AUGUSTA – 71 ani fa, il 13 maggio del 1943, Augusta fu praticamente rasa al suolo dal furioso bombardamento dei Liberators americani, imponenti velivoli con quattro motori, detti altrimenti fortezze volanti. La popolazione, però, era stata preavvertita, il giorno prima, attraverso il lancio di migliaia di volantini e invitata a evacuare la città. Gli augustani, perciò, si rifugiarono nei paesi vicini, a Sortino, Melilli, o nelle grotte dei rilievi prospicienti l’isola. Non tutti fuggirono. Ci furono coloro che non ne ebbero la possibilità, altri, invece, che non vollero, perché credettero alla propaganda ufficiale, secondo cui la notizia dell’imminente bombardamento era solo un espediente di guerra psicologica, una smargiassata del nemico. Morirono di certo 62 persone, 23 maschi e 39 femmine (età media 32 anni), imprecisato il numero dei dispersi. “Quei morti rappresentano l’olocausto che Augusta ha tributato alla II guerra mondiale e meritano d’essere ricordati da noi ogni anno”. A parlare è Francesco Migneco, ultraottantenne, avvocato in pensione, già pretore onorario di Augusta, che da qualche anno si dedica agli studi di storia militare. Migneco è un sopravvissuto di quella terribile giornata del 13 maggio 1943 e da almeno dieci anni si batte perché la giornata sia ricordata nelle scuole di Augusta, come in tutte le scuole d’Italia si celebra la giornata della memoria dei detenuti nei lager nazisti. A quel tragico avvenimento ha dedicato un libro, “Augusta, 13 maggio 1943,, l’inferno scese dal cielo” , autoprodotto. Nonostante tutto l’impegno, però, la giornata non viene celebrata con il crisma ufficiale del Comune, né in sede istituzionale, né in altra. Le scuole non sanno nulla. Da qui la reprimenda di Migneco che accusa di “incuria e negligenza colpevole chi, sopravvissuto alla tragedia, aveva l’obbligo in forza della sua autorità, di dare alla giornata il giusto posto nella storia cittadina”. Per colmare la lacuna, abbiamo intervistato Francesco Migneco per la webtv RM, già in rete, anche nel canale you tube, e in onda su Antennauno di Lentini.
Giorgio Càsole – nella foto, Migneco a ds, Càsole a sin.