AUGUSTA. Il vento giudiziario proveniente da Potenza ha toccato Augusta. E’ arrivato alla procura di Siracusa, dove sono stati aperti fascicoli, per competenza territoriale, al fine di indagare su personaggi assolutamente sconosciuti all’opinione pubblica fino al 31 marzo scorso, quale l’augustano Gianluca Gemelli, diventato famoso o famigerato (dipende dai punti di vista) dal giorno in cui, il 31 marzo appunto, Federica Guidi, ministra del governo Renzi per lo sviluppo economico, presentò le dimissioni dall’incarico ministeriale in seguito alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche decise dalla procura potentina, fra lei (45enne) e il suo allora consorte, Gianluca Gemelli (41enne), da cui ha avuto una figlia. Mentre fino a qualche tempo fa, la Guidi non poteva fare altro che definire Gemelli quale marito, oggi, divenuta ex ministra e parte offesa nel procedimento giudiziario incardinato a Potenza, definisce Gianluca semplicemente come “padre di mia figlia”. La Guidi, figlia di un imprenditore di caratura nazionale (vicepresidente di Confindustria per tre volte consecutive), imprenditrice lei stessa, appare come una donna frustrata dalle continue e pressanti richieste di favori da parte di Gemelli, conosciuto ad Augusta solo in ambienti molto ristretti, gli stessi frequentati fino alla pasquetta scorsa dalla ministra Guidi, pur sentendosi bistrattata da Gemelli: “Mi fai sentire come una sguattera del Guatemala”, è l’accusa che la Guidi lancia al compagno durante una telefonata intercettata e fatta ascoltare a tutt’Italia durante il programma televisivo “Agorà”, trasmesso da RAITRE, nella mattina di martedì 12 aprile. Ancor prima di diventare ministra, la Guidi rimproverava a Gemelli di chiedere continuamente aiuti per la sua azienda, la “Industrial Tecnical Services” localizzata ad Augusta, un’azienda di servizi , messa su da Gemelli sulla falsariga di quella del suocero, Giuliano Ricciardi, oggi scomparso, grazie al quale era riuscito a trovare non solo un’occupazione , ma anche forti entrature nell’àmbito siracusano di Confindustria, stringendo stretti rapporti con Ivan Lo bello, il quale ora pubblicamente lamenta d’essere stato deluso dall’amico. Le intercettazioni, di cui vi proponiamo uno stralcio, rivelano il rapporto fra Guidi e Gemelli: lei stanca delle continue richieste di favori, lui, noncurante, continua a chiederescorsa. Guidi: «Le cose che ho fatto per te non sono mai sufficienti. Pensi sia un tuo diritto anche se mi devo schiantare su un muro? Le cose che ho fatto per te non sono mai sufficienti, valgo meno di zero». Gemelli: «Presentami l’amministratore delegato di Shell, di Total, di Tamoil, fammi ‘sta cortesia. Visto che lo fai con gli altri .Va buono, gioia, questa mi serve, per favore…» Guidi: «Se non dovevamo andare da quelle persone potevamo andare in barca». Gemelli: «Va buono, gioia, questa mi serve, per favore...». Figlio di un ufficiale della M.M., Gemelli era sconosciuto persino ad Augusta dov’è nato e vissuto. Da giovane, sostanzialmente, era un frequentatore abituale del circolo ufficiali, soprattutto dello stabilimento balneare in dotazione alla Marina in una delle zone più belle e più esclusive della costa augustana, Punta Izzo.
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