Pubblica presentazione alla libreria Mondadori di Augusta del nuovo libro di Daniela Averna

daniela Averna 2.jpgPubblica presentazione alla libreria Mondadori di Augusta, sabato scorso, 19 febbraio, del nuovo libro di Daniela Averna, docente-scrittrice. Di séguito pubblichiamo la recensione di Gian Paola Camarda, docente di lettere al liceo “Mègara”.

Due euro per ogni copia venduta andranno in sostegno della scuola salesiana di Goma Ngangi, nella Repubblica Democratica del Congo, tramite il VIS (Volontariato Internazionale per lo sviluppo).

 

 Daniela Averna, nata a San Cataldo, nel nisseno, vive ad Augusta, dove insegna fisica in un istituto superiore della città. Dopo aver esordito con un volume di racconti, Le condizioni di equilibrio (ed. Il filo), ritorna nelle librerie a stimolare l’anima e la mente dei lettori con  componimenti dichiaratamente autobiografici. Si tratta di una raccolta di liriche e prose stese in vari momenti della sua vita e adesso assemblate, quasi sotto la spinta di un’irrefrenabile necessità di decodificare, definire e interpretare le variegate esperienze di vita fin qui compiute. La stessa  autrice nella introduzione alla raccolta ci spiega, oltre al senso dell’espressione I fuochi dell’ellisse, le motivazioni profonde che sottendono al suo bisogno di chiarezza e autoanalisi.  Il titolo naturalmente tradisce una formazione scientifica e, in particolare, una dimestichezza con i concetti della fisica moderna, alludendo velatamente, però,  alla condizione particolare del nostro essere o, più esplicitamente, ai due aspetti della nostra mente. Sono la razionalità e l’irrazionalità, in apparenza in eterno conflitto su due fronti contrapposti, in realtà legati  a filo doppio (i due fuochi dell’ellisse), talché ove l’Io prevale, la forza dell’inconscio si attenua e, viceversa, ove l’Io si indebolisce le turbolenze ignote del nostro animo emergono rumorosamente. Così la scienza e l’arte sono indissolubilmente legate nella storia dell’umanità anche se non ci è dato sapere attraverso quali connessioni continueranno a dirigerne lo sviluppo. Non ci è concessa nessuna finestra sul nostro futuro, sembra farci capire Daniela, ma forse un’occhiata di soppiatto possiamo darla scavando coraggiosamente dentro noi stessi.

presentazione libro Averna.JPGIn questa  raccolta si susseguono poesie  e prose che “mettono a fuoco”  momenti dell’esistenza dell’autrice particolarmente significativi sul piano personale, emotivo e affettivo. Si va dallo sguardo appassionato all’universo in Sotto questo cielo solo dimentico o Quella stella (la disciplina frequentata dall’autrice negli anni  dell’università e della prima attività lavorativa è appunto l’astrofisica), alla dedizione al ruolo di madre amorevole e presente in Tre vite e altre, all’attaccamento ai luoghi attraversati nel vario percorso di vita da lei compiuto fino ad oggi (Etna, Catania, Augusta) luoghi accarezzati con l’anima oltre che conosciuti con  la fisicità delle sensazioni, in un continuo tentativo di mantenere vivo il legame con le proprie radici (come testimonia chiaramente la poesia dialettale Castiddu di focu). Non mancano vibranti riflessioni sulle questioni  fondamentali dell’esistenza: il dolore, l’amore, lo scorrere del tempo, il sacro.  Veramente degna di nota la raffinatezza formale che si rileva in molte liriche, nel tessuto fonico tramato  di assonanze e consonanze, sequenze allitteranti e fonosimbolismi, che denota una perizia stilistica acquisita certamente grazie alle numerose letture iniziate durante gli anni della formazione liceale classica (Catullo, Dante, Leopardi, Quasimodo e altri aleggiano nei suoi versi), ampliate  e arricchite successivamente negli anni della maturità. Interessante è l’operazione intellettuale  realizzata dall’autrice, che cerca di valorizzare tutti gli apporti e i contributi culturali ricevuti  da varie fonti, senza dubbio anche dal lavoro appassionato di docente, che ancora oggi svolge con entusiasmo. Leggendo attentamente, ci accorgiamo che un filo ideale collega questa alla  precedente opera di Daniela : anche lì la galleria dei  personaggi protagonisti dei vari racconti testimoniava una particolare propensione dell’autrice per l’analisi della complessità della psiche umana e una  compassionevole (nel senso etimologico del termine: soffrire insieme) sensibilità verso le problematiche a essa connesse.

 In entrambe le opere si affronta, dunque, il tema della ricerca delle condizioni di equilibrio e in tale ricerca Daniela affida alla scrittura il compito di riportare“ quel granello di follia che c’è in ciascuno … nell’ insieme X delle condizioni dette normali”  (Ragioniamo per assurdo). Certo, in un momento come quello che stiamo vivendo oggi in Italia, in cui la cultura viene svalutata, derisa e mortificata, acquista particolare valore l’opera di questa autrice che, nutrita di studi scientifici in costante dialettica con apporti umanistici, continua ad affidare alla letteratura l’importante e indispensabile compito di far parlare le corde più autentiche del cuore, nel tentativo ultimo di svegliare le coscienze, particolarmente delle giovani generazioni.

    Gian Paola Camarda