Si è chiuso alla grande il 2009 per il Kiwanis club di Augusta, presieduto da Gaetano Paolo Russotto, con un concerto di fine anno per beneficenza tenuto al Vasquez di Siracusa, con la regìa, la partecipazione e il supporto del tenore augustano Marcello Guagliardo, in arte Marcello Giordani. Giordani da un quarto di secolo calca i palcoscenici dei più prestigiosi teatri lirici del mondo, ma non ha dimenticato le sue origini (nel 1984, giovanissimo, chiese e ottenne di cantare in una delle manifestazioni per anziani, organizzate e condotte da chi scrive), né le sue radici (torna spesso ad Augusta, dove ha casa, per ritrovare i fratelli e gli amici).
Marcello è talmente fiero della sua “augustanità” che, qualche anno addietro, pensò di organizzare nel suo paesello un corso di specializzazione, in inglese master class, per giovani e promettenti cantanti da lanciare nel difficile mondo della lirica.
Giordani ha voluto fare come Pavarotti e, come il popolarissimo tenore modenese, ha aggiunto al proprio nome e cognome la locuzione inglese and friends, come logo per il concerto di fine corso, realizzato a fine anno, in stretta collaborazione con il Kiwanis, ad Augusta fino al 2008. Per motivi logistici (e per altri che qui non mette conto di riassumere), l’edizione del 2009 si è svolta nel rinnovato cine-teatro Vasquez, diventato un multisala, con la sala maggiore dotata dello stesso ampio palcoscenico che aveva prima della ristrutturazione. Le comodissime poltrone, tipiche dei multisala( con poggiatesta e braccioli in grado di ospitare lattine e bicchieri per popcorn), la sera del concerto, ospitavano tutti gli aficionados augustani di Giordani (e sono tanti) e dei suoi amici, in primo luogo Mariella Arghiracopulos, soprano, anch’ella augustana (di ascendenza greca).
Più che a un tradizionale concerto natalizio, il folto pubblico ha assistito a un festival del bel canto e della musica melodica italiana e napoletana: tre le ore di spettacolo, due i direttori d’orchestra, l’esuberante Francesco Ledda e il compassato Leo Catalanotto, due i presentatori, Mimmo Contestabile, con il gilè abbottonatissimo, e Michela Italia, con una profonda scollatura, 4 i soprani, oltre l’Arghiracopulos, Luydmylla Porvatova, Alessandra Sanmarchi, Claudia Corona, 4 gli ospiti costituenti il “Trinakrius brass ensemble”, la corposa orchestra della città ucraina di Lugansk e il foltissimo coro “Namae” di Acireale, diretto da Carmelo Pappalardo. Dobbiamo citare il baritono Salvatore Terrazzino, l’unico a esibirsi, stranamente, in una sola prova, l’ aria “Vostre toast” dalla Carmen di Bizet, mostrando grande bravura interpretativa e senso dello spettacolo, le stesse qualità che hanno contraddistinto le esibizioni della siracusana Claudia Corona. Tutti gli artisti hanno avuto modo di manifestare il loro talento e tutti sono stati premiati dal presidente Russotto, primo fra tutti Marcello Giordani, che ha concluso con l’ aria “Nessun dorma” dal III atto della pucciniana Turandot, diventata celeberrima grazie a Pavarotti, che ne fece un suo cavallo di battaglia, banco di prova per ogni tenore. Giordani meritava un’ovazione in piedi, ma solo in pochi ci siamo alzati. Le poltrone, evidentemente, erano troppo comode.
Giorgio Càsole