AUGUSTA/ L’ANTIMAFIA REGIONALE AL COMUNE! PASSERELLA ELETTORALE?

665442563AUGUSTA. Preannunciata  dalla grancassa mediatica e dagli inviti formali della commissione straordinaria Librizzi Cocciufa Puglisi, la visita della Commissione regionale antimafia a palazzo di città è stata seguita da un altrettanto strombazzamento mediatico che ha dato ampia risonanza alle parole del presidente della commissione, l’ex presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, con a latere il “pentastellato” Stefano Zito, deputato grillino di Siracusa, che in questo periodo suda freddo perché potrebbe perdere il posto all’Assemblea regionale  se, come pare certo, si andrà a votare in alcune sezioni dei Comuni di Pachino e Rosolini, in séguito alla pronuncia del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha accolto il ricorso dell’ex deputato regionale Gennuso. Come si ricorderà, Gennuso fu escluso per poche centinaia di voti e  denunciò brogli elettorali. Tali brogli non sono stati compiutamente accertati perché le schede elettorali, che devono essere conservate per cinque anni dopo la votazione, si sono letteralmente volatilizzate, nel senso che non si trovano. Qualcuno le ha fato sparire. Dunque, il CGA ha deciso che dev’essere rinnovato il voto in quelle sezioni, dove hanno votato circa ottomila elettori, in cui sarebbero avvenuti i brogli. Il voto dovrebbe avvenire a maggio, in concomitanza con le elezioni europee. In questo caso potrebbe riprendere quota la candidatura dell’augustano 31enne Antonino Di Silvestro che, nell’ottobre 2012, fu il primo dei non eletti in seno alla lista presentata dai grillini.  A proposito di elezioni, qualcuno ha avanzato l’ipotesi che l’arrivo della Commissione antimafia non sia stato che una passerella elettorale, in vista, appunto, delle elezioni del 24 maggio prossimo.  Ovviamente, Nello Musumeci non poteva tessere gli elogi della triade Librizzi Cocciufa Puglisi e della magistratura “con i cui lavori “ – ha sottolineato Musumeci – “non  intendiamo interferire”. Ci mancherebbe altro! Musumeci  ha ripercorso le vicende più salienti in cui è stato esercitato il condizionamento della criminalità organizzata, con la connivenza di politici e di burocrati: la vicenda del cimitero e della raccolta dei rifiuti. Per quest’ultima vicenda, Musumeci ha riferito che la Commissione ha accertato che il Comune  ha svolto il servizio per ben vent’anni “in forza di ordinanze, senza essere appaltato”. Musumeci ha  espresso la convinzione che la legge che regola lo scioglimento dei Comuni per le infiltrazioni mafiose dev’essere cambiata, riducendo il tempo della gestione commissariale e allontanando, oltre ai politici, anche i dirigenti comunali che hanno permesso il connubio tra politica e criminalità organizzata.

Giorgio Càsole