Grande è la curiosità sui temi che saranno trattati nelle opere candidate come sugli stili e le modalità espressive. Interessante sarà vedere se prevarranno le urgenti problematiche sociali o l’indagine esistenziale o altro ancora, come infinite sono le vie dell’arte e del teatro. Non sono infatti previste alcune restrizioni o limitazioni di genere per i lavori presentati in concorso, sottolineando ancora una volta la politica di apertura culturale del teatro, in costante equilibrio tra tradizione e innovazione, tra una drammaturgia di impianto classico e i linguaggi emergenti che sono il portato delle nuove generazioni. Si continua così sulla scia aperta e segnata da Giusti. Fu proprio la sua felice intuizione di uomo di teatro a portare sulle scene i lavori di Sciascia, avviando un rapporto proficuo e duraturo, già a partire dai primi anni Sessanta. Si ricordi, per esempio, ”Recitazione della controversia liparitana dedicata ad Alexander Dubček (uno dei fautori della cosiddetta Primavera di Praga), commedia scritta appositamente per l’ente teatrale etneo. Anche i più celebri romanzi di Sciascia sono stati trasposti per la scena dallo Stabile: basti menzionare Il giorno della civetta e Il consiglio d’Egitto. Di Giuseppe Fava, invece, Giusti sottolineava la forza d’impatto sul pubblico prodotta dalle sue opere, tra cui si annoverano La violenza e Cronaca di un uomo. E gli esempi potrebbero continuare, fino al successo internazionale della commedia musicale Pipino il breve, su musiche di Tony Cucchiara, su testi firmati dallo stesso Cucchiara con la collaborazione di Renzino Barbera. A quasi ventisei anni dalla morte di Mario Giusti, il suo teatro prosegue nella direzione da lui intrapresa, con dedizione, lungimiranza e attenzione al cambiamento, mantenendosi al passo coi tempi, in costante dialogo con la società civile. Lo stesso Giusti, in proposito, affermava con estrema convinzione: «Mi conforta una certezza: il teatro avrà sempre un futuro», confermando l’importanza e la necessità di dare spazio a nuove proposte e nuovi talenti per rinnovare e aggiornare l’offerta artistica e culturale
Caterina Andò