AUGUSTA/PORTO, L’HOT SPOT NON SI FARA’

Hot spotAUGUSTA. Il governo pentastellato del Comune di Augusta canta vittoria per aver raggiunto l’obiettivo di non avere nel porto di Augusta il cosiddetto hot spot, cioè un centro di accoglienza per migranti, grazie anche all’attivismo di due deputate grilline, Marzana e Lorefice, le quali si sono sùbito dati da fare per annunciare ai media la decisione del ministro Alfano, data in occasione di un recente question time alla Camera. Le due deputate hanno commentato: “Sarebbe stato assurdo snaturare totalmente la missione del porto di Augusta, quale porto ‘core’, quindi destinato alle grandi rotte commerciali, tra l’altro recentemente scelto come sede di autorità portuale. Inoltre era evidente, anche a chi non è esperto di sicurezza o intelligence, che creare un centro di smistamento migranti, con tutti i rischi di infiltrazioni di terroristi, in un luogo circondato da siti ‘sensibili’ come l’arsenale della marina militare, una base Nato e uno degli impianti petrolchimici più grandi d’Europa, costituisce un rischio per la sicurezza di tutta la nazione”. “Vigileremo attentamente affinché alle parole del ministro seguano fatti concreti, perché i migranti continuano ad arrivare e a non essere ricollocati”. Al riguardo  è intervenuta anche il sindaco, Cettina Di Pietro: “Finalmente una risposta precisa sul futuro del porto commerciale di Augusta. Adesso desideriamo sapere come il governo intenda continuare a gestire gli sbarchi nel nostro porto, ad oggi organizzati e gestiti in emergenza e con grandi difficoltà”.

Diletta Càsole

AUGUSTA/ A CASA DI GEMELLI: “VAFFA” AI GIORNALISTI – di Giorgio Càsole

Rifiuti:petrolio; gip, Guidi parlÚ di emendamento a compagnoAUGUSTA – Nel giro di  un mese, ecco i riflettori delle  televisioni locali e nazionali puntati su Augusta. Prima per il caso Prisutto, il prete ambientalista, parroco della Chiesa Madre, che il vescovo  di Siracusa, Pappalardo, stava per rimuovere dall’incarico. La settimana scorsa per il caso Gemelli-Guidi, compagni d’amore e nella sventura potremmo dire, una coppia che potrebbe ispirare un romanzo o uno sceneggiato televisivo. 41enne lui, rubicondo, con gli occhiali da intellettuale, titolare d’un’azienda di servizi tecnici, specializzata nel settore chimico,  con sede in Augusta, pupillo di  Ivan Lo Bello e Ciccio Siracusano, big dell’imprenditoria siracusana, 45enne lei, casco di capelli biondi alla maniera della cantante Caterina Caselli, sorriso a tutti denti, imprenditrice  e figlia d’un imprenditore  di caratura nazionale, essendo stato vicepresidente di Confindustria per tre mandati consecutivi, da due anni ministra dello sviluppo economico nel governo Renzi.  La ministra da due annoi a questa parte è stata di casa ad Augusta dove, però, non ha dato mostra di sé con l’esibizione di scorte e di auto blu. Presente fisicamente, come compagna di Gemelli, assente dal punto di vista istituzionale. Negli ambienti che contano, però, si sapeva che la compagna di Gianluca era la ministra. E’ stata vista al club nautico e in ville private, osservate da cameriere e pizzaioli e da amici e sodali  del compagno. “L’abbiamo vista fino all’altro giorno, che era lunedì di Pasquetta”, ci dice un imprenditore locale che, manco a dirlo, non vuole essere citato. Appena “scoppiate” le dimissioni, presentate il 31 marzo,  i media nazionali  hanno mandato i loro inviati ad Augusta. Qualche troupe s’è spinta fino alla sede dell’azienda di Gemelli per poter intervistare Gianluca, sfuggito  all’arresto per volontà del Giudice delle indagini preliminari di Potenza. Gianluca ha immediatamente rassegnato le dimissioni da commissario della Confindustria di Siracusa per evitare che glielo chiedessero dopo il polverone o lo scandalo sollevato in séguito alle dimissioni della Guidi da ministro. Chi ha tentato un “assalto” alla roccaforte augustana di Gemelli ha sentito distintamente un “vaffa” che ha troncato ogni tentativo di avere  informazioni di prima mano sulla coppia amoroso-politica del momento. Una coppia nata all’ombra della Confindustria, giacché lei frequentava gli ambienti del padre e lui gli stessi ambienti, nella sua qualità di presidente dei giovani industriali siracusani, carica cui è stato eletto  grazie al sostegno di quell’Ivan Lo Bello che è stato ed è un autentico protagonista dell’industria siracusana e, di riflesso, della scena politica provinciale e non. Gianluca  è bello, accattivante, ci sa fare, ha i modi giusti, il portamento adatto, tanto da far simpatia e da far innamorare di sé quasi con facilità.

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GIANLUCA GEMELLI È IL TITOLARE DELLA INDUSTRIAL TECNICAL SERVICES SRL

E’ AUGUSTANO L’IMPRENDITORE PER CUI SI È DIMESSA LA MINISTRA GUIDI

ggAugusta. Giovedì sera, 31 marzo,  tutti i tg hanno riferito delle dimissioni dal governo Renzi della ministra per l’economia, Guidi, compagna dell’imprenditore Gianluca Gemelli, 41enne, augustano, figlio di Paolo, ufficiale in congedo della Marina Militare e di Parata, che ha percorso la sua carriera all’ombra dei maggiorenti della Confindustria siracusana, Ivanhoe Lo Bello e di Francesco Siracusano, entrambi ai vertici di Confindustria Siracusa quali presidenti. La ministra s’è dimessa per “opportunità politica” perché  il suo nome è stato tirato in ballo in séguito a intercettazioni telefoniche sulle attività imprenditoriali in Basilicata del Gemelli. Gianluca Gemelli è titolare  della ITS, Industrial Tecnical Services srl, costituita otto anni fa, nel 2006,  specializzata  nell’àmbito delle attività di costruzione, avviamento e manutenzione di impianti chimici, petrolchimici, petroliferi, e di produzione di energia,  con  sede a Siracusa e Augusta, con sedi  in Grecia (Atene), Congo (Porte Noire), Nigeria (Abuja). Per conto dell’americana Exxon Mobile supervisiona i servizi di costruzione  degli impianti in Belgio. Per conto della francese Total,  stava partecipando al progetto Tempa Rossa, ma questo progetto gli è costato un’inchiesta giudiziaria e le dimissioni della compagna, la ministra Guidi. E’ Gianluca Gemelli ad avere inviato al dirigente della Total Giuseppe Cobianchi il 13 dicembre 2014 un messaggio compromettente per la sua compagna ministro dello Sviluppo Economico: «Le confermo che Tempa Rossa è stata definitivamente inserita come emendamento del governo nella legge di stabilità. Buon we. Gianluca». Il governo di cui è componente Federica Guidi ha dunque dato il via libera, l’affare si può concludere. Per i magistrati di Potenza è la prova che l’imprenditore «riusciva, per il proprio tornaconto personale e per la buona riuscita dei propri affari, ad utilizzare il ruolo istituzionale ricoperto dalla propria compagna, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi». Ma non solo. Perché l’ordinanza di arresto dei dirigenti dell’Eni svela come il progetto da realizzare in Puglia fosse in realtà finito all’attenzione di vari membri del governo, tanto che Guidi parla di un accordo con la responsabile per le Riforme Maria Elena Boschi. E negli atti processuali emerge anche il ruolo del sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, che si mette a disposizione di uno degli imprenditori indagati e di alcuni amministratori locali promettendo assunzioni.

Cecilia Càsole