Chiede giustizia Canino Carmela, orfana di Canino Giuseppe deceduto per amianto, e avvia causa civile contro la Regione
Augusta: I numeri della strage: ‘947 casi di mesotelioma dal 2000 al 2011, e 100 nuovi casi ogni anno dal 2012, solo la punta dell’iceberg, rispetto alla strage che l’amianto sta provocando nell’Isola’, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia di Giuseppe Canino, deceduto per mesotelioma anche a causa del ritardo diagnostico, e della mancata applicazione della Legge Regionale n. 10/2014 (“Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”). Non ancora pienamente operativo il centro del Muscatello (ospedale di Augusta come riferimento per la diagnosi terapia e cura delle patologie asbesto correlate – art. 8 Legge 10/2014). I numeri dell’ONA: Tenendo conto che ogni anno ci sono circa 100 nuovi casi di mesotelioma, solo in Sicilia, e poiché il cancro polmonare da amianto provoca almeno il doppio dei decessi del mesotelioma (almeno 200 decessi ogni anno), e tenendo conto che sono provocate dall’esposizione ad asbesto anche i tumori alla laringe, alla faringe, all’esofago, al fegato, al colon retto e all’ovaio, e le asbestosi con le complicazioni cardiache, il numero dei decessi, ogni anno l’amianto provoca in tutta la regione almeno 600 decessi. Il caso: Canino Giuseppe, dopo aver lavorato presso la Fincantieri di Palermo, si è ammalato di mesotelioma (riconosciuto dall’INAIL come malattia professionale). Questo mesotelioma è stato diagnosticato solo negli ultimi giorni antecedenti la morte, mentre in precedenza il paziente ha ricevuto trattamenti errati e dannosi, ed è deceduto il 25.06.2015. Questa morte poteva essere evitata se ci fosse stata la diagnosi al primo stadio, perché ciò avrebbe portato all’intervento chirurgico e ad altri trattamenti che avrebbero permesso al paziente di guarire o quantomeno di avere significative chance di guarigione, e a tutto voler concedere, comunque un più prolungato periodo di sopravvivenza e a migliori condizioni.
Le azioni dell’ONA: Il Dott. Arturo Cianciosi, nella sua relazione medico legale censura la Regione Siciliana perché ha violato le norme dell’art. 8 della L. 10 del 2014, in quanto non ha istituito tempestivamente il centro regionale per le malattie asbesto correlate presso l’Ospedale Muscatello di Augusta. Lo stesso Dott. Cianciosi, medico legale e componente del comitato tecnico scientifico nazionale dell’ONA, censura la Regione Siciliana per il fatto che non ha valorizzato le eccellenze della sanità siciliana, in particolare l’unità operativa di chirurgia toracica del Policlinico di Catania, presso la quale opera il Prof. Marcello Migliore, che ha conseguito eccellenti risultati, che però la Regione non valorizza, con danno dei pazienti L’ONA chiede che sia attrezzato al più presto il Muscatello di Augusta e che siano sostenute le ricerche del prof. Marcello Migliore, del policlinico di Catania, il quale, pur con le ristrettezze dei mezzi, ha elaborato una metodologia di cura del mesotelioma che sta riscuotendo molto successo: un approccio chirurgico con chemioterapia intrapleurica. Azione legale della famiglia Canino a carico della Regione Siciliana e delle Autorità Sanitarie per colpa medica consistente anche nella mancata istituzione della sorveglianza sanitaria e per violazioni in danno del loro congiunto. La famiglia Canino, assistita dall’Avv. Ezio Bonanni, intraprenderà una causa civile per chiedere il risarcimento dei danni. «Mio padre ha cominciato ad avere i sintomi del mesotelioma già all’inizio del 2014, ma noi non sapevamo niente della questione dell’amianto e che provocasse il cancro. Ci siamo rivolti poi all’azienda ospedaliera di Palermo, i cui medici, però, ci avevano detto che nostro padre aveva una forte infezione e così per mesi è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici e terapie antibiotiche che lo hanno debilitato. Lui strillava e gridava dicendo che con queste cure stava peggio. Solo il 12 giugno 2015 ci hanno detto che forse aveva il mesotelioma, poi lo abbiamo scoperto noi perché ci siamo rivolti al Prof. Luciano Mutti, del dipartimento cura del mesotelioma dell’ONA Onlus, ha consigliato di far eseguire un esame ulteriore da cui abbiamo ricevuto conferma che si trattava proprio di mesotelioma. Nel frattempo nostro padre era già morto. Veniamo poi a scoprire che, nonostante l’impegno dell’ONA, la più grande e indipendente associazione di vittime dell’amianto in Italia e in Sicilia, che la Regione aveva in qualche modo non applicato la Legge 10/2014, con la quale veniva stabilito che presso Augusta doveva essere istituito il centro di riferimento. Nostro padre è stato privato della chance di guarire da questo ritardo oltre che dalla negligenza dei nostri sanitari ed è per questo motivo che, grazie al dott. Arturo Cianciosi, che ha confermato questo nostro sospetto, abbiamo dato mandato all’avv. Ezio Bonanni per convocare in giudizio sia i sanitari, he la struttura ospedaliera e la ASP di Palermo e la Regione. Intraprendiamo questa nostra battaglia legale per far sì che l’ospedale di Augusta riceva le necessarie strutture e risorse umane e tecniche per la terapia e cura del mesotelioma e perché il prof. Marcello Migliore del Policlinico di Catania riceva il sostegno necessario per portare avanti il suo impegno a favore dei pazienti. Non dico che mio padre che ormai è morto, quanto per bloccare questa epidemia di morti che c’è non solo a Palermo, ma anche a Priolo Gargallo, Augusta e Siracusa» dichiara Canino Carmela, orfana di Giuseppe Canino, deceduto per mesotelioma dopo che per mesi era stato curato come se fosse affetto da tubercolosi. Interviene il coordinatore Ona Sicilia , Calogero Vicario: «Speriamo che l’azione legale che l’Avv. Bonanni intenterà abbia l’effetto di sollecitare l’operatività del Muscatello e di sanare gli ingiusti ritardi di cui sono vittime i lavoratori siciliani esposti ad amianto». «Non ci stiamo a questi ritardi. Pretendiamo che la Regione, adesso che è cambiata l’amministrazione, dia corso al potenziamento dell’ospedale di Augusta. Anche io, come Carmela, mi batto per gli altri, perché ormai mio padre è morto per mesotelioma e nessuno lo riporterà in vita, però è estremamente ingiusto che la Regione perda tempo nell’applicazione della legge» afferma Fabio La Ferla, componente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ed orfano di vittima dell’amianto. «Abbiamo fatto approvare la legge amianto in Sicilia. Dopodiché, dopo la mia estromissione dall’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) la giunta Crocetta ha smontato la legge e soprattutto non ha potenziato l’ospedale di Augusta, presso il quale andava istituito il centro regionale amianto. La conseguenza è che i lavoratori sono rimasti privi di sorveglianza sanitaria. La morte di. Canino Giuseppe non è un caso isolato, in quanto qui a Priolo Gargallo come nel resto della Sicilia ci sono continui casi di morti da amianto, nel silenzio più assordante. Più di 30 anni fa sono stato profeta, primo sindaco ambientalista di Priolo Gargallo che aveva sostenuto la necessità della bonifica, in particolare il mercurio della baia di Augusta», dice Pippo Gianni, già componente dell’ARS e protagonista dell’approvazione della legge regionale amianto in Sicilia, e componente del comitato tecnico scientifico dell’Ona Onlus.
M.S.