LA VERGOGNA DELLA PALESTRA CHIUSA, DEGRADATA E ABBANDONATA

palestraAUGUSTA. Gli alunni del liceo ubicati all’interno della cittadella degli studi posso continuare a svolgere l’attività d i educazione fisica all’interno della palestra “Stampanone” ubicata nell’area di Marisicilia,  la base militare più importante della nostra Isola. L’autorizzazione è arrivata dopo la firma della convenzione fra la Marina Militare e il commissario Barresi che attualmente amministra l’ex Provincia di Siracusa,  l’ente da cui dipendeva  il liceo dal punto di vista amministrativo. La firma è avvenuta a pochi giorni, dopo una trepidante attesa, di circa due mesi,  dopo le proteste degli alunni sulla stampa e dopo le sollecitazioni della dirigente scolastica del liceo Mègara, Maria Concetta Castorina, che ha già segnalato pubblicamente “il diritto negato” agli alunni d’avere una palestra nella stessa area dove insiste il plesso scolastico che ospita il liceo. Lo ha fatto in occasione dell’intitolazione del cortile  davanti ai plessi che ospitano il liceo classico, il linguistico, lo scientifico e quello delle scienze umane, Quando la dirigente Castorina  ha sottolineato questo “diritto negato” erano presenti le massime autorità civili di Augusta e della provincia: la commissaria Librizzi, facente funzione di sindaco, e il prefetto Gradone,  che a Siracusa rappresenta il governo nazionale. Eppure non si muove foglia, nemmeno sul piano delle prospettive per il futuro. Eppure oltre dieci anni fa la palestra ora degradata e abbandonata era funzionale e funzionante. Che dobbiamo fare? Domanda il prof. Giorgio Càsole, componente del Consiglio d’Istituto e della Giunta esecutiva dirigente, “dobbiamo organizzare una colletta fra studenti, genitori e spònsor per rimetterla in funzione?” La dirigente Castorina suggerisce il crowfunding visto che non ci sono progetti finanziati. Chi lo sa? Di questi tempi, potrebbe diventare una proposta seria e fattibile.

C.C.

AUGUSTA, I LIONS AL SERVIZIO DEL CUORE

Lions servizio  cuoreAUGUSTA. I club service di Augusta si distinguono nella costanza di promuovere campagne di sensibilizzazioni incentrate su temi importanti.  “ Sport e cuore “ è stato Il tema del seminario tenutosi nel salone di palazzo Zuppello il pomeriggio di sabato 5. Seminario che può essere espresso nella formula latina “ mens sana in corpore sano”:  l’invito dei romani ad avere cura contemporaneamente del proprio intelletto e del proprio corpo come garanzia di  uno stile di vita migliore e di lunga durata.L’incontro è stato voluto e organizzato dai Lions, rappresentato nell’occasione dall’ingegnere Giovanni Alga, il quale sin da subito ha espresso l’entusiasmo di poter discutere di un argomento così importante e delicato  indicando lo sport come strumento che “mette in gioco”, tutti i giorni,  un alto valore sociale. “ Se dovessi dare un voto alle associazioni sportive della nostra città, darei un dieci e lode” ha detto l’ingegnere, impresa non facile “rispetto alle scarse strutture che il nostro paese offre alle associazioni sportive”. Una relazione articolata sugli aspetti tecnici che legano la salute del cuore allo sport è stata fornita dal dottor Giovanni Licciardello,  il quale ha evidenziato l’importanza dei controlli preventivi cui devono sottoporsi i soggetti che intendono intraprendere attività sportive sia a livello agonistico che amatoriale. In particolare, Licciardello ha esposto i casi di morte improvvisa: “La morte improvvisa nello sport” ha detto “colpisce sia  soggetti affetti da  patologie coronariche ma  anche, come  dimostrano i dati, un alto numero della popolazione in generale” . Licciardello ha poi sottolineato l’importanza dell’intervento tempestivo in presenza di arresti cardiaci, invitando le istituzioni a garantire per la cittadinanza un numero sufficiente di defibrillatori, che possono aumentare le possibilità di sopravvivenza del 50% e incitando i cittadini a imparare il Basic Life Support, cioè la capacità di effettuare il massaggio cardiaco in casi di emergenza. Come rappresentante dell’amministrazione cinque stelle il vicesindaco Pino Pisani ha espresso l’intenzione di rendere un contributo incisivo affinché vengano messe in attività necessarie a un migliore svolgimento delle attività sportive, sia attraverso la sollecitazione ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale  per ciò che concerne l’aspetto sanitario, sia attraverso la realizzazione di zone verdi e piste ciclabili . Sono intervenuti la professoressa Elisa Lombardo- citando Seneca e Ippocrate e  le loro massime sui benefici che gli esercizi fisici donano alla mente e il dottor Rosario d’Onofrio, radiologo,  past governatore Lions, l quale ha invitato i rappresentati dell’amministrazione a essere maggiormente presenti  per agevolare la realizzazione di strutture idonee allo svolgimento di attività sportive.Lo sport può salvare la vita. Lo sport può risollevare l’animo quando tutto sembra obnubilare la mente.  Non a caso,  durante il seminario è stato menzionato il nostro campione paraolimpionico, Salvo Ravalli, come esempio di tenacia fisica e psichica nonostante le barriere architettoniche che, ancora nel 2015, non consentono la conduzione di uno stile di vita autonomo .

Cecilia Càsole

AD AUGUSTA, FIERA DEL DOLCE CON IL SINDACO, ORGANIZZATA DA ROTARACT E INTERACT

Rotaract InteractAUGUSTA. Martedì 8 dicembre in Piazza Duomo  i giovani dei club Rotaract e Interact , presieduti da Federica Finazzo e Davide Piccione,  hanno approntato uno stand per effettuare la tradizionale “Fiera del Dolce dell’Immacolata”, consistente nella vendita di dolci e preparati dagli stessi giovani. Il ricavato dell’iniziativa, ottimamente riuscita, ha consentito quest’anno di contribuire a un importante progetto del distretto 2110 Rotaract: la realizzazione di un impianto ludico negli ospedali di oncologia pediatrica di alcuni ospedali siciliani. La manifestazione ha avuto luogo alla presenza del locale Rotary Club padrino dei due club service giovanili, rappresentato dal presidente Federico Romano,  e del sindaco della città di Augusta Cettina Di Pietro (nella foto con il gruppo) che si è congratulata con il Rotaract e l’Interact per la lodevole iniziativa.”

AUGUSTA/SANTA BARBARA FESTEGGIATA IN SICUREZZA

Santa Barbara in sicurezzaAUGUSTA. Anche quest’anno la Marina Militare di Augusta ha commemorato la  propria patrona, Santa Barbara, con tono altamente religioso, intendendo dare all’evento un profondo senso cristiano. La ricorrenza, preparata e organizzata sotto la costante attenzione dell’ammiraglio Nicola De Felice, comandante del presidio, si è svolta nell’ampio  giardino sottostante il Belvedere di ponente, dove nel solarium, addossato alla riva del mare che ne lambisce il sito, era addobbata finemente un’ampia tenda in rosso scarlatto quale provvisorio tempio consono al luogo, avente come sfondo la naturale cornice panoramica del porto di August, dove il sole primaverile, con la sua calda luce,  metteva in risalto le rigorose quanto splendide sagome delle fortificazioni spagnole, punteggiate nelle acque leggermente increspate. Ha  officiato la celebrazione il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, concelebranti il capitolo del vicariato di Augusta. Poco prima della funzione, l’ammiraglio De Felice ha ricordato il significato della ricorrenza: santa Barbara, patrona di tutti coloro che, quotidianamente, svolgono funzioni militari al servizio della patria, pronti, come nelle attuali contingenze, a compiere il proprio dovere ovunque chiamati. Il cardinale si è soffermato sul martirio di S. Barbara, rilevando come ella, lusinghe e promesse di interesse personale, non abiurò né svendette la propria fede, preferendo piuttosto la decapitazione  dall’empia mano del carnefice, il proprio padre  Dioscoro, poi folgorato dal fulmine rosso fuoco, balenato  nel cielo abbuiato. Sin da allora, 4 dicembre 330, santa Barbara è la patrona di quanti nell’esercizio della propria attività vengono a contatto con il fuoco e con gli esplosivi. Il cardinale ha dedicato ampio spazio alla fede, al concetto cristiano d’amore e di tolleranza, fede che, nelle attuali circostanze,  viene spesso sostituita dall’interesse e dal profitto, che inducono a disgregare la solidarietà umana e all’annientamento dei  valori singoli e collettivi. Le massime autorità provinciali, fra cui il prefetto Gradone e il questore Caggegi, e locali, fra cui il sindaco di Pietro,. hanno espresso il plauso, specialmente per il sistema di sicurezza: nulla è stato lasciato al caso; silenziosamente , per tutta la durata della funzione, mezzi della Marina, di Carabinieri e della Guardia Costiera hanno monitorato continuamente la zona di   mare.

   Francesco Migneco

FRANCESCO BUCCA, LO SPECIALISTA AUGUSTANO DI CHIRURGIA MINI INVASIVA DEL PIEDE PRATICATA NELL’OSPEDALE SANTO SPIRITO DI BRA (CUNEO) CONSIGLIA ALLE RAGAZZE DI NON INDOSSARE SCARPE STRETTE E CON I TACCHI ALTI

Varie testate  nazionali hanno parlato della sua tecnica per guarire dalla patologia dell’alluce valgo, comunemente chiamata “cipolla” – di Giorgio Càsole

Francesco BuccaAUGUSTA. Il padre, sottufficiale delle Fiamme Gialle,  si faceva voler bene,  grazie alla sua bonomia, al suo sorriso che lo rendevano  simpatico alle persone, nonostante la divisa di tutore della legge. Aveva l’aspetto del “gigante buono”, caratteristica che ha  trasmesso al figlio Francesco, che, nel sorriso  aperto, ricorda il padre. Francesco Bucca, 46 anni appena compiuti, è  nato ad Augusta e vi ha vissuto fino a vent’anni fa circa, prima di trasferirsi per lavorare come ortopedico all’ospedale Santo Spirito di Bra, in provincia di Cuneo. In perfetta regola con il piano di studi, a ventiquattr’anni si è laureato in medicina e chirurgia a Catania, dove, nel settembre 2001 si è specializzato in ortopedia e traumatologia. Durante gli anni di servizio a Bra, ha seguito corsi di specializzazione in chirurgia mini invasiva del piede e dell’alluce a Siena e a Pietra Ligure. Grazie a questa sua iperspecializzazione,  Bucca è divenuto un medico ricercato per la cura di quella deformazione del piede, una delle più comuni e più dolorose, definita “cipolla”, tecnicamente chiamata dell’alluce valgo, una deformazione che colpisce più le donne  degli uomini, anche in giovane età, che può provocare “una deviazione anche delle altre dita del piede che progressivamente si inclinano” determinando altri gravi problemi al piede, spiega Francesco Bucca, diventato così abile come chirurgo nel guarire questa patologia da essere intervistato da varie testate nazionali, anche familiari come VERO. Gli chiediamo: Quali sono le principali cause che provocano questa patologia e come si cura oggi? Tra le cause a cui è riconducibile questa patologia, c’è una componente di ereditarietà: spesso viene trasmesso da madre a figlia, visto che è dimostrato che colpisce soprattutto  le donne;  inoltre,  alcune tipologie di calzature femminili, strette sulla punta o con i tacchi alti, possono peggiorare la situazione e aggravare il problema”. Quindi, potremmo  esortare le ragazze a non indossare scarpe strette e con tacchi alti? Sostanzialmente sì; deve fare comunque un uso molto moderato. Generalmente, la  patologia è trascurata in età giovanile o non considerata rilevante ai primi sintomi di fastidio. Grazie a nuove tecniche di intervento meno invasive, anche pazienti giovani possono scegliere  la strada della chirurgia. E’ un cambiamento importante perché l’alluce valgo che insorge magari prima dei 40 anni, con l’età tende a peggiorare”.  Che cosa intende per nuove tecniche di intervento meno invasive? “La metodologia tradizionale, l’unica disponibile fino a qualche anno fa, richiedeva un taglio di 6-7 centimetri e poi l’uso di mezzi di sintesi cioè fili metallici o viti per bloccare l’osso nella posizione più corretta. Oggi, invece, le tecniche di chirurgia mini-invasiva consentono di intervenire con due incisioni, vicine, di pochi millimetri. Dopo l’intervento si procede con dei bendaggi da rinnovare a quindici e 30 giorni dall’operazione. I vantaggi della procedura mini-invasiva sono molteplici. Innanzitutto,  è ridotto il rischio di infezioni e la ferita che prima era di diversi centimetri si riduce a due puntini. Il giorno successivo all’intervento il paziente può già camminare con una scarpetta apposita caratterizzata da una particolare rigidità che impedisce alle ossa dell’avampiede di flettersi. Il tempo complessivo di recupero è analogo a quello della chirurgia tradizionale perché occorre attendere che si formi naturalmente il callo osseo, ma il piede risulta meno gonfio e provoca meno dolore”. L’intervento mini invasivo  dove viene eseguito? Qui al Santo Spirito di Bra, struttura sanitaria pubblica, e in tutti quegli ospedali il cui  ortopedico abbia seguito dei corsi specifici di chirurgia mini-invasiva del piede e dell’alluce presso centri specializzati ed è opportuno che abbia assistito a diversi interventi in sala operatoria per imparare la tecnica. Questo tipo di intervento si esegue in ambulatorio, in svariate strutture pubbliche, e richiede generalmente soltanto una notte di ricovero.”

G. C.

V^ EDIZIONE CONCORSO UNITRE PER GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

IMG_6893 (2)AUGUSTA – Nell’ambito dei tre concetti caratterizzanti l’associazione, Cultura – Umanità – Solidarietà, e perfettamente in sintonia con l’intento, da anni manifestato, di creare e, in seguito, consolidare, lo scambio intergenerazionale, per il quinto anno consecutivo l’Università delle Tre Età avvia un progetto rivolto a tutti gli studenti dell’ultimo triennio degli Istituti di Istruzione Superiore della città. Il progetto, che ha sempre riscosso un ottimo successo, consiste in una serie di quattro incontri a tavola rotonda con cadenza mensile, a partire dal mese di Dicembre 2015, seguiti da un Concorso a premi in denaro. Gli incontri a tavola rotonda vertono su un tema principale, il quale dà séguito al filo logico perseguito nel corso delle edizioni precedenti. Si ricordino, a tal proposito, i temi scelti negli anni passati: 2011/12, “L’uomo” – 2012/13, “La città e l’uomo” – 2013/14, “Il dialogo e la comunicazione nei rapporti personali, generazionali e intergenerazionali” – 2014/15, “Viaggio intorno al senso della vita”. Sulla base di questo criterio il tema fondante scelto per gli incontri di quest’anno è: “Quale impegno personale per un mondo migliore: essere, amare, donare, servire”. Tale tema è poi sviscerato nelle sue diverse sfaccettature in seno a ciascuno dei quattro incontri, grazie alle presentazioni dei relatori coinvolti. Si tratta di docenti, dirigenti, avvocati, cultori, ecc..  Il moderatore delle serate sarà il Dott. Salvatore Cannavà, Psicologo. Il progetto è rivolto agli studenti dell’ultimo triennio dei due Istituti di Istruzione Superiore della città. Si tratta del Liceo Classico “Megara”, con i suoi quattro indirizzi: Liceo Classico, Scientifico, Linguistico e delle Scienze Umane, e dell’Istituto “Arangio Ruiz”, con i suoi tre indirizzi: Liceo delle Scienze applicate, Istituto Tecnico Commerciale e Istituto tecnico Industriale. Tutti gli studenti che si iscriveranno al progetto avranno la possibilità di assistere ai quattro incontri a tavola rotonda, al termine dei quali avrà inizio la fase del vero e proprio Concorso a premi, punto culminante del progetto. Nei primi giorni del mese di Aprile, sulla base di quanto ascoltato durante gli incontri, gli studenti saranno invitati a svolgere un tema in aula, ognuno nella sua scuola di pertinenza alla presenza dei docenti incaricati. A definire la traccia del tema sarà un’apposita commissione costituita dal Presidente Unitre, dalla Dirigente Scolastica dei due Istituti, da due docenti Unitre e da quattro docenti, due per ciascuna scuola. Tale traccia sarà comunicata all’inizio dell’ora stabilita per lo svolgimento del tema. Gli elaborati saranno, successivamente, valutati dai componenti della commissione e verranno stilate due distinte classifiche. Sulla base di queste ultime saranno premiati, con premi in denaro differenziati in base al posto in classifica, i migliori tre temi svolti dagli studenti del Liceo “Megara” e primi tre temi svolti dagli studenti dell’Istituto “A. Ruiz”. Per ogni scuola ci sarà anche l’assegnazione di un premio-classe al gruppo classe che avrà partecipato più numeroso a tutti gli incontri, con un numero di studenti non inferiore a dieci. Nella speranza che anche quest’anno siano colti la valenza e l’intento sociali del progetto, non mi resta che augurare “buon progetto” a tutti!

     Anna L. Daniele –     nella foto, da sin.: Caramagno – Cannavà – Daniele