Il tema, “Donarsi per una vita piena e gioiosa”
La scuola è il luogo dove si deve ascoltare e dove il dono di sé trova la sua massima espressione come trasmissione del sapere, dove, cioè, si impara tutti. A conclusione della sua relazione, rivolgendosi ai ragazzi, suggerisce Il decalogo per una vita piena e gioiosa e li invita alla riflessione con una frase da Il Cacciatore di Aquiloni di Khaled Hosseini: “Vorrei essere guardato e non soltanto visto, essere ascoltato e non soltanto udito”. La parola passa, quindi, a Padre Angelo, il quale decide di dare testimonianza con la sua esperienza di vita. Inizia raccontando la sua giornata tipo, da quando si sveglia la mattina a quando, a sera tarda, va a dormire. Questo al fine di far ritrovare, a chi l’avesse persa, la gioia di vivere. Racconta anche di quando giovanissimo decise di entrare in seminario, trovandosi ad affrontare la scelta più importante della sua vita, convinto di non voler sprecare la sua vita e, quindi, ritenendo giusto metterla al servizio di Dio per aiutare gli altri. Secondo la sua opinione, se una persona non ha sperimentato nella vita l’essere amato, non è capace di amare. La gioia, inoltre, è data dal far coincidere i propri sogni con i sogni di Dio. La “chiamata” del Signore fu per lui la realizzazione dei suoi sogni, la quale gli ha permesso anche di sperimentare l’essere amato, ricevendo doni che pensava di non meritare. Infine, rivolto, ai ragazzi, padre Angelo ricorda che “Il bene non fa rumore; il bene opera”. Li invita a maturare idee e valori per non svendersi al primo che vende fumo. “O tu vivi come la pensi – dice – o finisci per pensarla come vivi. Fa strada agli altri senza farti strada. Vivete in modo da lasciare il mondo migliore di come l’avete trovato”. A conclusione invita tutti a vivere ogni giorno come se fosse il primo giorno della nostra vita e come se fosse l’ultimo. Spontanei partono, al termine delle due relazioni, gli applausi da parte dei presenti, sia soci Unitre sia studenti, i quali, con sentita partecipazione avevano, fino ad allora, ascoltato con rispettoso silenzio le sagge parole dei due relatori. A chiudere la serata, dopo gli interventi del socio Carmelo Addia che sottolinea l’importanza di tendere la mano ad un amico, dello studente del Liceo Megara Gabriele Valenti, che si augura di riuscire a capire quando un suo compagno chiede aiuto, del dott. Cannavà che, da psicologo, evidenzia la necessità che l’interlocutore faccia capire che c’è la voglia di ascoltare e che anche il non ascoltare è una forma di bullismo, è la frase del dott. Caramagno: “Il donarsi dona gioia di vita”. Si coglie l’occasione per ricordare che gli studenti iscritti al concorso hanno la possibilità di visionare le relazioni complete dei quattro incontri accedendo all’area loro riservata dei siti web dell’Unitre e dei due istituti scolastici. Appuntamento al 17 marzo con “L’amore e il servire nell’ottica cristiana” che vede come relatrici l’Avvocatessa Giovanna Fraterrigo e la signora Franca Morana Caramagno.
Anna L. Daniele – Responsabile Progetto