Oltre 9 miln di euro non spesi per le inadempienze della Giunta Crocetta
Augusta. Mercoledì 8, in mattinata, il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, si è recata in Commissione Sanità regionale a Palermo insieme all’ex vicesindaco Pino Pisani, a Sarah Marturana vicepresidente del Consiglio comunale e presidente della Commissione consiliare alla Sanità e al vicepresidente di tale Commissione Enzo Canigiula, per discutere, in particolare, la mancata applicazione di due leggi. La legge 5/2009 che prevede il potenziamento di tre ospedali siciliani di Gela, Milazzo e di Augusta perché si tratta di Comuni in aree a rischio industriale. E della legge 10/2014, la cosiddetta legge Gianni la quale stabilisce espressamente che il Muscatello diventi polo regionale riferimento per tutti i malati di asbestosi, la malattia da esposizione all’amianto. Per fortunata coincidenza, nella stessa mattina,a Roma, alla Camera dei deputati è stata affrontata l’annosa questione dell’ospedale Muscatello. re ospedali siciliani: i tre ospedali di Gela, di cui è stato sindaco Rosario Crocetta (attuale presidente della Regione Siciliana), di Milazzo e di Augusta perché si tratta di Comuni in aree a rischio industriale. Augusta, con Priolo e Melilli, fu definita area “ad alto rischio di cristi ambientale” dal ministero dell’Ambiente; un’altra legge, la 10/2014, la cosiddetta legge Gianni(dal proponente, l’allora deputato regionale Pippo Gianni, già sindaco di Priolo, con un forte bacino di voti in Augusta), prevede espressamente che il Muscatello – non altri – diventi polo regionale (regionale è da sottolineare) di riferimento per tutti i malati di asbestosi, la malattia da esposizione all’amianto.
Ospedali siciliani: i tre ospedali di Gela, di cui è stato sindaco Rosario Crocetta (attuale presidente della Regione Siciliana), di Milazzo e di Augusta perché si tratta di Comuni in aree a rischio industriale. Augusta, con Priolo e Melilli, fu definita area “ad alto rischio di cristi ambientale” dal ministero dell’Ambiente; un’altra legge, la 10/2014, la cosiddetta legge Gianni(dal proponente, l’allora deputato regionale Pippo Gianni, già sindaco di Priolo, con un forte bacino di voti in Augusta), prevede espressamente che il Muscatello – non altri – diventi polo regionale (regionale è da sottolineare) di riferimento per tutti i malati di asbestosi, la malattia da esposizione all’amianto. Andrea Maestri di Alternativa libera – Possibile , ha posto un importante interrogativo al Ministro per la Salute, Lorenzin, con l’interrogazione “Iniziative di competenza volte a verificare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, con riferimento all’operatività dell’ospedale Muscatello di Augusta” . Maestri ha chiesto sostanzialmente quali misure il Governo sta adottando per affrontare le problematiche riguardanti il Muscatello, sito in un territorio, quello di Augusta appunto, fortemente compromesso da danni ambientali per la presenza di impianti industriali e di un esteso polo petrolchimico. “Criticità che non garantiscono il fondamentale diritto alla salute dei cittadini di Augusta, di Melilli, di Priolo Gargallo e di Sortino” ha affermato Maestri che ha citato l’art. 20 della legge n. 67 del 1988 sperando di ricevere dalla ministra chiarimenti su come vengono spese le risorse previste dal suddetto articolo. Il riscontro della ministra, elargito in quei tre minuti da regolamento, non ha del tutto soddisfatto Maestri. La Lorenzin ha inquadrato la questione del nosocomio Muscatello partendo dall’accordo di programma del 2002 firmato con la regione Sicilia in cui furono previsti gli stanziamenti per i “lavori di manutenzione straordinaria dei prospetti e per l’adeguamento delle strutture degli impianti di ristrutturazioni e recupero dei padiglioni” . Inoltre, ha continuato la Lorenzin “ la Regione Siciliana nel 2015 ha fatto una proposta di addendum al predetto accordo di programma, nella quale era contemplato tra gli altri un ulteriore intervento riguardante il presidio ospedaliero di Augusta per un importo a carico dello Stato di 9.352.750 euro”, proposta che, sebbene rimodulata per la riduzione degli stanziamenti del Fondo per l’edilizia sanitaria, verso la quale il Ministero della salute avrebbe espresso parere positivo. Ma. Ecco il punto dolente .Secondo quanto affermato dalla Lorenzin l’istruttoria sulla programmazione della rete ospedaliera della Regione Siciliana, è ancora in corso “non avendo la regione ancora trasmesso le integrazioni documentali richieste dei competenti tavoli di verifica del Ministero della salute e del Ministero dell’economia e delle finanze” .
C.C.