VITTORIO D’AMICO e i suoi 53 anni di attività

AUGUSTA. 53 anni di lavoro ininterrotto al servizio dello Stato. Un vero, autentico, primato. Un DSC_0220vittorio d'amico premiato.JPGprimato imbattibile e, crediamo, unico. Chi potrebbe, ai tempi d’oggi, appena tredicenne entrare in una particolare scuola  statale che preparava i futuri operai? Nessuno. Lo Stato stesso non ha più quelle scuole. A tredici anni, l’augustano Vittorio D’Amico  si iscrisse  alla scuola allievi operai di Marinarsen Augusta, cioè l’Arsenale, all’interno della base militare della città fondata da Federico II di Svevia.  Per iscriversi occorreva aver compiuto i tredici anni e non ancora i quattordici. Il piccolo D’Amico si trovava in quella fortunata circostanza. Entrare all’Arsenale, cinquantatré anni fa, significava avere la possibilità di sottrarsi al precariato del lavoro in campagna,  nell’edilizia o nell’artigianato, evitare i turni pesanti nelle industrie inquinanti, non svolgere un’attività commerciale  con i rischi e le ansie che questa comporta (senza aggiungere, poi, che  per attivare un commercio occorre avere i capitali).  All’Arsenale, dopo la scuola allievi, si aveva la certezza di essere assunti in pianta stabile dallo Stato, che assicurava  un ambiente di lavoro dignitoso, confortevole, garantista, dai ritmi accettabili, con una paga sicura, mese dopo mese. Si diceva allora in siciliano: ‘A paga d’o guvernu è poca, ma cu a lassa è foco’. Non dovrebbe essere difficile capire che sarebbe stato da incoscienti lasciare un posto sicuro, ancorché con uno stipendio  non eccelso. Infatti, proprio perché la paga non era granché, molti operai di Marinarsen svolgevano un secondo lavoro. Carpentieri, falegnami, saldatori, idraulici, terminata la loro giornata lavorativa intorno alle quattro del pomeriggio, si fiondavano nei cantieri, nelle case o nelle botteghe artigiane di Augusta per arrotondare lo stipendio. Lo facevano anche di sabato, giornata festiva per loro, altro privilegio di status, come quello di mangiare a mensa all’interno dell’Arsenale, come tuttora succede. Oggi l’Arsenale non è più quello di un tempo, non è più un’azienda che dava lavoro a molte persone. Oggi si parla con molta insistenza di smantellamento dello stesso arsenale. I lavori alle navi dovrebbero essere eseguiti da ditte esterne. Il “collocamento a riposo” di Vittorio D’Amico, dopo 53 anni di servizio, rappresenta probabilmente una data-simbolo. A mano a mano che andranno in pensione,  le persone come D’Amico non verranno sostituite. Probabilmente non ci sarà più la garanzia del posto di lavoro, come, del resto, tale garanzia, ormai, non c’è più in tutti gli organismi pubblici. Infatti, dopo il periodo di prova, si viene assunti a tempo indeterminato, non si passa più di ruolo, come un tempo. Vittorio D’Amico , a sessantasei anni, è ovviamente orgoglioso del suo primato, più orgoglioso del suo mandato di sindaco della città negli anni Ottanta ed era ovviamente emozionatissimo domenica 7 giugno quando, in occasione della festa della M.M., che ad  Augusta è stata celebrata con anticipo, è stata pubblicamente letta, alla villa comunale, davanti a una marea di gente, la lettera di apprezzamento che l’ammiraglio Toscano  gli ha voluto indirizzare prima del congedo. Questo il testo: In occasione del Suo collocamento a riposo, dopo 53 anni di ininterrotto servizio reso alla Marina Militare, ho il piacere di esprimerLe il mio sentito apprezzamento per il Suo contributo professionale fornito nella lunga carriera lavorativa. Le Sue qualità umane e professionali e il non comune senso del dovere sono emerse fin dal lontano 1956 allorquando frequentò il corso allievi operai nell’Arsenale di Augusta per poi essere nominato prima operaio giornaliero e, successivamente, operaio permanente. Nel corso dell’impiego assolveva gli obblighi militari di leva e conseguiva il diploma all’Itituto Nautico di Siracusa. Via via, nel corso degli anni, il Suo impegno, la Sua serietà di operare, la Sua assiduità e professionalità Le hanno fatto conseguire lusinghieri risultasti professionali culminati nella recente nomina a “funzionario tecnico”. L’attività sindacale svolta e le cariche amministrative di consigliere comunale, assessore  e poi sindaco di Augusta sono ulteriori espressioni di dedizione e impegno personale pari a quelle professionali costantemente e intelligentemente fornite ai superiori sia all’Arsenale della Marina che alla Direzione del Genio Militare per la Marina di Augusta, attuale sede di servizio. In conclusione, le cennate doti La additano  quale esempio di elevata competenza, dedizione e attaccamento al servizio che hanno dato prestigio e lustro all’Amministrazione e contributo al buon funzionamento delle navi della Marina, chiamate a operare nei mari più remoti. E’ quindi con gratitudine che Le formulo i più cordiali saluti e auguri per il Suo futuro, in occasione del suo imminente collocamento a riposo.

      Giorgio Càsole