Uno spunto per guardare con occhi diversi al proprio futuro. In entrambi i casi i due studi convergeranno sullo sviluppo di una visione creativa e innovativa del nostro futuro che parte dal cercare di dare una risposta alla domanda da cui siamo partiti: è possibile pensare a uno sviluppo occupazionale ad Augusta partendo dal basso? E più precisamente: è possibile pensare di costruire il proprio futuro restando o tornando lì dove sono le proprie radici?Quando si costruiscono progetti per il futuro si è naturalmente spinti a guardare indietro, a riflettere sul passato e a valutarlo criticamente. Chi ritiene questo esercizio poco utile, finisce per non sapere come progettare il domani. Pertanto il passato diviene il presupposto essenziale del presente e del futuro. Ci siamo proposti come anello di congiunzione tra realtà formativa del liceo e mondo del lavoro. Questo progetto rientra tra l’altro nel quadro delle iniziative comunitarie tese ad accelerare i processi di transizione verso l’economia della conoscenza, nonché incentivare l’espansione della base produttiva di tale economia, e cioè la produzione di quei particolari beni immateriali che ne sono gli elementi costitutivi di base, le informazioni. Dall’analisi e lo studio sui nostri beni monumentali, naturalistici e antropologici ci avvieremo a sensibilizzare le nostre giovani leve verso uno sviluppo creativo di queste informazioni prefigurando progetti di start up legate al nostro territorio che saranno sviluppare meglio il prossimo anno. Parliamo sempre di grandi potenzialità di questa nostra terra ma non basta, per essere veramente credibili, bisogna passare ai fatti, indicando strade possibili di concreta occupazione autonoma e quindi sulla strada della cultura d’impresa.Crediamo nelle comunità resilienti e ci impegniamo con forza perché le capacità progettuali e di innovazione culturale siano alla base del cambiamento e della crescita di tutta la comunità. Ci piace lavorare in gruppi aperti e creativi e valorizzare le potenzialità di luoghi, saperi e persone. A questo scopo, per chi volesse avvicinarsi alla nostra associazione per mezzo dei social, oppure presso la nostra sede, siamo pronti ad accogliere nuovi volontari per crescere tutti insieme.” Se l’appello di Elena La Ferla sarà accolto daremo conto ai nostri lettori.
M. S.