CON IL “CONTRAVVELENO” DI NINO MARTOGLIO, IN SCENA DAL 24 OTTOBRE AL 10 NOVEMBRE, SI RIDE FINO ALLE LACRIME CON TUCCIO MUSUMECI AL TEATRO BRANCATI

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Catania. Si apre il sipario. Scena buia. Al centro su uno schermo viene proiettato un filmato d’epoca. Scorrono  le scene della Catania della Belle époque: gli uomini hanno tutti il cappello o la paglietta. Si muovono con frenesia, come  si suo vedere nelle pellicole delle cineteche, con tanto di accompagnamento musicale che, all’epoca del cinema muto, era suonato dal vivo, alla pianola. Le immagini mostrano le  più belle piazze di Catania e la splendida, rettilinea, ampia Via  Etnea, attraversata da tram sferraglianti per il popolo e da carrozze signorili per i ricchi. Si accenna al deficit del Municipio e sembra che un secolo non sia passato. Anche oggi il Municipio di Catania, e non solo, è in forte deficit. Poi la scena si sposta sul popolare quartiere della Civita, reso famoso dalle commedie di Nino Martoglio, il  più rappresentato e saccheggiato dai teatri siciliani, soprattutto amatoriali. Viene introdotto il personaggio di don Procopio, con un’immagine di popolano autentico. Ci aspettiamo un colpo di teatro. Ci aspettiamo che dallo schermo possa balzare don Procopio in carne  e ossa.  Ma il teatro Brancati di Catania non è un set di Woody Allen, il regista che nel film “La rosa purpurea del Cairo” fa materialmente uscire da una pellicola un personaggio che scende nella sala cinematografica dove il film viene proiettato.  Il regista Turi Giordano preferisce un esordio tradizionale. Si illumina la scena e viene svelato un angolo della Civita, ricostruito con molta cura. Lo schermo. costituito da un lenzuolo,   viene ritirato da una popolana del quartiere.  E si dà avvio alla rappresentazione con l’irruente ingresso, subito dopo, di Guia Jelò, nei panni di quella comare  Cicca, cioè, Francesca Stònchiti, protagonista assoluta dell’atto unico “Civitoti in pretura”. Questa volta, però, Cicca è una comprimaria del “Contravveleno”, un  esilarante lavoro martogliano in tre tempi, ridotto a due per le scene del Teatro Brancati di Catania, diretto da Tuccio Musumeci, che qui interpreta don Procopio,  maschera quasi napoletana del mortodifame  saputello che tira a campare ammannendo ai popolani analfabeti  la sua modesta istruzione, non disgiunta da  una popolare sapienza.  Nella Catania dei primi decenni del Novecento il colera,  causato dalla prima guerra mondiale,  miete molte vittime.  Il popolo crede che sia il governo a diffondere quest’epidemia non potendo sfamare tutti  i cittadini.  Molti, cioè, sono convinti che il governo faccia diffondere il contagio attraverso  badde, cioè polpette avvelenate. Coloro che credono in questa versione vengono chiamati “baddisti” C’è chi, invece, come don Procopio,  che attribuiscono l’epidemia ai microbi, dovuti alla cattiva igiene, diffusi grazie a un vortice di vento, a una “culonna d’aria”: da qui il termine di “culonnisti”  C’è chi crede anche che esista  un antidoto  per vincere questa epidemia: il contravveleno, appunto. Tra “baddisti” e “culonnisti” si scatena una contesa, rappresentata dai personaggi interpretati da Tuccio Musumeci e da Miko Magistro, con il sostegno del corteo delle popolane che si accapigliano fra loro  per questioni sentimentali, in una girandola di situazioni comiche che, in certi momenti , raggiungono il parossismo, facendo sbellicare gli spettatori fino alla lacrime per il gran ridere.  Insieme a Tuccio Musumeci, maschera indiscussa del  teatro siciliano, tanto che abbiamo detto essere la maschera  “Tucciomusumeci”, sul palco un cast formidabile di attori professionisti:  Miko Magistro, Guia Jelo , Olivia Spigarelli, Evelyn Famà, Loredana Marino, Riccardo Maria Tarci, Valentina Ferrante, Elisabetta Alma, Angelo D’Agosta. Dopo “ Il contravveleno la stagione teatrale propone altri sei spettacoli in abbonamento, con protagonisti alcuni tra i più importanti nomi d’eccellenza del teatro italiano, come Romano Bernardi, Massimo Venturiello, Tony Cucchiara, Gianni Clementi.

        Giorgio Càsole

CON IL “CONTRAVVELENO” DI NINO MARTOGLIO, IN SCENA DAL 24 OTTOBRE AL 10 NOVEMBRE, SI RIDE FINO ALLE LACRIME CON TUCCIO MUSUMECI AL TEATRO BRANCATIultima modifica: 2013-10-26T15:52:00+02:00da leodar1
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