AUGUSTA/ MANOVRE CONTRO DON PALMIRO PRISUTTO – di Giorgio Càsole

PrisuDi PietroAUGUSTA. Lo scorso 28 febbraio, domenica, è stato l’ultimo giorno del ricordo dei morti per cancro in Augusta, celebrato dal parroco della Chiesa madre, Palmiro Prisutto.  Prima, però, della conclusione della liturgia, il sacerdote ha consegnato al sindaco Di Pietro, che l’ha accettata, una targa commemorativa dei morti per cancro da  far affiggere  in una piazza cittadina di nuova realizzazione o da affiancare alla targa di una qualsiasi altra piazza. Due anni fa, don Palmiro Prisutto,  noto per le sue continue e, talvolta, clamorose prese di posizione contro l’inquinamento industriale, aveva deciso di celebrare ogni 28 del mese, una messa in suffragio degli augustani morti di tumore, leggendone i nomi a uno a uno: centinaia. E’ arrivato a leggerne oltre settecento. E il numero aumentava ogni volta. Prisutto ha invitato il presidente della repubblica ad assistere a una di queste messe: prima Napolitano, poi Mattarella, e a ogni messa lasciava una sedia vuota per l’illustre ospite. Napolitano e Mattarella hanno fatto rispondere burocraticamente ai loro segretari, ma nulla di più. Prisutto, invitando il  capo dello Stato, voleva attirare l’attenzione degli organi nazionali d’informazione sul caso del polo petrolchimico più imponente d’Europa, quello di Augusta-Priolo-Melilli. Tuttavia, anche se  Napolitano e Mattarella non sono venuti, l’attenzione mediatica è stata  alta, tant’è che don Palmiro è stato intervistato da testate nazionali, invitato da reti televisive nazionali in vari contenitori. Prossimamente dovrebbe essere ospite di “Unomattina”, il contenitore  del mattino di Raiuno, condotto dal giornalista Franco Di Mare, per un confronto con un esponente dell’Istituto superiore di sanità. Nonostante quest’attenzione, Palmiro Prisutto ha deciso di non celebrare più questa messa e ha deciso di scrivere non più al capo dello Stato italiano, che non ha mai accettato l’invito, ma al capo della Chiesa cattolica, a papa Francesco. Che cosa ha influito  sul battagliero sacerdote per indurlo a non celebrare il rito del 28 febbraio? Delusione? Stanchezza o altro?  Di certo c’è il fatto di un personale sentimento di  acuto dolore provato dal sacerdote a causa di una vera e propria “macchina del fango”, com’è stata definita, in occasione della novena dell’Immacolata,  organizzata contro di lui a tal punto che il vescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, ha inviato un messaggero per chiedere a Prisutto di presentare le dimissioni. La notizia è corsa di bocca in bocca in città, suscitando  grande stupore, accesa indignazione in moltissimi, malcelata soddisfazione in chi ha tramato il disegno. Prisutto non si è dimesso. Resiste. Anzi,  è passato al contrattacco, un contrattacco, però, cristiano con una lettera resa pubblica durante le messe di domenica 6 marzo e sui cosiddetti social network. E’ una lettera molto interessante sotto molteplici aspetti,  che vi propongo integralmente.

G.C.

Lettera di padre Prisutto contro le divisioni e per l’unità

VORREI LAVARVI I PIEDI PER METTERE IN ATTO L’INSEGNAMENTO DI GESÙ

downloadCarissimi fedeli, Gruppi, Confraternite e Associazioni presenti in parrocchia, circa tre anni fa, su richiesta dell’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo, ho iniziato in mezzo a voi e con voi un cammino nella fede. Mi son trovato così, improvvisamente, a dover ricoprire un ruolo particolarmente delicato e impegnativo da tanti punti di vista. Un ruolo a cui, onestamente, non avevo mai pensato. Come tutti sapete sono Augustano. In questa parrocchia, in cui oggi sono Parroco, sono stato battezzato e ho frequentato il catechismo. Qui ho sentito la chiamata del Signore, anche se l’esperienza di crescita nella fede e nel servizio della chiesa si è rafforzata nella vicina parrocchia di S. Francesco da Paola. A parte i quattro anni trascorsi come vice parroco a Floridia, ho trascorso dieci anni nella parrocchia di Santa Lucia, vivendo anche il momento bellissimo della sua costruzione. Dopo questa esperienza ho prestato servizio per 21 anni nella parrocchia S. Nicola a Brucoli. Dal 5 giugno 2013 S. E. Mons. Pappalardo mi ha affidato questa Comunità, prima come Amministratore Parrocchiale e dal 28 novembre dello stesso anno come Parroco. Unitamente alla Chiesa Madre il Padre Vescovo, mi ha affidato le altre sei chiese rettoriali, dove sono presenti in vario modo altri gruppi e associazioni ecclesiali. Essendo augustano, conosco anch’io la mia città e la realtà ecclesiale augustana. Come avrete notato sin dal giorno del mio ingresso in questa parrocchia,  ho affisso in chiesa nella bacheca degli avvisi una piccola locandina, che non ho mai rimosso e che potrete trovare ancora anche nell’ufficio parrocchiale. In essa si legge così: INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO PERCHE’ IL PARROCO E I PARROCCHIANI FORMINO UNA SOLA FAMIGLIA, RIUNITA NELLA FEDE, NELLA SPERANZA E NELLA CARITÀ. In questa frase, tratta dal rito liturgico, sono espresse innanzitutto la mia preoccupazione umana: sarò all’altezza di questo compito? e il mio timore derivante dalla fede: “Sarò un buon pastore”? come quelli che il Signore vorrebbe per il suo popolo? Riuscirò a far essere una sola famiglia una realtà ecclesiale così diversificata nei doni e nei carismi del Signore? In questa parrocchia ho conosciuto mons. Carmelo Carmelo Cannavà, mons. Alfredo Garsia, padre Matteo Pino, don Gaetano Incardona. Sotto la guida di questi pastori la comunità facente parte di questa parrocchia, non è stata mai la stessa per numero, per le attività svolte, per la testimonianza di fede e di carità. Quando il Padre Vescovo mi propose come parroco di questa comunità sapevo, anche se dall’esterno delle tristi divisioni che la tormentavano. Sarebbe stato più facile e più comodo dire NO. Tuttavia, ritenendo doverosa l’obbedienza, risposi SI’. Ho trovato una particolare realtà ecclesiale messa su dal mio predecessore, ben e molto diversa da quella del precedente. Non ritengo necessario elencare le cose negative che ho trovato e che ancora, purtroppo, esistono e resistono e che, neanch’io, per i miei limiti, sono riuscito a sanare. Ma ora basta. Iniziamo un cammino nuovo spronati dalle parole di Gesù : “Una casa divisa in sé stessa non può reggersi”. Gesù prima di immolarsi sulla croce per la sua Chiesa, nell’ultima cena, ha pregato per i suoi dicendo: “Ti prego, Padre, siano anch’essi una cosa sola, come noi, perché il mondo creda”.

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RIAPRIRA’ LA SCUOLA ALLIEVI OPERAI ALL’ARSENALE DELLA M.M. DI AUGUSTA

ARSENALEAUGUSTA/ Nell’ambito dello sviluppo dell’Accordo quadro di collaborazione tra la Regione Siciliana e la Marina Militare siglato recentemente dal Presidente della Regione On. Rosario CROCETTA e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe DE GIORGI, si è svolto, il 3 marzo, un incontro preliminare tra il Comandante Marittimo Sicilia, Contrammiraglio Nicola De Felice e il deputato all’Assemblea Regionale Siciliana  Bruno Marziano, assessore regionale dell’istruzione e della formazione professionale. Lo scopo dell’incontro è stato quello di esplorare possibili partenariati strategici di collaborazione per permettere la riapertura – in tempi brevi – della Scuola Allievi Operai (SAO) dell’Arsenale Militare Marittimo di Augusta, già inclusa nel piano di sviluppo per il potenziamento delle capacità lavorative degli stabilimenti di lavoro della Forza Armata. In relazione alle finalità formative e di aggiornamento professionale che la riapertura della SAO può comportare, è stata espressa la volontà da entrambi le parti di avviare il processo di partecipazione sinergica per un eventuale accordo operativo destinato a fornire un’istruzione teorico-pratica negli ambiti dell’ingegneria di supporto e della logistica agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria, privilegiando, almeno nella fase iniziale, gli Istituti Nautici e Tecnici professionali, secondo modalità di comune interesse.

 N. L. 

AUGUSTA/SINDACO DI PIETRO INVITATA AL QUIRINALE PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

cettina_di_pietro_M5sAUGUSTA. Martedì 8 marzo, invece di vedere padre Palmiro Prisutto a Unomattina per parlare dei problemi annosi che investono l’area del polo petrolchimico Augusta-Priolo-Melillo, gli augustani hanno potuto ammirare il proprio sindaco, Cettina Di Pietro, invitata al Quirinale, con tanto di biglietto bianco con su scritto “Cettina Di Pietro”, per la giornata internazionale della donna. Con lei altre donne-sindaco d’Italia che il presidente della repubblica, Mattarella, ha voluto omaggiare quel giorno, in rappresentanza delle donne italiane. L’evento è stato ripreso in diretta dalle telecamere della RAI. Operatori di RAI Storia, in precedenza, erano venuti ad Augusta per documentare brevemente il sindaco nel suo ufficio, in Piazza Duomo e davanti ai più significativi  monumenti storici. Il filmato è stato trasmesso in diretta RAI.

Diletta Càsole

AUGUSTA/ GAZEBO 5 STELLE IN PIAZZA FONTANA

m5s-sr-09-03-2013-palco-1 AUGUSTA/ Il referendum sulle trivellazioni si farà il 17 aprile, cioè tra meno due mesi. Una mossa, quella di scegliere una data così ravvicinata,  per impedirci di informare i cittadini e pilotare il voto. L’avere anticipato la data di oltre un mese rivela, infatti, l’obiettivo del PD, cioè quello di non raggiungere il quorum e vanificare il referendum. Non ci sono altre giustificazioni;  d’altronde è lo stesso PD ad avere voluto la norma impugnata ed è sempre lo stesso partito che ha aperto le porte alle trivellazioni. Il M5S non ha mai accettato questa becera politica energetica che sa di medioevo, che contraddice i princìpi della tutela ambientale e che va contro le decisioni prese a Parigi durante il Summit mondiale sul clima. Per questo motivo  fino al giorno del voto, farà il possibile per convincere gli italiani a votare SI’ contro le trivellazioni. Proprio per i motivi sopra menzionati il meetup Augusta 5 Stelle terrà dei gazebo informativi, il primo dei quali domenica 13 marzo, dalle 10 in Piazza Fontana.

 M. C.

ALLA CAPITANERIA DI PORTO DI AUGUSTA, IL COMANDANTE OFFRE MIMOSE ALLE DONNE MILITARI

Festa donne C P AUAUGUSTA/ 8 marzo: alla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta, si è colta l’occasione per dare giusto risalto alla ricorrenza della festa della donna, in un contesto, quello militare per l’appunto, in cui la parità tra uomini e donne è condizione imprescindibile per l’ordinato svolgersi del servizio e per l’esecuzione delle attività istituzionali, e in cui la difformità nell’espletamento delle funzioni da parte di tutti i Militari, è legata alla distinzione di ruolo e di grado, e non alla differenza di sesso. Il Comandante della Capitaneria di Porto, Capitano di Vascello Antonio DONATO, ha così voluto donare un mazzolino di mimose a tutti i Militari donne.

      A. B.