AUGUSTA IN GINOCCHIO PER IL NUBIFRAGIO DEL 9 SETTEMBRE – di Giorgio Càsole

Le soluzioni proposte dal tecnico  Arcangelo Scalici

allagamentoA allagataAUGUSTA Il nubifragio del pomeriggio di mercoledì  9  settembre ha messo in ginocchio la città  sede del comando di Marisicilia, il secondo comune per numero di abitanti dopo il capoluogo,  con un porto petrolifero che dà allo  Stato italiano  oltre mille miliardi di vecchie lire all’anno.  Ma non è la prima volta. E’ vero che il nubifragio è stato eccezionalmente violento, è vero che ha provocato più danni a Catania e a Siracusa, ma non si può dimenticare il nubifragio dell’ottobre 2014, quando  si riscontrarono falle – è proprio il caso di dirlo – nel sistema viario per lo smaltimento delle acque piovane: anche allora, come il 9 settembre (quasi un anno dopo, quindi), ampie zone della città, soprattutto nella cosiddetta zona Borgata, sono diventate come le calle veneziane, cioè con l’acqua alta, tanto che circa duecento persone del quartiere di Via Delle Saline, per tutto il pomeriggio e fino a sera inoltrata, sono state praticamente impossibilitate a uscire. C’è chi  ha avuto difficoltà a rientrare a casa, si è sentito in trappola, come  attesta questa testimonianza pubblicata su Facebook: “Trovarsi letteralmente in trappola, impiegare 2 ore per tornare a casa, trovare tutto bloccato, muri di recinzione crollati, macchine abbandonate…. vi dico una sensazione strana…. tutto per il “pane quotidiano” e per il “senso del dovere”…. e spero solo che domani non ci conceda il bis…” C’è anche chi, come il tecnico Arcangelo Scalici, sempre su Facebook, ha proposto soluzioni , implicitamente rivolte alla nuova Amministrazione comunale: “Alla fontana con gli ultimi lavori (circa 3 mln di euro) al posto di una certa vasca con delle pompe che già era progettuale non proprio condivisibile vista la quantità di acqua che a volte cade, fu messa in opera una tubazione da 50 cm.circa di diametro che anche mio nipote di 4 anni a occhio avrebbe capito che era insufficiente e fu collegato al canalone che porta all’ospedale. Bene. Sappiate che dalla fontana al lungomare grantello esiste un canalone che fra l’altro passa davanti ai VV.UU., giusto per indicarne l’ubicazione; questo canalone ha le dimensioni di mt. 1,20 per 1,20 circa che già negli anni ’90 quando ebbi incarico di rilevare tutta la rete fognaria di Augusta e Brucoli (disegni che tuttora vengono tenuti come cimeli per la loro precisione, scusate l’immodestia) era pieno di melma per circa 90 cm.—– La conseguenza è che appena piove, non quando c’è l’acqua di oggi, ripeto appena piove tutto salta.– Le due anomalie, ovvero il tubo d 50 cm. insufficiente e il canalone colmo di melma da più di un decennio determinano l’impossibilità dello smaltimento delle acque piovane.—- SOLUZIONE: -1- Svuotare il canalone (ovviamente ci saranno 1000 autobotti da smaltire e trattasi di prodotto da smaltire e trattare in impianti specifici). -2- Collegare due griglie della zona Fontana a questo canalone. — In tal modo il tubo da 50 cm. farà la sua piccola parte e il canalone convoglierà la gran parte di acque piovane verso il lungomare. Tutto qua.Ovviamente lo smaltimento della melma costerebbe non poco e sorge il problema del finanziamento.”  Non crediamo che si tratti di soluzioni impossibili da attuare, anche tenendo conto dell’attuale deficit stratosferico in cui versa l’ente Comune che, proprio di recente, ha dichiarato il dissesto finanziario. I cittadini sono disposti a tirare di più la cinghia purché i problemi vengano risolti.

  Giorgio Càsole

AUGUSTA IN GINOCCHIO PER IL NUBIFRAGIO DEL 9 SETTEMBRE – di Giorgio Càsoleultima modifica: 2015-09-11T09:20:45+02:00da leodar1
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