CARRUBBA AL CONTRATTACCO: “42 MLN DI DEBITI? NON E’ VERO!” MA ALCUNE DOMANDE SONO D’OBBLIGO

carru.jpgAugusta – L’ex Sindaco, Massimo Carrubba replica alle accuse megarese, di aver causato il gravissimo deficit del Comune dell’Ente, che avrebbe un “buco” di ben 42 milioni di euro, circa 84 miliardi delle vecchie lire – cifra spaventosa solo a pensarci, secondo i calcoli del commissario regionale che regge le sorti del Comune, dopo le dimissioni presentate dal Carrubba il 31 agosto scorso.
Nel corso di una conferenza stampa Carrubba è passato al contrattacco, affermando: . «Mi vedo costretto ad intervenire pubblicamente a distanza di poco più di 2 mesi dalle mie dimissioni  poiché su di me è in atto una vera e propria campagna diffamatoria che mette a repentaglio non solo la mia reputazione e la mia credibilità di esponente politico ma anche la mia incolumità. C’è in città infatti, un clima di ostilità nei miei confronti fomentato da sciacalli e avvoltoi della politica. Posso dimostrare, carte alla mano, che la situazione debitoria dell’Ente, se pur grave, non è così drammatica come qualcuno vorrebbe farla apparire. I debiti accertati e non certo attribuibili alla mia amministrazione, sono di gran lunga inferiori, ed ammontano a circa 24 milioni di euro. Se a questa cifra si sottraessero poi i proventi che prima o poi dovranno essere riconosciuti dello scandalo di “Tributi Italia”, la somma debitoria si ridurrebbe ancora più sensibilmente. Parlare di 42 milioni di euro di debiti crea un certo scalpore. Quello fornito dal commissario però è un mero elenco di numeri sommati che vanno contestualizzati e non tengono conto di alcun criterio tecnico. Il criterio temporale deve infatti valere sia per le uscite che per le entrate. Lo stesso commissario ha affermato che gli uffici comunali stanno ancora lavorando per quantificare le entrate certe. A mio avviso si tratta di un grossolano errore di ordine tecnico». Per quanto concerne l’operato del commissario,  ha concluso dicendo che  che nello svolgimento del suo compito, abbia avuto un approccio squisitamente politico”.

Lasciamo da parte, almeno per ora, il  giudizio “politico” dell’ex sindaco sull’operato del commissario regionale, pensionato regionale che non ha alcun interesse se non quello di lasciare un buon ricordo mettendo i conti in ordine, da buon amministratore, come ogni sindaco dovrebbe essere, secondo il vecchio detto, sancito anche in giurisprudenza, che bisogna comportarsi come un buon padre di famiglia. Carrubba ha detto: “I debiti attribuiti alla mia amministrazione ammontano a circa 24 mln di euro”, Che non sono bruscolini e in lire sarebbero circa 48 miliardi, cifra notevole, non vi pare? L’ex sindaco dovrebbe scendere più in profondità e spiegare come mai, essendo già ilComune oberato da debiti fuori bilancio,  causati da precedenti Amministrazioni, come mai lui e la sua Giunta ne hanno accumulato altri 24?  Per esempio, perché ha nominato direttore generale – boom! – l’esterno l’ing. Petracca, direttore generale, del Comune con un consequenziale lauto stipendio di ottantamila euro l’anno? Direttore generale? Neanche se fossimo, non dico a Milano o in altre città metropolitane, ma a Catania . Era necessario spendere fiordi migliaia di euro per rendere lussuoso l’ufficio di costui? Era necessario nominare circa 42 persone in in posizione apicale nei loro reparti, quasi tutti dirigenti, insomma, con relativo aumento sostanzioso di stipendio? Dove siamo? In un’azienda che deve  produrre qualcosa  e sostenere un’agguerrita concorrenza? Cosa produce il Comune? Servizi per il pubblico, per i cittadini paganti. Il commissario La Mattia, infatti, per ridurre l’enorme deficit, come è giusto che faccia,  ha mandato via per primo questa inutile e dispendiosa  figura di direttore generale, cui il Carrubba, prima di dimettersi, avrebbe elargito un premio di circa 42 mila euro per i servizi resi, come se non fosse stato già pagato con enorme generosità; poco dopo La Mattina  ha ridotto drasticamente l’indennità “dirigenziale a quei 42, portando da 6 a cinque i dirigenti responsabili delle aree in cui è diviso l’organico municipale. Se fosse un politico, La Mattina si sarebbe inimicato i suoi stessi dipendenti, ma La Mattina è un amministratore che, per dovere prima e per onestà intellettuale dopo, vuole invertire una tendenza per far risanare il bilancio.  Se avesse voluto lui, davvero,  risanare il bilancio lasciato in deficit dai suoi predecessori il Carrubba, da buon amministratore e da buon politico,  non avrebbe dovuto far crescere a dismisura, fino a giungere alla cifra di 12 mln di euro, quasi 24 miliardi di lire,  la somma che “Tributi Italia” doveva al Comune per la riscossione delle imposte comunali.  Perché il Carrubba ha rescisso il contratto solo quando è stata raggiunta quella cifra, appunto? Perché ha aspettato tanto tempo? Un padrone di casa, se l’inquilino non paga, dopo qualche mese,  gli ingiunge lo sfratto e se uno non rispetta i termini contrattuali, il contratto viene unilateralmente rescisso. Era  davvero necessario arrivare a far maturare quella cifra così alta,che, probabilmente, non sarà più recuperata? Questi sono gl’interrogativi cui Carrubba dovrebbe dare risposta. Ma c’è un’ultima domanda. Come mai, un anno prima di dimettersi,prima che scoppiasse lo scandalo nazionale di Tributi Italia, ma dopo la rescissione del contratto, cioè dopo la vera e propria truffa perpetrata dal signor Sagesse, amministratore di Tributi Italia, Carrubba e la sua amministrazione hanno ridato a una ditta privata, che avrà un aggio del 30 per cento, la riscossione delle imposte comunali? Non erano stati scottati a sufficienza da Tributi Italia? E il fortissimo aggio del 30 per cento non incide sulle casse comunali che, quindi, vengono così depauperate di ingenti somme che, se il servizio fosse svolto da dipendenti   interni, andrebbero tutte al Comune? Ci sono davvero dipendenti così incapaci di riscuotere questi tributi? Carrubba risponda a queste domande, se non alla magistratura, almeno ai suoi ex amministrati, prima di gridare che è stato oggetto di lesa maestà.

Giorgio Càsole

Rinvio a giudizio per l’ex presidente dell’Autorità portuale di Augusta, Giuseppe Spanò. 5 interrogativi per l’ex sindaco Carrubba

augusta.jpgAUGUSTA. Sono stati rinviati a giudizio dal gip Alessandra Gigli per abuso d’ufficio l’ex presidente dell’Autorità portuale di Augusta, il 59enne Pippo Spanò, per aver favorito il  responsabile legale della Cooperativa lavoratori portuali di Augusta e Siracusa, e la responsabile della Sepamar srl. i quali,  stando alle accuse,  avrebbero avuto contratti per le attività all’interno dell’area portuale. Le due imprese avrebbero iniziato a operare, senza che le loro richieste passassero dal vaglio della Commissione consultiva e del Comitato portuale, come prevede la legge 84 del 94 per valutare le capacità professionali ed economiche delle aziende richiedenti. La vicenda giudiziaria è stata attivata in séguito alle denunce di ditte concorrenti. Il giudice Gigli ha fissato l’udienza per il 17 gennaio 2013.

Bocche cucite, invece, riguardo all’indagine in corso per infiltrazioni mafiose al Comune di Augusta, indagine che ha fatto scattare un maxi blitz che ha portato al sequestro di migliaia di pratiche conservate  nella sede del municipio di Augusta. A causa di quest’indagine, il sindaco Carrubba sarebbe stato invitato a collaborare con la magistratura nella posizione, però, di libero cittadino, cioè dopo essersi dimesso, posto che avrebbe dovuto lasciare nella primavera del 2013, scadenza naturale del suo mandato. Carrubba ha diffuso un comunicato, massimamente quello dei reparti perduti del Muscatello,  e per la voragine debitoria aperta dalla Sangiorgio prima Tributi Italia dopo, la ditta di riscossione tributi comunali, il cui amministratore delegato, Saggese,  è stato recentemente arrestato nei giorni scorsi, con gran clamore, perché costui ha truffato molti Comuni, e quello di Augusta è uno dei primi per l’elevata truffa, sperperando in bagordi i soldi incassati dai contribuenti e non versati ai Comuni. Come mai – questa è la domanda ricorrente – si è atteso tanto tempo prima di rescindere il contratto con la Tributi Italia, giungendo alla stratosferica cifra di 12 milioni di euro? E come mai, nonostante la truffa subìta, si è dato un’altra volta in appalto la riscossione dei tributi  a un’altra ditta privata , questa volta di Salerno? C’era davvero necessità di affidare all’esterno questa riscossione che costa al Comune, visto che la ditta deve guadagnare? Non ci sono dipendenti comunali  in grado di svolgere questo servizio? Crediamo di sì, visto che fino a non molti anni fa l’ufficio acquedotto comunale, prima del passaggio a SAI 8,  riscuoteva le ragionevoli  imposte, oggi molto esose, sul consumo dell’acqua  con buona pace di tutti e, soprattutto, senza perdite per il Comune.

   Giorgio Càsole

AUGUSTA/IL SINDACO CARRUBBA FRA I MOSTRI DI STRISCIA

Copione di sé stesso, nel 2012 ripete le stesse identiche parole usate nel 2008

 

caruu.jpgAUGUSTA.  Il video girava da tempo in Internet, anzi erano due video. Uno del 2012, realizzato durante un comizio di Massimo Carrubba, sindaco di Augusta, in quel di Villasmundo per sostenere  la candidatura  del proprio cugino Nuccio Scollo, “dominus” del villaggio poco distante da Augusta ma in territorio di Melilli. L’altro video era stato girato ad Augusta, quattro anni fa, durante un comizio dello stesso sindaco  che perorava la causa della sua rielezione a sindaco. Nel 2008, gli era andata bene. La città gli aveva riconfermato il mandato per altri cinque anni, tanto che, se non si dimetterà prima, giacché aspira a diventare deputato regionale,  gli augustani dovranno votare il prossimo anno  per un nuovo sindaco.  “Poiché mi è andata bene allora, ci provo anche ora”, avrà pensato Carrubba fra sé e sé, andando a Villasmundo per sostenere Scollo e non ha cambiato una parola del suo discorso augustano: parola per parola, come se non fossero passati quattro anni, come se non si trattasse di elezioni in comuni diversi, con problematiche diverse, come se, nel frattempo, non fossero successi fatti eclatanti, come la terribile crisi che ci attanaglia,  la salita al potere di Mario Monti, che ci sta tartassando fino alla spremitura, senza intaccare però i privilegi della casta dei politici e dei grand commis di Stato,  il processo giudiziario verso il” governatore” siciliano Lombardo, la perdita di valore dell’ospedale Muscatello, cui lo stesso Lombardo ha sottratto due importanti  reparti per trasferirli a Lentini, ecc: ecc. Carrubba ha ripetuto lo stesso discorso sperando di galvanizzare gli elettori di Villasmundo, dove abitano  molti originari di Augusta o che ad Augusta lavorano. Non si è accorto il primo cittadino che qualcuno lo stava filmando integralmente, ha inserito i video in Internet e poi ha spedito copie alla redazione milanese di “Striscia la notizia”, il popolare programma televisivo satirico trasmesso quotidianamente, con grande richiamo di pubblico, da Canale 5.  Con stupore degli augustani, “Striscia”, martedì 15, festa della Regione Siciliana,  ha mandato in onda, nella divertente ubrica “I nuovi mostri” i due video, montati in sequenza talmente bene e commentati  argutamente da provocare il riso non solo ad Augusta, ovviamente, ma in tutt’Italia.  Nella rubrica di martedì, come si può constatare dalla foto, occupava il 6°posto. Qualcuno ha detto: “E’ stata un’altra  tale carrubbata da meritare il 1°posto”.

Giorgio Càsole

Il Sindaco spiato

massimo-carrubba.jpgAUGUSTA. Chi ha interesse a spiare il sindaco di Augusta, Massimo Carrubba? Malviventi o inquirenti? Queste sono le domande corse nelle bocche dei cittadini all’indomani della notizia, diffusasi rapidamente in città,  di una microtelecamera installata  all’interno del condizionatore  dell’aria nell’ufficio dello stesso sindaco nel plesso che  oltre cinque anni fa ospitava la scuola media O. M. Corbino”. Lo stesso sindaco, infatti, ha rilasciato una pubblica dichiarazione di questo tenore: ““Se si tratta di un episodio legato ad attività di indagine dell’autorità giudiziaria, ben venga ogni accertamento e approfondimento, ma se dovesse rivelarsi legato ad attività di altra natura si tratterebbe di un fatto di estrema gravità sul quale è necessario che si faccia con rapidità assoluta chiarezza”.

Un guasto al condizionatore ha permesso la scoperta della  tele camerina nel condizionatore.  Il personale dell’Enel, chiamato per alcuni controlli a una cassetta di derivazione esterna al Municipio,  ha appurato la presenza di un dispositivo tipo modem collegato abusivamente alla linea elettrica. Le indagini sono compiute dalla compagnia dei Carabinieri, con sede in Piazza Carmine.

Cecilia Càsole