TOMMASO CANTONE DA RAGAZZO ISSO’ BANDIERA BIANCA

cantone.jpgAUGUSTA. Era ancora un adolescente Tommaso Cantone quando, nel luglio del 1943, compie un gesto clamoroso: issa un ampio lenzuolo bianco nel punto più alto della città per farsi scorgere dalle unità alleate che si accingevano a entrare nel porto di Augusta, per combattere il fascismo.  La città e gli abitanti erano stanchi della guerra voluta dal duce. Il 13 maggio di quell’anno la città era stata praticamente rasa al suolo dal bombardamento a tappeto a causa di bombe sganciate dai quadrimotori americani, vere e proprie “fortezze volanti”,  battezzati Liberators, Liberatori, venuti  a liberarci dalla dittatura mussoliniana, alleata a quella di Hitler. Il gesto del giovane Tommaso Cantone, che, forse ingenuamente voleva manifestare la volontà di Augusta di arrendersi, come in effetti sostanzialmente si arrese sul piano militare, fu considerato dal di lui padre come un avventato colpo di testa, pericoloso  per l’incolumità del figlio. Il padre, perciò, gli  fece una sonora e “concreta” ramanzina,di cui ancora oggi l’anziano Cantone si ricorda con una certa sofferenza. Per quel gesto, però, portato alla ribalta, circa quindici anni fa, proprio dal nostro DiarioDoc, Tommaso Cantone ricevette l’insegna di cavaliere dall’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scàlfaro. E, poco giorni fa, a distanza di quasi sessant’anni dall’evento ha ricevuto un pubblico riconoscimento dalla sua città, giacché ha ricevuto targa e complimenti dal vicesindaco Geraci e dal presidente del consiglio comunale Amato, avendo accanto l’amata consorte, come si può notare dalla foto. Il cavaliere Catone ama  definirsi, scherzando “padrone del tempo”, essendo pensionato da anni. Ma non sta con le mani in mano: aiuta moglie, parenti e amici in piccoli lavoretti di casa.

 

Giulia Càsole