AUGUSTA/ UN ALTRO SUICIDIO SCUOTE LA CITTA’ – di Giorgio Càsole

AUGUSTA. “Che succede ad Augusta?” Mi domanda un amico attraverso Facebook e continua: “Due suicidi in così breve lasso di tempo!” La domanda è semplicemente retorica. Non c’è risposta. O, meglio, possono esserci tante risposte.  La vera risposta dovrebbe darla il protagonista del gesto, che non c’è più. Le tante risposte possono essere affacciate come mere ipotesi, tutte possono essere insoddisfacenti o deludenti.   A gennaio un ragazzino si lancia nel vuoto dal quarto piano,  lasciando nell’angoscia i genitori e facendo rabbrividire i compagni di scuola, la mattina di martedì 10 febbraio, Mario Prato 53enne, uomo maturo, padre e nonno, si impicca e lascia nella cupa disperazione la famiglia, che sembrava essersi ripresa dopo il primo tentativo di suicidio compiuto dall’uomo lo scorso anno e  salvato in extremis. Che cos’è passato nella mente di questi due persone di sesso maschile, ma lontane fra loro  per età, occupazione e condizione familiare?  Non lo sapremo mai, a meno di non trovare una qualche spiegazione scritta. Qualcuno  dice ”depressione”, il male del secolo, male psicologico,  che può portare all’annichilimento fisico di sé, al suicidio appunto e a nulla valgono i sorrisi, le carezze, i gesti di chi sta vicino tutti i giorni. La decisione è stata presa già da tempo nella propria testa.  E’ “il male di vivere”?

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ UN ALTRO SUICIDIO SCUOTE LA CITTA’ – di Giorgio Càsoleultima modifica: 2015-02-11T08:13:37+01:00da leodar1
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