IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA IN VISITA AD AUGUSTA

augusta-marinaAUGUSTA – In occasione della visita del Sig. Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, presso la base navale di Augusta, le OO.SS. e le R.S.U. hanno rappresentato lo stato di grande crisi che investe l’Arsenale Militare di Augusta che vede fortemente ridimenzionato il ruolo di stabilimento produttivo per l’efficienza e manutenzione della flotta navale che insiste in quest’area strategica per gli equilibri geopolitici nel mediterraneo. All’incontro con le OO.SS. e R.S.U. erano presenti, oltre al Capo di Stato Maggiore M.M. Valter Girardelli, Il comandante Logistico della M.M. L’Ammiraglio di Squadra Raffaele Caruso, il Comandante di Marisicilia Augusta C.A. Nicola De Felice e Il Direttore di Marinarsen Augusta C.A. Giuseppe Sica. Al Capo di Stato Maggiore, è stata consegnata a breve mani una lettera: “Gentile Ammiraglio, a distanza di quasi due anni dalla nuova organizzazione del Ministero della Difesa e della Marina Militare, le R.S.U. e le OO.SS. Territoriali, considerato lo scenario delle scelte economiche, normative ed organizzative ad oggi intraprese, sottolineano la drammaticità degli eventi che si stanno susseguendo e la loro ricaduta sulla Base Militare, sull’Arsenale, sulle Aziende dell’indotto e sull’intero territorio di Augusta. Un territorio, quello di Augusta, già martoriato di per sé da una grave crisi economica e non più in grado di poter offrire nuovi sbocchi occupazionali, non ultimo, il provvedimento del Governo che ha decretato il trasferimento dell’Autorità Portuale da Augusta a Catania. Le OO.SS. hanno dimostrato di non avere pregiudizi e di non avere timore del cambiamento legato alla riorganizzazione della M.M., ma la responsabilità attribuita dal ruolo ad esse assegnate, legittima le preoccupazioni per le ricadute su un area la cui economia, oltre alla zona industriale, è retta prevalentemente dalla M.M., presente con i suoi estesi insediamenti, che ne ha condizionato lo sviluppo economico e sociale.

La Base Militare di Augusta, vista nello scacchiere Europeo, è quella più a Sud e ricopre una posizione strategica per quelli che sono gli scenari geopolitici attuali, ed appare quindi poco chiara ed incomprensibile la mancata valorizzazione della stessa e dell’Arsenale per la manutenzione e l’efficientamento delle Unità Navali che operano in scenari migratori apocalittici nel Mediterraneo.  Emblematico, a tal proposito, il recentissimo annullamento e trasferimento ad altre sedi, da parte di Superiori Autorità, della sosta manutenzione di Nave Euro prevista ad Augusta. La riorganizzazione ed il rilancio degli Stabilimenti non può realizzarsi unicamente mediante l’ammodernamento delle infrastrutture, degli impianti e dei laboratori dell’Arsenale, avviato con il Piano BRIN e per il  quale sono stati stanziati importanti investimenti. Per la base di Augusta è necessario, invece, un piano industriale chiaro per il futuro, che preveda il turn-over di profili professionali tecnici, una adeguata formazione sulle nuove tecnologie utilizzate dalle unità navali, l’impiego “dual-use” dell’Arsenale sia al servizio della Marina Militare che di altri enti Pubblici o privati, un reale impulso all’accordo tra Regione Sicilia e Marisicilia Augusta  per il ripristino della scuola allievi operai a sostegno della formazione di nuove leve, ed il completamento delle dotazioni organiche. Non rappresenta, in tal senso, una risposta credibile il continuo passaggio nei ruoli civili di ex militari a cui vengono attribuiti profili incoerenti con la loro esperienza professionale, incongruenti con le loro condizioni fisiche e spesso assegnati in sedi lontane dalla loro residenza. In tale contesto anche la ricerca di lavoro e di sviluppo all’esterno del Ministero Difesa, che è un obiettivo condiviso dalle parti sociali, appare nebuloso e di difficile realizzazione. Permangono poi, immutati, gli scenari di fondo che rendono incerto ed impervio il percorso, tra cui i provvedimenti intrapresi unilateralmente dallo Stato Maggiore, relativi ai decreti attuativi della riforma, che non lasciano intravedere nessuna prospettiva di rilancio e di valorizzazione di uomini e strutture degli Arsenali. Ridimensionare drasticamente il ruolo di partecipazione sindacale nei processi decisionali, con Enti che evitano il confronto alimentando tensioni inutili, impedisce la risoluzione anche di problematiche semplici, tra cui la mancata conoscenza del programma lavori da eseguire in Arsenale nell’immediato futuro, il corretto impiego ed utilizzo delle risorse umane civili e militari, nel rispetto dei distinti ruoli e delle professionalità, le difficoltà diffuse in materia di orario di lavoro,  la gestione del Fondo Unico di Sede collegato al sistema della performance lasciata orfana di quella trasparenza che ne doveva costituire il presupposto indispensabile. Risultano persino tradite le finalità del locale Organismo di Protezione Sociale che avrebbe dovuto promuovere i vincoli sociali tra il personale civile e militare e che di fatto viene gestito in maniera opinabile. Per quanto rappresentato, si auspica dalla struttura di vertice della Marina Militare, da Lei personalmente rappresentata, un intervento Autorevole capace di favorire la partecipazione di tutti i protagonisti in campo, creando occasioni di sviluppo e di lavoro nel territorio considerata la particolare posizione strategica della base navale di Augusta posta al centro del Mediterraneo. Gentile Ammiraglio, l’Arsenale e la Marina Militare ha rappresentato per l’intera comunità un punto di forza sul terreno produttivo, occupazionale, economico e sociale, perderlo o vederlo pesantemente ridimensionato è un prezzo che la città di Augusta e l’intera provincia non possono e non vogliono permettersi.

LE OO.SS. TERRITORIALI : CGIL – CISL – UIL – UNSA – USB – FLP – INTESA

IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA IN VISITA AD AUGUSTAultima modifica: 2017-01-31T11:57:40+01:00da leodar1
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