AUGUSTA, “NESSUN DORMA” PER SALVARE L’OSPEDALE

nuovo padiglione muscatelloAugusta. Venerdì 6 febbraio, ore 18.30: pubblica adunanza nell’auditorium dell’istituto superiore “RUIZ” per discutere delle problematiche che riguardano l’ospedale civico MUSCATELLO, di cui si teme la chiusura come presidio ospedaliero, nonostante tante promesse, nonostante il Muscatello serva un bacino d’utenza di circa 50 mila abitanti, fra quelli residenti in Augusta, a Melilli, a Villasmundo e anche a Priolo, e nonostante insista in un territorio ad alto rischio di crisi ambientale, nel quale c’è una base militare con cinquemila persone. La manifestazione è stata promossa dal Tribunale dei diritti del malato, presieduto da Mimmo Fruciano, e organizzato dallo stesso, in collaborazione con varie benemerite associazioni cittadine di volontariato. Per scongiurare la chiusura dell’ospedale Muscatello di Augusta, Marcello Guagliardo, in arte tenore Giordani, presidente dell’associazione “Nessun dorma” e candidato alla carica di Sindaco di Augusta,  ha inoltrato una richiesta  alla Commissione Straordinaria del Comune di Augusta e al direttore generale ASP di Siracusa. Ecco il testo“In data 3 febbraio si è svolta nei locali dell’Associazione “Nessun Dorma” di Augusta un’affollata riunione sul tema “Lo stato del nostro Ospedale”. Tra gli argomenti trattati, particolare interesse ha suscitato l’avvenuta sospensione dell’attività chirurgica, da oltre 3 settimane, per eseguire lavori di ristrutturazione. I lavori non sono ancora iniziati e si protrarranno per un tempo a oggi non prevedibile.

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AUGUSTA/SCUOLA FAI DA TE

AUGUSTA. A fronte del sempre crescente degrado che affligge gli istituti scolastici italiani, sempre più genitori e alunni si vedono costretti ad arrangiarsi come possono per risolvere i problemi dei plessi scolastici in generale, delle aule in particolare. Nel liceo scientifico di Ostia-Roma i genitori si sono autotassati e si sono trasformati in imbianchini per tinteggiare l’intero plesso. Anche ad Augusta, nel plesso della scuola comprensiva “Domenico Costa” i genitori stanno provvedendo per eliminare i rischi di caduta dei calcinacci.  Anche gli alunni fanno la loro parte. In un  plesso della cosiddetta cittadella degli studi, fino all’altro giorno, la porta d’un’aula non si poteva chiudere. Nonostante le segnalazioni degli alunni, il problema non è stato risolto dall’alto. Dopo deludenti attese, considerato l’abbassamento della temperatura e il fatto che le aule non sono riscaldate, l’alunno D. S. ha messo a posto la porta con semplicità e gratuitamente. Scuola fai da te!

D. C.

AUGUSTA / A CHE SERVE LA BIBLIOTECA COMUNALE SE GLI ALUNNI NON LA POSSONO FREQUENTARE? – di Giorgio Càsole

Di pomeriggio è aperta solo un giorno a settimana. Il sabato è chiusa

biblioteca comunale AugustaAUGUSTA. Nella mia qualità di docente di lettere al liceo Mègara  (quindi, docente anche di Storia), decido di assegnare ai miei alunni una ricerca sulla recente storia di Augusta, dall’Unità d’Italia  ai nostri giorni.  D’accordo con gli alunni, viene stabilita la durata del tempo necessario, compatibilmente con gli impegni curriculari. I ragazzi sono ormai abituati a trovare tutto in Internet. Così non è. Nella rete si trova moltissimo, ma non tutto. Qualcuno deve pur depositare nel fondo ciò che altri possono portare a galla. Fuor di metafora, è indispensabile che ci sia qualcuno che deve pur digitare i testi e scannerizzare foto e documenti se si vuole che altri possano attingervi, nel rispetto della deontologia professionale e con l’onestà intellettuale  di citare le fonti e gli autori. Per abituare gli alunni a compiere una piccola, ma seria e documentata indagine, e per appassionarli agli argomenti di casa nostra, avevo assegnato la ricerca prima delle vacanze natalizie. Al rientro, i ragazzi mi informano che in Internet c’è poco o nulla.

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LA LUNGA TRADIZIONE DEL CARNEVALE DI MELILLI

carnevale-di-melilli1-694x480MELILLI – Ha  una storia lunga quasi settant’anni il Carnevale di Melilli, che attira molti visitatori, come o forse più li attira la tradizionale festa di San Sebastiano. Due appuntamenti, uno laico, pagano, che affonda le radici nei riti dionisiaci greci, e uno religioso, che trae la linfa dall’oralità, dal racconto popolare. Entrambi due appuntamenti tradizionali di forte richiamo nella nostra Sicilia così ricca di storia, ma così povera di risorse. A Melilli, la prima semplice spartana ma gioiosa edizione del Carnevale risale al lontano 1936, con un solo carro, dal titolo “Vivere – Non si muore mai”, messo su alla bell’e meglio da un gruppo di entusiasti che si autodefinirono “A sommeggiata”. Da allora è stato sempre un crescendo, grazie al contributo delle amministrazioni comunali che si sono succedute. L’unica pausa è stata ovviamente rappresentata dagli anni della Seconda guerra mondiale. Al pari della festività religiosa di San Sebastiano, il Carnevale Melillese è  molto sentito dai cittadini di Melilli, i quali, come nel resto della Sicilia, erano soliti già nell’anteguerra celebrare il Carnevale in maniera semplice ma altrettanto divertente rispetto ai giorni nostri, facendo assumere per certi versi un significato che andava ben oltre la festa in sé. Il Carnevale, infatti, era  un modo per la comunità di dimenticare per qualche giorno la fatica del vivere quotidiano, del lavoro nei campi o, nel dopoguerra, il lavoro  nelle prima fabbrica, la Rasiom fondata da Moratti,  che aprì la strada al polo petrolchimico più grande e, quindi, più inquinante d’Europa. La settimana compresa fra il giovedì e il martedì grasso era   vissuta pienamente dalla gente comune. In quei giorni giovani e meno giovani si sbizzarrivano a fare scherzi e a vestirsi “mascarati”: agli uomini bastavano uno straccio con due fori all’altezza degli occhi per realizzare una maschera e un largo mantello  per “travestirsi”; le donne utilizzavano abiti larghi con vistosi grembiuli per camuffare il proprio corpo e grossi scialli per  ricoprire la testa e parzialmente il viso.

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