AUGUSTA/RITORNA DOPO SEI ANNI LA TRADIZIONE DEL NATALE NELLA CHIESA DEL CARMINE

SAMSUNG DIGITAL CAMERAAUGUSTA. Le campane della Chiesa del Carmine hanno nuovamente annunciato, dopo una interminabile pausa di sei anni, l’atteso ritorno di una delle tradizioni più sentite della nostra cittadina, la Novena in preparazione al Santo Natale, novena che si annovera  tra le tradizioni più radicate e partecipate nel mondo cattolico, nove giorni di preghiera e riflessione che  dovrebbero preparare a rivivere il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio che si è fatto Uomo per la nostra salvezza. La nostra Sicilia è ricchissima delle tradizioni legate al Natale, difficilmente quelle vive e radicate nei secoli possono essere cancellate, né lo scorrere del tempo, gli eventi, le pestilenze, le guerre e quanto altro può accadere nel  susseguirsi nei secoli, ancor meno l’arroganza di chi usa le cose sacre a proprio uso e consumo, usando la Chiesa come luogo di scontro e prevaricazione, nulla di tutto ciò può cancellare, seppellire, far svanire ciò che è memoria storica e religiosa di una comunità. Il Natale al Carmine di Augusta ha origini antichissime, già nel Dicembre 1565 la nascente comunità Carmelitana che dal giugno di quell’anno stava edificando il proprio convento accanto alla Chiesa di Sant’Agata, celebrava il Santo Natale con tutte le funzioni, del resto il legame tra il Carmelo  e il Natale trovava un ancor maggiore impulso nel Santorale Carmelitano che ascriveva tra i propri santi  papa Telesforo.

Papa Telesforo, calabrese di nascita, per lunghi anni aveva dimorato quale  eremita in Egitto e Palestina nonché sul Monte Carmelo, luogo di anacoreti già dal IX secolo A.C, ovvero dai tempi del Profeta Elia, pertanto veniva annoverato nella cospicua schiera di Santi e Sante attribuite all’Ordine Carmelitano seppure vissuti assai prima della reale fondazione dell’ordine che  rimonta alla fine del XII. Durante il suo pontificato  Telesforo attuò una importante riforma liturgica, a lui si deve, tra l’altro, l’istituzione delle tre Messe del Natale, istituì la Messa di Mezzanotte” la liturgia dell’ aurora” e la liturgia della” Terza Ora del Natale”, una riforma importantissima, vanto per l’Ordine che lo annoverava tra i suoi più illustri figli. Dopo il catastrofico sisma che nel 1693 lesionò parzialmente la Chiesa del Carmine, i frati della comunità di Augusta vollero sottolineare questo profondo legame con il Natale e con il loro santo Pontefice, facendo effigiare San Telesforo in una delle sei grandi tele collocate nella trabeazione che innalzava la chiesa, la splendida tela rappresenta l’imponente figura del Santo in atto di reggere il calice con le tre Ostie simboleggianti  l’istituzione delle tre Messe di Natale da lui voluta. Il legame tra la comunità del Carmine e il Natale non è mai venuto meno nel quasi mezzo millennio di storia del Carmelo augustano, nel corso degli ultimi tre secoli la devozione del Natale si è incentrata nella veneratissima effige del “Bambineddu”, sebbene il simulacro attuale non sia più l’originale,  ma una splendida statua settecentesca in cartapesta proveniente dal soppresso e distrutto Monastero Benedettino di Santa Caterina; tale immagine  da oltre un secolo sostituisce l’antico piccolo simulacro trafugato agli inizi del XX secolo, mantenendo intatta la fervente devozione al piccolo re del Carmelo, una devozione viva  e incessante durante tutto l’anno che trova il suo culmine nel periodo natalizio, pertanto considerare il Bambinello unicamente come “ Bambinello della questua” legato ai festeggiamenti alla Madonna del Carmine è ignorare la storia della devozione a Gesù Bambino nella nostra città e la devozione alla Santa Infanzia che da sempre ha contraddistinto l’Ordine Carmelitano e che si mantiene viva e pulsante nei due Ordini ( O.Carm e O.C.D.). Dopo la legge di Soppressione degli Ordini Religiosi, l‘infausta Legge Rattazzi del 1866 e la partenza dei frati carmelitani nel novembre successivo alla promulgazione della legge, la devozione al Bambinello, così come quella alla Madonna del Carmine, non venne mai meno; devozioni profondamente radicate nei fedeli, continuarono  a essere alimentate in modo veramente eroico grazie all’impegno di quelle Terziarie, monache di casa Carmelitane, che si adoperarono per mantenere viva la preziosa eredità lasciate dai frati dell’Ordine, permettendo che giungessero intatte sino ai nostri giorni. In tempi più recenti, quelli dell’immediato dopoguerra, fu Don Carmelo Liggeri, quale rettore del Carmine, a dare nuovo impulso alla devozione del Natale al Carmine, facendo realizzare la nicchia con il presepio che dal 1951 è collocata sul lato destro dell’ingresso della chiesa,e componendo la melodia per l’antichissima Coroncina a Gesù Bambino “ Bambinello Gran Signore” il cui testo risale al XIX secolo; melodia che da oltre mezzo secolo è il più noto canto del Natale augustanese.  Nel 2006 fu celebrata l’ultima Novena di Natale del Carmine, sebbene la comunità fosse ancora alloggiata  nella “ Cappella Gesù e Maria” in attesa del completamento dei lavori di restauro della Chiesa del Carmine, l’anno successivo la cappella-baracca era ormai chiusa  e i lavori di completamento della chiesa quasi ultimati ( la Chiesa del Carmine venne riaperta il 14 maggio 2008) pertanto si attendeva il dicembre 2008 perché le note della coroncina a Gesù Bambino risuonassero quale attesissima  nenia natalizia, purtroppo così non fu;  risultò  inaccettabile e realmente scandaloso il congelamento  (non SOPPRESSIONE tant’è che vennero mantenute le messe al Carmine nei mercoledì della Novena con il canto della coroncina e l’omaggio al Bambinello ) della vivissima e plurisecolare Novena di Natale nella Chiesa del Carmine, ormai riaperta al culto; un diniego incomprensibile a celebrare una novena che vantava e vanta un radicamento senza pari nella nostra città, essendo celebrata come abbiamo riportato già dalla seconda metà del XVI secolo, epoca in cui non erano ancora state neppure edificate  altre chiese che oggi rivendicano questa ed altre funzioni come di esclusiva loro pertinenza. Non può non definirsi in’ infausta decisione quella del “congelamento” della Novena di Natale del Carmine alla quale cedette l’allora arciprete,  sotto la spinta di consigli pessimi e interessati , giustificando tale scelta con l’impossibilità di mantenere un terzo novenario  vespertino predicato all’interno della parrocchia, restava però incomprensibile come si potesse mantenere il Novenario di Natale nella Chiesa dell’Annunziata, dove veniva celebrato da non più di una trentina di anni a discapito della Novena del Carmine che vantava mezzo millennio di ininterrotta celebrazione, dove era allora il rispetto e la difesa della famigerata “Tradizione” termine usato a piè sospinto per giustificare l’ingiustificabile? Pertanto mentre ai giorni nostri vi è chi artatamente emette alti lai, paventando per fini puramente personali,  il rischio di smantellamento di tradizioni vere o presunte, va pubblicamente riconosciuto all’arciprete e rettore del Carmine, don Palmiro Prisutto, il merito di aver ristabilito la giustizia e il rispetto della tradizione, permettendo il ripristino del Novenario nella Chiesa del Carmine e cancellando un’arbitraria e indifendibile prevaricazione che sotto il manto di una farneticante “tradizione” aveva operato un abuso a scapito della vera tradizione nonché della storia religiosa e culturale della nostra Augusta .Ripristinato quasi in sordina lo scorso anno, quest’anno il Novenario di Natale più antico di Augusta è tornato a splendere del suo antico e incancellabile fulgore, richiamando ogni sera tanti fedeli da tutta la nostra cittadina, molti dei quali ignoravano che già l’anno scorso le campane del Carmine avevano risuonato diffondendo le più note melodie natalizie. Durante i nove giorni di preparazione al Santo Natale si sono succeduti nella predicazione padre Enzo Zagarella, padre Maurizio Sierna, don Palmiro Prisutto e padre Demetrio Gedaya; ha fatto da festosa corona alla liturgia un  ricchissimo  programma partito con un giorno d’anticipo sulla Novena, lunedì 15 Dicembre con il concerto del Coro “ In Coro Nati” formato dalle mamme e dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “ Principe di Napoli”, diretto dalla soprano Francesca Ussia e accompagnato dalla Hyblea Music, concerto ripetuto anche il giorno 16, primo giorno della Novena, con una splendida scaletta di canti natalizi; altrettanto coinvolgente il concerto offerto giovedì 18 dicembre dalla flautista Giulia Ciprani e dal chitarrista Ciro Crisci con musiche di Demillac, Bozza, Machado e Kleynians, nonché la magnifica performance di Francesca Ussia con la Hyblea Music che hanno allietato con musica sacra e canti natalizi la solenne celebrazione del 22 dicembre presieduta dal nostro parroco Don Prisutto, ovviamente il culmine della gioiosa partecipazione si è avuto nella Messa Vespertina della Vigilia , presieduta da don Demetrio Gedaya, allorché a fine Messa i tanti fedeli presenti hanno potuto recare il loro omaggio all’amatissimo “ Bambineddu” facendo rivivere, con gli occhi lucidi dalla commozione, la più antica e secolare tradizione del Natale Augustano. Infine, sabato 3 gennaio una Chiesa del Carmine gremita ha accolto con gioia ed entusiasmo il magnifico concerto ” Seguiamo la Stella”, di cui riferiamo a parte.

Marcella Spanò Garsia

AUGUSTA/RITORNA DOPO SEI ANNI LA TRADIZIONE DEL NATALE NELLA CHIESA DEL CARMINEultima modifica: 2015-01-07T19:45:06+01:00da leodar1
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