AUGUSTA, CENONE IN CHIESA COME A ROMA E A NAPOLI

Grande festa dell’  “inclusione” il 30 dicembre, con pasta al forno, salsiccia e patate e panettone – di Giorgio Casole / foto Di Grande e Forestieri

cena-solidarieta-forestierecena-di-solidarieta-gruppo-con-ppAugusta. Iniziativa assolutamente inedita per Augusta e dintorni, venerdì 30 dicembre (giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia la Sacra Famiglia): cenone di fine anno in Chiesa Madre come a Roma e  a Napoli, nel segno dell’”inclusione”, secondo l’esortazione di papa Bergoglio,  per persone disagiate economicamente o socialmente o per entrambe le cause e per i  disabili, fisici e psichici. Due lunghissime tavolate sono state collocate nella navata centrale per queste persone e per altre impegnate soprattutto nelle associazioni di volontariato e nei cosiddetti club-service: 220 in tutto, che,  per circa due ore, sono state vicine fianco a fianco per  cenare e stare in allegria, sfidando  il clima rigido e i tradizionalismi formalistici. Nonostante la temperatura rigidamente invernale, il portone della navata centrale non era chiuso e il suono dei canti e della musica è stato percepito  distintamente in Piazza Duomo e nella contigua Piazza D’Astorga. Un suono d’allegria che, quasi certamente, ha irritato coloro che nella religione vedono soltanto un susseguirsi di  riti esteriori, magari celebrati con sfarzo e ostentazione dell’umana vanità. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal parroco-arciprete Palmiro Prisutto e dall’associazione “Il Cireneo”,  nata da un paio d’anni per  solidarietà verso i disabili. I disabili e i disagiati non sono soltanto quelli  nel fisico e nel portafoglio, ma anche quelli che vivono in condizioni di solitudine spirituale,  ha sottolineato Prisutto in un’intervista video che ci ha rilasciato a parte.  A nessuno è stato chiesto il certificato di povertà, ci ha detto  sostanzialmente Gaetano Gulino, presidente del “Cireneo”, il braccio destro di Prisutto per questa cena dell’inclusione che si è rivelata un’autentica festa  trascorsa in serenità e conclusa in allegria. Non  sono  state stappate le bottiglie di  spumante, ma dopo pasta al forno, salsiccia e patate, sono stati distribuiti i dolci tradizionali: panettoni e pandori. I canti iniziali  sono stati improntati  al clima natalizio, con il duo Franco Frisenna e Marco Zàrbano, accompagnati da Salvo Passanisi, ma poi è stata la volta di un trio inedito: il sassofonista Salvo Bordonaro, il giovane violinista Giovanni Di Mauro e il  diciassettenne Andrea Ramo che hanno  eseguito musiche e celebri canzoni di successo, come “Un amore così grande”, anche per far partecipare alcuni di quegli ospiti che mai in altre circostanze e in altri luoghi avrebbero potuto esternare la propria voglia di cantare. Sono  state  approntate 20 teglie di paste al forno, chili  di salsicce con patate al forno e 50 panettoni e pandori, serviti ai tavoli dai volontari del Cireneo,  della Caritas, della Misericordia, della Croce Rossa (rappresentata da Anita D’Avola Caramagno e Biagio Tribulato), dai governatori delle confraternite dell’Immacolata (Alfredo Beneventano del Bosco), del SS. Sacramento ( Sebastiano Bussichella), di Gesù Misericordioso (Giovanni Patania)  e dai presidenti di associazioni e club quali Rotary con le costole giovanili  (Giuseppe Pìtari con le figlie Lavinia e Virginia), Kiwanis (Domenico Morello), Lions(Maurizio Vaccaro), Inner Wheel (Valentina Cappiello), Leo Club (Giorgio Failla),  ASDNuova Augusta (Francesco Messina con Sebastiano Mazziotta).  Sedie e tavoli sono stati prestati dalla Marina Militare. La serata è stata aperta da una riflessione di don Palmiro, cui hanno fatto séguito i saluti di Gulino e del  sindaco Di Pietro.

Giorgio Càsole

AUGUSTA, CENONE IN CHIESA COME A ROMA E A NAPOLIultima modifica: 2017-01-02T19:08:55+01:00da leodar1
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