AUGUSTA, UOMINI IN NERO BUSSANO A CASA DI POMERIGGIO

uomini in nero bisAugusta. Uomini in nero stanno girando per le strade di Augusta nelle prime ore del pomeriggio. Non si tratta di agenti della Cia (Central intelligence agency), l’agenzia americana di spionaggio che sta perlustrando il terreno nell’attesa che sbarchi un pezzo grosso, se non il più grosso, della Casa Bianca. Non si tratta nemmeno di alieni mascherati che vogliono studiarci da vicino nella nostra intimità domestica. Però si tratta egualmente di uomini vestiti di nero, si tratta di agenti  per conto di qualche misteriosa entità, si tratta di sconosciuti che vogliono entrare in casa. Bussano  alle vostre/nostre case nelle prime ore del pomeriggio, con la quasi assoluta certezza di trovare qualcuno,  si spacciano per inviati della società del gas che vuole praticarvi/ci – chissà perché – uno sconto. Vogliono, però, vedere l’ultima bolletta del consumo del gas. Attenzione! Ci sono tre ipotesi: – possono essere esperti del furto con destrezza o, peggio, della rapina, possono essere truffatori,  possono essere estortori di un contratto per una società concorrente di quella per cui pagate la bolletta o possono carpire il numero del contatore e poi far pervenire una bolletta intestata alla società concorrente, senz’aver firmato il debito contratto. In ogni caso possono essere guai.

Giorgio Càsole                                                                                       

AUGUSTA, 8OENNE “SBLOCCATA” DAI VIGILI DEL FUOCO

Augusta. Intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Augusta, domenica 28 gennaio, di mattina, mattina intorno alle ore 11,30 in pieno centro storico, nel vicolo Marcellino (via della Rotonda), richiesto per soccorrere un’anziana donna in preda a un malore rimasta chiusa in casa.La signora, ottantenne, aveva poco prima lamentato il malore, riuscendo a farsi sentire dai parenti. I vigili del fuoco hanno allora forzato la serratura della porta d’ingresso, con i sanitari del “118” giunti contestualmente sul luogo per prestare le cure mediche del caso.

Cecilia Càsole

AUGUSTA ALLA RICERCA DELL’EX ASSESSORE

disperso-in-mare-augusta-675x350AUGUSTA – Sono proseguite anche di domenica, per il quinto giorno, le ricerche del settantunenne Domenico Di Grusa, scomparso in mare, a Brucoli, lo scorso mercoledì pomeriggio dopo essere uscito con la propria barca per una battuta di pesca. La tenacia dei numerosi volontari e dei pescatori del borgo marinaro, che si sono stretti intorno ai familiari, fa sì che le operazioni di ricerca non siano state sospese, con la mattina dedicata alla perlustrazione del tratto di costa tra Agnone Bagni e capo Campolato e il pomeriggio rivolto alla fascia costiera più a sud fino a capo Santa Croce, con particolare riguardo alle numerose grotte marine. Infatti non demordono i volontari del gruppo comunale Protezione civile, via terra, i sommozzatori della Misericordia e della Guardia costiera ausiliaria, via mare, insieme ai pescatori del borgo, con il supporto di un elicottero della Marina militare, e sempre in contatto costante con le forze militari e dell’ordine del territorio. È evidente da parte di tutte le forze in campo la volontà di non fermarsi.

C.C.

CONTINUANO LE RICERCHE SULL’UOMO SCOMPARSO IN MARE A BRUCOLI

44259874disperso-in-mare-augusta-675x350AUGUSTA – Proseguono le ricerche della Guardia costiera, Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Protezione civile e Misericordia per ritrovare l’uomo scomparso ieri, Domenico Di Grusa (nella foto a destra), settantenne di Brucoli, che sarebbe andato a pescare con la propria barca, ritrovata nel pomeriggio senza uomo a bordo da un pescatore di passaggio, nei pressi del più antico Santuario Mariano di Sicilia, quello dedicato alla Madonna dell’ Adonai. Altrettanto preoccupati i cittadini del piccolo borgo marinaro che, coi propri modesti mezzi, cercano di collaborare, per quanto loro possibile, con le forze dell’ordine impegnate nella ricerca.

ARCHIVIO CAOMUNALE CHIUSO DA MESI

biblioteca-comunale-AugustaAUGUSTA –  L’auditorium del civico palazzo San Biagio può essere disponibile di mattina, tranne il sabato, e solo il lunedì pomeriggio. Il salone di rappresentanza del palazzo di città è disponibile solo a pagamento e a discrezione dell’Amministrazione municipale. La biblioteca comunale, sita al piano terra dello stesso palazzo di città, è aperta solo di mattina, tranne il sabato, e il lunedì pomeriggio per un paio d’ore circa. In precedenza, prima dell’attuale Amministrazione, tutto ciò non succedeva. Da un paio di mesi è chiuso del tutto l’archivio comunale, dove studenti, in genere universitari e ricercatori potevano consultare i documenti conservati. L’archivio è chiuso da mesi, da quando i due impiegati addetti sono stati spostati all’ufficio protocollo, allocato nell’ex plesso della media “Corbino”. Sono stati spostati perché c’è carenza di personale, per malattia di qualcuno soprattutto, e i due sono stati chiamati a colmare i vuoti, con tanti saluti all’archivio. Oggi sono stato in municipio per consultare documenti in archivio. Davanti a me, nell’androne c’erano due uscieri e un ausiliare del traffico tranquillamente seduti. Uno di questi non avrebbe potuto aprire l’archivio e fammi consultare il dovuto? Non potrebbe farlo un impiegato dell’Ufficio Pubbliche Relazioni o uno della biblioteca, collocati allo stesso piano terra, almeno soltanto quando il cittadino interessato ne fa richiesta, nell’attesa che il personale malato rientri al protocollo e l’archivio riabbia i suoi impiegati?”.

Mariangela Scuderi

AUGUSTA, CHI ABITA NELL’ANDRONE DELL’EX SCUOLA?

Casa en plein air pro migrantiAugusta. In Via Adua, di fronte alla nuova sede della LILT, c’è un palazzo a cinque piani, denominato palazzo Capuano, adibito fino a qualche anno fa a plesso scolastico: ospitava le classi dei vari indirizzi del liceo Mègara. Dacché il liceo è ritornato nella sede della cittadella degli studi, dopo i lavori di riattamento antisismico, il palazzo Capuano è desolatamente vuoto, sporco, con i vetri rotti  e imbrattato di scritte, così com’è stato abbandonato dopo il trasloco. I locali sotterranei,  adibiti per un quinquennio a ospitare gli archivi del liceo, sono diventati un deposito di spazzatura. Ne viene fuori un’immagine di intollerabile degrado, anche se il palazzo è di proprietà privata. L’immagine del degrado è acuita ancor di più dai materassi e dal divano che si vedono fuoriuscire da uno degli androni del palazzo. La foto testimonia che qualcuno ha realizzato un’abitazione quasi en plein air. Chi vive là dentro? E’ la domanda che molti passanti si sono posti e si pongono alcuni volontari della LILT. Chi ha realizzato quella dimora per avere un tetto purchessia sopra la testa? Sono barboni nostrani o migranti che non trovano accoglienza? Non ci sono pericoli per l’igiene pubblica? Questo è un altro interrogativo. Il sindaco Di Pietro, responsabile della sanità pubblica in città, non ha notato nulla, sabato 13, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede LILT? Altre domande rimbalzate dai cittadini. Domande che attendono una risposta.

Cecilia Càsole

AUGUSTA DIVENTERA’ UNA NUOVA MINEO?

Porto commercialeAugusta. La città, fondata da Federico II di Svevia, potrebbe diventare una nuova Mineo, la città del catanese con un enorme e turbolento centro di accoglienza migranti che, spesso, ha fatto parlare di sé nelle cronache nazionali. Il timore è stato espresso dal consigliere Comunale di #perAugusta Giuseppe Di Mare, che ha diffuso questa nota: “Sembra che una regìa nazionale, con il tacito assenso di basisti locali voglia trasformare Augusta in una nuova Mineo. Le forzature che il Ministero dell’Interno insieme agli organi territoriali stanno attuando sul nostro territorio ci lasciano veramente amareggiati. Credo che il CPSA (Centro di primo soccorso e accoglienza) rappresenti la pietra tombale allo sviluppo del porto commerciale ed è evidente a mio giudizio come qualsiasi struttura dedicata all’accoglienza dei migranti sia incompatibile con lo sviluppo del nostro porto. Anche sulla temporaneità della struttura nutro forti dubbi, gli stessi che qualche rappresentante nazionale avrebbe dovuto fugare quando si parlava della sede dell’Autorità portuale: il disegno ormai è chiaro, ridurre al minimo le possibilità di sviluppo del porto di Augusta con i comportamenti consenzienti di basisti locali. Ma c’è di più: sembra ormai sicura, infatti, la nascita di un centro di accoglienza straordinaria (CAS) in città, per ospitare ulteriori 150 migranti: noi diciamo no anche a questa nuova struttura. Augusta e il suo porto non possono diventare il centro nazionale dei migranti, altrimenti si dica chiaramente e ognuno, conseguentemente, si assuma le proprie responsabilità senza giocare a nascondino. La gestione dei centri di accoglienza è in mano ai privati nel nostro Paese, il più delle volte,animati solo dall’interesse del business dell’accoglienza; temo che qualcuno abbia messo gli occhi sulla nostra terra”. Fin qui il consigliere Comunale di #perAugusta Giuseppe Di Mare.

M.S.

AUGUSTA, IL ROTARY E IL BAGNO FUORI STAGIONE AL FARO SANTA CROCE

5822Augusta. Anche quest’anno, con il favore della temperatura non troppo rigida, si è ripetuto il bagno fuori stagione in località Faro Santa Croce di contrada Sant’Elena nel cosiddetto monte, l’area, cioè, ormai densamente abitata, sul rilievo della città federiciana. Da qualche anno, con l’inizio del nuovo anno, i soci del Rotary club si danno appuntamento sulla terrazza che si affaccia sull’unica scogliera cui è possibile accedere con propri mezzi da parte degli augustani, area dominata dal faro e dalle pertinenze, che potevano diventare museo del mare se l’amministrazione Di Pietro non avesse deciso di seguire le indicazioni del governo nazionale per affittare i fari a privati che vogliono trasformarli in ristoranti e alberghi di lusso. Molti sono stati i cosiddetti temerari, fra cui alcune donne, che hanno voluto fare il bagno nelle acque cristalline e tonificanti di quel tratto di mare. Alla fine dei tuffi, il tradizionale brindisi di capodanno organizzato dai coniugi Alfio Fazio e Josè Tringali, rotariani di lunga navigazione.

     M.S.

PUNTA IZZO, J’ACCUSE DI “NATURA SICULA”

Punta Izzo conferenzaAugusta. Mercoledì 27 dicembre, civico palazzo San Biagio, nell’ auditorium ”Don Paolo Liggeri”, incontro con giornalisti e militanti su “Punta Izzo possibile”, organizzato dal comitato cittadino per la tutela di Punta Izzo, rappresentato da Gianmarco Catalano e da Natura Sicula con il presidente Fabio Morreale. I toni sono pacati, ma le parole sono come pietre aguzze: su Punta Izzo si sta perpetrando un “abuso di potere”, scandisce Morreale, con ovvio riferimento alla Marina Militare, che da quasi un secolo gestisce quell’area, divenuta un luogo letterario grazie alla novella Lighea di Giuseppe Tomasi, l’autore del celeberrimo romanzo storico “Il Gattopardo”. Com’è noto agli augustani, la Marina Militare a Punta Izzo ha realizzato tre lidi balneari, rigorosamente separati, per ufficiali, sottufficiali e dipendenti civili, ma anche un poligono di tiro per le esercitazioni degli appartenenti a tute le forze armate, non solo a quelli della stessa M.M., un poligono che è in contrasto con la vocazione paesaggistica dell’area, secondo quanto hanno esposto ieri gli ambientalisti che hanno contestato  le ragioni del segreto militare opposto dalla Marina, dal momento che si tratta d’un’area a tutela ambientale, un’area che riveste anche enorme importanza dal punto di vista archeologico. “La presenza del polo petrolchimico ha distrutto pesca e agricoltura, ci sta avvelenando l’aria e ci ha assuefatti a sopportare, così come ci siamo assuefatti a sopportare il silenzio sulla zona militarizzata di Punta Izzo, che potrebbe avere una ricaduta sul turismo”, ha sottolineato Morreale, che ha ricordato il grande pregio naturalistico delle ex saline di Augusta, che, opportunamente valorizzate, potrebbero avere un richiamo per visitatori e turisti. Catalano ha mostrato bossoli di proiettili e di cartucce lacrimogene ritrovate sugli scogli non distanti dal poligono di tiro, a testimonianza dell’attività continua del poligono, attività suffragata anche dalle testimonianze di militari che risiedono ad Augusta.

    Cecilia Càsole

AUGUSTA, TRIBERIO E LISITANO: “VOGLIAMO CHE IL BARCONE RESTI AD AUGUSTA”

Il governo Gentiloni lo vorrebbe trasferire a Milano, con una spesa di 6oo mila euro. I consiglieri comunali esprimono pieno sostegno al Comitato 18 aprile che si batte per mantenere ad Augusta il relitto del barcone del naufragio di migranti del 18 aprile 2015, da un anno ospitato al pontile Nato della Marina militare, “per evitare che si concretizzi la scellerata decisione del Governo nazionale di spendere 600 mila euro di fondi pubblici per trasferire il relitto a Milano”.

barcomne inabissato 2Augusta. Non sono bastati 20 milioni di euro pubblici per recuperare dal fondo del mare di Lampedusa il barcone che naufragò con 700 migranti, per trasportarlo al pontile NATO di Augusta, per recuperare i corpi e conservarli in banconi frigoriferi, ancora in funzione, per tentare individuare l’identità dei 700. Ora si vorrebbero spendere altri 600 mila euro per trasportare, chissà perché, a Milano il barcone, ricoverato al pontile NATO, quando un comitato ha proposto di lasciarlo qui ad Augusta, come mònito e come simbolo. Al riguardo abbiamo ricevuto una nota del  consigliere Giancarlo Triberio che, giovedì 28 dicembre, a firma congiunta con il consigliere Francesco Lisitano di Art 1-Mdp Liberi e Uguali, ha protocollato una mozione consiliare con cui si impegna l’amministrazione comunale a dare un seguito immediato e concreto agli intendimenti espressi nella  lettera inviata al governo nazionale di sostegno all’azione del comitato chiedendo al presidente del Consiglio dei ministri, e ai ministri della Difesa e dell’Interno un formale incontro con una delegazione composta dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale e dal comitato 18 aprile, “al fine di meglio rappresentare che la volontà di questa comunità coincide con le finalità governative in tema di immigrazione molto più di un decontestualizzato museo a Milano, nonché a coinvolgere formalmente il presidente della Regione Siciliana e l’assessore regionale alla Cultura al fine di sostenere le richieste di questo Comune affinché il relitto rimanga ad Augusta come arricchimento del patrimonio museale della città, e culturale dell’intera Regione, quale elemento significativo e fondante di quel “Giardino della Memoria” posto a presidio e testimonianza delle tragedie delle persone migranti, oltre che segno di rispetto per le vittime e dall’alto valore didattico per le nuove generazioni che si troveranno a crescere nel multiculturalismo.

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