Solenne cerimonia di San Giuseppe all’Arsenale Militare di Augusta, in occasione della quale è stata inaugurata la nuova Direzione

marina militare,arsenale augusta,festa san giuseppe,augustanews

AUGUSTA. La ricorrenza celebrativa del 19 marzo, festa di san Giuseppe, quest’anno 2012 ha avuto un significato particolare. Oltre a rinnovare una tradizione che si tramanda dal 1951, è coincisa con l’inaugurazione di nuove e moderne strutture e infrastrutture del supporto navale. Il Direttore C.A. Osvaldo Brogi, con il concorso fondamentale delle maestranze civili e la collaborazione dello staff degli ufficiali,  ha fatto sì che la cerimonia assumesse non solo interesse religioso e di fede, ma anche carattere militare. Non a caso hanno partecipato, oltre al Sindaco Massimo Carrubba, importanti vertici della Marina, come l’ Amm. ispettore di NAVISPELOG Alberto Gauzolino, accompagnato dal suo aiutante di bandiera, l’augustano T.V. Giuseppe di Modica, nonché l’Amm. di Divisione Raffaele Caruso,  comandante di  MARISICILIA Augusta. La manifestazione è iniziata con la processione del simulacro, conservato marina militare,arsenale augusta,festa san giuseppe,augustanewsnell’architettonica cripta ricavata nelle antiche mura spagnole, interne all’arsenale, e condotta da quattro operai con l’artistica “vara” sino al nuovo e ampio locale dell’officina motori, dove sorgeva prima la storica officina siluri. Qui, dopo il taglio inaugurale del nastro, l’Arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo ha officiato la messa assieme al  concelebrante arciprete di Augusta, don Gaetano Incardona e ai  cappellani militari territoriali, sacerdoti Nicola Minervini, Paolo Spinelli e Giovanni Salvia, a conclusione della quale è intervenuto il C.A. Brogi, che ha descritto il nuovo profilo dell’arsenale:  le strutture ed infrastrutture stanno subendo profondi mutamenti e migliorie, aprendo all’arsenale di Augusta attività, in parte eseguite,  altre in corso di svolgimento, con sviluppi impressionanti“.  Infatti, quelle inaugurate nel corso della manifestazione figurano nella realizzazione della officina motori e ancora, l’ammodernamento delle banchine di attracco a Pantano Daniele, dove presto sarà costruito un bacino di 2000 tonnellate. L’amm. Brogi ha concluso il proprio intervento manifestando l’intenzione di portare l’Arsenale a maggiore livello,  accennando a un piano denominato  “brin” che,  se realizzato in toto, prevederebbe una nuova e rivoluzionaria tecnica sui bacini navali, un progetto ambizioso che permetterà la realizzazione di un sistema di messa a secco delle unità navali, tipo Syincrolift. L’Arsenale di Augusta è proiettato a capacità d’eccellenza, mediante l’assegnazione di ulteriori fondi di circa 20 milioni di Euro, che ne accresceranno benessere e prestigio anche con riscontri economici e di lavoro per la collettività civile. Di seguito, l’intervento dell’Amm. Ispettore Alberto Gauzolino, responsabile dell’Ufficio Programmazioni e Finanziamento degli arsenali militari il quale, apprezzando le capacità professionali delle maestranze e degli Ufficiali operativi  dell’arsenale, ha confermato la particolare attenzione alla struttura, tenuto conto anche dell’ importante ed imprescindibile area navale in cui opera l’arsenale di Augusta . Dopo la benedizione della modernissima officina IEB, il simulacro ha fatto sosta nel nuovo varco San Giuseppe, che dall’interno si ricollega alla prospiciente via Giovanni Lavaggi, a ridosso della Porta Spagnola, una felice ideazione dello stesso ammiraglio Brogi. La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro inaugurativo da parte della signora Brogi, madrina della nuova e imponente palazzina direzionale che si affaccia anch’essa in via Giovanni Lavaggi. Merita un’ultima particolare menzione l’organizzazione e la  preparazione della manifestazione, condotta come sempre dalle maestranze.

     Francesco  Migneco

La tradizionale festa di San Giuseppe dell’ arsenale militare di Augusta

DSCN0336.JPG

Si è svolta stamani ad Augusta, presso l’arsenale militare marittimo, la festa in onore al santo patrono San Giuseppe.  La tradizionale ricorrenza, che si svolge all’interno dello stabilimento di lavoro, ha visto una discreta partecipazione del personale civile e militare, dei loro familiari, del sindaco e delle altre autorità religiose, civili e militari che, anche quest’anno, hanno voluto partecipare all’invito.  La festa è iniziata presso la nuova officina motori,  inaugurata e benedetta per l’occasione dall’arcivescovo di Siracusa, Monsignor Salvatore Pappalardo il quale, subito dopo, ha presieduto la Santa Messa in compagnia dell’ arciprete di Augusta, don Gaetano Incardona e dei cappellani militari; la stessa  è stata animata dalla corale “Harmonia” della chiesa di San Sebastiano di Augusta, accompagnata dal prof. Antonio Gabriello.  Nel finire, i ringraziamenti e i saluti del vescovo, del direttore dell’ ente, Amm. Osvaldo Brogi, del Sindaco e di altre autorità presenti alla cerimonia. Subito dopo la messa, la tradizionale processione del Santo Patrono  durante la quale si è colta l’occasione per inaugurare i nuovi locali dell’ officina “impianti elettrici di bordo”, interamente ristrutturata, la palazzina direzionale, di nuova costruzione e il  nuovo principale ingresso dell’ente ricavato lungo il muro perimetrale di via Giovanni Lavaggi, mentre altri locali saranno inaugurati entro lo scadere del corrente anno, come la nuova mensa aziendale. 

Una cerimonia e una tradizione, quindi, che risale all’anno 1951, così come indicato nella  preziosa “nicchietta”  realizzata lungo il secolare muro di cinta del castello svevo, curato dalla marina militare e per questo mantenutosi pressoché intatto ai giorni d’oggi. Peccato che lungo quel viale alberato che porta il nome dell’antico bastione, di lì a poco collocato, una moltitudine di persone è passata davanti alla caratteristica nicchia senza neppure accorgersi che dietro la vecchia inferriata e i fiori finti appare l’altra statua di San Giuseppe, l’originale, quella piccola e insignificante che si perde nella notte dei  tempi, quella che veniva adottata nelle prime  e umili feste operaie.

All’ingresso della nuova palazzina direzionale, un’interessante mostra a tema libero di opere d’arti e fotografie, realizzate da artisti dipendenti.

  Giuseppe Tringali

Una repressione che coinvolge anche il personale civile dell’ Arsenale Militare di Augusta

La vostra valutazione è solo repressione

usb.jpgCosì lo striscione che oltre mille lavoratori hanno sventolato ieri mattina a Roma sotto le finestre dei Ministri La Russa e Brunetta, nell’ambito della mobilitazione indetta dall’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego.

Numerose altre iniziative di protesta si sono svolte in diverse città, tutte per affermare il netto no all’accordo dello scorso 4 febbraio, con cui governo e sindacati complici tentano illegittimamente di introdurre la “riforma” Brunetta in assenza del contratto nazionale. Chi con le orecchie d’asino, a rappresentare il 25% dei dipendenti “fannulloni per legge”, chi invece con l’aureola del 25% di “efficienti”, sempre per legge, lavoratori e delegati da tutta Italia hanno manifestato sotto il Ministero della Difesa, dove sono state consegnate nelle mani del Vice Capo di Gabinetto, Dott.ssa Fava, le migliaia di firme che USB P.I. ha raccolto fra il personale civile del dicastero: 33.000 lavoratori i quali, per una direttiva del ministro La Russa e con il beneplacito dei sindacati complici, rischiano di veder applicate le famigerate “fasce” di merito sulla base di una valutazione che verrà effettuata da una dirigenza in stragrande maggioranza militare, e dunque non sottoposta a valutazione. Su questa problematica avrà luogo il prossimo lunedì 21 febbraio un ‘incontro con il Sottosegretario Cossiga che chiarirà le intenzioni del Ministro sul sistema di valutazione, alla luce della forte richiesta di immediata sospensione della direttiva nonchè della sua completa abolizione. Altro partecipato presidio sotto la Funzione Pubblica, dove tanti lavoratori di tutti i comparti hanno rumorosamente espresso la loro opposizione all’accordo del 4 febbraio e alla Brunetta, da cui si sentono umiliati e mortificati nella loro professionalità, ed hanno chiesto il rinnovo dei contratti e l’indizione delle elezioni RSU. Nell’incontro con il Direttore delle relazioni sindacali della Funzione Pubblica, Dott. Eugenio Gallozzi, USB P.I. ha ribadito la sua istanza di ritiro della Brunetta, la cui inapplicabilità è stata confermata da diverse sentenze della magistratura, in quanto riforma propagandistica, che ignora i veri problemi della p.a., e che conseguentemente non può rendere più efficace il servizio pubblico.

Nell’incontro è stata annunciata un’imminente convocazione presso l’ARAN per la trattativa sul contratto quadro, in cui si tenterà di inserire i contenuti dell’accordo del 4 febbraio e della Brunetta.

  USB Difesa –  Augusta 

 

Marina Militare giustifichi i milioni di euro spesi per le strutture

augusta panorama.jpg

Le OO.SS provinciali Ministero Difesa FP CGIL, CISL FP, UIL PA, UNSA SIAD e FLP si sono confrontate sulla problematica inerente la ristrutturazione e organizzazione dell’Arsenale Militare di Augusta e, facendo seguito al comunicato stampa della FP CGIL pubblicato in data 18/06/2010, denunciano ancora una volta la grave situazione in cui versa ormai da troppo tempo lo Stabilimento di Lavoro. L’assenza di una seria politica di rilancio sta alla base di una rovinosa situazione che, nel tempo, si è venuta a creare. Il ruolo della Marina Militare ad Augusta, che è stato da sempre lodato  da esponenti politici e militari, più che una lode è risultata una mera vanteria, anche  da parte degli Amministratori locali che non hanno mai portato avanti  una seria politica di rilancio di occupazione e distribuzione delle risorse economiche nel territorio.  Infatti, la Commissione Riorganizzazione Arsenali Marina Militare (CRAMM), nominata dal Ministro della Difesa, atta a riorganizzare gli arsenali della M.M., ha partorito uno studio che, ad oggi, prevede il ridimensionamento delle lavorazioni sulle Unità Navali di stanza ad  Augusta trasferendole di fatto ai siti di Taranto e La Spezia. Scelta che, oltre che depotenziare il personale civile dell’Arsenale, penalizzerebbe fortemente l’indotto industriale locale. Il blocco delle assunzioni e del turn-over imposto dal Governo nazionale,  da tempo non permette il regolare svolgimento delle lavorazioni ricorrendo ad una selvaggia esternalizzazione dei lavori a ditte ed imprese di rilevanza nazionale per milioni di euro, senza creare opportunità occupazionale nel territorio. La ristrutturazione e l’ammodernamento delle officine, per rilanciare lo Stabilimento, sarebbe stato un fattore positivo se il termine della consegna dei lavori non coincidesse con lo svuotamento delle maestranze interne per raggiunti dei limiti di età. Cosi come non è plausibile aver investito svariati milioni di euro ad appannaggio di aziende con manodopera non locale. Quindi, la domanda che ancora una volta poniamo ad alta voce  al Direttore dell’Arsenale, al Comandante di Marisicilia Augusta, all’Ispettorato Logistico M.M., allo Stato Maggiore della Marina ed alle autorità politiche è “perché ci si ostina ancora a spendere soldi dei contribuenti se queste strutture non verranno mai occupate dagli operai civili dell’Arsenale? Perché e per chi vengono spesi decine di milioni di euro?”. Una politica di sviluppo, adeguamento ed efficientamento delle strutture, se non affiancata ad una politica di assunzioni e di riorganizzazione dei reparti delle lavorazioni, non serve a nessuno: né al tanto paventato Stabilimento Industriale di serie “A”, né tanto meno alla città di Augusta.  Una politica scellerata, quella delle esternalizzazioni, ai limiti dello sperpero di denaro pubblico si perpetua ormai da troppo tempo con motivazioni, che non trovano giustificazione nei motivi addotti dai rappresentanti dell’Amministrazione.

E’ incomprensibile la politica attuata dal Ministero della Difesa di assunzioni di profili intermedi, quali Capi Tecnici, e senza una benché minima assunzione di operai specializzati che materialmente eseguirebbero i lavori; come dire: abbiamo un esercito di soli Generali. Scelte politiche della Marina Militare che fanno accendere i riflettori della Corte dei Conti anno dopo anno, evidenziando un sistema molto oneroso e che ci porta inevitabilmente in negatività nella contabilità dello Stato, con le inevitabili conseguenze di generare Commissioni  (CAID – CRAMM) per riorganizzare e creare risparmi negli Enti del Ministero ed in particolare della Marina Militare.  Queste OO.SS. intravedono come unica strada percorribile una deroga al blocco del turn-over, un avvio delle procedure per l’assunzione del personale indispensabile a garantire la normale operatività degli Arsenali, che giustifichino gli svariati milioni di Euro investiti per l’ammodernamento e l’adeguamento  delle strutture e delle officine. In buona sostanza, assunzioni mirate, (anche a tempo determinato, se necessario, come ultima ratio) darebbero respiro ad un territorio che vanta il triste primato di disoccupazione giovanile, realizzando quindi, un notevole risparmio della spesa pubblica tutto a vantaggio dell’economicità, dell’efficienza e trasparenza dell’Ente. La Marina Militare non può essere “un fiore all’occhiello” se le politiche attuate risultano prevalentemente atte a garantire il mantenimento dello status quo, e se con le Istituzioni Locali non mette in atto una politica di sviluppo economico-occupazionale, considerato che la stessa ad Augusta insedia una cospicua fetta di litorali, approdi e territori che in alternativa potrebbero dare svariate opportunità  di sviluppo occupazionale ed economico alla città.

 

Una politica seria e responsabile  serve alla comunità,  alla città,  ai nostri figli !!!

 

 E’ ora che le Istituzioni locali, i rappresentanti Politici provinciali, regionali e nazionali si diano una mossa e non facciano solo demagogici proclami. E’ ora che la cittadinanza prenda coscienza di un problema generalizzato in tutti i settori del nostro territorio che versa in una drammatica situazione. Problema che se non caldeggiato urgentemente dalla politica, eclisserebbe definitivamente il nostro territorio in tema di occupazione e di economia.

 

 

FP CGIL Difesa

CISL FP  Difesa

UIL PA Difesa

UNSA SIAD

FLP Difesa

 

Vertenza Arsenale: siamo ai titoli di coda

arsenale.jpg

Circa dieci anni fa la RSU e le OO.SS, coinvolgendo tutte le parti sociali , politiche ed istituzionali del Territorio, lanciavano la vertenza Arsenale in cui definivano prioritaria ed urgente una politica delle risorse umane. Turn–Over  e aggiornamento professionale sulle nuove tecnologie , soprattutto in quelle lavorazioni dove l’invecchiamento anagrafico rende sempre più difficile la capacità di far fronte le esigenze delle lavorazioni, oltre che la ristrutturazione, adeguamento alle norme vigenti ed ammodernamento di tutte le strutture.  Tutto ciò non era parto di pura fantasia o mero allarmismo, ma il frutto di una razionale analisi della situazione lavorativa, proiettata nel tempo. In questi dieci anni, si sono susseguiti Governi di ogni colore politico, la RSU e le OOSS con sempre maggiore forza hanno insistito su questo punto che drammaticamente e inesorabilmente si aggravava.

Di contro sono pervenute non azioni concrete ma inutili e stucchevoli rassicurazioni e continuando una politica di esternalizzazione delle lavorazioni con società di nome Nazionale trascurando l’occupazione della manodopera del territorio che versa da tempo in una gravissima agonia

 

“Oggi siamo alla frutta”

 

Da circa due anni è partito anche ad Augusta il piano “BRIN” che prevede la ristrutturazione e l’adeguamento delle strutture adibite alle lavorazioni. E’ stata già consegnata la prima mega officina costata fior di Euro, altre sono ancora in lavorazione compresa la nuova palazzina della Direzione Arsenale.

Una delle tante e semplici domande che ci siamo posti a livello locale e nazionale è stata “a chi  serviranno queste mega strutture se in parallelo non viene attuata una politica di assunzioni, per soddisfare le piante organiche oltre che una politica di turn over del personale permettendo con ciò il trasferimento delle conoscenze e capacità lavorative nei vari settori di lavorazione ? ”  L’unico sistema di ingresso di personale civile nell’intero ministero, e che riguarda solo profili amministrativi, è per mezzo di una legge che prevede il passaggio al servizio civile del personale militare dichiarato inidoneo al servizio.  Molte sono le carenze e molte sono rimpiazzati con personale militare. E’ prevedibile che si passerà, con questa logica, se non si interrompe tale processo di depauperamento professionale, ad  una progressiva militarizzazione delle funzioni di stretta pertinenza del personale civile, con relativo aumento di costi, infatti si pagherebbe del personale addestrato per compiti operativi e  per questo pagato più del doppio delle maestranze dell’arsenale.

Questa O.S. sindacale oggi è ancor più preoccupata per l’emergenza specifica che verrà ulteriormente aggravata dai provvedimenti decretati dalla manovra finanziaria in tema di pubblico impiego e funzionalità dei servizi pubblici .

In particolare:

  • Blocco dei contratti fino al 2013
  • Congelamento del salario accessorio al 2009

Nonché di quanto avverrà nelle aree industriali della difesa, Arsenali, con :

  • Riduzione del 10% delle risorse del Ministero, che avranno gravi ricadute sui programmi di riorganizzazione degli Arsenali, compreso il piano Brin
  • Blocco del Turn-Over per almeno quattro anni
  • Riduzione del 50% dei contratti a termine
  • Riduzione al 50% delle già scarse risorse per la formazione, Indispensabile strumento strategico per dare continuità lavorativa agli Arsenali,   sulle nuove Unità navali dotate di moderne e sofisticate tecnologie

Come se non bastasse la manovra prevede la chiusura di Enti , l’utilizzo delle risorse “risparmiate” esclusivamente per le missioni di “pace”  all’estero, nonché l’esclusione del personale militare dai provvedimenti della manovra, accentuando così la discriminazione tra il personale civile e quello militare.

Le conseguenza immediate di tali provvedimenti porteranno al vero e proprio collasso delle aree industriali, con pericolose conseguenze economiche e sociali per le comunità interessati e per la sicurezza del Paese.

Non si potrà infatti garantire, con la necessaria tempestività, la piena operatività del flotta Militare.

Questa O.S. pertanto intensificherà le iniziative per modificare tali provvedimenti  affinché si avviino subito procedure , anche in deroga al blocco del Turn-Over per l’assunzione del personale (lavoro interinale) indispensabile a garantire la normale operatività degli Arsenali, a giustificare i svariati milioni di Euro investiti per l’ammodernamento e l’adeguamento delle strutture ed un risparmio non indifferente delle lavorazione ammesso che l’amministrazione le uniche assunzioni che ha effettuato riguardano tecnici adibiti agli uffici tecnici, capi reparto, assistenti tecnici. 

Si  sollecitano inoltre tutte le rappresentanze Sindacali, Istituzionali, economiche e sociali del territorio di dare immediati segnali di coinvolgimento e reazione a tali provvedimenti, con concrete iniziative  tese ad  innalzare il livello di attenzione e contribuire a modificare con le parti sociali  questi pericolosi provvedimenti per l’intera economia del territorio.

                    

      Tommaso Branciamore  –   Segreteria Prov.le FP CGIL                        

      Sebastiano Trigilio  –       Coord. Prov.le FP CGIL Difesa                                                           

Arsenale Militare di Augusta: le prime crisi

Arsenale di Augusta.jpgA distanza di poco o più di un anno, torna a far parlare di sè l’ Arsenale di Augusta.

Questo blog, l’ 11 aprile di un anno fa aveva anticipato in qualche modo lo stato d’animo del personale interno e quello che sarebbe avvenuto, articolo ripreso e pubblicato nel mese di giugno dal periodico “Giornale di Augusta”.

L’autore non avrebbe più voluto riprendere l’argomento per non essere additato come “nostalgico del passato”, come qualcuno dalla vista corta accennò a definirlo all’epoca delle pubblicazioni; sostanzialmente, nell’ articolo che si ripropone di seguito integralmente, non voleva esprimere solo uno stato d’animo, bensì avrebbe voluto piuttosto scuotere o sensibilizzare le pubbliche coscienze  per ciò che sarebbe presto avvenuto presso lo storico stabilimento dell’Arsenale di Augusta.

La prima a lanciare l’allarme è stata la Coordinatrice Nazionale della FP– CGIL Difesa, Noemi Manca, durante l’assemblea sindacale svoltasi presso lo stabilimento giorno 30 luglio, riferendo sui contenuti della riunione tenutasi con il sottosegretario alla Difesa Giuseppe Cossiga circa le due ipotesi di proposte inerenti la riorganizzazione degli Arsenali Militari: la prima prevede due arsenali maggiori, La Spezia e Taranto riservando ad Augusta un ruolo di supporto operativo, mentre la seconda ipotesi prevede un solo arsenale maggiore, Taranto, con due di supporto operativo, La Spezia ed Augusta. Da come si è sviluppato l’incontro con il Sottosegretario, dice la Manca,  pare che l’ipotesi più attendibile, almeno per un primo periodo, sia la prima e quindi  la Base di Augusta risulterebbe comunque declassata con riduzione dei compiti istituzionali inerenti la manutenzione e la lavorazione delle navi di stanza nell’arsenale militare. Appare evidente , scrive ancora la CGIL, “il danno occupazionale ed economico che si verrebbe a creare, con riduzione delle maestranze e dell’indotto locale, tartassando ancora di più la già poco brillante economia del territorio oltre alla beffa  per i cittadini che si troveranno chilometri di costa occupata per il 70% circa  dalla Marina Militare con attività lavorative zero e possibilità di “sfruttamento” turistico e ambientale altrettanto inesistente………….Rispetto a questo ennesimo problema ci vuole invece una mobilitazione generale visto che si sta operando un altro scippo nei confronti della nostra Provincia nonostante l’Arsenale militare di Augusta sia stato da sempre volano per l’economia del territorio e uno dei cantieri più efficienti  d’Italia e con le maestranze più qualificate.

Piuttosto decisiva appare invece la lettera unitaria delle OO.SS. – R.S.U. del locale stabilimento, indirizzata al Prefetto di Siracusa, al Governatore della Regione Sicilia, al  Presidente della Provincia di Siracusa, al Sindaco del Comune di Augusta, ai Parlamentari  Siracusani e agli Organi di informazione per denunciare:

1.    lo stato di forte tensione dei lavoratori dell’Arsenale Militare di Augusta, per il futuro e le prospettive di sviluppo, legate ad un progetto credibile e sostenibile, di riorganizzazione di tutto il settore Difesa nel territorio;

2.    la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Arsenale Militare di Augusta i quali temono il profilarsi di scelte che possano vanificare i risultati in itinere a seguito di considerevoli finanziamenti ottenuti grazie alla grande mobilitazione dei Lavoratori, promossa dalla R.S.U. ed OO.SS., per il risanamento infrastrutturale dello stesso;

3.    la necessità di non escludere l’Arsenale Militare di Augusta dal processo di positiva riconversione stante la significativa e strategica posizione geografico/militare dello stesso indispensabile presenza che da sempre garantisce la sorveglianza ed il pattugliamento dei mari volti a garantire la Sovranità dello Stato.

 

Al fine, dunque, di evitare il determinarsi di eventi di portata straordinaria che potrebbero avere conseguenze drammatiche ed imprevedibili per l’intera comunità,” continua la lettera, “ si invitano le istituzioni in indirizzo ad attivarsi in termini propositivi, assumendo le iniziative necessarie, congiuntamente alle OO.SS., a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori civili della Difesa ed, in particolare, dell’Arsenale Militare di Augusta, per difendere e sostenere la funzione specifica dell’Arsenale connessa con il mantenimento del livello occupazionale; senza tradire le aspettative, non solo dei dipendenti direttamente interessati dai processi di riforma, ma anche quelle dell’intero territorio il cui sviluppo  economico e sociale è stato condizionato dalla presenza dell’Arsenale e degli altri insediamenti della Difesa.  

             Le OO.SS, le R.S.U. e i lavoratori dell’Arsenale di Augusta