AUGUSTA. 7 i candidati a sindaco, 15 le liste in ballo con 450 circa i candidati al consiglio comunale, 3250, grosso modo, i sottoscrittori delle liste. Una ridda di numeri, una folla di persone mai vista. S’è scatenata una caccia alla ricerca della firma. Addirittura qualcuno si è precipitato in strada per fermare automobilisti e passanti per inseguire l’agognata firma, agognata perché le liste, tranne due, sono civiche e la legge prescrive che occorre un certo numero di elettori, almeno 250, che devono sottoscrivere la presentazione delle liste, ogni lista deve avere i suoi propri sottoscrittori; cioè, non è possibile sottoscrivere che una sola lista. Le liste presentate con il logo di un partito nazionale non ne hanno bisogno. 5 Stelle e PD sfuggono a questo imperativo. Per firmare, occorre andare in municipio, senza aggravio di spesa per i promotori delle liste; per ottenere questo risultato occorre sollecitare, convincere, trasportare, a volte, un gran numero di persone e conviene avere un numero superiore a quello previsto per evitare cause di nullità, cause che porterebbero al ritiro della lista dalla competizione elettorale. Chi può permettersi un notaio pret à porter, organizza la raccolta di firme in àmbiti privati al fine di evitare lo stillicidio, ansioso e ansiogeno, della raccolta in municipio, facendo convenire centinaia di persone in un unico luogo in una o due circostanze. La caccia alle firme va di pari passo con la caccia al voto. Un voto che oggi appare quanto mai incerto, anche perché è previsto un forte astensionismo. E’ ragionevole prevedere anche il ballottaggio, che è già stato fissato per il 14 giugno
Giorgio Càsole