Stefania Prestigiacomo vuole riaccendere le speranze degli elettori
Siracusa – Forza Italia si sta riorganizzando e per il 19 dicembre è prevista una chiamata a raccolta di afiçionados all’Open Land, oggi alle 10 del mattino. “Siamo scesi in campo nel 1994 per difendere la nostra libertà, per ribadire la necessità di porre al centro dello sviluppo economico le imprese con la loro capacità di creare sviluppo e posti di lavoro, con la necessità di abbattere l’oppressione fiscale che sta strozzando le famiglie italiane. Questi principi, questi valori sono sempre gli stessi anche oggi”. Ha esordito così Stefania Prestigiacomo, deputata nazionale di Forza Italia dal 1994, dall’anno della scesa in campo del cavaliere del lavoro, il dottor Silvio Berlusconi, che, orfano del suo grande e potente padrino politico, il socialista Bettino Craxi, temeva i morsi della magistratura e si agitava, come i tori di fronte al drappo rosso, quando vedeva i comunisti o li sentiva parlare.
Forse vent’anni fa c’era ancora un qualche partito comunista. Ora il PCI s’è sciolto come neve al sole. Dopo una serie di trasformazioni è diventato P.D., cioè un partito socialdemocratico, forse di stampo europeo, che non può più far paura, tant’è che sarà guidato dal sindaco giramondo Matteo Renzi, condannato per danno erariale, che ha profonde radici democristiane. Berlusconi, dopo aver dato via al Partito della Libertà, PdL, dove, forse, intendeva libertà dalla galera, frutto della fusione con Alleanza Nazionale, è ritornato alla “purezza” delle origini, a quella “Forza Italia”, che tante speranze aveva davvero suscitato in moltissimi italiani, anche perché credevano veramente che Berlusca, creatore dell’impero Fininvest-Mediaset, avrebbe potuto dare lavoro a un milione di persone, come aveva promesso in un famoso salotto televisivo. La gente avrà pensato che sarebbe stata assunta dallo stesso Berlusca, abbandonato nel frattempo, in ordine da: Gianfranco Fini, da LaRussa, Meloni e Crosetto e da Alfano & C. Berlusca non è più senatore di diritto, come non lo è stato sostanzialmente di fatto, ma non si ritira perché, dice, ha a cuore gl’interessi dell’Italia, seppure in vent’anni ha curato i propri. Insieme al senatore Bruno Alicata, Stefania Prestigiacomo, certo non più giovanissima, ma ancora smagliante, come agl’inizi della sua carriera politica – fu considerata la più bella parlamentare del momento, ha cantato il panegirico dell’ex senatore, ma sempre cav. Dott., affermando, senza tema di smentite che : “Silvio Berlusconi è l’unico grande leader politico. I vari Renzi, un disco rotto che ha stancato perché dice tutto e il contrario di tutto, e Grillo, sono fuori dal Parlamento proprio come Berlusconi”. Poi ha sferrato un attacco frontale al Governo Letta, appoggiato fino a poco prima della decadenza di Berlusconi da senatore:: “La legge di stabilità doveva rappresentare il segnale di una svolta, per ridare fiducia alle imprese e alle famiglie, per attenuare la micidiale pressione fiscale sul lavoro. Invece questa è una legge che accentua la recessione, deprime ulteriormente le risorse di aziende e famiglie, accresce ancora il carico delle imposte. Il grottesco gioco delle tre carte sull’Imu ha determinato incertezza e disorientamento fra istituzioni locali e amministrazione centrale dello Stato, con il risultato non solo di far rientrare dalla finestra quello che si proclamava cacciato via dalla porta, ma segnando anche uno dei più bassi livelli di credibilità del governo presso i cittadini se si sentono giustamente presi in giro da un esecutivo pasticcione. Nel territorio siracusano” – sostiene galvanizzata e galvanizzante la nostra conterranea, più volte ministro, nipote di Santi Nicita, ex presidente della Regione Siciliana: “Sul territorio noi siamo già all’opposizione rispetto all’amministrazione Garozzo e soprattutto rispetto al governo regionale e a coloro i quali in questi mesi, soprattutto in ambito regionale, hanno portato avanti un’opposizione molto poco visibile, e oggi hanno fatto scelte politiche diverse. E’ stata fatta un’operazione chiarezza attraverso il ritorno a Forza Italia. A Siracusa ci troviamo di fronte all’immobilismo più totale e all’aumento del prelievo fiscale per risolvere questioni di bilancio: noi oggi sentiamo la necessità di svolgere in consiglio comunale, e fuori dal consiglio comunale, una opposizione molto più visibile perché i grandi temi della città sono completamente disattesi e abbandonati”. Saprà la nostra eroina, che vive a Roma, risollevare il nostro territorio da quest’abbandono? Lo capiremo meglio a maggio, quando saremo chiamati alle urne per il rinnovo del parlamento europeo.
Giorgio Càsole