“ADIDAS BGT BASKET CAMP” AL PALAZZETTO DELLO SPORT DI SIRACUSA

IMG_8343SIRACUSA – Concluso ieri al Palazzetto dello Sport di Siracusa il 1° Adidas BGT Basket Camp organizzato dall’allenatore siracusano Andrea Bianca, con la straordinaria partecipazione del coach americano Rick Walrond (Michael Jordan Flight School e Kobe Bryant Basketball Academy). Complimenti a tutte le Virtus Girls del coach Gianni Catanzaro per essersi distinte: Arianna Catanzaro, Mariasole Gaudioso, Noelia Iozzia, Sara Silvestro, Federica Terrone, Laura Ventura. Tutte le finali dei vari contest junior hanno visto protagoniste le ragazze e in particolare: 1) Gara di tiri liberi: Finaliste Laura Ventura e Arianna Catanzaro. Vincitrice Arianna con 9 tiri liberi realizzati su 10 –  2) Gara di terzo tempo “Coast to coast”: Finaliste Laura Ventura, Noelia Iozzia e Arianna Catanzaro. Vincitrice Laura con 11 canestri realizzati in 1 minuto –  3) Gara “Hot shot”: Finaliste Sara Silvestro e Federica Terrone. Vincitrice Sara con 30 punti in 1 min e 10 sec. Complimenti anche ad un’altra atleta augustana partecipante al Camp Roberta Di Bartolo.

    Anna L. Daniele

AUGUSTA, MANGIA LA PIZZA E CANTA. IL TRIONFO DEL KARAOKE

galati salvatore CelentanoAUGUSTA. Tutti emuli di Saro Fiorello e di Marcello Guagliardo? La domanda è obbligatoria ad Augusta, patria dei due artisti: il primo, cantante e uomo-spettacolo, di fama nazionale, il secondo, tenore professionista  che si è esibito nei più prestigiosi teatri lirici del pianeta. Perché ci poniamo l’interrogativo? Perché abbiamo assistito alla “puntata” del “festival canoro al Chakra” (il primo è stato celebrato lo scorso anno), cui hanno preso parte una trentina di cantanti, dalle 19,30 fino a oltre la mezzanotte: quasi un’orgia di canzoni, eseguite, generalmente, secondo la tecnica del Karaoke, il metodo giapponese (come la parola, che significa “orchestra vuota”) che consente ai dilettanti di cantare seguendo le parole del testo evidenziate su uno schermo, con l’accompagnamento musicale. Il metodo è ormai noto, reso popolare in Italia, sul finire degli anni Ottanta  grazie all’omonimo programma condotto proprio dal nostro Saro Fiorello per Canale 5, la rete ammiraglia di Mediaset, ossia di Berlusconi. Ormai il karaoke si è diffuso in tutti i locali, a maggior ragione ad Augusta e rappresenta un’occasione per  i cantanti amatoriali di esibirsi in compagnia degli amici e di mangiare una pizza in allegria. Il divertimento è assicurato per tutti e per il locale è un’occasione per respingere i morsi della crisi. Il II festival canoro al Chakra è organizzato da Aldo Bizzarro, con la collaborazione di Antonella Rocca che presenta i vari artisti. La giuria è composta da Vera Fusello, Giuseppe Licata e Gennaro Maci.  Il festival si articola in tre domeniche consecutive: quest’anno dal 12 al 26 luglio. Alla “puntata” del 12 luglio ci ha colpito l’esibizione  della famiglia Agozzino: i fratelli Alessandro, Daria e Federica e la loro madre.  Questi i nomi degli altri concorrenti: Rosy Amore, Giacomo Casola, Cristina Cetta, Franco Dettòri, Gabriella Ferlito, Candida Finocchio, Salvatore Galati (emulo sfegatato di Celentano), Denise Grasso, Fabrio Grasso, Iano Greco, Patrizia Guardo, Salvo Guidotto, Carmelo Leotta, Maurizio Macca, Angeles Martiu, Massimo Musarra, Maurizio Noè, Lorenzo Ragazzi, Andrea Salomone, Enzo Saraceno, Alessandra Scrofani, Luigi Sorge  e il piccolo Antonio Vacante, ospite d’onore il giovane baritono Marco Zàrbano, che ha interpretato la celebre aria del rossiniano Barbiere di Siviglia. Le altre due puntate  al “Dollaro” sulla strada per Carlentini.

G. C.

LUNEDÌ 20 LA RIUNIONE DI INSEDIAMENTO DEI NUOVI CONSIGLIERI COMUNALI DI AUGUSTA

pisani pino

AUGUSTA. Dopo quasi quaranta giorni di controllo dei verbali delle operazioni  di voto nelle sezioni elettorali, il 10 luglio sono stati proclamati i nuovi trenta consiglieri comunali, di cui 18 sono del Movimento 5 Stelle e 12 delle altre liste che hanno superato lo sbarramento previsto. Secondo i dettami di legge, il nuovo consiglio comunale dovrà riunirsi per la prima volta venerdì 24 luglio per procedere alla convalida degli eletti, alla surroga di chi, come Maria Concetta di Pietro eletta sindaco, rinuncerà alla carica di consigliere, e all’elezione del presidente e del vice dello stesso consesso. Per legge , a presiedere la prima seduta sarà  Giuseppe Di Mare, consigliere più votato, dopo Pino Pisani, assessore in carica, che pha annunciato le dimissioni, come Roberta Suppo,  e altre due amministratrici, sue colleghe di Giunta. La legge regionale siciliana, recentemente  modificata,  consente che tre assessori siano estranei al consiglio e tre ne possono far parte.  Prima dell’elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini, sindaco e assessori facevano parte dello stesso consiglio. Prima della recente riduzione del numero dei consiglieri, il Comune di Augusta aveva quaranta consiglieri comunali. Al posto del sindaco Di Pietro, in consiglio siederà Orazio Esposito. I nuovi consiglieri sono: Giuseppe (Pino) Pisani, il più votato in assoluto (nella foto), Roberta Suppo, Francesca Giovanniello, Giovanni Patti, Sarah Marturana ,Salvatore Blanco , Nilo Settipani, Marilena Russo, Giuseppa Mauro, Silvana Danieli, Letizia Ranno, Mauro Caruso, Teodoro Paratore, Manuela Toriello, Lucia Fichera, Vittorio Meli, Giacomo Casole, Orazio Esposito, primo dei non eletti, al posto di Maria Concetta Di Pietro, tutti del Movimento 5 Stelle, grazie al premio di maggioranza. Gli altri dodici sono: Irene Sauro  e Salvatore Aviello  (lista “TU- Territorio unito”),  Biagio Tribulato e Angelo Pasqua   (“Attivamente” ) Alfredo Beneventano Del Bosco e Francesco Lisitano   (“Totis per Augusta”),  Vincenzo Canigiula (“Civico 89”), Marco Niciforo (“Noi per la citta”), Giancarlo Triberio (PD – Partito democratico), Giuseppe Di Mare (“CambiAugusta”), Salvatore Errante (“Sicilia Democratica”); Alessandro Tripoli (“Nessun Dorma”).

G. C.

LE TRADIZIONI DI AUGUSTA ANTICA – IL COPRILETTO – 3^ parte

165185AUGUSTA –  Il “Copriletto”, prima della “cunsatina” del letto matrimoniale, veniva messo a giacere in un angolo della modesta stanza, ove presto avverrà l’atto d’amore dei nubendi, che suggellerà, o meno, la loro unione. Sorge curiosa la domanda perché quel “o meno”? Si, vero, quel “o meno”, è sinonimo di “prova”, che andremo a spiegare. Secondo l’usanza, infatti, tramandata in eredità non scritta, che ha superato decenni e decenni di vita, di generazione in generazione, resistendo sino agli anni 20’, essa consisteva in un rituale che non ammetteva attenuanti. Infatti, la mattina successiva alla prima notte delle nozze, i familiari più intimi, tutte donne, tra cui non mancava la zia più anziana, ritenuta la “saggezza” del gruppo, si recavano presso la casa dei novelli sposi per dar loro la “buon levata”, cioè augurare la migliore fortuna e lunga vita coniugale. Ma, il loro compito non si esauriva qui, perché la “buon levata” aveva un altro scopo irrinunciabile. Dovevano “attestare la prova”, cioè, come detto prima, curiose e trepidanti, dal sorgere dell’alba, sostavano dietro la porta degli sposi, sino a quando la sposa non la mostrasse. A tal punto, per meglio comprendere la sequenza degli avvenimenti, è bene conoscere che cosa, in effetti, significasse la “buona levata”. Nella rivisitazione della memoria e dai racconti appresi strettamente dagli anziani, risulta che l’ usanza affonda le sue radice in tempi lontani, molto lontani. In assoluto, prevedeva che i familiari più stretti degli sposi, alle prime luci dell’alba prelevavano il lenzuolo dal letto, ove la coppia di sposi avevano consumato il matrimonio. Figuratevi l’ansia e la fibrillazione di chi doveva assolvere a quel rituale che, oggi, definiremmo “tribale”. Questo particolare momento poteva essere un coro di gioia, ovvero un urlo lancinante e drammatico, sconvolgente all’insieme, perché se il lenzuolo risultava macchiato di sangue umano, significava che la sposa era stata “trovata giusta”, viceversa, apriti cielo, quel matrimonio era, già, spento alle prime luci dell’alba. Che cosa succedeva? Raccontano ancora i vecchi, del sorgere furioso, di litigi, scontri verbali accesi e violenti, reciproche accusa, decisamente volgari, fra le due famiglie, preoccupate, soprattutto, dello scandalo che le avrebbe coinvolte di fronte “all’occhio sociale”, cioè di fronte ai paesani, attenti a questo rigido rituale che, dato l’esito negativo, avrebbe bollato a fuoco gli “sposi interrotti”, e messo berlina due famiglie. Infatti, le cattive notizie, sono quelle che corrono più veloci. “Voilant illic et immediate, super urbem”, dicevano i latini, cioè volano rapidamente di vicolo in vicolo, di quartiere in quartiere, arricchita spesso di fantasia, di accidi pettegolezzi, di piccanti particolari, infarciti di acerbe compiacenze. Indomabile, il ruolo delle comari, il “crocchiolo” perverso della maldicenza, che non tralasciavano l’argomento, “sparrittando”, compiaciute, in ogni angolo del paese (“sparrittare”, termine siciliano che significa sparlare con cattiveria, tagliare e “scucire una persona”. Termine in uso sino ad oggi.) Lo sposo, tradito dalla “sposa disonesta”, perché non “trovata giusta”, diventava lo zimbello del paese, additato con “inchitina di cianchi”, cioè “riempirsi i fondi”, come lu “sposu di chidda cascata do sceccu”, cioè, come quello che aveva sposato una donna arrivata all’altare non vergine. La prossima settimana, scriveremo della “povera sposa e delle conseguenze del fatto”.

  Francesco Migneco

AUGUSTA, MEMORABILE CAVALLERIA RUSTICANA IN PIAZZA DUOMO

Cavalleria scena madrecavalleria coro mAUGUSTA. Memorabile! E’ l’aggettivo giusto per qualificare la rappresentazione, giovedì 9 luglio,  della “Cavalleria rusticana” in Piazza Duomo, con la scenografia naturale offerta dalla Chiesa Madre e dal sagrato della stessa chiesa. Rappresentazione unica, non solo perché non c’è stata replica, ma perché mai c’è stato  in loco un tentativo e del genere, con ingresso libero per tutti. A Vizzini, nei luoghi verghiani, realizzano spettacoli simili sfruttando gli spunti scenografici offerti dalle vie e dalle case di quei luoghi. L’idea di rappresentare P_20150709_201949_HDRl’opera musicata da Mascagni, sulla scorta della novella di Verga, è stata a lungo  accarezzata e portata a compimento dalla gloria lirica locale, Marcello Giordani, tenore che da trent’anni va in giro per i teatri lirici  più prestigiosi del mondo, ma che ha la residenza ad Augusta, essendo all’anagrafe Marcello Guagliardo. Alle ultime competizioni elettorali ha gareggiato per farsi eleggere primo cittadino, ma i cittadini lo preferiscono sul palcoscenico a cantare ancora per molti anni.  Guagliardo-Giordani ha voluto tenacemente accanto a sé gente del luogo e ha costituito un coro composto dalla P_20150709_202003_HDRmaggior parte di appassionati tenori, soprani, baritoni e contralti di Augusta che per sette mesi, sotto la direzione di Rosy Messina, augusta anch’ella,  hanno provato, provato e riprovato finché hanno dato una prova da professionisti il 9 luglio davanti a migliaia di spettatori entusiasti e plaudenti: Ecco i loro nomi, trascritti in ordine sparso: Cettina Messina – Massimiliano Gaeta- Andrea Salamone- Graziella Bari- Aldo Platania- Seby Attard – Graziella Catalano – Marco Zarbano – Davide Tarantino – Giovanni Fichera – Lombardo Giuseppe- Angelo Morello Maurizio Di Grande – Anna Rita Scalisi- Giuliana Privitera- Antonietta Salanitro- Sarah Scafiri- Franco Dettori- Di Tomaso Maria- Commendatore Maria- Patrizia Saracendo – Rita Trovato – Paola Collorafi – Orazio Gianino – Lombardo Giuseppe – Pina Caramagno – Domenico Collorafi- Luigi Di Bella Ruzzena La Fata. Anche un’altra augustana ha dato prova della sua professionalità: Sarah Marturana, efficace interprete di Lola, per la prima volta in assoluto in un’opera lirica.

G. C.

AUGUSTA/ Dopo due anni ancora sospesi i lavori della nuova Caserma CC, e non solo…

caserma ccAUGUSTA. Dall’estate di due anni fa, il 2013 dunque,  sono sospesi i lavori della nuova caserma dei Carabinieri, nei pressi della rotatoria  all’ingresso della strada che porta al ponte “Federico II”. “Rifinire la stessa opera, dopo una sospensione, costa il 20% in più che nei tempi prestabiliti dai contratti in quanto, alla ripresa dei lavori incidono gli aumenti dei costi e il ripristino dei pezzi in degrado o rubati da vandali, nel sito abbandonato”, osserva Mimmo Di Franco, vice presidente del Circolo Umberto I. Un enorme edificio, già quasi rifinito all’esterno, mancante delle rifiniture interne e dell’arredamento degli uffici che dovrebbe ospitare una compagnia Carabinieri in tutti i suoi reparti operativi. “Rimarrà un’altra cattedrale nel deserto in attesa di nuovi fondi?”, domanda Di Franco, che continua: “Ecco il modo in cui lo Stato spende i soldi dei cittadini che pagano le tasse, allo stesso modo in cui, dopo aver speso milioni di euro, sono stati sospesi i lavori dell’ex convento di S. Domenico. Mi chiedo, insieme a tanti cittadini, quali siano i motivi di questo spreco di denaro pubblico, perché di questo si tratta, in un momento in cui mancano i soldi anche per le più piccole spese? Per quanto tempo rimarrà, come opera incompiuta, prima che qualcuno da Roma se ne ricordi di ultimarla ? Come si può spiegare in una città dove, a marzo del 2013, il consiglio comunale è stato sciolto per presunte infiltrazioni mafiose, la sospensione dei lavori nella nuova caserma dei Carabinieri? Quest’opera, poteva soddisfare le esigenze dei cittadini della borgata per un maggior controllo del territorio, mentre nel centro storico sarebbe rimasto il presidio della Guardia di Finanza e del Commissariato di P.S.? Inoltre a conferma di quanto sopra e per mancanza di soldi, sono stati chiusi altri due baluardi della giustizia come il Tribunale e gli uffici del Giudice di Pace. C’è un disegno politico nel disporre Augusta a frazione di Siracusa, oppure sono le incongruenze italiane, cui nessuno può contrapporsi? La spending rewiew non convince più, altrimenti dovrebbero risparmiare su tutto e non solamente sulla giustizia, sicurezza e sanità che sono i cardini su cui si misura una società civile. Forse a queste domande non seguiranno delle risposte da parte degli uffici competenti ma saranno i cittadini a darle, al momento del voto, alla classe politica a tutti i livelli, responsabili del degrado e della disgregazione di molti uffici pubblici.” Queste domande già due anni fa lo stesso Di Franco le aveva poste pubblicamente, ma non ha avuto risposta. Come direbbe Shakespeare: “Il resto è silenzio”.

          D.  C.                                                        

AUGUSTA, JESSIKA MILARDO, UN URLO, POI LA MORTE!

Fatale incidente nel giorno del suo compleanno

Jessica MilardoAUGUSTA. Un grido, un grido che lacera l’aria.  Questa la reazione di chi ha assistito al fatale incidente automobilistico avvenuto al “Monte”, nei pressi di Via Negro, intorno alle 8,45 di stamani. All’interno dell’auto una giovanissima madre di un bimbo di appena tre anni, Jessika Milardo, splendida 24enne, che lavorava in un bar cittadino. Stando alle notizie ancora frammentarie, pare che Jessika sia sbandata per una manovra  ancora da accertare con precisione. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso e a nulla l’arrivo dell’eliambulanza. La notizia ha lasciato  costernati tutti coloro che conoscevano la ragazza definita solare e gran lavoratrice. Oggi avrebbe dovuto festeggiare il compleanno. Invece, è andata incontro all’appuntamento con la morte tragica,  in seguito a un incidente automobilistico. Tragico destino che ricorda quello di due ragazze più giovani, travolte però da un altro automobilista,  travolte per strada in una giornata estiva come questa: Martina Marino prima, Claudia Quattrocchi dopo.  Un urlo è stato emesso da un amico di Jessica mentre si trovava in auto fuori di Augusta, avendo appresa la notizia  attraverso facebook. Un urlo probabilmente ha lanciato Jessica dopo essersi accorta che stava andando incontro alla morte.

Giorgio Càsole

Alla galleria d’arte Katàne di Catania, pomeriggio letterario in compagnia di Giorgio Càsole

me stesso alla galleria KatàneCatania. Ancora una volta, dopo l’appuntamento del 16 aprile 2015, il prof. Giorgio Càsole ha omaggiato il pubblico presente alla Galleria d’Arte “Katàne”, cimentandosi nella lettura e nel commento di componimenti letterari, riuscendo a coinvolgere tutti in uno scambio di opinioni e riflessioni sui temi trattati: “Amore” e “Morte”. Questi temi, da sempre presenti in letteratura, sono quanto mai attuali: sempre più spesso accadono fatti di cronaca nei quali un eccesso di amore, alcune volte divenuto malato e violento, può condurre alla morte per mano di chi diceva di amare.  La “Morte”, che rende tutti uguali indipendentemente da cosa si sia stati o fatto in vita, è stata affrontata per prima, interpretando la celebre poesia “ ‘A livella ” scritta in napoletano vernacolare dall’attore Antonio de Curtis (in arte Totò), alla quale è seguito un interessante parallelismo con la società illuminista narrata da Parini nella sua opera “ Dialogo sopra la nobiltà ”. L’altro tema protagonista del pomeriggio, come detto, è stato l’ “Amore”, con i famosi versi del “ Carme V ” di Catullo dedicati alla passione amorosa verso la sua Lesbia e all’invidia che questa può suscitare sui maligni, riflettendo anche sulla fugacità della vita, cui viene contrapposta l’eternità della morte vista come “una  notte eterna  da dormire” . Sempre di Catullo è stato interpretato anche il componimento “ Povero Catullo ”, simbolo dell’amore sofferto vissuto dallo stesso autore.

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Il baritono augustano Giovanni Di Mare nei panni di Morales

Il mezzosoprano debutterà al Teatro Antico di Taormina il 15 luglio, sul podio Myron Michailidis

J Di MareTAORMINA – «L’amour est un oiseau rebelle, canta Carmen nella sua prima aria. Ed è così che mi piace pensarla fino alla fine, nonostante sia preda di una passione che la divora, che la conduce alla disfatta finale. Per me è sfacciata e sfrontata, una bella sigaraia chenon si lascia conquistare da nessuno: non crede molto alla costanza dell’amore e se ne fa beffe». E come dare torto a Elena Maximova, il mezzosoprano dalla splendida vocalità e dall’indubbio fascino, divenuta famosa proprio per aver vestito in giro per i maggiori palcoscenici internazionali i panni della ribelle zingara di Siviglia? In lei, il regista e scenografo di fama internazionale, Enrico Castiglione, ha visto la “giusta” Carmen, proprio per l’interpretazione voluttuosa ed intrigante, tanto da sceglierla per la cavea del Teatro Antico di Taormina, dove il capolavoro di Georges Bizet andrà, infatti, in scena il 15 luglio (per poi essere replicato in numerose recite ad agosto), aprendo così la quarta edizione del Taormina Opera Festival. Accanto alla Maximova, nel ruolo di Don José si alterneranno i tenori Giancarlo Monsalve (15 luglio, 10 e 13 agosto) e Warren Mok (1 e 7 agosto), in quello di Escamillo i baritoni Michael Bachtadze (15 luglio, 10 e 13 agosto) e Sun Li (1 e 7 agosto). Nelle vesti di Micaela si succederanno i soprani Joanna Parisi (15 luglio), Bing Bing Wang (1 e 7 agosto) e Daniela Carvalho (10 e 13 agosto). E ancora il basso Gianluca Lentini (Zuniga), il baritono augustano Giovanni di Mare (Morales), il mezzosoprano Irene Molinari (Mercedes), il soprano Madina Kabeli (Frasquita), i tenori Federico Cavarzan (Dancairo) e Giuseppe Distefano (Remendabo). Corpo di ballo, Coro Lirico e Orchestra Sinfonica Taormina Opera Festival sono diretti da Myron Michailidis, invece il Coro di voci bianche “Progetto suono” da Agnese Carrubba, le coreografie sono di Sarah Lanza. I costumi, colorati di Andalusia, sono dell’infaticabile Sonia Cammarata. Fulcro narrativo dell’opera, ispirata ad un racconto del 1847 del poeta ProsperMérimée – è com’è noto – il triangolo amoroso e la gelosia, che innesca l’eterna dialettica tra Eros e Thanatos: Carmen è un personaggio femminile forte, anticonformista, attuale, moderno:  il suo gesto estremo, quando alla fine, pur di non cedere alle minacce di Don José, lo sfida, conscia di poter perdere la vita, è una scelta di coerenza e di fedeltàprima di tutto verso se stessa. 

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AUGUSTA, AL CARCERE SI FA MUSICA PER LA … LIBERTA’!

petite musique bandAUGUSTA. Per la prima volta i detenuti della casa di reclusione di Augusta del corso di musica iniziato a febbraio di quest’anno, hanno offerto uno spettacolo denso di emozioni,  realizzato con grande gioia e partecipazione. Si tratta di una manifestazione culturale nell’ambito del progetto chiamato “Musica: una via per la libertà”, perché la musica è l’unico modo di fuggire…senza allontanarsi da casa. Inoltre la musica “ha un’ampia valenza educativa e formativa, è un potente mezzo di comunicazione”. I detenuti sono stati preparati dal prof. Salvatore Passanisi per la tastiera, dalla soprano Francesca Ussia per la voce e dalla prof.ssa Pamela Patania per la chitarra. La “Petite Music Band” ha eseguito brani di A. Celentano, G. Morandi, Toto Cutugno, Del Turco, E. Vianello, Gino Paoli, P. Focaccia ed O sole mio del grande Enrico Caruso, terminando con un medley di musiche folk famose coinvolgendo tutto il pubblico di ogni età. La “Petite Music Band”  ha ringraziato per la disponibilità manifestata il direttore Antonio Gelardi, le funzionarie  Cesira Rinaldi (vicedirettore), Marzia Calcaterra (comandante delle guardie), Alessandra Di Vita (responsabile area), Emilia Spuches (capo area), il preposto Gioacchino Blanco e i colleghi educatori che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. I docenti insieme a La Petite music band danno appuntamento al concerto di dicembre.

   P. P.