LA STORIA VERA DEL CANE CHE FESTEGGIO’ SAN VALENTINO

downloadAUGUSTA. Che il cane sia, per antonomasia, l’amico più fedele dell’uomo è risaputo. In passato, i quotidiani hanno dato grande risalto a episodi di assoluta fedeltà di cani verso i loro padroni. A volte, si è trattato di fedeltà oltre la morte. Ci sono stati cani, cioè, che hanno atteso per anni e invano il loro padrone e poi sono stati visti, come angeli custodi viventi, a vegliare sulla tomba del padrone stesso. Abbiamo appreso di cani che, abbandonati per strada, dopo tortuosi sentieri, a centinaia di chilometri lontano da casa, sono riusciti, dopo innumeri peripezie, a ritrovare la strada del ritorno. La storia che ci apprestiamo a raccontare è ancora più incredibile. Ce l’ha riferita una nostra giovane lettrice, il cui cane è stato, ed è ancora in questo momento, protagonista d’una storia d’amore per una cagnetta, che vive con la sua padrona a chilometri di distanza dalla casa in cui vive il cane. Il simpatico quadrupede deve essersi preso una cotta per la cagnetta durante una delle sue scorribande mattutine, quando viene lasciato libero per soddisfare, almeno parzialmente, i suoi istinti, essendo un bastardo di cane pastore. La “storia d’amore” del bastardino (si fa per dire) dura da oltre un anno. La sua giovane padrona, nei mesi scorsi, quando non lo vedeva rientrare ai soliti orari per soddisfare l’istinto della fame, sapeva dove andare per prelevarlo. Era stata avvertita, infatti, della platonica tresca. Già, perché il cane non ha mai potuto toccare la sua adorata “vergin cuccia”, si è limitato a venerarla da sotto in su, dal momento che la cagnetta si affaccia su un balcone al primo piano.

A volte, il cane, chiamato Milo dalla sua padrona e ribattezzato Iano dai frequentatori  del quartiere dove fa la posta alla sua bella, a volte Milo stava impalato ore e ore sotto il balcone, limitandosi a bere da una scodella che un buon vicino gli metteva sotto il muso, ma, infine, vinto dalla stanchezza, tornava dalla sua padrona. Nei giorni scorsi, la frenesia di uscire è stata sempre più crescente, tanto da fargli emettere guaiti simili al pianto e tanto da suscitare profonda compassione. Sinceramente commossa, la sua padrona l’ha fatto uscire prima del solito. Era la mattina del 14 febbraio, la giornata in cui la Chiesa ricorda san Valentino martire, la festa degl’innamorati. Milo è rimasto assente per due giorni e due notti. La sua padrona ha provato a riprenderlo. Lui, in un primo momento, ha abbassato muso e coda, poi s’è allontanato rapidamente e s’è nascosto lontano dal portone dov’è abituato a sostare, sotto il balcone della sua amata. Attrazione fatale? Senza dubbio. Anche i cani, come gli uomini, sono mammiferi  o, forse, anche i cani hanno un’anima. Chi lo sa? Certo è che il cane ha trascorso tutto il tempo a passeggiare sotto il balcone, in attesa d’uno sguardo della sua cagnetta. Anche da questo comportamento possiamo trarre una lezione di fedeltà qual è difficile riscontrare negli esseri umani.

Giorgio Càsole

LA STORIA VERA DEL CANE CHE FESTEGGIO’ SAN VALENTINOultima modifica: 2014-04-24T10:10:19+02:00da leodar1
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