane a morto”. Al numeroso pubblico letteralmente incantato della qualità e quantità di informazioni storiche, la dott.ssa Gaetana Bruno, Presidente del Circolo Unione, ha promesso in futuro un ulteriore incontro auspicando in particolare la partecipazione anche dei giovani, considerati  principali  beneficiari di tali messaggi culturali.      

         Gaetano Gulino

IL SALONE DEL CIRCOLO UNIONE RITORNA AGLI ANTICHI SPLENDORI

 

circolo.jpgAUGUSTA. La presidente  del circolo Unione Gaetana Bruno  alla presenza dell’intero direttivo composto dal  vice presidente, Luigi Ranno,  dal segretario, Gaetano Gulino, dai consiglieri Giovanni Romeo, Elena La Ferla e Carmelo Salamone, ha avuto un incontro con i giornalisti per illustrare i lavori, durati circa tre mesi, per portare il salone di rappresentanza agli antichi splendori e presentare la serata inaugurale. Gaetana Bruno ha ricordato il   “ lungo e travagliato iter ha caratterizzato gli interventi tanto voluti quanto attesi dal direttivo nonché dalla società Ionia, presieduta da Alfredo Beneventano,  che si è fatta carico di gran parte del finanziamento per riportare i locali al loro antico splendore .  lavori sono stati avviati lo scorso 5 novembre e portati a compimento una settimana fa. Prima di assegnarli alla Fortedil di Avola che li ha eseguiti con la collaborazione dell’architetto Campisi ci siamo avvalsi della consulenza tecnico-strutturale dell’ingegnere Giovanni Ranno. Ringrazio la società Ionia per aver contribuito in maniera determinante alla ristrutturazione dei locali e tutto il direttivo”. Giovanni Romeo ha ricordato che il salone, edificato nel 1911, costruito dopo il circolo degli operai, nella centralissima Piazza Duomo, nei locali dell’ex convento dedicato a Santa Caterina, fu il  salotto in cui si discutevano i fatti della politica locale, fino al 1924. Il pavimento del salone, portato a nuovo lustro,  proviene dalla chiesa della Madonna delle Lettere di Messina da dove venne recuperato all’epoca per essere destinato al Circolo grazie al nonno di Romeo. Elena La Ferla cura il sito internet: circolounioneaugusta. org attraverso il quale è possibile acquisire informazioni su attività, corsi e appuntamenti in calendario. Il salone, per volontà del direttivo,ritornerà a essere un luogo di promozione della cultura, sono previsti concerti e conferenze, e si aprirà ai giovani, con la speranza manifesta di invogliare gli stessi giovani a iscriversi al circolo per un necessario ricambio generazionale.

G. C.