AUGUSTA, POTENZIATI GLI OSPEDALI DI AVOLA E LENTINI A DANNO DEL “MUSCATELLO” LE CUI SALE OPERATORIE SONO CHIUSE DA OLTRE UN MESE

Muscatello blocco operatorioAugusta. Mentre si continua a sostenere che non ci sono le risorse necessarie per l’attivazione dei posti letto assegnati all’ospedale di Augusta, ci si accinge ad attivare nella provincia di Siracusa due nuovi, costosissimi, reparti di rianimazione: uno nell’ospedale di Avola, l’altro in quello di Lentini. Curiosa è la storia del reparto di rianimazione dell’ospedale di Lentini. Tale reparto, infatti,  è stato istituito dall’ASP di Siracusa, con deliberazione del 2013: “ facendo ricorso ai fondi aggiuntivi di cui alla Legge Regionale n. 5 del 14.04.2009 art. 6 comma h) che prevede l’assegnazione di risorse di bilancio aggiuntive per le aree a forte rischio industriale, tra cui appunto quella di Augusta, dove, secondo i programmi aziendali, dovrà sorgere il Polo Oncologico di riferimento provinciale che, con riguardo all’Area dell’Emergenza, avrà a suo supporto quello del P.O. di Lentini”. Paradossalmente, si decide, quindi, di utilizzare le risorse di cui all’art. 6 della legge 5/2009  destinati alla tutela della salute degli abitanti dell’area industriale di Augusta-Melilli-Priolo per l’ospedale di Lentini invece che per l’ospedale di Augusta. Non solo. Si decide di attivare tale reparto di rianimazione quando nemmeno uno dei posti letto di Oncologia e di Oncoematologia assegnati all’Ospedale di Augusta è ancora operativo e mentre, contestualmente, il reparto di Chirurgia e il complesso operatorio di Augusta vengono sempre più depotenziati.  Nessuna considerazione per l’ospedale di Augusta. Del Polo oncologico provinciale assegnato dall’Assessorato regionale al “Muscatello” non c’è traccia, il Pronto soccorso rimane privo della necessaria Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.), le sale operatorie da oltre un mese sono chiuse per mancanza di personale. Dove sono finiti gli impegni solenni assunti da tanti esponenti politici e funzionari della Stato dopo l’avvenuto scippo dei Reparti di Ostetricia e di Pediatria? Eppure l’Ospedale di Augusta rappresenta il naturale riferimento sanitario dell’area industriale Augusta-Melilli-Priolo, dalla quale lo Stato italiano ha tratto e trae tuttora enormi risorse e la cui presenza ha determinato un grave inquinamento ambientale e  significativi danni alla salute delle popolazioni residenti. Nel porto di Augusta si è registrato il maggior numero di sbarchi di immigrati in Italia. Ad Augusta hanno sede l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale, il Comando Marittimo di Sicilia (MARISICILIA), l’Arsenale Militare Marittimo (MARINARSEN). E’ evidente che la peculiarità del bacino di utenza del “Muscatello” dovrebbe imporre un diverso atteggiamento, soprattutto ora che, con l’avvenuta delocalizzazione dell’Istituto Villa Salus dal Comune di Augusta alla periferia sud del Comune di Melilli, in prossimità dell’abitato di Siracusa, l’offerta sanitaria risulta ulteriormente decurtata. Viene prospettato, invece, ancora una volta, con l’apertura di un costosissimo reparto di rianimazione, l’ulteriore potenziamento dell’Ospedale di Lentini. E’ evidente che l’apertura della rianimazione a Lentini costituisce un danno per gli abitanti dell’area industriale Augusta – Melilli – Priolo Gargallo, sia per l’impropria utilizzazione dei fondi di cui all’art. 6 della legge 5/2009 in un ospedale posto al di fuori dell’area industriale; sia perché con le risorse previste per la rianimazione di Lentini potrebbero, più utilmente, essere attivati nell’ospedale di Augusta i posti letto di Osservazione Breve Intensiva al Pronto Soccorso, due posti letto  di terapia semi-intensiva  nel Reparto di Medicina, il reparto di Oncologia medica e quello di Oncoematologia. Le decisioni che l’Azienda Sanitaria e l’Assessorato Regionale della Salute stanno per assumere incideranno in maniera negativa sul futuro del “Muscatello”.  Oggi è ancora possibile intervenire in maniera efficace. Dopo potranno esserci, soltanto, inutili recriminazioni.

     Giuseppe Vaccaro

CON UN ATTIVO DI 180 MILIONI DI EURO, IL PORTO DI AUGUSTA E’ LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO, CHE FA GOLA AI CATANESI

portoAugusta Ammonta a circa 180, diconsi centottanta, milioni di euro, (che equivarrebbero a circa 360 miliardi di lire) l’attivo di bilancio dell’Autorità portuale di Augusta, attualmente commissariata, che dovrebbe scomparire per diventare Autorità di sistema portuale (AdSP), in unione con Catania, la cui autorità portuale, al contrario, è in passivo. Com’è noto, per la nuova AdSP , il ministro dei trasporti, Delrio (PD), ha designato il salernitano Andrea Annunziata , già deputato della Margherita e già sottosegretario ai trasporti nel governo Prodi bis e, per otto anni, presidente dell’Autorità portuale di Salerno. “Possibile che in tutta la Sicilia non si trovi una persona con i requisiti?” si e ci domanda maliziosamente un operatore portuale di Augusta, che, però, non vuole sia fatto il suo nome, e che continua: “Il porto di Catania non è nemmeno adatto alle navi da crociera, non avendo la profondità per le attuali navi da crociera che, invece, Augusta può ospitare, non dovrebbe nemmeno essere sede di Direzione marittima e, invece, ha un ammiraglio che comanda la capitaneria di porto. Perché la Marina Militare ha potuto trasferire la sede di Marisicilia da Messina ad Augusta e ora i catanesi ci stanno scippando la sede del comando dell’Autorità portuale? Perché l’Autorità portuale di Augusta è una gallina dalle uova d’oro, con un attivo di bilancio che si avvicina ai 180 milioni di euro e che aumenta sempre di più, mentre l’Autorità portuale di Catania naviga in cattive acque e, quindi, i catanesi hanno tutto l’interesse a far sì che la sede del comando sia a Catania e non ad Augusta”. Sia il sindaco etneo, Enzo Bianco (PD), sia il presidente della Regione, Rosario Crocetta (PD-Megafono), hanno sostenuto a gran voce che Catania, città metropolitana non può essere priva dell’Autorità portuale, Perché? Dov’è scritto? Augusta è sede del comando di Marisicilia e ha un porto invidiabile e sempre invidiato, che dà allo Stato italiano fior di milioni di euro in diritti erariali, e che potrebbe diventare veramente il porto di tutta la Sicilia orientale, come Catania, con il suo aeroporto, è lo scalo più importante della Sicilia. Catania ha già i suoi trofei: oltre l’aeroporto, l’Università , gli ospedali più prestigiosi. Vuole fagocitare tutto? L’area metropolitana, però, non arriva fin qui. Bisognerebbe applicare la lezione del 28 dicembre 1960 per far capire a Delrio, a Crocetta e a Bianco che non si possono più far valere basse ragioni di bottega campanilistica o partitica. Al ministro Delrio si potrebbe dire, se non ci sono siciliani in grado di fare i presidenti della nuova Autorità portuale di sistema, perché non dà l’incarico a un olandese di Rotterdam o a un tedesco di Amburgo? Il suo collega Franceschini non ha incaricato alcuni non italiani a dirigere i musei italiani? Il porto di Augusta rende più soldi di un qualsiasi, pur prestigioso, museo.

AUGUSTA, UOMINI IN NERO BUSSANO A CASA DI POMERIGGIO

uomini in nero bisAugusta. Uomini in nero stanno girando per le strade di Augusta nelle prime ore del pomeriggio. Non si tratta di agenti della Cia (Central intelligence agency), l’agenzia americana di spionaggio che sta perlustrando il terreno nell’attesa che sbarchi un pezzo grosso, se non il più grosso, della Casa Bianca. Non si tratta nemmeno di alieni mascherati che vogliono studiarci da vicino nella nostra intimità domestica. Però si tratta egualmente di uomini vestiti di nero, si tratta di agenti  per conto di qualche misteriosa entità, si tratta di sconosciuti che vogliono entrare in casa. Bussano  alle vostre/nostre case nelle prime ore del pomeriggio, con la quasi assoluta certezza di trovare qualcuno,  si spacciano per inviati della società del gas che vuole praticarvi/ci – chissà perché – uno sconto. Vogliono, però, vedere l’ultima bolletta del consumo del gas. Attenzione! Ci sono tre ipotesi: – possono essere esperti del furto con destrezza o, peggio, della rapina, possono essere truffatori,  possono essere estortori di un contratto per una società concorrente di quella per cui pagate la bolletta o possono carpire il numero del contatore e poi far pervenire una bolletta intestata alla società concorrente, senz’aver firmato il debito contratto. In ogni caso possono essere guai.

Giorgio Càsole                                                                                       

A CATANIA SI RESPIRA ARIA DI CULTURA, MUSICA E ARTE

Il municipio aperto per un bellissimo evento, il concerto diretto dal Maestro Fabio Raciti

ctCatania. Come ormai di consuetudine un’altra domenica all’insegna della musica, dell’arte e della cultura al Municipio di Catania aperto per l’occasione a migliaia di visitatori. L’arrivo del sindaco al Palazzo degli elefanti, molto cordiale con i presenti, fa partire dal Salone Bellini gremito di pubblico l’Inno di Mameli cantato dal baritono Salvo Todaro e accompagnato dal quartetto d’Archi Catanese, dal maestro e violinista Fabio Raciti e dal pianista Giovanni Raddino.  Un concerto da camera con arie famose tra cui quelle di Mozart, Bellini, Verdi. Mentre il pubblico ascoltava estasiato il concerto diretto dal maestro Fabio Raciti violinista e direttore d’orchestra, docente del Liceo Musicale Statale “Turrisi Colonna” di Catania, i visitatori potevano ammirare la bellezza del Palazzo degli elefanti, un vero e proprio tour con guide turistiche, tra le tele del pittore Giuseppe Sciuti, e sembrava quasi di trovare un tesoro nascosto dentro le stanze del Palazzo, scoprendo la storia catanese che trasudava dai muri dei corridoi pieni di quadri di pittori del Risorgimento.. Un’ottima iniziativa che fa capire l’importanza della conoscenza della storia delle proprie radici, arricchendo il bagaglio culturale che permette di comprendere e vivere appieno la città.

Mariangela Scuderi