FRANCESCO BUCCA, LO SPECIALISTA AUGUSTANO DI CHIRURGIA MINI INVASIVA DEL PIEDE PRATICATA NELL’OSPEDALE SANTO SPIRITO DI BRA (CUNEO) CONSIGLIA ALLE RAGAZZE DI NON INDOSSARE SCARPE STRETTE E CON I TACCHI ALTI

Varie testate  nazionali hanno parlato della sua tecnica per guarire dalla patologia dell’alluce valgo, comunemente chiamata “cipolla” – di Giorgio Càsole

Francesco BuccaAUGUSTA. Il padre, sottufficiale delle Fiamme Gialle,  si faceva voler bene,  grazie alla sua bonomia, al suo sorriso che lo rendevano  simpatico alle persone, nonostante la divisa di tutore della legge. Aveva l’aspetto del “gigante buono”, caratteristica che ha  trasmesso al figlio Francesco, che, nel sorriso  aperto, ricorda il padre. Francesco Bucca, 46 anni appena compiuti, è  nato ad Augusta e vi ha vissuto fino a vent’anni fa circa, prima di trasferirsi per lavorare come ortopedico all’ospedale Santo Spirito di Bra, in provincia di Cuneo. In perfetta regola con il piano di studi, a ventiquattr’anni si è laureato in medicina e chirurgia a Catania, dove, nel settembre 2001 si è specializzato in ortopedia e traumatologia. Durante gli anni di servizio a Bra, ha seguito corsi di specializzazione in chirurgia mini invasiva del piede e dell’alluce a Siena e a Pietra Ligure. Grazie a questa sua iperspecializzazione,  Bucca è divenuto un medico ricercato per la cura di quella deformazione del piede, una delle più comuni e più dolorose, definita “cipolla”, tecnicamente chiamata dell’alluce valgo, una deformazione che colpisce più le donne  degli uomini, anche in giovane età, che può provocare “una deviazione anche delle altre dita del piede che progressivamente si inclinano” determinando altri gravi problemi al piede, spiega Francesco Bucca, diventato così abile come chirurgo nel guarire questa patologia da essere intervistato da varie testate nazionali, anche familiari come VERO. Gli chiediamo: Quali sono le principali cause che provocano questa patologia e come si cura oggi? Tra le cause a cui è riconducibile questa patologia, c’è una componente di ereditarietà: spesso viene trasmesso da madre a figlia, visto che è dimostrato che colpisce soprattutto  le donne;  inoltre,  alcune tipologie di calzature femminili, strette sulla punta o con i tacchi alti, possono peggiorare la situazione e aggravare il problema”. Quindi, potremmo  esortare le ragazze a non indossare scarpe strette e con tacchi alti? Sostanzialmente sì; deve fare comunque un uso molto moderato. Generalmente, la  patologia è trascurata in età giovanile o non considerata rilevante ai primi sintomi di fastidio. Grazie a nuove tecniche di intervento meno invasive, anche pazienti giovani possono scegliere  la strada della chirurgia. E’ un cambiamento importante perché l’alluce valgo che insorge magari prima dei 40 anni, con l’età tende a peggiorare”.  Che cosa intende per nuove tecniche di intervento meno invasive? “La metodologia tradizionale, l’unica disponibile fino a qualche anno fa, richiedeva un taglio di 6-7 centimetri e poi l’uso di mezzi di sintesi cioè fili metallici o viti per bloccare l’osso nella posizione più corretta. Oggi, invece, le tecniche di chirurgia mini-invasiva consentono di intervenire con due incisioni, vicine, di pochi millimetri. Dopo l’intervento si procede con dei bendaggi da rinnovare a quindici e 30 giorni dall’operazione. I vantaggi della procedura mini-invasiva sono molteplici. Innanzitutto,  è ridotto il rischio di infezioni e la ferita che prima era di diversi centimetri si riduce a due puntini. Il giorno successivo all’intervento il paziente può già camminare con una scarpetta apposita caratterizzata da una particolare rigidità che impedisce alle ossa dell’avampiede di flettersi. Il tempo complessivo di recupero è analogo a quello della chirurgia tradizionale perché occorre attendere che si formi naturalmente il callo osseo, ma il piede risulta meno gonfio e provoca meno dolore”. L’intervento mini invasivo  dove viene eseguito? Qui al Santo Spirito di Bra, struttura sanitaria pubblica, e in tutti quegli ospedali il cui  ortopedico abbia seguito dei corsi specifici di chirurgia mini-invasiva del piede e dell’alluce presso centri specializzati ed è opportuno che abbia assistito a diversi interventi in sala operatoria per imparare la tecnica. Questo tipo di intervento si esegue in ambulatorio, in svariate strutture pubbliche, e richiede generalmente soltanto una notte di ricovero.”

G. C.

FRANCESCO BUCCA, LO SPECIALISTA AUGUSTANO DI CHIRURGIA MINI INVASIVA DEL PIEDE PRATICATA NELL’OSPEDALE SANTO SPIRITO DI BRA (CUNEO) CONSIGLIA ALLE RAGAZZE DI NON INDOSSARE SCARPE STRETTE E CON I TACCHI ALTIultima modifica: 2015-12-09T23:04:10+01:00da leodar1
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